JEREMY HAZELL

(foto tratta da www.virtus.it)

nato a: Harlem (USA)

il: 25/03/1986

altezza: 195

ruolo: guardia

numero di maglia: 21

Stagioni alla Virtus: 2014/15

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

VIRTUS LA COMPLETO CON JEREMY HAZELL

L'ex tiratore di Seton Hall è l'ultimo acquisto del mercato bianconero. Granarolo al lavoro da domani.

tratto da www.repubblica.it - 17/08/2014

 

La Virtus completa il suo organico con Jeremy Hazell. L’ultimo acquisto bianconero, è un prodotto del college di Seton Hall, tra i più celebri a New York. Hazell è una guardia-ala, alta 1.96, di 28 anni, mai scelto dall’Nba nonostante un’ottima carriera universitaria. Protagonista nella competitiva conference della Big East, ha avuto 18.8 punti e 3.3 rimbalzi di media nei quattro anni presso l’ateneo. Esterno puro, più guardia che ala, non particolarmente alto o atletico, ha sempre avuto la fama di realizzatore, più di quantità che di qualità (dei tiri presi) soprattutto dalla linea dei tre punti. Uno “streak shooter”, tiratore di striscia, in grado di esplodere serie di canestri e capace anche di buoni acuti in difesa. Unico limite - che non gli ha aperto le porte della National Basketball Association - è il fatto che è poco costante.

Dopo Seton Hall - top stagionale 22.7 punti di media, massimo in carriera universitaria di 41 punti – Hazell, newyorkese di Harlem come l’ex bianconero Dwight Hardy che conosce bene, ha cominciato al carriera da professionista nel 2011 ad Alicante in Spagna, poi due stagioni della D-League, la lega di sviluppo della Nba, prima di finire in Repubblica Dominicana e poi in Lituania.

Non si tratta certo di una scelta di ripiego. Anche se Hazell non è mai esploso come forse ci si aspettava, potrà sicuramente essere un fattore offensivo. Alternativa a Allan Ray o di supporto a Fontecchio. La Virtus oggi comincerà la preparazione per la prossima stagione. Questi i dieci a disposizione di coach Valli. Esterni: Gaddy, Ray, Hazell, Imbrò, Fontecchio e Portannese. Lunghi: Gilchrist, White, Mazzola, Cuccarolo.

 

HAZELL IL SOPRAVISSUTO: "VIRTUS BOLOGNA SI VA AI PLAYOFF"

Colpito da un proiettile 4 aanni fa e salvo per un pelo. La guardia sta trascinando Bologna in alto: "Mai stato bene come in questa città. Al Rucker ho sfidato Kevin Durant, il mio modello: feci 40 punti, ma lui arrivò a 66..."

di Luca Aquino - La Gazzatta dello Sport - 03/03/2015

 

Il 25 dicembre 2010 il miracolo di Natale non avvenne nel cuore di Manhattan sulla 34ª strada, come da pellicola cinematografica, ma diversi chilometri più a nord, sulla 104ª ad Harlem. Jeremy Hazell era appena uscito da una cena con amici quando quattro individui lo avvicinarono tentando di rapinarlo. Nella fuga, venne raggiunto da un colpo di pistola sotto l’ascella destra. I punti vitali furono evitati per un soffio, la sua carriera, per non parlare della vita, si sarebbe potuta interrompere su quel marciapiede del suo quartiere d’origine. Invece, 18 giorni dopo, Jeremy era di nuovo in campo con la maglia di Seton Hall, il suo college. "Quel giorno è stato un punto di svolta della mia vita – ricorda Hazell -. Pochi centimetri e sarei potuto rimanere paralizzato se non morire. E' capitato in un periodo particolare dell’anno, così ad ogni Natale rivivo quell’episodio. Sono molto religioso, ogni volta che torno a casa mia madre mi porta in chiesa, evidentemente Dio ha fatto in modo che quello non fosse ancora il mio momento".

CRESCITA — Della Virtus che sta volando in piena zona playoff, il 28enne newyorkese è stato il trascinatore in questo inizio di 2015 insieme al gemello Allan Ray, originario del Bronx. I bianconeri hanno vinto 5 delle ultime 6 partite, senza la penalizzazione sarebbero nel gruppo delle quinte, e Hazell nelle ultime 7 gare viaggia a 22,7 punti di media con il 48,1% da tre. Con lui ha cambiato marcia anche la squadra: "Stiamo giocando un’ottima pallacanestro, i giovani seguono noi veterani, c’è una grande chimica. In casa possiamo battere chiunque perché i tifosi ci danno tantissima energia, puntiamo a strappare un paio di successi in trasferta per arrivare ai playoff. Io devo ringraziare la fiducia di coach Valli e dei compagni di squadra per il mio buon momento, da un po’ parto titolare e questo è molto importante perché mi sento subito nel ritmo partita". La sua esplosione offensiva è coincisa con quella della squadra, che nelle ultime 6 partite sta segnando 85,7 punti di media (seconda solo ai 95,3 di Milano) e nelle ultime 4 casalinghe (tutte vinte) addirittura 91,5. Domenica alla Unipol Arena, per la gara contro Pistoia, c’erano quasi 8000 spettatori, attirati dal basket divertente e spettacolare della Virtus di questo periodo. Un basket quasi da playground, quello con il quale è cresciuto Hazell: "La pallacanestro di strada a New York è come la Nba. Vengono giocatori di altissimo livello, una volta al Rucker è venuto Kobe Bryant, un’altra Kevin Durant, il mio modello di giocatore. Giocai contro di lui quella sera, feci 40 punti, ma lui arrivò a 66".

PRIMO AMORE — E dire che la pallacanestro non è stato il suo primo amore, anzi fino ai 15 anni non gli si era mai avvicinato. Preferiva il football e soprattutto il baseball: "Ero un lanciatore, ai tempi della High School feci un provino in California per alcune franchigie professionistiche, però sentivo nostalgia di casa e sono tornato a New York. Ho poi mollato perché con il freddo non si poteva giocare e ho cominciato con il basket". Fin qui, quella di Hazell è stata una carriera da giramondo: D-League, Venezuela, Repubblica Dominicana, Spagna, Lituania, prima della tappa a Bologna: "Il miglior posto in cui abbia mai giocato, con un’atmosfera mai vissuta altrove". Anche in spogliatoio si respira aria giovane e di grande compattezza. La settimana scorsa Ray e Hazell ("Allan è una specie di fratello maggiore per me, siamo come gli Splash Brothers") si sono tinti i capelli di rosso: "Volevamo farlo per i playoff ma non abbiamo resistito. Vorremmo fosse una cosa di squadra, speriamo che qualcuno ci segua".

Hazell in entrata (foto tratta da www.basketcity.net)

OGGI HAZELL (VIRTUS) SUL PLAYGROUND DI PIAZZA DELL'UNITÀ A BOLOGNA

tratto da www.romagnasport.com - 02/04/2015

 

Un playground riportato alla sua funzione primaria: luogo di sport, di incontro, di socializzazione. Il recupero del campo da basket all’aperto di piazza dell’Unità è il frutto del lavoro del Quartiere Navile, con il sostegno di Tper e dei tanti volontari che lo hanno reso possibile. E domani, giovedì 2 aprile, dalle 14.30 alle 16, arriverà il momento giusto per festeggiare. Un appuntamento a cui la Virtus, che in questa zona di Bologna ha “casa”, non vuole mancare.

Tutti, dunque, sullo storico playground della Bolognina, da poco rinnovato, con un ospite speciale che conosce bene l’atmosfera dei “campetti” all’aperto, dove le sfide uno contro uno diventano storie da raccontare: Jeremy Hazell, guardia tiratrice della Granarolo Bologna, la sua passione l’ha coltivata sul cemento della sua Harlem, prima di prendere la strada della palestra e del professionismo: “La pallacanestro di strada a New York è sentita quanto la Nba”, ha raccontato. “Ci passano giocatori di altissimo livello, una volta al Rucker è venuto Kobe Bryant, un’altra Kevin Durant, uno dei campioni a cui mi ispiro. E quella volta ci ho giocato anche contro, facendo 40 punti… ma lui ne ha fatti 66”

Uno così può ben capire il senso della rinascita del playground di piazza dell’Unità e degli sforzi di quelli che l’hanno voluta. Ci saranno tutti, insieme ad Hazell. Il Quartiere Navile con il presidente Daniele Ara ed atleti in rappresentanza delle diverse polisportive che operano sul suo territorio, la Virtus con il presidente Renato Villalta, Tper con la presidente Giuseppina Gualtieri, ma anche con alcuni giocatori dei Bradipi, il team di basket in carrozzina del Circolo Dozza, oltre ai vincitori del concorso You&Tper che premiava utenti under18 “virtuosi” con un abbonamento alla stagione della Granarolo.

Tutti insieme a Jeremy Hazell, uno che di playground potrebbe parlare per ore… ma preferisce respirarne l’aria un po’ speciale, insieme a quelli che verranno a far festa con lui.