UN AEROPLANINO IN UN CIELO BIANCONERO
di Massimo Maccaferri - V Magazine - Febbraio 2009
L'Empire State Building è sinonimo di New York, così come la Fontana di Trevi è Roma e la Torre Eiffel è Parigi. Bertocchi è la Virtus, dalle fondamenta al tetto, dall'alfa all'omega. Ero ancora un bambino quando vedevo questo distinto signore arrampicarsi sulle transenne della PalaAzzarita e buttare in mezzo al campo tutta la sua grinta e la sua passione. Ne è passato di tempo!
Tu lo sai che ho 79 anni compiuti ed il 16 agosto prossimo saranno 80, siccome Ettore Messina il 30 settembre ne compirà 50, faremo una festa comune. Ho iniziato a seguire la Virtus subito dopo la fine della guerra, io abitavo a Budrio, durante la guerra venni a Bologna e poi iniziai a seguire le vicende bianconere in Sala Borsa, si andava nell'ultimo settore e per fare il tifo battevi le mani nei cartelloni pubblicitari che erano in metallo e facevano un gran casino. Mi innamorai subito della pallacanestro, un po' meno del calcio, infatti, pur essendo simpatizzante del Bologna e contento quando vince, sono stato parecchi anni a Torino, andavo a vedere la Juve e diventai loro tifoso. Bianconero nel calcio, bianconero del basket. La Virtus mi era entrata subito e prepotentemente nel cuore, anno dopo anno mi sono avvicinato ed integrato sempre di più fino a fondare la rivista "Bianconero", poi il "Club dei 100" e tante iniziative come portare oltre 500 persone alla finale di Barcellona, sempre aiutato da amici come Nannucci e Fornaciari.
Mi ricordo di un bellissimo filmato ripreso su un aereo in ritorno da Salonicco nel 1990, il famoso "Knorr, Knorr s'agapo".
Eravamo in 51, c'era Luca Corsolini con la tv che fece le riprese, fu una trasferta memorabile in uno scenario apocalittico dove il pubblico era veramente impressionante. In campo volava di tutto, c'era una tensione enorme, ma noi riuscimmo a salvare la differenza canestri col +20 dell'andata e guadagnammo la finale di Firenze.
Tu hai visto tante Virtus, a partire da Calebotta, passando da McMillian e Cosic...
Calebotta fu il primo vero lungo italiano, Cosic è stato qualcosa di straordinario, tramite il suo amico Pino ho vissuto anche tutta la sua lunga malattia con tanta tristezza ed affetto per questo grande giocatore e grande uomo.
Quanti fenomeni abbiamo avuto in Virtus...
Eh, tanti... tanti. Solo negli ultimi dieci anni ne abbiamo visti decine ed alcuni sono ancora in giro, da Ginobili ad Andersen, da Jaric a Nesterovic, a Smodis e tanti sono stati dei campioni nella NBA, ho visto il tuo articolo sulle cards ed alcune ne ho comprate anch'io quando andai con Ettore all'All Star Game di Cleveland, quelle di Sasha e Rasho. Che giocatori abbiamo avuto: McMillian, McMillen, Van Breda, Sugar fino ad arrivare a Boykins.
Dimmi 5 giocatori della "Virtus hit parade"
Cosic, Jim, Sasha, Sugar e Manu.
Dimmene 5 italiani.
Caglieris, Brunamonti, Villalta, Abbio... Quanti ne ho detti? Ma 5 sono pochi, ne dovrei dire 15 o 20... Non posso dimenticarmi di Rigaudeau, Driscoll, Bertolotti... Ce ne sono troppi di fenomeni che hanno giocato con noi. E tanti giocatori sono arrivati "buoni" e se ne sono andati "campioni", guarda Nesterovic, Manu, lo stesso Sasha che, ricordo bene, nel mese di luglio, stava delle ore al PalaDozza a tirare con un caldo impressionante. Una volta venne a trovarlo un suo amico e lui lo mise in campo per poter tirare con l'uomo davanti, andavamo a vederlo io e Ettore.
Il nome di un avversario che avresti voluto alla Virtus.
Carlton Myers è un giocatore eccezionale, io con lui ho un buon rapporto, mi è diventato molto più simpatico dopo aver commesso il quinto fallo inutile su Nesterovic essendosi così escluso dalla gara, in quella sera famosa del tiro da 4 di Danilovic. Carlton è un grande, mi sarebbe veramente piaciuto averlo in squadra.
A caldo nel dopopartita del ritorno in A1 a Montegranaro hai detto che quella era stata la soddisfazione più bella, ancor più di Barcellona...
Sai, praticamente ci volevano far sparire, siamo rientrati per il rotto della cuffia perché Claudio Sabatini acquistò i diritti di Castelmaggiore, io inizia a fare il Presidente in quella stagione e tanto altro... Quindi fu una grandissima soddisfazione... Ma Barcellona è Barcellona... Ineguagliabile... Una roba dell'altro mondo. Chissà che non arrivi un altro momento simile.
A proposito del famoso 31 agosto 2003, tu eri a Roma, eri vicino alla società in quel momento... quella famosa votazione...
Che non c'è mai stata, almeno da notizie riferite da chi era dentro, non hanno mai parlato, la nostra esclusione era una cosa già stabilita a priori. tant'è vero che assegnarono una Virtus a Paolo Francia...
Io ricordo che il sito internet della Virtus 1934 era già stato registrato diversi giorni prima del 31 agosto...
Per forza, avevano già stabilito tutto e, secondo me, quando Colnago usciva e ci raccontava quello che stava succedendo non diceva la verità, perché quelli che erano dentro ci hanno detto, tempo dopo, che non era stata fatta alcuna votazione per decidere se "salvare" la Virtus o meno. Addirittura l'avvocato Porelli, che era a Roma con noi, prima che finisse l'assemblea ci disse che non c'era nulla da fare, prese il taxi e se ne andò chiaramente addolorato di quello che stava succedendo. Poi la ciliegina sulla torta quando il signor Mattioli disse la famosa frase: "Per me la Virtus è morta nel 1971" (in riferimento agli spareggi per non retrocedere. ndr). Una frase che ho sentito io, Sabatini, diversi giornalisti compreso Mario Arceri caporedattore di Stadio. Tempo dopo andai alla presentazione del campionato di LegAdue e vidi il signor Mattioli, mi presentai e dissi che ero a Roma quel giorno e che ascoltai quella sua frase. Lui rispose che non aveva mai detto una cosa simile. "Ma, mi scusi, ho sentito io con le mie orecchie e le posso dire anche chi c'era in quel momento". Niente da fare, ha negato tutto.
Ma perché avrebbero dovuto farci sparire così?
Perché avevamo vinto troppo e davamo fastidio.
Allora adesso ci dobbiamo aspettare qualcosa anche nei confronti di Siena?
Ma vedi, Siena sta vincendo da qualche anno, noi stavamo vincendo di più e in un periodo più lungo: i tre scudetti consecutivi, il 1998, il Grande Slam. Stavamo vincendo troppo. Mi ricordo che, sia da Treviso che dalla Fortitudo, dissero che avevano inviato una lettera alla Federazione ed alla Lega affinché salvassero la Virtus, poi, il giorno dopo, il Signor Seragnoli disse che alla Fortitudo non interessava nulla se la Virtus fosse sparita.
Si è sempre avuta l'idea di qualcosa di strano...
Qualcosa c'è stato, non si doveva arrivare a quel punto, anche perché si era trovato un accordo coi giocatori che avevano dei crediti, se non era per Sabatini la Virtus non sarebbe più esistita.
Penso che nessuno come te abbia seguito la Virtus così a lungo...
Civolani dice che ci siamo io e lui, sicuramente, ma io l'ho seguita più da vicino, sia in casa che in trasferta... Poi, tu lo sai, ci conosciamo da una vita, sai anche con che spirito l'ho sempre seguita.
Porelli, Cazzola, Madrigali, Sabatini.
Porelli è stato un grande, Cazzola ha fatto 10 anni fantastici, i periodi Knorr e Kinder sono stati meravigliosi e da lì è iniziato il ciclo di Messina e quello di Danilovic, Madrigali ha vinto il Grande Slam...
A proposito cosa hai provato quando fu esonerato Ettore? Eri in campo in quel prepartita con Trieste?
Sì che c'ero... Ero in campo e giuro che, insieme a Fornaciari, siamo stati quelli che sono riusciti a far uscire dal campo i tifosi dicendogli "Ragazzi qui perdiamo la partita 20 a 0", quando Rigaudeau era in piedi sul tavolo noi eravamo là in mezzo a convincere i tifosi. Siamo stati fortunati che Trieste non ha fatto ricorso. È stato un momento bruttissimo, prima e dopo... Non si sa perché Ettore fu mandato via, le voci furono tante, ma il motivo vero non l'ha mai saputo neanche Messina. E perché due giorni dopo lo ha ripreso? Certamente a furor di popolo, ma comunque...
Parlavamo di Presidenti e siamo arrivati a Claudio Sabatini. Ha salvato la Virtus poi è andato sempre in crescendo.
Sì, il primo anno ci siamo ritrovati una squadra praticamente già fatta, nonostante le difficoltà, ti ricordi quando siamo andati a vincere in casa del Badalona in Eurolega (Uleb - ndb65). Poi c'è stato il cambio di allenatore, ma abbiamo trovato di fronte una grande Jesi. L'anno successivo, il mio primo anno da presidente, andò tutto bene e tornammo in A1 con quel famoso canestro di Brewer, poi il primo anno ai playoff sfiorati, il secondo due finali, la Coppa Italia di Lorbek, Siena e le Final Four a Gfirona. Lo scorso anno un'altra finale e quest'anno stiamo lavorando bene. Giorni fa dicevo a Boniciolli che non avevo ancora vinto nulla da presidente, ma due trofei me li avevano già portati via: non dico che la coppa della Benetton andasse di fatto alla Virtus, ma non doveva essere assolutamente rimanere a loro, semplicemente non doveva essere assegnata. Poi alcuni fischi contrari, il quinto fallo di Anderson, lo sfondo di Spencer... Avellino ha comunque meritato di vincere, soprattutto per il grande lavoro svolto da Matteo. Era una squadra simile alla Teramo di oggi, un team che gioca un buon basket dove i giocatori si trovano a memoria. Moss è fantastico, veniva dalla A2.
A proposito anche Sato veniva dalla A2, invece arrivò English...
Sì, ma ci può stare. Sato aveva problemi ad un ginocchio, vennero a fare un'amichevole in precampionato e lui non giocò.
A volte ci vuole anche un po' di fortuna nello scegliere dei nuovi giocatori. La Virtus aveva scelto Bynum, non è venuto, ma abbiamo trovato un fenomeno come Boykins.
L'altra sera ha fatto 9 assist e 21 punti, sono tanti, questo è un super. Se gioca tranquillo ci può portare veramente ad un livello importante.
A quando un altro "aeroplanino"?
Te lo ricordi? Era per Asa Petrovic. Quel giorno lì lui allenava il Cibona, io avevo l'abbonamento in parterre dietro la panchina avversaria. Quando Asa giocava a Pesaro vennero a vincere a Bologna e, ad ogni suo canestro, passava davanti alla panchina della Virtus e faceva "l'aereoplanino". Sono cose che ti rimangono sullo stomaco, allora in quella partita col Cibona andammo sopra di 10, sopra di 15, sopra di 20 ed io, ad ogni canestro facevo "l'aereoplanino". Ed ogni volta diverse persone si univano a me fino a che tutto il palazzo, compreso Cazzola, si mise a farlo. Alla fine in tanti vennero a chiedermi il perché, di questa cosa. Poi con Asa siamo diventati amici, l'ho rivisto anche quest'anno in precampionato.
Abbiamo parlato delle finali perse contro Benetton ed Avellino... Manca l'ultima...
No comment... Che è meglio... Due fischi a nostro sfavore, il doppio palleggio di Boykins e il fallo non fischiato a Stonerook su Vukcevic, ci hanno penalizzato e tolto una vittoria meritata e quasi certa... Adesso guardiamo avanti verso altri traguardi.