GIUSEPPE FUMAGALLI

 Peppino Fumagalli (a sinistra), con Achille Baratti e Raffaello Zambonelli durante la cerimonia di nomina a presidente onorario

(foto tratta da Il Mito della V Nera)

 

Nato a: Monza

il: 1928 - 09/03/2015

Stagioni in Virtus: 1966/67 - 1967/68 - 1968/69

FRANCESCO BERTOLINI

(foto tratta da bologna.repubblica.it)

Nato a: Bologna

il: 15/08/1955

Stagioni in Virtus: 2015/16

 

FUMAGALLI PRESIDENTE ONORARIO

tratto da Il Mito della V Nera

 

Pallacanestro Candy anno secondo.

...

Per il "patron" della ditta abbinata, signor Peppino Fumagalli, viene coniata una nuova carica, quella di presidente onorario della sezione (nota di Virtuspedia: in realtà già Gilberta Minganti era stata Presidente Onorario).

PRESIDENTE, CHE NE DICE?

Giganti del Basket - Aprile 1968

 

(Risponde Peppino Fumagalli, Presidente della Candy)
Premesso che la determinazione di concedere un abbinamento a una squadra è di per sé la prova di credere nella validità del basket, quale peso ha avuto nel suo caso l'interesse sportivo e quale quello pubblicitario nella scelta del suo abbinamento?

Davanti ad una scelta un'industria deve sempre guardare al proprio interesse: è quindi chiaro che un abbinamento sportivo in genere è determinato da un interesse pubblicitario o di prestigio per l'azienda. Nella valutazione della scelta entra però, secondo me, come componente notevole, la passione sportiva di chi deve decidere.

Oggi alla luce delle sue esperienze, consiglierebbe un abbinamento di basket come una buona operazione pubblicitaria al fine di aumentare il prestigio di un marchio?

Un abbinamento al basket, come penso in tutti gli altri sporti, è valido se la squadra conquista dei successi interessanti; in caso contrario, il gioco non vale la candela.

Ritiene gli attuali rapporti giocatore-società soddisfacenti ed impostati in modo tale da evitare i pericoli del professionismo?

Sì, perché i giocatori non sono in realtà dei professionisti.

Nel momento attuale, al fine di contribuire alla sempre maggior espansione del basket, ritiene più utile migliorare subito la spettacolarità delle esibizioni o potenziare con un'azione a lunga scadenza i vivai giovanili?

Dipende da quando si vuole ottenere questa espansione. Se si vuole un'espansione immediata, bisogna puntare sulla spettacolarità delle esibizioni; se invece non esiste termine di tempo, è più logico puntare sui vivai giovanili. Oggi si agisce in tutti e due i casi, e ciò grazie all'apporto delle industrie abbinate.

Ritiene le teletrasmissioni di basket, nella loro attuale quantità e periodicità, utile per portare il grosso pubblico ai palazzetti?

Con l'attuale andamento di trasmissioni televisive il pubblico non resta molto influenzato. Oggi il pubblico va ai palazzetti attratto dai nomi dei giocatori e dal miglioramento spettacolare del gioco.

Crede che giovi di più allo sviluppo della pallacanestro in Italia un'intensa attività internazionale delle squadre di club o delle rappresentative nazionali?

Sono senz'altro per una maggior attività internazionale delle squadre di club. Nelle rappresentative nazionali figurano in genere i soliti giocatori, i migliori, mentre con le squadre di club si può senz'altro allargare la rosa di interesse nazionale.

Ritiene "I Giganti del Basket" sufficientemente informato ed in condizione di influenzare la scelta della politica nella pallacanestro?

Ogni pubblicazione può influenzare la scelta di una qualsiasi politica in cui opera, quando questa rivista offra dei suggerimenti interessanti e delle critiche costruttive.

Ritiene più utile per la politica dell'Unione avere una propria pubblicazione periodica o appoggiarsi alla stampa specializzata già esistente per divulgare i propri problemi?

In questo particolare momento, l'Unione non ha bisogno di alcuna pubblicazione (e tanto meno se la può permettere).

In una recente riunione all'Hotel Gallia di Milano, è stato ripetutamente detto che nei rapporti tra CONI, Federazione e Unione non esistono discordanze tecniche ed organizzative. Lei è di questo parere?

Se è stato detto così evidentemente è vero. Il fatto però che non esistono discordane non vuol dire che tutti debbano pensare allo stesso modo; con l'evolversi dei tempi nascono delle situazioni diverse di quelle generalmente usate.