FRANCESCO CUZZOLIN

Nato a: San Donà di Piave (VE)

Il: 18/10/1964

Stagioni in Virtus: 2000/01

 

CUZZOLIN (EX BENETTON) AL POSTO DI GRANDI

Legabasket.it - 30/06/2000

 

La Benetton si prepara a salutare Francesco Cuzzolin, il preparatore atletico, che dalla prossima stagione sarà in forza alla Kinder Bologna, dove ritroverà l'altro ex biancoverde Molin. Una perdita, quella di Cuzzolin, che si aggiunge a quella del fisioterapista Blazic, altro elemento chiave del lavoro oscuro, dietro le quinte. "Avevo comunicato due mesi fa alla società l'intenzione di cambiare - spiega Cuzzolin - per misurarmi in altri campi. L'offerta della Kinder è giunta solo successivamente: il preparatore bianconero Enzo Grandi ha lasciato, ero tra i candidati alla sua sostituzione. L'accordo dovrà essere formalizzato dopo il passaggio di proprietà della società virtussina".

 

IL PRIMO APPROCCIO CON I METODI DI CUZZOLIN

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 26/08/2000

 

C'è anche Enzo Grandi, vicino alla pista dell'Arcoveggio. Il prof è venuto per salutare i suoi ex ragazzi e per coccolarsi quel Bonora che ha torchiato per tutta l'estate, e che, per questo motivo, è già in palla. Ma il nuovo preparatore atletico è Francesco Cuzzolin, per cinque stagioni alla Benetton. Divide i giocatori in tre gruppi, Cuzzolin. Ci sono i rossi: Barlera, Brunamonti, Ghedini e Pulvirenti; i grigi Brkic, Ginobili, Griffith, Siniscalco e Smodis; e i neri Bonora, Frosini, Romboli e Sconochini. Si sgobba sul tappeto verde dell'impianto da calcio. Ma il caldo, alle 9,30, si fa sentire. Corrono, i tredici bianconeri: a tirare il gruppo Bonora, Romboli e Sconochini. Più attardato Griffith. Normale che sia così: non è facile portarsi a spasso 120 chili. Cuzzolin prende appunti che ieri sera ha visionato. Il pallone può attendere. Almeno fino a lunedì. Sconochini intanto si diverte e alla fine si attacca allo spinello per 'rinfrescare' i compagni...

CUZZOLIN: "UN SOGNO LAVORARE QUI"

Il nuovo preparatore bianconero: "Sono rimasto per cinque anni a Treviso per la quale ho fatto il tifo. Ma l'atmosfera che si respira in Virtus..."

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 28/08/2000

 

Capelli rossicci. Baffi e pizzetto dello stesso colore, occhi azzurri e sorriso disteso. Francesco Cuzzolin, il preparatore atletico della Virtus, deve raccogliere una pesante eredità. Quella lasciata da Enzo Grandi, per tutti molto più semplicemente il professore che, dopo diciassette stagioni in bianconero, ha deciso di chiamarsi fuori. Anche se un'occhiata (e forse qualcosa di più) ai ragazzi del settore giovanile la darà. Perché non deve andare perduta l'esperienza di un uomo che alla pallacanestro ha dato tanto. Oggi i bianconeri ritroveranno il pallone, ma una seduta giornaliera sarà comunque riservata a questo giovanotto che si racconta così.

Ero tifoso di Treviso... "Siamo partiti con il piede giusto, ma il bello deve ancora venire. Come ho cominciato? Nasco come tifoso Benetton, come appassionato, che per cinque stagioni ha lavorato a Treviso (raccogliendo ottimi risultati, ndr.). Se serve so anche giocare e tirare. E me la cavo nell'uno contro uno".

...ma la Città dei Canestri.

"Sono stato tifoso della Benetton, ma sono anche un professionista, per questo motivo le due cose si scindono. E poi credo che Bologna rappresenti una tappa particolare per quelli che fanno pallacanestro. La gente ne parla, al bar, in edicola, dappertutto. Vengono all'allenamento, ti toccano, ti interrogano, vogliono sapere. È un'esperienza incredibile. E gratificante".

Il programma. "Ci sarà una lunga preseason di sette settimane. Abbiamo messo in conto anche la presenza di cinque giocatori presenti a Sidney. Lavoriamo in funzione di questo. Abbiamo pianificato, ma siamo pronti alle variabili. Per i primi quindici giorni punteremo sulla quantità, dopodiché passeremo all'intensità e alle esercitazioni specifiche per la pallacanestro".

Grazie "prof". "Devo ringraziare Grandi. Che è stato cortese e disponibile. Ci siamo parlati, mi ha dato tanti buoni consigli. Una persona stupenda, dal punto di vista umano e tecnico. Cercherò di far fruttare i suoi suggerimenti".

Due squadre. "Di fatto abbiamo due squadre. Quella attuale e quella che arriverà dopo le olimpiadi. A quel punto dovremo riformulare tutto. Ho qualche vantaggio, legato al lavoro dei tre jugoslavi, perché conosco bene Obradovic - con il quale è in contatto anche Molin -: so il tipo di preparazione che ha predisposto per la nazionale serba, Grossi volumi di lavoro che i giocatori si porteranno avanti per lungo tempo".

Obiettivo a lungo termine. "una volta raggiunta la condizione dobbiamo mantenerla, dobbiamo preservarci da stanchezza e infortuni".

La maturità di Smodis. "Ho letto che il giocatore ha detto di essere sovrappeso. Significa che è motivato, che ha preso contatto con la nuova realtà e che soprattutto è molto maturo. Ho cominciato a prendere alcuni appunti sul lavoro dei singoli. Penso di rielaborarli di sera, per ottenere poi quei risultati che mi permetteranno di avere un quadro preciso del gruppo".

Che oggi, appunto, ritroverà il tanto agognato pallone.

CUZZOLIN: "PUNTO SU GRIFFITH"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 11/06/2001

 

...

Cuzzolin cosa cambia nel lavoro in palestra?

"A questo punto si punta alla qualità e all'intensità. Anche perché per quanto riguarda la quantità pensiamo di avere già dato. E poi..."

Poi?

"Si lavora sui piccoli problemi, sul mantenimento. Dopo ci sarà poca possibilità di intervenire. Poi da due sedute al giorno siamo passati a una. Senza trascurare il clima".

Già il caldo.

"È un discorso complesso. Vogliamo adattarci alle temperature, ma non è facile, La serie con la Benetton l'abbiamo iniziata con un caldo che si faceva proprio sentire. Abbiamo lavorato sotto il sole, per abituarci, però, poi le temperature si sono alzate. Avevamo anche pensato di cambiare gli orari in funzione degli impegni pomeridiani. Poi, sabato a parte, è stata ripristinata la palla a due delle 20.30. In ogni caso lavoreremo sulle bevande e la preidratazione".

...

Come sta Griffith?

"Perché?".

È meno brillante.

"Dopo il lavoro che abbiamo fatto, per metterlo in condizioni di stare in campo, ha sempre e solo giocato. Questa settimana ci è servito tanto e mi sembra che, anche contro la Benetton, abbia fornito risposte importanti. Sono segnali confortanti".

Pronostici?

"No, grazie".

Avete giocato 14 incontri più della Paf, 75 contro 61, si sentiranno questi impegni?
"La Paf è stata sfortunata all'inizio. Le invidio un po', ora, la possibilità che hanno avuto di lavorare. Le differenze non sono date tanto dai 14 incontri spalmati sulla stagione. Ma dai nostri impegni negli ultimi due mesi".

UNO SCUDETTO DI CORSA FIRMATO ANCHE CUZZOLIN

Il giovane preparatore atletico ha portato una Virtus tonicissima al gran finale

Il Resto del Carlino - 20/06/2001

 

La vittoria ha molti padri. E i babbi in questione sono tanti. Dal fenomeno Ginobili, che nessuno (noi compresi), si aspettava subito su questi livelli, all'ex (in tutti i sensi: biancoblù e ribelle) Jaric. Ma anche il chirurgico Rigaudeau (l'addio di Danilovic ha aperto nuovi scenari al francese, divenuto il leader occulto del gruppo); l'ingombrante (per chi lo deve affrontare) Griffith; il cecchino Smodis. E l'elenco potrebbe continuare in eterno perché tutti, con l'eccezione del solo Jestratijevic (unica voce fuori dal coro) hanno contribuito a render straordinaria questa stagione. Ma c'è anche un papà giovane, rosso di pelo, che all'inizio dell'anno sfoggiava un curioso pizzetto alla D'Artagnan. Del moschettiere di Francia, però,  Francesco Cuzzolin aveva ben poco. Sicuramente non l'atteggiamento guascone e la spavalderia. Occhio sveglio e bocca chiusa, il giorno della presentazione, all'Arcoveggio, per cominciare a capire quell'ambiente che l'aveva strappato alla sua Treviso. Quell'ambiente che aveva fatto carte false per arrivare a lui, e per affidargli l'eredità più scomoda. Non era facile in campo, sostituire Danilovic. Ma prendere il posto, in palestra, di una leggenda vivente come il professor Grandi era impresa titanica. O comunque da pochi. Francesco ha iniziato con grande semplicità, dando un'occhiata anche alla bilancia e suggerendo subito all'esuberante Smodis di smaltire qualche chilo di troppo. Il resto l'ha fatto anche la giovane età della squadra - molto più bassa della Virtus che l'aveva preceduta, tanto per fare un esempio -, ma anche il lavoro certosino di questo giovane capace, come i celebri e celebrati meccanici Ferrari, di pit-stop velocissimi. Pieni compresi. Pieni di energia, certo, ma anche sostituzioni volanti perché dietro il miracoloso recupero di Griffith (oltre al bisturi di Alessandro Lelli e alle mani di Silvano Piazza), c'è anche lo zampino di Cuzzo. Che Bonora conosceva bene, così come Molin, ma che tutti gli altri hanno imparato ad apprezzare, giorno per giorno. Così, dopo averlo visto all'opera per dicei mesi siamo pronti a non chiamarlo più Francesco. Sotto le Due Torri c'è un nuovo Professore. Complimenti Cuzzolin. Anche se adesso, come da tradizione, Francesco dovrà dimostrarsi capace anche con il pallone. Quello da calcio. Bisogna ripristinare le care e vecchie abitudini di Enzo Grandi...