JEREMY VEAL

Jeremy Veal in regia

nato a: Los Angeles (USA)

il: 02/05/1976

altezza: 193

ruolo: playmaker/guardia

numero di maglia: 11

Stagioni alla Virtus: 2005/06

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

 

VIRTUS, L'AIUTO SI CHIAMA VEAL

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 24/04/2006

 

La Virtus torna in palestra oggi. Non è una misura punitiva — visto che la Vidivici tornerà in campo solo il 3 maggio (anticipo per Sky) —, ma non è nemmeno un premio a un gruppo che pare essersi smarrito.
«Non è una punizione — sottolinea Markovski che poi aggiunge —. Certe cose bisogna meritarsele».
E la sconfitta interna con Reggio Emilia ha finito per acuire la situazione di disagio di una squadra giunta alla quarta sconfitta consecutiva e, quel che è peggio, raggiunta all’ottavo posto (e dunque superata per la differenza canestri negli scontri diretti) dall’Angelico Biella. Oggi in palestra in attesa di vedere all’opera Jeremy Veal, 30 anni, play-guardia statunitense, lasciato libero due settimane fa dagli israeliani del Ramat Hasharon (per lui, in 18 gare, 15,8 punti in trenta minuti di utilizzo medio con il 56 per cento da due e il 40 dalla lunga distanza).
Veal era già transitato da queste parti, nella stagione 2002/2003, quando fu bloccato da Marco Santucci e Gianpiero Ticchi per il Progresso Castel Maggiore che alla fine preferì proseguire il proprio rapporto con Gerrod Abram. L’arrivo di Veal — «non viene per un test, sappiamo già quello che ci potrà dare, è l’elemento, che può giocare sia ‘uno’ sia ‘due’ che volevamo dall’inizio», dice Zare — comporterà il sacrificio di uno degli extracomunitari a disposizione di Markovski. Considerando che con Veal la Virtus spenderà l’ultimo visto, e che comunque a referto non potranno andare più di tre extracomunitari, si arriverà al taglio di Carl English, tenendo Morovic (titolare di un contratto pluriennale) come «ruota di scorta». VidiVici che dovrà cambiare registro — Markovski, che ieri era a Udine a seguire la Snaidero, prossima avversaria — e ritrovare lo smalto di un tempo. Claudio Sabatini, che attende una risposta da Marko Jaric (potrebbe arrivare solo se ci fosse un accordo con i Minnesota Timberwolves), si sofferma sull’attuale momento. «Punizioni? No. Credo che per alcuni giocatori il problema maggiore possa essere, magari, quello di non essere riconfermati in bianconero». E se la riconferma se la giocheranno in diversi, la Virtus intente portare avanti il suo discorso sulla televisione. Al patron bianconero non sono piaciute le ultime decisioni. «Partiamo dal presupposto — dice — che Sky offre un servizio meraviglioso. Però noi ci troveremo in tivù, per la terza volta in altrettante partite casalinghe. Prima il derby, poi Reggio Emilia e infine Udine, in anticipo, il prossimo 3 maggio. Per un club che deve pensare anche agli incassi al botteghino non male...».

 

JEREMY VEAL NEL RICORDO DI COACH TICCHI, CHE LO ALLENO' 4 ANNI FA

di Enrico Faggiano - www.bolognabasket.it - 28/04/2006

 

Magari qualcuno glielo avrà spiegato, a Jeremy Veal, che la squadra in cui andrà a giocare è, in un modo o nell’altra, apparentata con un team italiano che già gli fece indossare una casacca da gioco. Senza cognome sopra, perché era ancora in prova, nell’estate del 2002. Quando Ticchi e Santucci, fautori dei miracoli del Progresso Castelmaggiore, lo pescarono e lo fecero giocare un po’ del precampionato, in quello che – prima dell’esordio ufficiale – era un vero e proprio laboratorio, tra giocatori che andavano e venivano. I due mori erano loro: Damon Williams, poi confermato e rivelatosi un autentico crac non solo per la LegaDue, ma anche per il piano superiore. Poi, Jeremy Veal, che così viene ricordato da Giampiero Ticchi.
“Lo allenai per una decina di giorni, quando venne da noi in prova. è un play che può giocare anche da guardia, sicuramente un buon difensore con ottimo istinto per il basket. Probabilmente non ha grandi numeri, non è quel solista che entra e spezza la partita in due. Però è un giocatore di squadra, quello che sa sempre cosa serve per i compagni”
Il giocatore non venne poi confermato. “A noi aveva fatto una buona impressione, mi sembrava un giocatore giusto per il nostro livello, ma Tudini decise diversamente, perché voleva riportare a Castelmaggiore Gerrod Abram, il nostro play dell’anno precedente. Però in quei giorni fece bene, soprattutto in un torneo amichevole giocato a Imola: ci conosceva da poco, e chiaramente non conosceva i suoi avversari. Però lo mettemmo contro Esposito, e non lo fece divertire poi tanto. E quello, di certo, era un buon banco di prova. Un ottimo giocatore da LegaDue, all’epoca, che potrebbe essere migliorato negli anni. Forse in serie A potrebbe necessitare di qualche tempo per abituarsi alla differente fisicità, ma può far bene”.

 

VIRTUS, VEAL PIACE SUBITO A MARKOVSKI

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 29/04/2006


Appena arrivato all’Arcoveggio per Jeremy Veal è già tempo di scrimmage contro Siena. Un’amichevole che la Virtus perde per 101–99 dopo cinque quarti, chiudendo però in vantaggio i primi 40’ per 86-81. Un miniesame che la guardia statunitense passa a pieni voti come sostiene lo stesso Markovski. «Dopo 10’ minuti mi ha chiesto il cambio perché voleva rifiatare, e fino a quel momento aveva fatto cose positive, poi ho utilizzato il resto della partita per allenare il suo fiato». Lo stesso Veal sottolinea come gli occorra ancora un po’ di tempo per ambientarsi. «Sono arrivato giovedì e dopo nemmeno 24 ore ho giocato. Le prime impressioni sono molto buone, ma io devo conoscere loro e loro devono conoscere me». Con Morovic che ha problemi agli adduttori c’è da aspettarsi un ampio utilizzo mercoledì contro Udine. «Tecnicamente sono una guardia che può giocare play, ma la cosa importante è che sono qui a disposizione. Oggi faremo un altro scrimmage con la Benetton. Dopo questi due impegni sarà più facile capire come essere utile. Credo che la posizione di classifica sia buona e che ci siano le possibilità per centrare i playoff». Una situazione migliore rispetto a quella che si era creata a Ramat Hasharon. «Il club aveva problemi finanziari e io da due settimane non giocavo. Ero rimasto là per capire che cosa sarebbe successo, poi la chiamata della Virtus ha risolto ogni cosa».
Una cosa è certa al nuovo acquisto piace pensare in grande e a chi gli fa notare una certa somiglianza con Michael Cooper, giocatore dei Lakers degli anni Ottanta, risponde: «Vorrei avere la sua stessa difesa così come in attacco mi piacerebbe essere Byron Scott. Vengo dalla periferia di Los Angeles e sono un tifoso dei Lakers e di quella squadra che ebbe come leader Magic Johnson». Ritornando alla Virtus il suo coach Markovski non solo è soddisfatto per i primi approcci di Veal ma anche di come la squadra sta lavorando in palestra. «Con Siena ho visto un ottimo Di Bella, 29 punti, e le stesse parole vanno spese per Vukcevic, 14. Drejer si è svegliato così come bene hanno giocato Lang, Pelussi e Gugliotta». Poi il tecnico bianconero stila il programma. «Oggi avremo questo impegno con la Benetton, poi ci alleneremo senza soste a qui fino a mercoledì. Già da domani spero di poter lavorare con Bluthenthal che è rimasto fermo per un problema al ginocchio». La lista degli infortunati si chiude con Lacey, a riposo per un problema agli adduttori.
Dopo lo scrimmage patron Sabatini annuncia di aver risposto positivamente all’invito di Petrucci presidente del Coni. «Martedì pomeriggio sarò a Roma perché penso che quando Petrucci chiama bisogna sempre rispondere presente. Le modalità dell’incontro, però, rispecchiano l’attuale stato della Lega Basket».