STAGIONE 2018/19

 
 
Fedrigo, Largo, Baldi Rossi, M'Baye, Qvale, M. Berti, Kravic, K. Martin, Sacripanti, Griccioli
 
Aradori, Cournooh, Pajola, Taylor, Punter, Cappelletti

 

 

Segafredo Bologna

Serie A:  11a classificata su 16 squadre (15-30)

Play-off: non ammessa

Coppa Italia: semifinalista

Champions League: VINCENTE (14-20)

 


N.
nome ruolo anno cm naz note
0 Kevin Punter G 1993 190 USA  
1 Kelvin Martin A 1989 195 USA  
2 Yanick Moreira C 1991 211 ANG dallo 08/01/2019
6 Alessandro Pajola P 1999 194 ITA  
7 Tony Taylor P 1990 183 USA  
8 Filippo Baldi Rossi A/C 1991 207 ITA  
9 Alessandro Cappelletti P 1995 185 ITA  
11 Dejan Kravic C 1990 211 BIH  
12 Niccolò Venturoli G 2000 196 ITA  
15 Mario Chalmers P 1986 188 USA dal 03/03/2019
21 Pietro Aradori G 1988 196 ITA  
23 Matteo Berti C 1998 212 ITA  
24 Amath M'Baye A 1989 206 FRA  
25 David Cournooh P 1990 187 ITA  
33 Gora Camara C 2001 212 SEN  
41 Brian Qvale C 1988 210 USA  
             
  Stefano Sacripanti All     ITA fino all'11/03/2019
  Aleksandar Djordjevic All     SRB dall'11/03/2019
  Giulio Griccioli Vice All     ITA fino all'11/03/2019
  Goran Bjedov Vice All     HR dall'11/03/2019
  Cristian Fedrigo Vice All     ITA  
  Mattia Largo Ass     ITA  

 

Partite della stagione

Statistiche di squadra

Statistiche individuali della stagione

Giovanili

IL FILM DELLA STAGIONE

Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

MERCATO ESTIVO

Novità in società, con Alessandro Della Salda nuovo Amministratore delegato e Marco Martelli, bolognese doc, come direttore sportivo, e novità in campo: restano solo i 3 sotto contratto, Aradori, Pajola e Baldi Rossi, viene fatto firmare un triennale a Berti, gli altri 8 sono nuovi: i playmaker Tony Taylor, americano proveniente da una stagione in Turchia, David Cournooh, italiano con alle spalle un'esperienza decennale suddivisa tra varie piazze, e Alessandro Cappelletti, che fu anche nazionale giovanile, ma reduce da lungo infortunio; la guardia Kevin Punter, americano già da qualche anno in Europa e da febbraio all'AEK, dove ha vinto coppa di Grecia e Fiba Champions League; le ali Kelvin Martin, americano protagonista nell'ultima stagione in Serie A a Cremona, e Amath M'Baye, nato a Bordeaux, con doppia nazionalità, francese e senegalese, proveniente dall'Olimpia Milano; i pivot Dejan Kravic, nato in Bosnia e proveniente dal Panionios (salvo all'ultima giornata), e l'americano Brian Qvale (con un padre e un fratello protagonisti del football americano), proveniente dalla squadra russa Lokomotiv Kuban di Obradovic. L'allenatore è l'esperto Stefano Sacripanti, detto Pino; nel suo staff, oltre ai confermati Fedrigo e Largo, arriva Giulio Griccioli.

 

PRECAMPIONATO

Raduno con grande folla e tantissimi tifosi anche alla prima amichevole contro Ferrara a Sestola, dove la squadra ha passato una settimana di ritiro. Aradori è via con la nazionale e Baldi Rossi è fermo per un risentimento muscolare, ma anche gli estensi sono incompleti. Un problema meccanico all'auto ha bloccato gli arbitri che dovevano dirigere l'amichevole di Sestola. Così Mattia Largo, videocoordinatore della prima squadra, e Giacomo Campanella, assistente allenatore del settore giovanile bianconero, hanno infilato la casacca rossa e, muniti di fischietto, hanno permesso il via alla partita. Taylor, Punter, Martin, M'Baye e Qvale in quintetto. M'Baye sbaglia due liberi e un tiro, Ferrara va sullo 0-5. Poi parziale di 9-3, punti bolognesi tutti di Punter, con sorpasso, 9-8. M'Baye stavolta mette due liberi, 11-8. Qvale firma il 13-11, poi la gara continua in equilibrio fino al 24-24 del 10', con 12 punti di Punter. Il secondo quarto comincia con un gioco da tre punti di Cournooh e una schiacciata di Kravic, 29-24; le Vu nere volano poi sul 41-30, parziale di 17-6. Sul 43-32 un parziale di 0-5 riporta i ferraresi a meno 6, 43-37. Qvale blocca il recupero, 45-37 e la prima metà gara termina 54-46. Nel terzo quarto i bianconeri volano via, 73-50, con un 19-4, poi ancora 83-55 (29-9) al 30'. M'Baye porta la Segafredo sul +30, 93-63 al 35' e +37 alla fine, 107-70, con 25 punti di Kravic e 22 di Punter.

Nel Torneo di Olbia manca ancora Aradori, a cui si aggiunge Taylor, per una leggera distorsione alla caviglia destra. Pajola parte in quintetto, ma Avellino vola subito 0-7. Punter con 5 punti e Mbaye da oltre l'arco confezionano l'8-0 per l'8-7. Ai due si aggiunge anche Kravic e Bologna va sul 20-16. Va a referto anche Qvale e le Vu nere chiudono i primi 10' sul 29-23. M'Baye al 14' con una tripla conferma i 6 punti di vantaggio, 36-30, ma la Sidigas risponde con uno 0-7 e sorpassa, 36-37. Due liberi di Cappelletti riportano sopra la Virtus, 46-45 e al 20' ancora Virtus sopra di uno, 48-47. Nel terzo quarto i campani prendono la testa, 57-59 al 26', poi 57-62, 61-69 e 63-69 a fine terzo periodo ed è soprattutto Punter a tenere a galla i bolognesi. Cournooh apre l'ultimo quarto con un 4-0 e tiene vicino i suoi. M'Baye riporta avanti i felsinei con una tripla, 85-83, dopo che Qvale ha realizzato entrambi i liberi di un antisportivo subito da Spizzichini e alla fine di un parziale di 11-2. Avellino ribatte con la tripla di Nichols, ma dall’altra parte ancora dalla lunga arriva il 27° punto di Punter: 90-89 a due minuti scarsi dalla fine. Per gli ultimi due minuti Sacripanti schiera il suo miglior quintetto con Cournooh in posizione di play, dopo due liberi di Cole sul 92-91 la tripla di M'Baye non va a segno, arriva il fallo che manda in lunetta Sykes che riporta in parità le squadre: 92 pari a 45 secondi: M'Baye perde la palla: arriva il canestro da sotto di Costello per il 92-94 a 20 secondi dalla fine e Sacripanti chiama time out. L’intenzione è quella di fare arrivare alla conclusione Punter, e la difesa di Avellino è naturalmente adeguata tutta su di lui. Con la guardia bianconera in palleggio la palla gli viene sporcata e deviata in out; a 14 secondi rimessa ancora bianconera, Cournooh viene liberato al tiro, la sua conclusione da oltre l’arco non entra e la lotta a rimbalzo premia ancora la Virtus: rimessa con 2 secondi da giocare. Ci prova Punter da tre punti, ma non va ed in finale approda la Sidigas, per la Virtus c'è la finale 3° posto contro i tedeschi del MHP Riesen Ludwigsburg. Per Punter 29 punti, 15 M'Baye, 12 Cournooh e 11 Qvale. Pajola e Qvale in quintetto nella finalina; Alessandro segna i primi punti bianconeri, recupera un pallone e prende uno sfondamento, ma i tedeschi volano subito 4-12. M'Baye canestro e fallo, ma sbaglia aggiuntivo, 6-12. Ludwigsburg pressa molto e l'assenza di Taylor si sente con due perse da Punter, Bologna precipita 6-18 con uno 0-6, Punter sblocca i bianconeri, 8-18, poi segna la tripla allo scadere dei 24" e M'Baye completa il 5-0 in contropiede su assist di Cappelletti, 13-20. Dopo il timeout tripla tedesca, ma Cappelletti prende fallo sulla bomba e mette i 3 liberi, 16-23, poi segna anche i due del 18-26, Baldi Rossi riporta più vicini i bolognesi, 20-26 al 10'. In apertura di secondo quarto per due volte i petroniani fanno 1 su 2 in lunetta, 22-26, poi Cournooh segna la tripla, 25-26. Al 5-0 felsineo, risponde lo 0-5 teutonico, 25-31. Kravic segna un bel canestro per il 29-34, Punter segna i 3 liberi del 32-34, ma Ludwigsburg. Torna a +6, 32-38. Gli uomini di Sacripanti sul 36-38 falliscono con M'Baye la tripla del sorpasso. Punter segna in palleggio arresto e tiro il 38-41 e Kravic con due liberi riporta i suoi a meno uno, 40-41. Nell'ultimo attacco palla persa e tripla subita, 40-46. Nel terzo quarto M'Baye riporta Bologna a meno 3, 45-48, Pajola fa lo stesso, 47-50, poi Alessandro fallisce la tripla del pari e i tedeschi tornano a+6. Bel canestro in azione personale di Cappelletti, 49-53. M'Baye tiene i suoi a meno 4 con una tripla, 58-54, poi con una schiacciata che s'impenna ed entra con anche il fallo, 57-58, così con un 6-0 tutto di Amath, Bologna torna ancora a meno 1, ma subisce ancora canestro sulla sirena, 62-65. In apertura di ultimo periodo pareggio su tripla di Pajola, assist di Kelvin Martin (ex di turno), che poi sorpassa, 67-65 e M'Baye con la tripla chiude l'8-0, 70-65. I tedeschi rispondono con uno 0-4, 70-69, poi molti errori, M'Baye segna due liberi, 72-69, ma un parziale di 0-11 affossa nuovamente la Virtus, 72-80 (2-15). Le Vu nere tornano a segnare su azione con Punter, ma un 5-0 riporta i bianconeri a meno 3 a 12", 82-79. I tedeschi mettono un solo libero con Kelan Martin e la gara finisce 83-79, bolognesi quarti. I migliori Punter con 20 punti e M'Baye con 19.

Rientro di Taylor al Memorial Bertolazzi a Parma. In semifinale successo sull'Alma Trieste. Si parte con la penetrazione di Tony Taylor a tagliare la difesa giuliana e siglare i primi due punti della partita. Inizio del match equilibrato, Segafredo sempre avanti, tranne in una sporadica occasione in cui Knox porta l’Alma in vantaggio, fino a quando Kravic sostituisce Qvale e mette a segno un gancione che porta la Virtus sul 13 a 9 di metà percorso. Poi, equilibrio fino alla fine del quarto che termina sul 17-20 per le Vu nere, a segno con ben sette giocatori diversi. I tentativi della Segafredo di fuga vengono sempre stoppati da Walker che nel solo secondo quarto realizza dieci punti e Trieste è ancora attaccata ai bianconeri: 34-38 a metà partita. Dopo il riposo va Sanders da oltre l’arco, risponde Punter con un gioco da quattro punti; dopo i liberi di Wolker ci sono solo due punti di vantaggio per la Segafredo: 44-46 al 26'. Baldi Rossi allunga dalla lunetta e ci sono sei punti di vantaggio per la Segafredo che ha stretto le maglie in difesa, ma in attacco la produzione non è abbondante ed il terzo quarto si conclude in parità con la Virtus sempre avanti di quattro lunghezze, 47-51. A metà dell’ultimo quarto con Sacripanti a schierare il quintetto titolare ma con Pajola al posto di Taylor, la Virtus raggiunge 52-62, gli avversari non si danno per vinti e trascinati da Write producono un mimi break: 56-62 al 37'. Torna in campo Taylor e si procura subito due liberi, dall’altra parte Walker spara pesantissimo, e a due minuti dalla fine Trieste è in scia, 65-66. Punter segna pestando la riga: 65-68 a 90” dalla fine ed in difesa è molto bravo Qvale a recuperare un pallone proprio su Walker in un’avventura dentro l’area colorata bianconera. A un minuto dalla fine c’è uno 0 su 2 dalla lunetta di Taylor ma sul rimbalzo offensivo di Qvale la palla torna nella mani di Punter che prova, invano, a colpire; l’Alma va per il pareggio, ma il tiro esce e a 18 secondi dalla fine, dopo il canestro di Qvale sul 65-70 c’è il time out di Dalmasson. Al rientro palla persa per Trieste, contropiede per Punter, fermato solo dal fallo, due su due dalla lunetta e partita chiusa. 67-72, con 16 punti di Qvale, 14 di Punter e 12 di Baldi Rossi e Virtus in finale contro Brindisi. Primo quarto che parte con una Virtus molto fluida in attacco. M'Baye segna i primi cinque punti, Qvale va a prendere rimbalzi sulla testa di Brown, 11-4 tutto loro e time out Vitucci. La difesa Virtus è efficace e a fine primo quarto 21-11 Segafredo. Taylor fa un paio di belle giocate e si mette in luce in attacco Cappelletti con un canestro e un assist. M'Baye è il primo ad andare in doppia cifra. Un paio di palle perse regalano quattro punti in contropiede a Brindisi, ma al 20', con la prima tripla di Punter, è 36-27 Virtus. Inizio terzo quarto: segnano Taylor, Punter e Qvale (su assist di Taylor), 42-29. Esperimenti per Sacripanti, anche quintetti con Baldi Rossi (in campo con una insolita maglia numero 21, che sarebbe di Aradori) da centro. Dopo il bell’inizio palle perse tra falli in attacco e brutti passaggi. Primi due punti di Banks dalla lunetta. 42-33 Virtus a 5'56" da fine periodo. La Virtus in attacco non segna più: si è acceso Banks per Brindisi e dalla lunetta firma il 12-0 di parziale che riporta i suoi a -1. Punter e Kravic entrambi con stoppata in difesa e canestro in attacco, ma è una tripla di Moraschini, il migliore dei suoi, a pareggiare a quota 46 con 2′ da giocare nel quarto; 48 pari al 30'. Brindisi trova due triple con Chappell e Rush e va sul 54-50, la Segafredo in attacco perde palloni a ripetizione. Sacripanti continua con gli esperimenti e inserisce Qvale e Kravic insieme. Brindisi avanti 61-59 con 4' alla fine. La coppia di lunghi paga, soprattutto con Kravic che segna un paio di canestri e pareggia a quota 61. Ci pensa poi Tayor dalla lunetta a sorpassare. Parziale Virtus ispirato da un paio di giocate superlative di Martin che cancella due contropiedi di Brindisi con altrettante stoppate. In attacco Kravic: otto punti nel quarto e 64-61 Virtus a 1'17" dal termine. Tripla del pareggio di Banks. Poi entra Martin, che l’azione dopo gli porta via palla, Taylor la perde: 11" alla fine e 64 pari, time out Brindisi. Fallo di Martin nel tentativo di rubare palla a Banks sulla rimessa, bonus Virtus e 2 su 2 ai liberi per Banks. 66-64 Brindisi con 10" alla fine. Taylor prende il tiro decisivo, ma sbaglia il piazzato da due punti per il possibile pareggio. Vince Brindisi 66-64.

Il Memorial Porelli, tra Virtus e Fortitudo, lo vince la Virtus e la partita non c’è mai stata. Spettatori 4913 i dichiarati, la stragrande maggioranza virtussini, che avevano il biglietto compreso nell’abbonamento, curva Effe con larghi spazi vuoti. Assenti Aradori per la Virtus, Sgorbati a riposo per la Effe. Per le Vu nere, 20 punti per Punter, 18 per Taylor. La Effe parte meglio, 6-2 con anche una schiacciata di Fantinelli, che gioca con la maschera. La Virtus si sveglia, arriva al primo vantaggio con Taylor, che con Punter firma un parziale di 14-0 per il 16-6. A fine primo quarto 19-9, con tripla sulla sirena di Punter e 0 su 9 da tre per la Effe. Nel secondo quarto Rosselli è l’unico a fare canestro per i biancoblu, ma la Virtus coi lunghi fa quello che vuole. Baldi Rossi, Qvale, poi Martin, e si arriva al +18 (34-16), poi anche a +22 con Kravic. Punter mette il secondo tiro sulla sirena consecutivo, e a metà il punteggio è 42-18. La Fortitudo torna a –20, poi subisce un 5-0 bianconero per il 66-41 dell’ultima pausa. Nell’ultimo quarto Sacripanti schiera Berti, che fa anche canestro su rimbalzo offensivo. La Segafredo tocca il +29 (81-52), si rivede Mancinelli dopo un’eternità, Taylor prende una botta che lo costringe a uscire. Finisce 81-60. Alla fine premiazioni da parte dell’associazione Porelli: ritirano il capitano di serata, Baldi Rossi e Taylor, MVP di serata. Punter 20, Taylor 18, Qvale 13, Baldi Rossi 10 i giocatori in doppia cifra.

 

La Segafredo torna sul parquet al 6° Torneo Internazionale Città di Jesolo. Il primo atto le mette di fronte la Dolomiti Energia di coach Buscaglia. E’ il ritorno in campo di Aradori, dopo il lungo impegno con la Nazionale che lo aveva allontanato dal gruppo nei giorni di Sestola. Assente Qvale, che ha subìto un trauma alla schiena, mentre a Trento mancano Pascolo e Hogue. I primi due punti della partita sono di Jovanovic subito impattati da M'Baye e sorpassati in contropiede da Punter. 11-7 per la Segafredo a metà tempo con M'Baye a far la parte del leone, e dopo la tripla di Martin del 14-7 del 6' fa l’esordio in questa stagione Aradori. La Dolomiti si avvicina piazzando un parziale di 6 a 0 per il 14-13 del 9'. Cinque punti in fila di Aradori producono un vantaggio a favore dei bianconeri per chiudere il primo quarto sul 19-5. Si riparte da un contropiede di M'Baye, da una bella palla di Taylor per Baldi Rossi e da un altro contropiede del play della Segafredo, 25-15 al 13', minuto per Buscaglia. Dal timeout esce una buona azione di Nikolic e una Dolomiti che riesce a servirlo vicino a canestro: 1 su 2 ai lberi per lui e 25-18 al 14'. Gomes colpisce da lontano, 25-21 a metà frazione. Quattro punti consecutivi di Kravic, due a conclusione di una transizione molto bella, per il 29-21 del 17' ma Trento è sempre lì: 29-25 al 18' dopo i liberi di Mian. È ancora Kravic ad andare a canestro con una schiacciata. A metà le squadre sono vicine: 34-30. Poco più di due minuti nel terzo quarto e Trento raggiunge la parità con due liberi di Jovanovic: 36-36. All’azione successiva la tripla di Gomez porta la Dolomiti per la prima volta in vantaggio: 37-39 al 24' ed è ancora lui ad allungare all’azione successiva con un canestro e fallo: 37-43. Il vantaggio di Trento comincia a farsi consistente: 39-46 al 26'. Tripla di Cournooh dopo una bella azione corale, l’attacco della Dolomiti all’azione successiva non produce niente di buono ed una penetrazione di Cappelletti porta le due squadre ancora in parità a quota 49 al 28'. La schiacciata di Martin dopo la palla recuperata in difesa porta ancora avanti la Segafredo, che va poi in lunetta con Cappelletti, un solo punto per il 50-47 ed è sempre lui a guadagnarsi un fallo a fil di sirena, 1 su 2, rimbalzo di Baldi Rossi e chiusura del quarto sul 55-49, 16-3 di parziale. Trento non si dà per vinta: tripla per Mezzanotte, Mian e Radicevic, Kravic trasforma un’azione da tre punti, ma la Dolomiti è nuovamente attaccata: 60-59 al 34'. Si fanno valere M'Baye e Kravic vicino a canestro: 64-59 al 35', ma ancora Mezzanotte da lontanissimo per il 64-62. Kravic domina a rimbalzo d’attacco rimediando all’errore in avvicinamento di Aradori, trasforma un gioco da tre punti per il 69-64 del 37'. Buscaglia rimette Jovanovic e Forray e Sacripanti si gioca gli ultimi minuti con Taylor e si riparte dal 71-64 dopo i due liberi di Aradori. Flaccadori realizza un'azione da tre punti, Kravic viene stoppato da Nikolic che lancia in contropiede Gomes e le squadre sono ancora attaccate: 71-70. M’Baye realizza dai cinque metri, Gomes fallisce da tre punti, ma in attacco Punter perde palla e Nikolic va a schiacciare. 73-72 e così si va ai falli sistematici: Martin ne mette solo uno per il 74-72 a 1'08" da giocare. Time out Dolomiti Energia, Radicevic commette infrazione di passi e la palla torna nelle mani di Taylor, che con una azione corale la porta a Kravic vicino a canestro. Lui non sbaglia, dall’altra parte replica Flaccadori, a 10'' dal termine Punter realizza il 78-74. Il tiro da tre punti di Gomes non va, invece entra quello di Taylor sulla sirena e la sfida termina 81-74 per Bologna, che va in finale con la Vanoli Cremona. Ovviamente senza Qvale, fa l’ingresso in quintetto Aradori prendendo il posto che fino ad oggi è stato di Martin. Per la Segafredo Kravic, Aradori e Punter con una sospensione e tre liberi per il 9-5 del 3'. La Vanoli trova la maggior parte del suo bottino da Mathiang che regge bene il confronto con Kravic, 11-7 al 5'. La Segafredo continua a comandare la partita di qualche punto: 19-14 dopo la tripla di Baldi Rossi, ma le lacune a rimbalzo consentono a Cremona di rimanere in scia: 24-22 al 10' dopo l’azione da tre punti di Saunders. Baldi Rossi da sotto, Pajola da tre, ancora Baldi Rossi dalle tacche e Sacchetti va in sospensione sul 31-24 al 13', poi la tripla di Cournooh per il 34-24. Il primo canestro della Vanoli arriva al 15', 34-26 con Demps. Ottimo l’impatto di Baldi Rossi che assale il canestro di Cremona un po’ da tutte le posizioni. La sospensione di Punter con i piedi sull’arco sigla il 40-26 del 17'. Secondo time out per Sacchetti che in uscita trova una bella penetrazione di Ruzzier e questa volta è Sacripanti a chiamare a raccolta i suoi, che nonostante il cambio di regia non ha cambio di ritmo, Pajola infatti sfodera una buona prestazione con anche pericolosità al tiro. Ancora un tiro pesante, questa volta di M’Baye e la Segafredo tocca il massimo vantaggio al 18', 45-28. Un parziale negativo di 0-7 porta Cremona ad uno svantaggio più accettabile: 45-35 all’intervallo. Il terzo quarto è un’altra partita, Cremona stringe le maglie in difesa ed il recupero nel finale del secondo quarto ha fornito sicuramente energia positiva: trascinata ancora da Mathiang si avvicina ancora: 48-40 al 23', arriva però un bel canestro con i piedi sull’arco di Aradori ed una sua palla recuperata in difesa, peccato che sul contropiede successivo Taylor vada a sfondare per il suo terzo fallo. È un momento di appannamento per la Segafredo, la tripla di Ricci porta praticamente a contatto le due squadre: 50-45 al 26', e 51-48 al 27' dopo la palla persa di Pajola. Momento magico per l’ala di Cremona che colpisce ancora da lontano per la perfetta parità: 51-51 al 28'. Finalmente arrivano due liberi di M’Baye ad interrompere il digiuno della Virtus, dall’altra parte uno per Ricci, poi due per Cournooh e sul 55-52 si chiude un terzo quarto difficile. L’ultima frazione si apre con una schiacciata in tap in di Mathiang, per la Segafredo arriva un solo libero di Kravic, e sull’azione offensiva della Vanoli, sullo scadere dei ventiquattro secondi arriva una tripla di Portannese, che contro la sua ex squadra trova sempre delle buone prestazioni, primo vantaggio di Cremona: 56-57 al 33' bissato un minuto più tardi ancora da Ricci: 56-59 al 34' in una seconda frazione da vero protagonista. A metà esatta dell’ultimo quarto arrivo il quinto fallo di Taylor e ritorna in campo Pajola. Cremona è già in bonus, bravi sono Kravic ed Aradori ad infilare i liberi che gli vengono assegnati ed a ridare ossigeno alla Vu nera: 66-59 al 37', ma prima Saunders, poi Aldridge e poi Demps con un 6-0 scrivono il 66-65 del 38'. Ancora liberi per Aradori: 68-65 a poco meno di due minuti da giocare, lo stesso Aradori recupera una bella palla in difesa, Pajola arma la mano di Punter che da tre punti non sbaglia e 71-65 a 1'25" dalla fine. Time out Cremona. Dopo la sospensione esce la tripla sul ferro di Ricci, per la Segafredo un solo libero di Punter: 72-65 a 50”, ancora una tripla sul ferro per Ricci e la schiacciata della staffa per Kravic: 74-65. La Virtus Segafredo fa suo il Torneo Città di Jesolo.

Dopo aver alzato il sipario sulle nuove divise, presentate nella Business Lounge dell’Aeroporto Marconi, la Segafredo ha preso la strada di Cividale del Friuli per affrontare l’ultimo impegno del suo percorso di avvicinamento alle gare ufficiali. Al Memorial Pajetta i bianconeri sono ancora privi di Qvale e affrontano in semifinale Udine di Lollo Penna che parte in quintetto fra i friulani. La partita inizia in ritardo per un problema al cronometro dei 24" di uno dei due canestri. Si parte subito 6-0 per la Virtus, frutto di un contropiede di Aradori, uno di Punter ed un rimbalzo offensivo di M’Baye, con Penna braccato e timeout di Cavina dopo un minuto e venti. Lollo subisce la difesa aggressiva di Taylor e perde palla, si va poi addirittura 15-0, con triple di Aradori, Punter e Mbaye. Dopo l’inizio shock, Udine inizia a fare canestro, soprattutto con Simpson e Spanghero. La Segafredo è però in ampio controllo: tripla di M'Baye e 12-22 al 6', 12-26 al 9', ma il finale di quarto vede Simpson realizzare un canestro da tre punti con il libero aggiuntivo e chiudere la frazione sul 16-26, con stoppata di Berti su Simpson. Nel secondo quarto il punteggio si abbassa, Udine si mette a zona e torna a -6 (28-34). Contro la difesa collettiva, per la Virtus ci pensa Aradori, che mette sei punti in fila, tra cui una tripla col fallo (terzo di Pawell) e al 19' il vantaggio Segafredo ritorna in doppia cifra: 30-40. Conclusione sul ferro per Nikolic, contropiede per Punter e 30-42 a 50" dall’intervallo. Due liberi di Spanghero e una schiacciata di Simpson chiudono la frazione sul 34-42. Si riparte con i padroni di casa ancora schierati a zona, alla prima azione M’ Baye spara pesante ed allora Cavina decide di ritornare alla difesa individuale. L’input è quello di servire Kravic per giocare contro Pellegrino, dopo tre minuti la GSA è già in bonus e la Segafredo conduce 37-49, nota di merito per l’ex Lollo Penna che con due penetrazioni consecutive guadagna due falli di Tony Taylor insaccando tre liberi su quattro, all’azione successiva va a segno con una bella sospensione prendendo davvero in mano il timone di Udine. La Segafredo continua a controllare a distanza: 46-56 al 27'. Baldi Rossi segna i suoi primi due punti con un piazzato dalla media: 47-61 alla fine del terzo quarto. Inizia il festival del tiro da tre punti per la GSA, fortunatamente anche la Segafredo non sta a guardare, se per i padroni di casa Pinton va a segno un po’ da tutte le posizioni, Baldi Rossi risponde allo stesso modo e tiene i padroni di casa a distanza di sicurezza, 58-68 al 35'. Con tripla di Spanghero a 3’ dalla fine l’APU torna anche a -7 (68-61), risponde Baldi Rossi con una tripla “ignorante”, poi bomba di Cournooh e 61-74 al 37'. Time out per Cavina, ma all’uscita ancora una palla recuperata per Cappelletti conclusa in contropiede per il 61-76 del 38', ancora un recupero del play bianconero, poi due contropiedi di Punter consecutivi per il 61-80 del 39'. C’è spazio per Berti e Camara, e finisce 63-80. I bianconeri in finale contro Varese che ha sconfitto la Pistoia di Ramagli. I primi tre punti della finale sono di M’Baye con una tripla da molto lontano, Varese risponde con la schiacciata di Cain ed il rimbalzo offensivo di Avramovicper il 3-4 del 3'. Ancora M’Baye da lontanissimo e la Segafredo passa davanti per la prima volta: 8-6 al 5'. La penetrazione di Tony Taylor al 6' frutta due liberi per il 10-6, ma soprattutto il secondo fallo di Cain che fino ad ora è stato il pericolo principale di Varese. L’ Openjobmetis dalla lunetta con quattro liberi impatta la partita: 10-10 al 7'. M’Baye si inventa un’azione da tre punti che riporta avanti la Virtus, e Cournooh dalla lunetta allunga ancora 17-12 al 9', ma una sua persa produce un contropiede di Varese che si avvicina, 17-14, sirena, con già 9 punti per M’Baye e da segnalare un tecnico ad Aradori per proteste dopo un fallo non fischiato. Apertura nel segno di Kravic, che con tre belle conclusioni da vicino si infila in mezzo alla zona ordinata da Caia e mantiene un gruzzoletto di vantaggio per la Segafredo che non si stacca grazie a Bertone, che colpisce sia in contropiede che dalla lunga distanza: 26-22 al 14'. Zona però che qualche problema lo crea all’organizzazione dell’attacco della Virtus, Sacripanti vuole parlarci sopra, ma alla ripresa Varese è ancora a uomo, difesa a tutto campo oltremodo aggressiva che frutta un errore per l’attacco bianconero, tripla di Archie e squadre nuovamente attaccate: 25-26 al 16'. Si scambiano colpi a ripetizione Kravic e Iannuzzi, Aradori e M’Baye dalla lunetta allungano ancora per il 33-28 del 18'. Scrubb porta le squadre ancora a stretto contatto, anche perché la schiacciata sulla sirena di Kravic viene giudicata come una interferenza a canestro per cui negli spogliatoi si va sul 33-32. In apertura subito il pareggio dalla lunetta di Bertone, poi due triple, una di Cappelletti ed una di Moore per il 36-36 del 22'- Un mini parziale per il 41-36 con un gioco da tre punti di Aradori ed un canestro di Kravic, ma in un solo minuto le squadre ritornano vicine, due canestri in fila per Varese e 41-40 al 24'. Schiacciata sbagliata di Avramovic, ma il sorpasso arriva comunque sempre in schiacciata con Archie in contropiede: 41-42 al 25'. Importante tripla di M’Baye a sistemare le cose all’azione successiva: 44-42 ed è proprio l’azione che da il là al breack che porta la Segafredo al massimo vantaggio grazie a Kravic sotto canestro e alla produzione offensiva di Baldi Rossi che dalla media distanza colpisce con precisione: 57-49 al 29', ma la tripla di Ferrero sulla sirena mantiene Varese vicino: 57-52. Kravic viene medicato per un colpo subito, ma rientrerà. Nell'ultimo quarto Varese alterna difesa a uomo e collettiva e in attacco produce un 2-13 grazie a Ferrero che prendendo coraggio dall’ultima azione del terzo quarto porta Varese fino al 59-65 del 33'. Poi arrivano due triple di Aradori e Baldi Rossi a riportare Bologna in parità: 65-65 al 34', ma un altro 4 a 0 per Varese targato Tambone e Archie siglano il 65-69 del 35'. Quinto fallo di Taylor, e quarto di Archie, che manda in lunetta M’Baye: 67-69 al 38'. Quindi torna ad allungare Moore: 67-71. Punter va in lunetta per i suoi primi due punti di giornata: 69-71 a 90" dal termine. Due liberi per Archie: 69-73 a 70" da giocare, perde la palla M’Baye nel tentativo di servire Pajola in angolo. Fallo di Punter su Tambone, due liberi: 69-75 a un giro di lancette dallo stop. L’ultima speranza arriva da un gioco da tre (canestro e fallo subìto) di Aradori per il 72-75 a 40" dalla fine. Ma Varese riesce ancora ad allungare e la corsa della Vu nera si ferma qui, 72-79 per la squadra di Caja che fa suo il Memorial Pajetta. 19 punti per M’Baye e 15 per Kravic, i migliori, mentre serata no per Punter, 2 punti con 0 su 8 al tiro. Finisce così, con una sconfitta la preseason bianconera.

 

CAMPIONATO E CHAMPIONS LEAGUE

A Trieste (squadra di casa priva di Da Ros, Wright e Peric e che perderà nel primo quarto Janelidze) problemi per i forever per lo scoppio di una gomma al pullman e parte piano anche la Virtus, 5-0, poi M'Baye segna il primo canestro del campionato bolognese. Sull'8-2, uno 0-8 tutto di Punter, con due triple e in mezzo una schiacciata in contropiede su palla rubata, 8-10. Pareggia Sanders col suo settimo punto, ma M'Baye allunga da tre, 10-13. Due liberi di Kravic mantengono il +3, 12-15 e lo stesso fa Aradori, 14-17 in post basso, poi Taylor e Baldi Rossi da tre dopo due liberi falliti da Mosley, 14-23, +9 col secondo quintetto. Kravic firma il +10, 15-25, parziale di 7-23, e lo ribadisce, 17-27, poi Cittadini segna il 19-27 che chiude i primi 10'. In apertura di secondo quarto Taylor dalla lunetta fa 19-29. Taylor da tre va sul 21-32, poi un 5-0 interno fermato da un canestro di Aradori, 26-34; Pietro poi segna da tre, 28-37, poi M'Baye firma da tre il 30-40, poi ancora Aradori sempre da lontano su assist di M'Baye, 30-43. Punter sempre da tre, 32-46 (10 su 12 dalla lunga distanza per Bologna); Kevin in penetrazione fa 34-48. M'Baye su azione di rimessa segna il 36-50. Punter fa solo 1 su 2 dalla lunetta, 38-51, lo stesso fa Cittadini e si chiude il primo tempo sul 39-51. Nel terzo quarto parte male la Virtus e Trieste con un 7-0 rientra a meno 5, 46-51 e timeout Bologna. Punter rompe il digiuno, 46-53, ma con due triple i padroni di casa sono a meno 1, 52-53. Punter commette fallo in attacco, poi recupera palla e mette i due liberi, 52-55, Qvale firma il +5, ma con un 5-0 l'Alma pareggia 57-57. Punter da tre allunga, 57-60, ma un altro 7-0 determina il sorpasso casalingo, 64-60. Due liberi di Kravic fermano l'emorragia e sempre dalla lunetta Cournooh pareggia, 64-64. Taylor impatta nuovamente con un solo libero su due, 65-65 e si chiude il terzo quarto. Vantaggio Kelvin Martin, 65-67, nuovo vantaggio Baldi Rossi, 67-69, ma Strautins da tre ribalta, 70-69. Nuovo sorpasso Baldi Rossi, 70-71, ma Mosley schiaccia, 72-71. Cournooh fa 0 su 2 dalla lunetta e Trieste allunga con canestro e fallo, 75-71. Martin accorcia coi liberi, 75-73, ma poi prende tecnico, 76-73. Martin pareggia da tre, Walker sempre di tripla, poi accorcia Aradori, 79-78, poi lo stesso Pietro sorpassa da tre, 79-81 su assist di Taylor, ma Walker segna con addizionale, 82-81, sorpasso Taylor poi ripassa avanti Trieste con Cavaliero, nuovo cambio al comando con due liberi di Punter, poi Cavaliero fa lo stesso, 86-85. Taylor fa un solo libero e sul rimbalzo d'attacco tira da lontanissimo e sbaglia. Knox perde palla e Taylor fa ancora un solo libero, 86-87, Martin recupera palla e Punter mette una tripla da otto metri, 86-90. Walker e Aradori perdono palla e a 2" Schina segna, 88-90. Aradori mette due liberi e la chiude. 29 punti di Punter (4 su 4 da due, 5 su 5 da tre e 6 su 7 ai liberi, 37 di valutazione in 22') e 17 di Aradori, poi 13 di Taylor (10 falli subiti e 4 rimbalzi, il secondo rimbalzista dei suoi dopo i 6 di Kravic) e 10 di M'Baye.

Prima della partita che sancisce il ritorno della Virtus in Europa contro il Neptunas, coreografia della curva virtussina a celebrare il ritorno continenatale delle V nere. Sacripanti sceglie Kravic come lungo, assieme a M'Baye, Aradori, Taylor, Punter; è proprio il numero 11 a stoppare le prime incursioni dei lituani e a siglare i primi punti bianconeri, anche se è il Neptunas ad aprire le danze dopo un paio di rimbalzi offensivi. Punter sbaglia il suo primo tiro ufficiale in maglia bianconera, è il primo che va a sedersi nelle rotazioni di una Virtus molto contratta e insicura, ne approfittano gli ospiti che scappano sul 2-10 al 4’ e sul 3-14 grazie alla dominanza sotto le plance. Aradori ferma il break dalla lunetta ma la Segafredo non c’è in attacco e le palle perse diventano una croce che i biancoblu dell’Est sfruttano, una bimane imperiosa di Grant è il segnale che la partita sta scivolando via e lo staff delle V nere è costretta a fermare l’emorragia. I bianconeri faticano a contenere gli avversari, il primo canestro dal campo per la Virtus lo sigla M’Baye con un bel jumper, seguito dal primo missile di Kevin Punter al PalaDozza che dimezza lo svantaggio e carica la difesa (8-16 al 8’). Non sempre viene data continuità alle buone giocate, un paio di falli evitabili mandano in lunetta il Neptunas, che non ne approfitta, Galdikas e Qvale si scambiano canestri sul finire di parziale e Punter manca il tiro da 3 alla sirena per il riavvicinamento, 10-19, con 4 su 15 al tiro. Kelvin Martin mette il primo canestro su errore di Qvale, sbaglia un rigore alla seconda incursione ma da un giro di vite alla difesa bianconera, che nonostante questo perde di vista Masiulis che punisce. Punter e Baldi Rossi provano a dare una scossa ma c’è il braccino evidente alla prima europea, Pajola si fa le ossa in campo internazionale, si butta su ogni pallone e non demorde mai, pur non avendo certo una sfida semplice, il gioco da 3 punti di Weaver riporta Klaipeda alla doppia cifra di vantaggio (16-26 al 14’). Baldi Rossi tenta di caricarsi il peso offensivo sulle spalle e trova una tripla solo rete, Aradori viene fermato da Williams inspiegabilmente senza il fischio arbitrale per le proteste del popolo bianconero. Il metro arbitrale lascia possibilità di gioco maschio, la Segafredo lentamente si riavvicina, 23-28 al 17’ con tripla di M’Baye ma i troppi lapsus difensivi rilanciano il Neptunas. Fa il suo esordio anche Cappelletti, che per troppo altruismo non sfrutta un paio di buone occasioni, altre volte la Virtus è sfortunata perché la palla gira sul ferro e non entra, Grant chiude il quarto con una stoppata siderale e un canestro che riporta tutta l’inerzia via da Bologna, 24-33. Il pubblico prova a scaldare i suoi nuovi beniamini con un applauso sentito al rientro sul parquet, nonostante la serata difficile, il quintetto di rientro è rivoluzionato perché Coach Sacripanti manda in campo Pajola, Punter, M’Baye, Aradori e Qvale. Le prime avvisaglie del secondo tempo però non sembrano differire molto da quelle del primo parziale, due canestri in fila dei lunghi biancoblu danno il massimo vantaggio ai lituani e il canestro di Punter è solo un interludio. La difesa fa una fatica enorme, i meccanismi non sono oliati e questo espone a brutte figure contro un team decisamente più avanti con la preparazione (26-41 al 23’). La Segafredo comunque non molla: il nuovo numero 0 prende il timone dell’attacco e Pajola si merita il coro dopo l’ennesimo tuffo per recuperare un pallone. Taylor si fa finalmente notare per un bell’assist a Qvale, M’Baye esibisce il suo tiro morbidissimo dalla media, ma il distacco rimane praticamente invariato. Ancora il play col numero 7 recupera un pallone e lancia a schiacciare Martin in contropiede, Coach Maksvytis non vuole perdere il momento perché sente che la Virtus è viva e con lei il suo pubblico, ma al rientro è ancora assist di Tony Taylor per Qvale (37-45 al 27’). Il play è entrato completamente “in the zone”, altri 4 punti fanno esplodere il palazzo, 41-45, parziale di 9-0, che viene raffreddato da un canestro del Neptunas e da un errore di Punter con la palla che entra ed esce, beffardamente. Grant regala ai suoi punti dalla lunetta e un’intimidazione in area da livello superiore, la carenza a rimbalzo dei ragazzi di casa si paga con canestri regalati da tiro libero e il runner di Weaver ricaccia nel baratro le Vu nere. Kravic interrompe il break poco prima dell’ultima pausa, in cui ci si va a sedere con la sensazione di non aver colto l’occasione di rimontare, 41-54 al 30'. Taylor si butta dentro con grande decisione e successo, ma la tripla di Delininkaitis è una immediata doccia fredda, niente in confronto col quinto fallo di Tony che lo esclude troppo velocemente dalla contesa. Baldi Rossi e Martin (con un canestro in reverse) danno speranza, che la tripla di Cournooh (11 punti con 3 su 3 da tre e 1 su 2 da due) e lo strepitoso doppio recupero di Kelvin Martin (assist per lo stesso Cournooh) esaltano, riaprendo completamente la partita (52-57 a 32’). Dopo il timeout obbligato di Klaipeda, Punter stoppa (in combinata con Kravic) il lungo avversario, si fionda dall’altra parte dei 28 metri e trova un gioco da 3 punti (non convertito) che manda il delirio la curva. Masiulis segna un libero prima della spettacolare entrata di Martin (Kelvin ha anche difeso alla grande), Galdikas non trema da centro area, così come Punter è glaciale da 3 e il PalaDozza diventa una bolgia vera e propria (59-60 al 34’). Baldi Rossi fallisce dall’arco l’occasione del primo sorpasso con airball da libero che ricaccia l’urlo in gola dei presenti e coach Sacripanti chiama minuto per lanciare la volata finale, un tiro libero ad una mano di Dejan Kravic sigla il pareggio e una sua stoppata ad altezze siderali è un pezzo da cineteca. Il Neptunas non trova più soluzioni facili e varchi in area, Cournooh si mette in autonomia e si crea la tripla solo rete che vuol dire primo vantaggio del match a 4' dalla fine, si guadagna dei falli preziosi ed è ancora il lungo bosniaco a dare la possibilità al numero 25 di siglare una tripla meravigliosa dall’angolo. Ancora Kravic appoggiando al vetro regala il massimo margine ai suoi, 68-62 al 38’ dopo un parziale di 27-8, la rimessa dopo due liberi fortunosi di Grant sono il preludio del tecnico fischiato a Weaver che dona un aggiuntivo a Punter. Un paio di perse sanguinose rimettono in gioco i lituani, ma la Segafredo regge in difesa, un’altra persa di Martin costa il fallo intenzionale che Delininkaitis converte senza batter ciglio (69-67 al 39’). Grant schiaccia nell’area sguarnita i punti del pareggio, Cournooh si butta dentro ma non trova neanche il ferro, la Virtus recupera palla ma non può tenere palla fino alla fine, Punter sbaglia il jumper ma Kravic stoppa l’ultimo tentativo degli avversari, si va all’overtime al 69 pari. Rientra Aradori dopo una lunga sosta in panchina, Grant muove per primo il tabellone dalla lunetta, Punter riesce a segnare invece avvitandosi in area. Kravic replica in schiacciata a Grant che aveva colpito ancora, e M’Baye per lo stepback da 3 che riporta i suoi al +4 (76-72 al 42'). Neptunas non molla un centimetro e gioca di fisico, la difesa Virtus ringhia su ogni passaggio e Punter quasi riesce in un recupero che sarebbe stato vitale, ma si rifà nell’altra metà del campo con uno splendido jumper solo rete, subito replicato da un’altra gemma che delizia compagni e folla. Timeout ma ormai la partita è in mano alle Vu Nere, che la chiudono definitivamente coi liberi del numero 0, 83-78, con l'aiuto del sesto uomo in campo (come ha detto Sacripanti in conferenza stampa) e con 10 dei 14 punti del supplementare segnati da Punter (27 punti, con 7 su 12 da due, 2 su 5 da tre e 7 su 10 in lunetta). In doppia cifra anche Kravic con 10 punti, poi M'Baye 9, Martin 8 e Qvale 7.

Un PalaDozza entusiasta fa da cornice alla sfida tra le due squadre più titolate d’Italia, Virtus e Olimpia. James in entrata e M’Baye dall’arco aprono le ostilità, Aradori e ancora l'americano di Milano da 3 sono gli autori delle prime prodezze. Punter trova un pertugio che libera il capitano Qvale per due appoggiati al vetro, il primo tiro del numero 0 viene atteso come una liberazione e la reazione di stupore per l’errore fa percepire quali sogni abbia alimentato in queste prime gare. Taylor fa commettere un fallo a James che tiene da solo in piedi l’attacco di Milano e realizza due liberi (9-9 al 4'). Qvale due volte e Taylor fanno spellare le mani ai presenti ma i lombardi restano a contatto grazie a una fisicità superiore. Gudaitis sorpassa, 16-17 all'8', la Segafredo lotta e lo dimostra il tuffo di Baldi Rossi per una palla vagante. Pajola recupera palla su James e quasi gli fa commettere sfondamento ma Nedovic lo punisce con una tripla e un recupero chiuso con una schiacciata tonante. Punter non riesce a sbloccarsi, lanciando un airball e il tiro della sirena finisce lungo sul ferro, 16-22. Altra palla persa in avvio di parziale, la Segafredo soffre le mani addosso ma quelle veloci di Baldi Rossi scippano la palla a Kuzminskas e un altro recupero da il là al primo break virtussino: Punter in sospensione da centro area lo inizia, Martin recupera un’altra sfera e Kravic ne appoggia altri 2 al vetro, costringendo Pianigiani al timeout. Al rientro la AX si vede schiacciare a difesa schierata da Kravic, servito da Taylor, per il pareggio a quota 22; purtroppo viene fischiato un fallo abbastanza veniale a Punter, il secondo, a 8’ dalla fine del primo tempo. Gudaitis ferma il parziale negativo per i suoi con un appoggio, replica Aradori con la stessa moneta: layup appoggiato altissimo al vetro e nuova parità (24-24 al 14’). Coach Sacripanti esulta per gli sforzi difensivi e la concentrazione a rimbalzo dei suoi ragazzi. Taylor e Qvale fanno esplodere il palazzo con i loro canestri, ma Milano non si fa intimidire: tripla di Micov e ancora perfetta parità, fino alla tripla da 8 metri dell’appena rientrato Kevin Punter (34-31 al 17'). M'Baye strappa un rimbalzo offensivo e con un bel passaggio serve Qvale, che segna e subisce il fallo, costringendo nuovamente Pianigiani al timeout. Nedovic è un cecchino, M’Baye prova a resistere e vuol fare bella figura contro i suoi ex colori anche in attacco. Segnano Qvale e Della Valle, Taylor si prende l’ultimo tiro da metà campo, che si ferma a pochi centimetri dal bersaglio, 40-39. Coach Sacripanti schiera i 5 americani che confezionano subito una giocata spettacolare, che porta Kelvin Martin alla bimane sulla linea di fondo. Lo stesso numero 1 quasi scippa la palla da Burns e toglie ogni visuale a Cinciarini, mostrandosi ogni volta sempre più ministro della difesa bianconera. Christian Burns è un carro armato e trova un’incursione vincente delle sue, Punter annulla gli effetti con una sospensione dalla media, subito duplicato da un’entrata di Martin che regala per un attimo il massimo vantaggio alla Segafredo, +6. Burns non molla e la infila da 3 ma Qvale è in stato di grazia e ne mette due appoggiando al vetro da un’angolazione veramente complessa, prima di uscire tra gli applausi (49-45 al 23'). Burns e James tengono a galla Milano, M’Baye ne mette 4 di fila che mantengono le Vu nere avanti. Kevin Punter e Mike James mettono a segno due canestri, Martin salva una palla già persa e converte il tiro sul ferro del compagno (58-53 al 26’). Taylor si inventa un tiro vincente da centro area e la prima zona 2-3 porta ad un recupero che M’Baye non concretizza per un attimo, lanciandosi sui banner luminosi. La AX è dura come una roccia: James mette una tripla nel momento più difficile, Nedovic e Micov da 3 punti sono dei killer e la Virtus si ritrova nuovamente sotto (62-63 al 28'). Timeout dello staff Vu nere. la Segafredo va all’ultimo riposo lungo sotto di 5, 64-69. Cournooh sbaglia la prima conclusione dall’arco e commette fallo su Della Valle che mette a segno solo un libero su due, lo stesso numero 25, trovato libero dall’angolo segna da 3. Taylor in contropiede serve un assist per Aradori, che poco dopo prende anche un fallo dal compagno di Nazionale milanese. Nedovic appoggia un facile layup, Aradori gli replica con un tiro a parabola altissima che brucia la retina, Cournooh trova un varco e mette la freccia del controsorpasso (73-72 al 33', dopo un parziale di 9-2). Micov colpisce involontariamente Taylor al mento, Baldi Rossi lotta a rimbalzo su ogni pallone ma Taylor perde palla, non segna più nessuno per 2 minuti, fino alle triple di Micov e James e coach Sacripanti chiama timeout (73-78 al 36'). Lo staff sceglie nuovamente i 5 americani ma stavolta Qvale non trova la via giusta, cosa che invece James fa. Martin serve con un carpiato, un po’ fortunosamente, Qvale che riesce a sbloccare i suoi, Punter prova il colpaccio da oltre 8 metri ma gli va male, Martin recupera un rimbalzo fuori dalle sue competenze ma la palla torna a Milano e i fischietti sanzionano Punter su Kuzminskas, che mette 2 liberi importanti. Qvale diventa il perno dell’attacco e tiene accese le speranze di rimonta, ma James non permette alla Segafredo di riavvicinarsi con un altro canestro. L’attacco Virtus successivo è sfortunato, la partita sembra quasi andata, Taylor alimenta ancora la fiammella ma la bimane di Gudaitis spegne ogni velleità: vince Milano ma il tributo del PalaDozza ai nuovi beniamini è commovente, tutti in piedi ad applaudire una delle più belle prestazioni bianconere del recente passato. Benissimo Qvale (18+12) e Taylor (15 e 9 assist), per Punter 14 punti.

Contro Ostenda (priva di TJ Williams) in coppa starting five composto da Taylor, Punter, Aradori, M'Baye e Qvale che vince la palla a 2 e appoggia il primo canestro della gara. Ostenda replica da rimbalzo offensivo, poi seguono una serie di attacchi che finiscono con palle perse o tiri sbagliati fino alla tripla di Fieler. M'Baye sblocca la Segafredo e Aradori in giro dorsale ne mette altri. Qvale prima e Punter da 3 mettono le marce alte ma Ostenda continua a dirigere le operazioni, coach Sacripanti inserisce subito Pajola per Taylor, come prevedibile dopo l’intensa partita di 48 ore prima contro Milano (11-13 al 5'). M’Baye la impatta e poi è sempre lui dalla lunetta a mettere la freccia del sorpasso, Pajola recupera palla a metà campo. Djordevic trova un paio di canestri, mentre Aradori non riesce a bruciare la retina e va a prendersi un riposo, sostituito da Martin. La gara vive di equilibrio: Punter la impatta nuovamente a gioco fermo, un tiro in allontamento di M’Baye fa proseguire l’altalena al vertice che Mwema livella ancora dalla linea del tiro libero (19-19 al 8'). Kesteloot segna in faccia a Punter che poco dopo va a rifiatare, M'Baye si guadagna due liberi che fallisce, a Pajola viene fischiato il secondo fallo personale ma reagisce: recupero e contropiede, canestro e fallo (non convertito), 21-22. Pajola è indemoniato, si incolla agli avversari e dirige le operazioni di regia, da un rimbalzo offensivo di Kravic deriva la tripla di Martin per l’ennesimo controsorpasso. Kravic continua ad accumulare stoppate dopo il festival col Neptunas, la Filou Ostenda viene punita dalla bomba di Baldi Rossi dall’angolo, che fa chiamare minuto a Gjergja (27-22 al 13'). La Segafredo difende, Kravic ne mette due appoggiando al vetro in entrata, i belgi sbagliano anche i liberi, Martin e ancora Kravic, servito al volo da un cioccolatino di Taylor, regalano altri punti costringendo gli ospiti ad un altro timeout. Cournooh muove solo la retina dall’arco due volte di fila (39-23 al 17'). Martin difende forte, come tutta la squadra e i biancorossi commettono infrazione di 24". Sul finire M’Baye raggiunge la doppia cifra e muove il tabellino anche Cappelletti dalla lunetta, in un quarto in cui Ostenda non segna mai dal campo (0 su 12 complessivo), ma solo 3 liberi, 43-25, parziale di 24-3 (22-3 nel periodo). I 5 americani per ripartire e l’esordio è analogo a quello del primo tempo, Qvale segna il primo tiro in svitamento e sbaglia il secondo, Djurisic torna segna da 3 e Desiron ridà un minimo di inerzia ai suoi. La Segafredo ci mette un’azione a riprendere in mano le redini del gioco, con un canestro e fallo di capitan Qvale e due giocate da applausi di Martin (in difesa) e Taylor in attacco. Ancora Qvale a ripetizione e M’Baye crivellano la retina belga chiudendo di fatto le ostilità (58-33 al 25’). Taylor e Martin confezionano un recupero di grinta a metà campo costringendo Djordjevic all’infrazione di passi, Punter infila un siluro dalla lunga e il match è in ghiaccio. Martin acclamato al rientro in panchina, KP incanta con una tripla da 8 metri, Qvale accumula bottino a centro area e Pajola è ovunque, il suo layup porta la Segafredo per la prima volta oltre il +30, 70-39. Coach Sacripanti richiama all’ordine i suoi per un paio di lapsus difensivi e subito si torna in carreggiata: recupero di un rimbalzo che usciva dal campo di Cournooh (che si accomoda per un momento sulla sedia in prima fila) e tripla susseguente di Aradori. Fa 5’ di esperienza internazionale Berti (elogiato in conferenza stampa dal coach per la dedizione di tutti i giorni in allenamento) che chiude con 2 canestri, e la Segafredo incamera altri 2 punti, 89-60. Migliore realizzatore Qvale con 15 punti, M'Baye 14, Aradori 10, ma tutti i 12 giocatori sono andati a referto.

In Irpinia (dove Sacripanti è un ex) parte a tavoletta la Virtus (priva di Qvale), infilando uno 0-6 inaugurato da Punter, che però non impaurisce Avellino, che rientra in un minuto con Cole e Nichols. Tenta un altro affondo Bologna, con Baldi Rossi che centra il paniere da lontano, ma Cole ricuce e anche Costello va a referto con 4 punti di fila. Si viaggia appiccicati (14-15 a metà quarto) e Segafredo tiene sempre la testa avanti, mostrando carattere e spinta offensiva. Avellino è in corsa con le prodezze di tre uomini: i primi 18 punti se li sono divisi equamente Cole, Nichols e Costello. Bologna continua a spingere, trovando energia fresca da Kravic e Martin, ma di là è Sykes a firmare il pari (21-21) a un minuto dalla prima sirena. E appena più tardi il primo vantaggio di Avellino (25-23). A chiudere la prima frazione, da distanza siderale, il sontuoso M’Baye dei primi dieci minuti (9 per lui) che permette alla Virtus di tenere la testa avanti: 25-26. Dopo un’azione da tre punti che porta a referto anche Taylor (fin qui 4 assist), Bologna si mette a zona e i tiri dalla distanza dei padroni di casa sbattono sul ferro, mentre di là Taylor resta infiammato, piazzando la prima tripla e costringendo Vucinic a chiedere un minuto di riflessione, sul 27-34 per Segafredo. Al rientro, la spinta è ancora bianconera, anche se il punteggio si inchioda per un paio di minuti, finché Green insacca i primi due punti della sua gara (29-34). Punter porta la Virtus a +7 (29-36), ma di là Green segna due triple. E’ sempre KP a ispirare l’allungo, con una tripla spaziale che porta a 12 il suo bottino personale (39-44 a due minuti dalla pausa lunga). Costello lavora duro per tenere in corsa Avellino, ma di là il contributo di Martin, con 4 punti filati e tanta intimidazione, è decisivo. A metà 46-48. L’inizio del terzo quarto è sfida Punter-Filloy: cinque in fila per entrambi, ma intanto la Sidigas ha riagguantato Bologna sul 53-53. Un assist da favola di Filloy permette a Costello di scrivere il +2 Avellino (55-53). Il lungo dei verdi ha spazio sotto i tabelloni, approfittando dell’assenza di Qvale. Ma è l’italo-argentino la chiave della fuga di Avellino: otto punti tutti in questo inizio di terzo quarto, parziale di 8-0 per i padroni di casa sostenuto da Costello e primo vantaggio davvero importante, +7 (63-56), arginato dalla tripla di Martin che fa ripartire Bologna. La tripla cruciale per tenere in corsa la Virtus nel momento più difficile è di Aradori (68-66). Alla mezz’ora, dopo dieci minuti di sfuriata degli uomini di Vucinic, la Virtus è sempre lì: 70-66. E’ Sykes a riportare Avellino a +7 (73-66) ed è ancora Aradori ad arginare. Martin stringe le maglie difensive, e carica i compagni. Taylor va in doppia cifra in entrata contro Ndaye, ma di là Cole trova una tripla per il 78-71. Taylor gli risponde con una tabellata clamorosa che arriva dalle praterie, e con un assist pennellato per Kravic (79-76). Ancora Taylor con 5 punti di fila tiene Bologna attaccata (82-81). Quattro in fila di Kravic riportano la Virtus in parità, 85-85. Due canestri di Taylor e Punter e due liberi dello stesso KP completano lo 0-10 (più esteso il parziale è di 7-20) che riporta avanti Segafredo (85-91). Ottimo Dejan Kravic, in attacco e in difesa. Dalla lunetta Avellino rientra con Green (uno su due) e Cole. A 45", è 88-91. Kravic mette un libero, Punter sul fallo tattico di Cole fa due su due, e Bologna torna a + 4 (90-94) a 17 secondi dalla fine. Filloy fa l’ultimo tentativo, ma sbaglia e Nichols fa antisportivo per fermare Taylor. E’ decisivo. Uno su due del numero 7, che si ripete sul pressing avellinese, rendendo Bologna irraggiungibile: 90-96. Vincere ad Avellino segnando 96 punti, 30 negli ultimi 10', il tutto senza il centro titolare. Ottima Virtus in attacco ma negli ultimi 5' giocate decisive in difesa, da Martin (13+11) e Kravic (14), soprattutto. Taylor, nell’ultimo quarto si è acceso e ha chiuso con 22 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. 23 per il “solito” Punter.

A Lubiana dei poco più di mille spettatori presenti ben 150 arrivano da Bologna. Il primo canestro è di M’Baye, ma a partire forte è Lubiana, che sull’asse Reynolds-Radulovic piazza la prima fiammata (8-2 dopo tre minuti e mezzo), presto spenta da Punter e dalla prima tripla Segafredo, firmata da Aradori. Dalla panchina arriva linfa vitale per entrambe le squadre, Jones per i padroni di casa e Martin per le V nere. Sacripanti getta in campo Cappelletti, che segna la tripla del sorpasso (14-17) a un minuto dalla fine. Sulla prima sirena, Aradori realizza il +3 (16-19), e scrive sette. Cappelletti serve l’assist che porta Kravic a prendersi un fallo e due liberi per allungare (16-21). Qui Sacripanti offre il debutto europeo a Camara, il diciassettenne senegalese coltivato dal settore giovanile bianconero. Cournooh si iscrive a referto con la tripla che costringe Martic a chiamare timeout, ma al rientro è Martin ad allungare (18-26). Bologna spinge ancora, con Cournooh e Cappelletti (19-30). Il tentativo di recupero dei padroni di casa riparte dalle mani del giovane Span, E’ inceppato l’attacco di Lubiana, e ne approfitta Segafredo, con M’Baye e con Taylor, per scavare un solco più profondo (22-35, a tre dall’intervallo lungo). Tenta la zona Lubiana, ma Punter la buca con otto punti di fila (27-43). Solo Span e Radulovic cercano di tenere, ma Aradori spara da lontano e a metà gara si è sul 27-46. Dopo la pausa Lubiana parte con un 6-0. Begic, mancata stella bianconera dodici anni fa, prova a spingere i suoi, ma Kravic e ancora Aradori mantengono la Virtus a distanza di sicurezza. Cinque punti in fila di M’Baye, con l’aggiunta dei graffi di Kravic e Punter, chiudono uno 0-13 bianconero che vale il massimo vantaggio: + 27, 35-62 al 27'. Pajola guida la truppa, con Cournooh, Martin, Baldi Rossi e Camara (che dalla lunetta mette il suo primo punto europeo) fino alla terza sirena, 44-69. In campo a tenere le distanze una Virtus di piccoli, giovane (Cappelletti, Pajola, Cournooh, Martin e sotto canestro il bimbo Camara). Funziona benissimo, e Pajo dalla lunetta firma il +30 (44-74 a meno di sette minuti dalla fine). Alla sirena finale, 61-92. Punter migliore realizzatore con 18 punti, ma cinque sono in doppia cifra e 11 a referto, anche Camara segna un punto; unico a secco Berti, vittima di una botta nei 71 secondi giocati.

Contro Cremona, coach Sacripanti stante l’assenza del capitano Qvale manda in quintetto Berti, che vince la palla a due e con caparbietà va a segnare da dentro l’area e recupera un pallone in difesa, non cedendo di un millimetro. Uno schema dalla rimessa manda Punter a bersaglio, Crawford sblocca i suoi dall’arco e Cremona va a cercare i lunghi, caricando Berti di tre falli molto precoci. Aldridge porta avanti gli ospiti sempre mettendone 3 ma Aradori la impatta (8-8 al 4'), son sempre gli americani ben serviti da Diener ad accelerare ancora ma è lo stesso Pietro con un siluro a contenere il gap. Cournooh non riesce ad evitare il canestro di Ricci da rimbalzo offensivo, che è caldissimo e lo dimostra al giro successivo, infilando l’ennesima tripla degli uomini di Sacchetti, che fuggono, costringendo lo staff Segafredo al timeout (11-18 al 7’). Cremona vola al +10, 12-22, ma un gioco da tre punti di Cournooh dà il via al 5-0 che chiude il primo quarto, 17-22. La Virtus riparte di slancio: Kelvin Martin mette 2 canestri tra cui una bella schiacciata contro gli ex compagni, si iscrive al match anche Pajola che recupera un pallone e si butta dentro senza esitazioni, riportando avanti la Segafredo e costringendo coach Sacchetti a fermare l’emorragia, 23-22, con parziale di 11-0. La pausa funziona per i lombardi: Mathiang interrompe il break con 2 punti di qualità, Aldridge lo imita con un tiro su una gamba sola e Diener ne mette 3, 0-7 e 23-29. Cappelletti con la tripla, M'Baye prima da tre poi da due, Aradori convertendo il libero per il tecnico a Sacchetti e ancora M'baye da lontano confezionano il 12-0 che porta la Virtus sul 35-29. Subito Cremona reagisce e pareggia, Punter riporta avanti i suoi, ma la tripla di Demps chiude la prima metà gara con i lombardi avanti 37-38. Alla ripresa Kravic col semigancio fa mettere la freccia del sorpasso ai bianconeri, ma uno 0-6 rimanda sotto i bolognesi 39-44. Ancora meno 5 al 24' (41-46). Martin corregge un errore al tiro di Kravic e si contorce in area per un’entrata vincente artistica, purtroppo Taylor spreca dalla lunetta l’occasione per mettere punti a referto e Ricci continua a crivellare il canestro bianconero. Taylor non demorde, continua a entrare e subisce il fallo che finalmente lo fa sbloccare a gioco fermo. Difesa alla morte di Baldi Rossi, ma la palla carambola a Diener, che mette la tripla, al giro dopo un rimbalzo conteso dello stesso bolognese esce, palla assegnata a Cremona che ne mette altri 2 a tabellone, costringendo coach Sacripanti a parlarci su (47-56 al 27'). Lo staff tecnico propone un quintetto piccolo, con Baldi Rossi centro, Aradori ferma il parziale con 2 tiri liberi preziosi a bersaglio ma si lascia scappare Crawford che sigla un gioco da 3 punti e per la prima volta il vantaggio ospite è in doppia cifra. La scossa prova a darla il gruppo italiano, tutto in campo assieme a Martin, con difesa arcigna e qualche colpo come la tripla di Aradori, ma il divario resta cospicuo, entrando nell’ultimo quarto, anche a causa di troppi liberi mandati sul ferro, 54-63 sull'ultimo 1 su 2 in lunetta di Pajola. La dominanza a rimbalzo dei ragazzi di Sacchetti viene ben rappresentata nella prima azione del quarto, dove il canestro di Demps in layup arriva dopo 3 rimbalzi consecutivi. Coach Sacripanti reinserisce il duo di New York ma Punter continua nella sua giornata poco felice. Aradori si incarta e poi viene cancellato da Mathiang, la tripla di Ruzzier potrebbe spegnere la verve bolognese (54-68 al 33'). Non è così: Aradori e Taylor provano a trascinare ancora i compagni, pur nelle difficoltà enormi a contenere Mathiang, che grazia la Segafredo sbagliando 2 opportunità a gioco fermo, Kravic viene servito al bacio e piazza la bimane. Punter spreca un attacco ma Diener non punisce, timeout per la lanciare la volata, partendo da un gap di 8 lunghezze, che diventano 6 per l’entrata di Taylor (62-68 al 36’). Aradori ha la chance di portarla ancora più vicino, ma manda due attacchi sul ferro, Aldridge invece è un killer e raffredda gli animi. La Segafredo insiste ancora, Kravic segna dalla lunetta, ma gli arbitri fischiano di tutto e Saunders mette un libero, Taylor prova a buttarsi dentro ma sbaglia e si fa fischiare un tecnico per proteste che riporta gli ospiti in doppia cifra di vantaggio. L’assist di Diener per un’altra tripla chiude la partita che termina con un punteggio ingeneroso per i padroni di casa, 66-84. Aradori (16 punti e 6 rimbalzi, migliore dei suoi con Kravic nei palloni raccolti sotto i tabelloni), M’Baye discontinuo (tutti i suoi punti nella prima frazione). Degli altri raggiunge la doppia cifra solo Martin (10) con l'ultimo canestro bolognese.

In coppa si affronta il Medi Bayreuth e arriva il riscatto: di fronte allo sguardo in prima fila dei vertici della federazione, il possesso iniziale viene gettato alle ortiche dalle V nere che si riscattano prontamente, con il preciso jumper di Aradori, duplicato dalla stessa posizione da M’Baye. Il figlio del grande John Stockton pareggia la contesa in entrata, poi una serie di errori, interrotta dal gioco da 3 punti di Punter. La Segafredo concede qualcosa a rimbalzo ma attacca con decisione e tiene il muso avanti grazie alla buona difesa, e alla grande attività di Dejan Kravic (11-8 al 5'). Ancora il centro serbo: rimbalzo al volo e canestro di ottima fattura; le incursioni di M’Baye e Aradori sospingono Bologna. Dalla lunetta la Virtus trova punti spesso, anche Aradori fa doppietta, ma qualche errore al tiro e un paio di perse bianconere permettono ai gialloneri di rimontare e trovare l’equilibrio a quota 19 con il gioco da 3 punti di Brooks. Baldi Rossi si vede sputare 2 volte il tiro da 3, e su questa parità finisce il primo quarto. Kelvin Martin apre le danze del secondo parziale e la sua energia è contagiosa: grande rimbalzo difensivo che porta ad uno splendido giro di palla corale, dove l’americano serve Kravic che deve solo appoggiare al vetro. Dopo il timeout dei tedeschi, la difesa è la chiave del recupero di Cournooh che segna un layup indisturbato, gli arbitri si mangiano un fischio che va a favore della Segafredo ma Bologna non ne approfitta, così come per il libero sprecato a seguito di un tecnico. Entra anche Camara, mentre Robinson toglie il coperchio dal canestro Segafredo con una tripla, canestro che sembra invece stregato per i ragazzi di Sacripanti in un’azione dove la palla gira 3 volte beffardamente sul ferro nei 3 tentativi effettuati (25-22 al 14'). Non entrano canestri a nessuno, anche il Martin avversario sbaglia un rigore a porta vuota, fino a che Robertson e Taylor ne mettono due in percussione e Punter una tripla. M’Baye trova un siluro dall’arco e rifila una stoppata siderale a Brooks, con cui poi ha uno scambio di vedute acceso, Punter si prende l’attacco sulle spalle ma non è preciso, così come i compagni ma le V nere hanno tante seconde occasioni grazie a tap-out. Seiferth sfrutta la sua altezza per segnare un facile gancetto e svicola sotto Kravic per appoggiarne al vetro altri 2 che riaprono completamente la gara, il punteggio lo fissa Punter, di prepotenza, che si prende il centro del pitturato per segnare un tiro in sospensione che fa calare il sipario sul primo tempo, 34-31. Alla ripresa, dopo un paio di giri a vuoto, Taylor e Stockton muovono il punteggio e Baldi Rossi commette un errore puerile (palla persa e antisportivo di frustrazione. Gli ospiti pareggiano a quota 36 ed Hassan Martin, su rimbalzo offensivo, porta avanti i suoi per la prima volta nel match, la mira dei cecchini bolognesi è scentrata e Stockton dalla lunetta aumenta il divario, 36-40. Tony Taylor fa e disfà: trova una bomba dall’angolo che è puro ossigeno e il terzo e quarto fallo del figlio del play di Utah in un amen, poi regala una palla da rimessa agli avversari e non si capisce con Punter per un’altra persa sanguinosa, per fortuna i tedeschi non sfruttano i doni e Baldi Rossi trova una tripla (dopo una carambola fortunosa) solo rete (42-40 al 25’). Thomas la impatta di nuovo ma Punter riesce a smarcarsi da una delle sue mattonelle preferite per riportare Bologna avanti. Taylor spezza in 2 la difesa e serve un gioiello a Baldi Rossi, che la infila dall’arco, lo stesso numero 7 recupera una palla che Martin riesce a convertire in 2 punti preziosi come l’oro (49-44 al 28’). L’attacco della Segafredo torna a girare, il gioco a duo tra Kravic e Baldi Rossi porta altri punti in cascina, 51-44 con parziale di 15-4, coach Sacripanti butta nella mischia anche Cappelletti ma i tedeschi non mollano e un paio di perse banali generano due triple in 20" che annullano il divario e fanno infuriare lo staff tecnico. È proprio il play proveniente da Siena, con una penetrazione caparbia, a siglare l’ultimo cesto del quarto, che dà un minimo margine alle V nere, 53-51. Cappelletti è decisivo nel recuperare il primo pallone dell’ultima frazione, il suo assist in contropiede viene sprecato malamente da Cournooh e la tripla di Meisner rimette avanti gli ospiti. Martin non ci sta e segna il canestro del controsorpasso, Robertson piazza una tripla. Taylor la impatta ma un brutto tap-out di M’Baye regala il più semplice dei canestri a Meisner, Martin trova un’autostrada verso il canestro e non ci pensa 2 volte a prendersi la corsia e siglare il nuovo pareggio (59-59 al 34'). Il mini-break che ne consegue è opera del numero 1 con la fascia nera: Martin segna una tripla, mentre Kravic schiaccia a una mano dopo un rimbalzo. Due falli in attacco, uno per parte, le difese si stringono e Martin toglie ogni visuale e prospettiva a Stockton che finisce a gambe all’aria, subito prima di uscire per il quinto fallo. Bayreuth ha percentuali basse dovute alla grande dedizione dei ragazzi in campo (4 americani e Kravic), segna Taylor (66-61 al 37'). La tripla di tabella di Punter completa il 12-2, 69-61, ma le V nere commettono ingenuità che tengono in partita i gialloneri. L’ennesimo tap-out di Kravic non vien sfruttato da M’Baye, Brooks si guadagna due liberi a 77" dalla fine ma ne segna solo uno per il -6, la zona di Bayreuth recupera un pallone e coach Sacripanti ci vuole parlare su. Qualcosa non funziona nei meccanismi difensivi della Virtus e i tedeschi trovano un layup facilissimo ma il tempo è un alleato prezioso: vengono usati tutti e 24” e M’Baye trova una tripla da rimessa solo rete che di fatto chiude la contesa, per il 74-67 definitivo. Azione decisiva la tripla di M’Baye ma fondamentali sono stati gli apporti alla causa di tutti, dalla difesa di Martin alla leadership di Taylor. Menzione d’onore (anche in sala stampa) va però a Dejan Kravic che, stante l’assenza di capitan Qvale, ha fatto un partitone su ambo i lati del campo, prendendosi i complimenti pubblici del suo allenatore. Per Punter e Taylor 13 punti, 11 per Martin e 10 di Kravic, poi a 9 M'Baye e a 8 Baldi Rossi.

A Venezia c’è Qvale di ritorno, e Sacripanti lo getta subito in campo. I primi quattro punti di Bologna sono di Punter, ma è Aradori, perfettamente imbeccato da Taylor, a mettere la tripla del primo vantaggio (4-7). Il secondo fallo di Daye, porta M’Baye in lunetta per l’uno su due che vale il 6-10. Venezia ha sostanza da Vidmar, ma la Segafredo insiste e con la prima tripla di Punter va a + 5 (10-15); c’è Tonut a rispondere con due triple di fila che non permettono a Bologna di scappare via, in un momento di grande ispirazione. Ed è sempre lui a procurarsi un gioco da tre punti, canestro e libero realizzato, che vale il sorpasso (19-17), sul 21-19 si va alla prima sirena. E’ ancora Tonut, con la terza tripla di giornata (28-23), a mettere in confusione la difesa bianconera, costringendo Sacripanti a chiamare il timeout. Al rientro, c’è Pajola in regìa mentre Taylor rifiata con due falli a carico. Venezia continua a fare la voce grossa con Tonut e Watt. Di là, è Aradori a tenere in corsa Bologna, ma il divario si allarga (36-27 al quarto d’ora). Pietro insiste, trova un’altra tripla e un assist per Qvale che costringe Daye al terzo fallo. Haynes regala da tre il vantaggio in doppia cifra a Venezia (43-32). Si aggiunge Watt, che ne mette cinque di fila, tanto da convincere Sacripanti a chiamare un nuovo timeout. Al rientro, il punteggio non si smuove e la pausa lunga dice -13 (48-35). Arriva subito un altro massimo vantaggio per Venezia (+ 17, 54-37), contro una Virtus azzoppata, che non può più mettere in campo un giocatore determinante come Martin, bloccato da un infortunio. Sacripanti stende la zona, ma la Reyer insiste e trova in Vidmar un grimaldello determinante. Lui e Watt, fin qui 27 punti in due, aprono la difesa bianconera, e Daye, fin qui sottotono, centra la tripla del +20 (61-41). Un 0-7 bianconero dice che la Virtus vuole ancora provarci, ma Venezia corre e anche nella confusione trova l’energia per tenere la distanza, facendo la voce grossa a rimbalzo, 69-50 al 30'. La Segafredo ha timidi segnali di ripresa (lo 0-5 scritto da M’Baye, da tre, e Aradori). Anche Giuri e De Nicolao si iscrivono al tiro al bersaglio e il finale è 94-75, con 22 di Aradori, 12 di Punter e 10 di Taylor.

In Turchia non è solo flebile in attacco, il Besiktas, ma soprattutto non alza muri in difesa, e dopo un avvio incoraggiante per Ivanovic, lo spegne un 2-11 di parziale Virtus, che manda in fuga Bologna (6-11 a metà quarto), animata da Punter, M’Baye e da Qvale. Quando il Besiktas si avvicina, tocca ad Aradori, da tre, riallungare. Sacripanti va con Cappelletti e la zona, ma è Gibson, ex Pistoia e Roma, a rilanciare i padroni di casa, piazzando anche la tripla del sorpasso (18-16). Si viaggia punto a punto fino alla prima sirena, su cui Taylor tenta un tiro impossibile a tutto campo, e quasi fa il gran colpo, 21-19. Qvale, con qualche lavoro in palestra in più dopo la sosta per infortunio, adesso si sente e fa male alla truppa di Ivanovic. Bologna vince la battaglia ai rimbalzi, e a far tremare la difesa del Besiktas c’è Punter. La Virtus va via, un vantaggio che tocca la doppia cifra (33-43), poi i padroni di casa si risvegliano con Alexander a trainare, e si riportano a -4. Ma Bologna tiene la testa avanti, e va all’intervallo lungo sul +6 (41-47). Aradori brilla nei primi minuti dopo il rientro, e Bologna resta avanti con i suoi esterni. La notizia che Sacripanti non vorrebbe ricevere è che dopo tre minuti Punter ha sulle spalle il quarto fallo personale. Ci pensa Aradori a tenere caldo il motore: un assist per mandare in doppia cifra Qvale, poi la tripla che riconsegna alla Segafredo il +10 (51-61) al minuto 24. Benzing fa male dalla distanza, ma M’Baye risistema il distacco. Gibson ci crede sempre, tenendo il Besiktas pericolosamente vicino. Veyseloglu ne fa quattro in fila, e c’è un solo possesso di distacco (62-65). Il Besiktas è lì, Cantekin lo riporta a due lunghezze (64-66). Alla mezz’ora (66-68) c'è ancora decisamente partita. I primi due punti dell’ultimo quarto di Pajola fanno bene al cuore, così come la sua foga agonistica. Ivanovic si fa fischiare un tecnico. E’ un momento favorevole, Bologna è avanti (68-74) e Baldi Rossi brucia l’occasione per il +9, ma si rifà di lì a poco procurandosi i liberi del 70-76. Il Besiktas stasera ha un Gibson stellare, fin qui 8 su 10 su azione e 6 su 7 da tre. Purtroppo manca un Martin da mettergli addoss. Si accende l’uno contro uno tra Rich e Taylor, l’ex Avellino si gasa con cinque punti di fila, ma il play bianconero fa di più: scrive 21 nel tabellino personale e costringe Ivanovic al timeout, 80-87 (dal 73-76 a qui, 9 degli 11 punti bolognesi sono di Tony). Bologna prova a chiuderla da lontano, con Taylor e Punter rispolverato per il gran finale, ma non va e gli ex di Sacripanti, Buva e Rich, riportano sotto il Besiktas (86-89) a due dalla fine. M’Baye si fa perdonare un fallo su Benzing con un canestro in disequilibrio, determinante. Qvale va in lunetta e non sbaglia, portando la Virtus a distanza di sicurezza (88-94). Anche se Punter spende il quinto fallo attaccando sghembo e buttando il pallone della sicurezza, finisce bene, 90-94. Migliore Taylor con 21 (5 su 8 da due, 2 su 6 da tre e 5 su 5 ai liberi e 13 punti nell'ultimo quarto), poi 16 di Aradori, 15 di Qvale (5 su 8 e 5 su 7 dalla lunetta, 9 rimbalzi, +19 di +/- e 24 di valutazione) e Punter; poi 8 Kravic, 7 M'Baye e 6 di Pajola con anche 3 assist, chiudono Baldi Rossi e Cournooh con 3. A secco Camara e Cappelletti.

Contro Cantù sono gli ospiti che controllano e partono a razzo, col gioco da 3 punti di Jefferson, che poi lotta sotto le plance e sfruttando amnesie gravi a rimbalzo mette altri 3 cesti consecutivi, fissando un 0-9 di parziale e coach Sacripanti ferma il gioco. Capitan Qvale è attivo su tutti i lati del campo, è il primo a togliere il coperchio dal canestro lombardo ed è il più presente anche in difesa, ma Mitchell è una sentenza e colpisce un paio di volte dall’arco portando il vantaggio ospite in doppia cifra. M’Baye trova un canestro, un recupero di Baldi Rossi porta in dote 2 punti facili per Aradori ma i bianconeri soffrono la fisicità avversaria e anche i fischi non vanno in direzione Bologna (6-19 al 6'). Aradori, dopo un errore, brucia la retina dall’arco e nei giri successivi trova un paio di bersagli anche dalla media, riportando un po’ di inerzia ai suoi. Mitchell non ci sta e allunga ancora, Aradori viene beffato dal ferro in entrata ma subisce il fallo, va in doppia cifra personale ed è il timoniere tiene in rotta le V nere. Udanoh sfrutta gli spazi lasciati dai padroni di casa, innervositi dai mancati fischi (uno su Cappelletti molto evidente), Kravic ne mette due a gioco fermo e chiude un quarto complicato per la Segafredo con una bella stoppata su Blakes alla sirena, 17-26. La Virtus reagisce: Kravic bacia il vetro con un appoggio, ricominciando da dove aveva finito, commette però fallo su Udanoh che dalla lunetta non trema. Cappelletti ne mette due in contropiede ben servito da Taylor, che regala un bell’assist anche a Kravic, Udanoh di nuovo alla linea del tiro libero questa volta spadella entrambi i tentativi e il disavanzo si restringe, la Segafredo recupera un altro pallone in difesa che genera il campo aperto per Cournooh per il più semplice degli appoggi (25-28 al 13'). Gli uomini di Pashutin non trovano più la via del canestro, Mitchell si prende di prepotenza due liberi, convertendone la metà, un gioco a due tra Taylor e Kravic porta il centro a un alleyoop rovesciato da applausi, che diventano delirio su un altro recupero e assist del play newyorkese per il serbo, che segna e subisce il fallo, per il primo pareggio della gara (29-29 al 14'). Kravic mette anche il libero a una mano per il primo vantaggio interno, rientrando difende alla morte contro Jefferson e ne esce bene con un fallo in attacco del centro ospite, così come al giro successivo in attacco, centrando entrambi i liberi. La Red October trova il nuovo pareggio aggrappandosi alle incursioni di Mitchell, ma dura pochissimo: tripla di M’Baye, e nuovo pareggio di Gaines. Kravic, ancora servito al volo da Taylor, schiaccia ad una mano, poi è lo stesso numero 7 a trovare gloria personale con un appoggio al vetro senza angolo (39-37 al 17'). Kravic continua il suo show personale arrivando a 17 personali, M’Baye perde un pallone banale che Gaines converte involandosi a canestro, lo stesso senegalese si rifà con 1 libero prezioso, regalo per un fallo subito alla fine di un gioco rotto. Mitchell la impatta nuovamente a quota 42, il timeout di coach Sacripanti serve a rifiatare prima dell’ultimo minuto, in cui le Vu Nere spingono sull’acceleratore: inizia con Taylor che realizza una tripla solo rete e Aradori va dentro da rimbalzo difensivo, per il trentesimo punto della frazione, mentre gli ospiti restano a bocca asciutta, 47-42, parziale di 30-16.  Punter resta seduto in panca dopo il primo tempo da 0 sul tabellino, Sacripanti lascia l’indemoniato Kravic al posto di Qvale e si ricomincia, le prime azioni finiscono sul ferro da ambo le parti fino alla schiacciata di Jefferson. La Segafredo ha le polveri bagnate e perde qualche pallone di troppo, ci pensa Aradori dopo 3' di gioco a infilare i primi punti della ripresa, Cantù resta a contatto dalla lunetta. Udanoh schiaccia, poi pull-up jumper di M’Baye (53-48 al 25'). Un mancato cambio difensivo fa sì che Cantù ne segni due facilissimi, ma M’Baye segna un’altra sospensione solo rete. Gli ospiti non mollano: Mitchell segna un bel canestro in avvicinamento e i biancoblù recuperano un altro pallone che Udanoh concretizza, appoggiando un bel tiro al plexiglass, per il -1. La Virtus riparte di slancio: stoppata di M’Baye e tripla dall’angolo di Aradori, ben servito da Cappelletti, rientro difensivo con mischia in area, ne esce Punter che si invola a canestro, layup con parabola altissima e primi 2 di giornata, che costringono Pashutin a fermare il gioco (60-54 al 27'). Tecnico a Mitchell che regala un libero ad Aradori che scavalla quota 20 personali, Brian Qvale ne mette due e si mangia un rigore a porta vuota. Punter si accende e trova una tripla i cui effetti vengono annullati da quella di Blakes, il numero 0 ci riprova ma stavolta trova il ferro e sull’ultima azione del quarto commette il quarto personale su Jefferson, 66-60. M’Baye realizza un gioco da 4 punti, tripla e fallo, Udanoh segna da fuori, ma Kravic è in giornata di grazia e il suo semigancio è vincente. Il tiro di Taylor viene sputato dal ferro, Jefferson ribadisce a canestro un errore di Mitchell, ma non può tenere uno strepitoso Kravic: altro semi gancio a segno e ventello personale anche per lui (74-65 al 33'). Pajola prende compiti impegnativi in difesa e regia, Aradori segna una tripla. Recupero difensivo e nuovo canestro dell’altro leader offensivo di giornata, Kravic, che rientra nel timeout col pugno alzato per la soddisfazione, al rientro sul parquet Cantù ci prova a più riprese non trovando mai il varco giusto. Kravic fa tutto lui: sbaglia una schiacciata al volo, segna un altro canestro, lancia un air ball ed è il perno difensivo nel pitturato, Gaines alimenta la fiammella di speranza, Mitchell regala un highlight con l’alley hoop al volo rovesciato, ma Taylor pianta i chiodi nella bara con gli ultimi canestri. Standing ovation per i giocatori sostituiti da Sacripanti prima della sirena, in realtà per tutta la squadra, 90-81, con 26 punti di Kravic, 10 su 17 e 6 su 7 ai liberi, 8 rimbalzi e 31 di valutazione. Stessi punti per Aradori, 6 su 10 da due, 3 su 4 da tre e 5 su 5 in lunetta, 27 di valutazione. Poi 14 di M'Baye e 11 di Taylor con anche 11 assist e 6 rimbalzi.

Contro Strasburgo in coppa, dopo qualche giro a vuoto di entrambe le compagini, è M’Baye a produrre un gioco da 3 punti, resterà l’unico canestro per diversi minuti, gli replica Fall servito profondo con l’appoggio vincente al vetro. Lo stesso lungo francese stoppa Qvale e gli ospiti mettono il muso avanti con la sospensione di Serron, Taylor manca una buona opportunità dalla media e si fa soffiare palla poco dopo, persa che genera un facile contropiede avversario. Il ferro sputa il tentativo di M’Baye prima e di Qvale dopo, fortunatamente Collins getta alle ortiche due possessi prima di segnare una bella sospensione e il parziale negativo si amplia (3-8 al 5'). Tripla di Aradori, Baldi Rossi non riesce a imitarlo e Strasburgo non perdona con 5 punti. Due canestri in fila, Aradori e Punter, tengono a galla le Vu Nere ma Collins fa 5 punti in un amen bucando anche la zona. Entra Kravic e fa subito sentire le sue lunghe braccia a Green in entrata, Punter ne mette una da quasi 8 metri, lanciando poi un air-ball alla sirena del primo parziale, 13-18. Cournooh in percussione si prende di forza i primi del secondo quarto, Pajola lo imita dall’altro lato del canestro e la Segafredo parte bene, anche se lo stesso Cournooh viene stoppato con vigore lanciato in contropiede. Lang interrompe il parziale, segna anche Eddie, lanciato da un’altra stoppata notevole di Traorè, poi mette un siluro mantenendo la Sig Strasburgo al comando. Bologna però riparte: Baldi Rossi infila una tripla, Pajola si getta sul parquet e recupera una palla che Taylor finalizza al meglio, costringendo Collet a parlarci su (24-25 al 14’). La difesa bianconera stringe un giro di vite ed è il propellente per l’attacco: Taylor serve un alley-hoop per Kravic e si mette in proprio per un bel canestro. Collins ferma il break ed è il rebus più complicato per gli uomini di casa, ma Kravic non si ferma ed è anche preciso ai liberi, Pajola è un demonio e con la sua abilità difensiva recupera e si invola per altri 2. I compiti offensivi per la Segafredo li svolgono bene anche M’Baye con un giro e tiro di pregevole fattura e Tony Taylor con un tiro a lacrima che non muove neanche la retina (36-32 al 18'). I francesi segnano a gioco fermo: Mike Green si prende di pura esperienza due liberi, giocando in post-basso, Pajola va vicinissimo allo sfondamento subito ma sono altri punti per Serron dalla lunetta. M’Baye ha la mano caldissima e realizza ancora, il gioco si interrompe per qualche minuto per permettere agli arbitri di rivedere alcuni replay, che poi sanzionano Qvale con un fallo fiscale a rimbalzo offensivo che regala altri 2 punti gratis per Green. Punter non centra il bersaglio da 3 ma Filippo Baldi Rossi impatta la contesa con un bell’appoggio al vetro sull’ultima azione del primo tempo, 40-40. Mani fredde alla ripresa e nessun canestro fino all’appoggio di Fall, Aradori spara da 3 con successo, cosa che non riesce a Punter. Mike Green e Fall riportano avanti Strasburgo. Aradori sbaglia in contropiede, Punter finalmente toglie il coperchio da oltre l’arco (46-46 al 24'). Una palla persa permette agli uomini di Collet di mettere nuovamente la freccia del sorpasso, Punter ne segna altri 3, Strasburgo ne segna 2 per continuare l’altalena al vertice. Punter si vede negare dal ferro un canestro facile in entrata, ma attacca con una decisione non vista nel primo tempo e al giro successivo ne mette altri 2 per il nuovo vantaggio Virtus. Gli arbitri sanzionano un fallo discutibile a Taylor in cui Green lucra un libero e permettono un gioco particolarmente fisico, Kevin Punter continua la sua striscia con un altro centro e poi si becca con Green, e i fischietti rifilano un tecnico a testa (53-51 al 27'). Traorè raccoglie i frutti di un rimbalzo offensivo, Kravic ferito nell’orgoglio ne strappa uno dall’altra parte, viatico per la tripla di Cournooh. Collins si lamenta, con ragione, di un fallo subito e gli arbitri non fanno prigionieri: tecnico anche per lui e libero bonus a segno per M’Baye, lo stesso veterano si rifà facendo commettere infrazione di campo a Pajola e segnando un canestro in entrata di pura classe. 2 centri a gioco fermo per Pajola che poi è uno degli artefici del recupero di squadra di un pallone, e la Virtus arriva fino al +6. Sacripanti chiude con 4 italiani e Kravic e finale di quarto 61-58. La Segafredo riparte con gli stessi 5 e Baldi Rossi scippa un pallone dalle mani avversarie, Cournooh lancia una preghiera in entrata che viene accolta con l’aiuto di Kravic a rimbalzo, dall’altra parte Traorè è il punto di riferimento per coach Collet. Taylor in entrata nel pitturato ne esce con un jumper solo rete, Kravic è ovunque e infastidisce ogni iniziativa dello Strasburgo, mentre Coournooh è abilissimo a sfruttare gli spazi concessigli per il layup del +7. Gioco da 3 punti di Traorè che poi si mangia un canestro fatto, come Aradori che cerca di ripararsi in entrata col ferro, la partita sale di colpi e di intensità e la tripla di Nzeulie convince Sacripanti al timeout (67-66 al 33’). Cournooh sbaglia una tripla centrale, Eddie invece brucia la retina, M’Baye in svitamento la pareggia nuovamente, Taylor serve in area capitan Qvale: canestro e fallo subito. M’Baye vola altissimo a stoppare l’infinito Fall, lo stesso senegalese prende un fallo e siglando un libero, prima del timeout (73-69 al 36'). Qvale svetta a rimbalzo e regala la seconda chanche alla Segafredo che Punter non fallisce: siluro da 8 metri. Fall sigla i punti della speranza per i suoi, Aradori fa 1 su 2 ai liberi, M’baye galleggia in area per arpionare il rimbalzo sull’errore di Green che porta ad un’altra tripla di Punter. Il suggello è un altro jumper dello stesso numero 0 in faccia a Mardy Collins e un’altra, strepitosa, tripla di tabella cercata, voluta e realizzata, per il delirio del PalaDozza, con 5 all’AD Dalla Salda in prima fila. Dal 73-69 all' 85-76 11 punti di Punter sui 12 della Virtus. Sacripanti allena fino all’ultimo possesso per la differenza canestri, epilogo con la schiacciata di Qvale, finale 90-81. M’Baye solido e continuo così come Aradori, Pajola e Cournooh decisivi dalla panchina, i lunghi concreti e collante indispensabile, assieme a Taylor leader della truppa. 26 punti di Punter, 6 su 12 da tre e 4 su 6 da 2, poi 11 di M'Baye e 10 di Taylor, 9 Aradori, 8 Kravic, 7 Cournooh, 6 Pajola e 5 per Qvale e Baldi Rossi.

Contro Torino è lo step-back di Aradori ad aprire le danze dopo l’errore di M’Baye dall’angolo, la replica dei piemontesi è affidata al jumper di Cusin, Peppe Poeta si butta dentro prende il fallo ma fallisce i due liberi mentre è ancora Aradori a segnare con un’entrata di potenza. Jamal Taylor rimedia ad una quasi persa con due punti voluti, ma il numero 21 in bianconero è caldissimo e mette a segno un’altra tripla, un recupero di Tony Taylor lancia Punter per un gioco da 3 punti (11-4 al 4'). Larry Brown inserisce Rudd per l’infortunio alla bocca di Carr e lo stesso lungo da un po’ di energia agli ospiti, ma un rimbalzo offensivo di Qvale è il viatico per una bomba dall’angolo di Punter, Poeta alterna buone cose ad errori. Cappelletti, da poco entrato, e ancora Aradori trovano il bersaglio grosso dall’arco, costringendo la Fiat Torino ad un timeout sul -13. Punter scippa una palla e piazza una schiacciata poderosa, entra anche il superveterano Delfino tra i piemontesi. Qualche errore al tiro della Segafredo permette un rientro per i gialloblu, ma Aradori segna un canestro, mentre non appena si stringono le maglie della difesa arrivano buone cose, come il recupero e il contropiede di Baldi Rossi che chiude il primo parziale, 26-15. La Virtus pigia ancora di più sull’acceleratore: ancora un cesto di Aradori (a quota 14 personali) e un tap-in di Baldi Rossi portano a doppiare gli avversari sul 30-15, prima del canestro in lay-up di Delfino. Infrazione di 24" per le V nere e altro paniere di classe dell’argentino, prima della tripla di Tony Taylor e del fallo di Punter che regala 3 liberi a Carr. Kravic e l’ex Jamil Wilson si scambiano canestri, Punter buca la zona (38-28 al 15’). La prima tripla tentata e realizzata dalla Fiat convince Sacripanti a fermare il gioco per chiarire alcune idee ai suoi, Cournooh in entrata fa riprendere la corsa per i suoi e si prende anche un tecnico per proteste, M’Baye cancella Cusin ma non può nulla sul secondo tentativo. Ancora Cusin dalla sua posizione sigla il -5, M’Baye gli risponde con la stessa moneta e Jamal Taylor trova varchi che sfrutta al meglio. Qvale in semigancio non sbaglia, un recupero Virtus non porta a nulla per lo scippo di Delfino ai danni di M’Baye, Rudd dalla lunetta accorcia le distanze e la tripla di Poeta manda tutti al riposo con un -2 che lascia l’amaro in bocca, 44-42. Primi giri a vuoto da ambo le parti fino alla tripla centrale di Tony Taylor che ridà ossigeno alla Segafredo, i rimbalzi offensivi concessi agli avversari permettono seconde chanches che Poeta sfrutta, immolando il suo fisico anche cadendo male sul parquet. Appoggio al vetro e il tiro in svitamento di Wilson (49-46 al 23'). Aradori si impadronisce della scena: si smarca con un paio di ottime finte e manda a bersaglio il jumper dalla linea di fondo, va forte a rimbalzo e subisce fallo giocando da play, M’Baye ne mette due alla sua maniera, ma Torino non si stacca grazie ai bei canestri di Jaiteh. Una persa banale Virtus non costa nulla per il pessimo attacco di Rudd, Qvale si impegna al massimo per tenere in gioco un pallone che Punter spreca. Gli ospiti tirano 3 volte per il sorpasso riuscendoci al quarto tentativo su tap-in di Jaiteh. 53-54, ma dura pochissimo: gioco da 3 punti per M’Baye (56-54 al 27'). Fa il suo esordio nella gara anche Pajola, Amath si divora un’occasione d’oro ma si rifà poco dopo, con l’assist vincente per la tripla dello stesso giovane compagno. Carr trova una bella sospensione da centro area, alley-hoop ormai marchio di fabbrica tra Taylor e Kravic. Un altro rimbalzo perso poco prima della sirena consente agli uomini di Brown di mantenere un disavanzo limitato, prima della volata finale, 61-58. Pajola perde palla e Tyshawn Taylor ne mette due, fortunatamente il Taylor bianconero trova il fondo della retina dall’angolo e valgono 3. Baldi Rossi si guadagna due liberi ma ne concretizza la metà, Rudd commette fallo in attacco, Kravic lotta a rimbalzo e ne mette due preziosi, distanziando gli avversari e costringendoli al timeout (67-62 al 33'). Punter mette a segno due liberi dopo l’astinenza del terzo quarto, ma Delfino segna da 3, tripla che viene annullata dallo stesso newyorkese al secondo tentativo, regalatogli da Kravic, 72-65. Taylor torinese tiene a contatto i suoi, Kravic mette dentro due liberi, non può nulla contro Cusin e la sua bimane (dopo un errore su alley-hoop di Poeta). Wilson stoppa un tentativo della Segafredo e il ferro ferma il serbo col numero 11, mentre Poeta si esalta e riporta ad un possesso di distanza i suoi prima e poi a contatto, costringendo Sacripanti al minuto di pausa (74-73 al 37'). Infrazione di passi fischiata a M’Baye, la Virtus perde il controllo dei rimbalzi ma non paga dazio, Aradori si guadagna due liberi mettendone uno ma M'Baye recupera la sfera e aggiunge 2 punti a tabellone, per quello che diventa un gioco da 3 punti anomalo. Carr dimezza lo svantaggio, M’Baye sbaglia ma si vendica arpionando il rimbalzo in difesa e subendo il fallo che lo porta nuovamente in lunetta, dove segna solo il secondo (78-75 al 39', con gli ultimi 6 punti Virtus dalla lunetta, su 8 tirati). Al rientro dopo un timeout Carr spara in faccia a Kravic per il pareggio ma sbaglia, non così Taylor che stampa la tripla in faccia a Poeta, unico canestro su azione della Segafredo negli ultimi 6'. Taylor della Fiat alimenta le ultime fiammelle di speranza per i suoi ma il tempo è tiranno, Carr appoggia al vetro il -2 a 9" dal termine. Fallo immediato su Aradori che mette solo il primo e manda sul ferro il secondo, lo stesso 21 commette fallo tattico a centro campo, evitando l’antisportivo, 82-79 a 5" dal termine e timeout Fiat. Tiro da 3 in uscita dai blocchi che va sul ferro, rimbalzo Aradori e grande vittoria portata a casa dalle V nere. Pietro 18 punti, Punter 16 e Taylor 12 (4 su 6 da tre e la tripla importantissima dell'81-75).

Si va a Patrasso per l'ultima di andata. Parte forte il Promitheas, piazzando un 5-0, ma la Virtus partendo da Aradori organizza un controbreak (2-7) che le permette di impattare dopo tre minuti (7-7). Sceglie la soluzione da lontano Patrasso, con Meier e Lypovyy, ma Bologna resta incollata ai padroni di casa. E’ Cournooh, arrivato fresco dalla panchina, a piazzare la tripla del sorpasso (15-17) a tre minuti dalla prima sirena, e sul successivo tap-in di Qvale coach Giatras chiama i suoi a riflettere. La batteria di piccoli Cournooh, Pajola e Taylor insieme mettono in confusione il Promitheas, che trova punti solo da Tsairelis, ma non abbastanza per evitare la fuga bianconera dopo la seconda tripla di Cournooh (17-23). Taylor si guadagna due liberi, ma lo 0 su 2 che ne esce toglie alla Virtus l’occasione del +8, e ci pensa il solito Tsairelis a tenere Patrasso in partita, 20-27. Sale in cattedra Kravic, rapinando a rimbalzo e infilando i punti della fuga (20-30) all’inizio del secondo quarto. Taylor fa un mezzo capolavoro in entrata, e sul rovesciamento di fronte un antisportivo che Ellis non sfrutta a fondo. E’ Saloustros a riaccendere il Promitheas, tripla e gran lavoro di muscoli per intimorire Bologna, lui e Gkikas riportano sotto Patrasso con un paio di fiammate (31-34). M’Baye lancia la controffensiva, e la sua scintilla accende Aradori (perfetto fin qui, 5 su 5 dal campo) e Punter in via di risveglio, che rilanciano Bologna al +7 (35-42), a meno di due minuti dall’intervallo lungo. E’ Cappelletti, che da un po’ si è messo al timone, a piazzare la tripla del nuovo +10 (37-47), Brown riduce il passivo sulla sirena (39-47). Fin qui, la Virtus ha perso 4 palloni in venti minuti. Parte a razzo il Promitheas (6-0 con le triple di Brown e Odum) ma la Segafredo non si scompone. Aradori continua la sua partita perfetta al tiro e tiene i padroni di casa a distanza (47-52). Giatras si agita fino a prendere un tecnico, e ne ha ben donde: Punter e un sostanzioso Qvale riportano Bologna a +10 (49-59). Si rifà sotto il Promitheas con Odum, ma l’uomo della tranquillità è ancora Aradori. Giatras si infuoca, dopo il secondo tecnico arriva anche alle minacce all’arbitro francese Maitre, si prende l’espulsione con poca convinzione, e per convincerlo ad uscire dall’area serve anche la security e la sua squadra cerca di buttarla in bagarre. Sacripanti resta freddo e toglie dal campo Punter, preso di mira dai greci. Alla mezz’ora è ancora + 7 Virtus (63-70). La sfuriata di Giatras scuote il Promitheas, che si rifà sotto. Sfortunate le chiusure di Baldi Rossi e Taylor, mentre i padroni di casa si infiammano e Saloustros mette i punti della partita riagguantata (70-70) al minuto 33. C’è l’Aradori della festa, a ristabilire le distanza da tre (70-75), e Cournooh gli va dietro sempre da lontano in un momento-chiave della gara. Ma Tsairelis riavvicina i suoi e poi dalla lunetta manca i liberi del sorpasso. Qvale canestro e poi rimbalzo sul rovesciamento di fronte, e poi arriva Taylor: tripla e canestro da due che non è tripla per un’inezia, di fatto cinque punti in fila nel momento più delicato: 79-87 a due minuti dalla fine. Qvale mette i liberi della sicurezza (il suo tabellino a questo punto dice 16 punti e 12 rimbalzi). Gikkas si chiama fuori col quinto fallo, riporta Taylor in lunetta e qui partono i titoli di coda, 85-95. Settimo sigillo e percorso netto nel girone di andata. La Segafredo va a prenderselo alla Tofalos Arena di Patrasso, in casa della squadra che la segue più da vicino nella classifica del Gruppo D. Un Promitheas che non è più sorpresa, ma certamente rivelazione alla sua prima esperienza europea, e a soli due anni dall’approdo nel massimo campionato greco, partendo dalla quarta divisione appena sei anni fa. Aradori, quasi infallibile al tiro, 4 su 5 da due, 4 su 6 da tre e 3 su 3 in lunetta per 23 punti Qvale roccioso e cinque uomini in doppia cifra, 59% da due e 56% da tre.

A Pesaro ultima gara prima della sosta. Pesaro si appoggia sulle spalle possenti di Mockevicius per la prima fuga (6-1), ma la Segafredo trova subito equilibrio, e le triple di Taylor e M’Baye che capovolgono il risultato (6-7). Mockevicius ci riprova, ma sull’errore è Qvale a mantenere avanti Bologna (9-11). Un paio di cose buone da Blackmon, ma Qvale insiste e Aradori dà le sue stoccate, rispondendo anche con lo stesso pane alla tripla di Artis. Il play di casa è in feeling col canestro, fa il bis e riporta avanti Pesaro a due minuti dalla sirena (20-18). C’è tanto Kravic nel finale del quarto, e Ancellotti fatica a contenerlo. Primi due punti di Pajola, con palla rubata e corsa a tutto campo per il canestro. Cappelletti mette la ciliegina sulla torta e sulla sirena la fuga Virtus è lanciata, 22-28. Sacripanti ripropone i piccoli terribili, Pajola, Cappelletti e Cournooh, nei primi minuti del quarto, e fin qui basta per contenere Pesaro, che al rientro di Taylor e con la lucidità di Kravic vede Bologna scappare via con un parziale di 2-6 e il primo vantaggio in doppia cifra (24-34). La Vuelle fatica in attacco, ma c’è Artis a sorreggerla con la tripla che le dà ancora linfa. Un ispiratissimo Taylor prima del quarto d’ora colleziona il terzo fallo personale. Kravic, presente dove occorre, un enigma per la difesa pesarese. Murray dalla lunetta e poi Mockevicius riaccendono Pesaro (38-42). Il centro lituano ora sospinge la Vuelle, ma M’Baye lucra dalla lunetta, e tiene la distanza. Altra tegola: Punter si prende un doppio fallo, con tecnico per proteste (invero accennate e non reiterate) e Pesaro prova a prendersi l’inerzia, si avvicina (43-45), ma ispirato M’Baye tiene alto il ritmo bianconero. Mockevicius, ancora lui, chiude i conti sulla sirena e a metà gara tutto è ancora da scrivere: 45-47. Al rientro c’è il solito M’Baye, che confeziona una stoppata su Blackmon, ma Pesaro si distende e sorpassa con Mockevicius (53-51) ma è McCree a dare l’impronta, rientrato dagli spogliatoi con la voglia di fare cose giuste. La Segafredo brilla con Aradori e M’Baye, al rientro Kravic va ad aggiungersi al gruppo: sono i tre che partiranno per vestire i colori delle rispettive nazionali, e dunque un motivo c’è. Artis continua a dare la carica ai suoi, solo lui e McCree riescono ad allargare le maglie della difesa Virtus, davvero aggressiva. Ma basta per tenere aperta la sfida alla mezz’ora: 65-67, dieci minuti per deciderla. Sulla sponda Vuelle si registra il risveglio di Monaldi, su quello bianconero la conferma di Kravic. L’uomo-chiave di Pesaro resta McCree, che riporta sotto Pesaro quando Bologna sembrava di nuovo lanciata (77-78). E tocca a Blackmon rimettere la freccia (79-78) a poco più di cinque minuti dalla fine. E’ il momento di Punter, che azzecca una tripla fondamentale (79-81). A tre minuti e mezzo dalla fine, la Segafredo perde Taylor, arrivato al quinto fallo personale. Pesaro si riporta avanti. Tocca a Cappelletti armare Aradori per la tripla del nuovo sorpasso (83-84) a 2’30” dalla fine. Ma McCree sale in cattedra, in attacco firmando con fortuna il +3 di Pesaro (87-84), in difesa recuperando un pallone decisivo. Bologna si rifà sotto con Punter, e sulla tripla sfortunata di Aradori ancora Kravic va a recuperare un pallone che chiunque avrebbe dato perduto. Solo 22 secondi, Pesaro avanti di un punto. L’azione decisiva finisce con la tripla mancata da Punter, e il rimbalzo arpionato da McCree, uomo partita di Pesaro, che si prende il fallo e va in lunetta. Sull’89-86, dopo il timeout chiamato da coach Sacripanti restano 4 secondi e 6 decimi a Bologna per impattare. I bianconeri se li giocano al meglio, ma il ferro ribatte il tiro da tre di Aradori, e spegne l’ultima speranza bianconera. Kravic il migliore bianconero, 22 punti, con 10 su 15, e 10 rimbalzi. Aradori ne segna 19, M'Baye 16 e Taylor 9 con 8 rimbalzi nei 20 minuti giocati.

Riprende il campionato dopo la sosta contro il Banco di Sardegna. Dopo un paio di giri a vuoto è Kevin Punter a trovare il fondo della retina, prima da 3 punti e poi dalla media. Gli ospiti continuano a sbagliare tiri fino all’appoggio al vetro di Cooley, ma Punter è inarrestabile e continua a crivellare il canestro avversario, Taylor prende la scena alla grande, confezionando un gioiello in transizione (che Qvale deve solo infilare dentro) e un runner. Sassari si sveglia ma il giro di palla della Segafredo rasenta la perfezione e dopo aver toccato tutti la sfera, Punter serve in angolo Aradori che ne scrive altri 3, costringendo i biancoblu al timeout (15-8 al 4'). Il rientro sul parquet vede un minuto di colpi a salve fino al jumper di Smith e alla tripla dall’angolo di Punter che non muove neanche la retina, Cooley si ritrova in mano un pallone che capitan Qvale aveva quasi recuperato e lo concretizza. Dalla lunetta Taylor segna la metà dei tentativi a disposizione ma Aradori raggiunge e fa superare quota 20 per Bologna in poco più di 6 minuti. Punter è completamente in un’altra dimensione e continua a segnare senza errori, Spissu, uno degli ex amati di giornata si iscrive a referto con una bella sospensione. Primo ferro colpito dal numero 0 bianconero, piccolo incidente subito dopo con Pettway che vola fuori dal campo e placca Fornaciari, che viene prontamente aiutato e per fortuna se ne esce con un nulla di fatto. Polonara schiaccia, Baldi Rossi si prende la sua personale vendetta andandogli a segnare con un semigancio in faccia, l’ala di Sassari sbaglia anche due liberi e commette anche un fallo sul bolognese e uno in attacco, che lo mandano a sedersi. Il quarto si chiude con una bella conclusione di Pierre che riduce il gap tra le squadre a solo -7, 25-18. Palla persa di Taylor e tripla di Bamforth per iniziare il quarto, tap-in a filo di sirena dei 24" di Kravic per allungare, ma Pierre trova un bel gioco da 3 punti e Cooley un angolo col goniometro per un cesto che riporta il disavanzo ai minimi da inizio partita (27-26 al 12'). Kravic prima stoppa, poi recupera il pallone, involandosi in contropiede e concludendo con lay-up. La gara resta in equilibrio (33-30 al 15'), Kravic si impossessa del centro area e ne trova altri, M’Baye in lunetta, dopo il bel gioco a due con Taylor, segna i suoi primi punti del match. Bamforth dall’arco tiene a contatto i suoi con due triple e Sacripanti chiama timeout (37-36 al 18'). La solita concessione sotto le plance permette a Jack Cooley di impattare il match per la prima volta dalla palla a due, M’Baye perde un pallone che gli scivola tra le mani ed è il viatico al primo sorpasso Sassari, rimbalzo offensivo e tripla di Bamforth. È ancora il numero 4 in biancoblu a colpire a gioco fermo, Qvale con un bel svitamento dorsale ne scrive due, poi i liberi di Aradori riportano avanti i colori bianconeri, 43-42. Ultima azione per gli isolani che tirano tre volte per il controsorpasso ma realizzano solo quando la sirena ha già suonato. Pessimo rientro per la Segafredo Bologna: l’ingenuità di Taylor porta Smith a realizzare due liberi, il mancato cambio difensivo lascia libero Bamforth che realizza dai 7 metri. Kravic si divora un rigore, finalmente la Virtus fa ripartire il suo punteggio con i liberi di M’Baye ma un altro fallo evitabile di Taylor gli costa la panchina per Pajola. Aradori, nel giorno del suo trentesimo compleanno, prova a caricarsi i suoi compagni, si guadagna 3 liberi di cui ne realizza solo 2, commette fallo su Pierre e un lapsus difensivo permette a Thomas di realizzare un gioco da 3 punti. Pajola ne mette due, ma Bologna paga gli errori in avanti (molti di M’Baye) e Sassari comincia a scappare (49-57 al 24'). Il timeout obbligato di Sacripanti spinge i ragazzi in bianconero a reagire, Aradori trova ossigeno dalla lunetta, la zona funziona come difesa ma Sassari mantiene il controllo. Lo staff tecnico schiera un quintetto difensivo e viene premiato dalla tripla di Baldi Rossi, purtroppo non c’è continuità e gli arbitri agevolano i sardi non fischiando un’infrazione di passi evidente a tutti. La crisi bianconera è tutta nelle palle spizzate e nelle palle vaganti che vanno tutte in direzione biancoblu, il recupero con urlo di Spissu è emblematico, così come il gioco da 3 punti di Thomas che porta i suoi avanti in doppia cifra. Si va all’ultimo riposo lungo con una tripla di Punter, che dopo i 13 punti iniziali non aveva più segnato, i cui effetti vengono annullati da quella Thomas prima dello scadere, che getta nello sconforto la popolazione virtussina. 58-69. Kevin Punter strappa 3 liberi a Gentile, ma è l’unico lampo nei primi minuti, dove ogni azione è complicata e ogni attacco viene gettato alle ortiche. Punter trova un fallo in attacco di Bamforth e coach Esposito ci vuole parlare su. Taylor manda sul ferro due liberi preziosissimi e si lascia scappare Smith che segna un lay-up elementare, Punter dalla rimessa trova Kravic che si inventa un canestro da campetto per mantenere vive le speranze (63-71 al 33'). KP però ritrova il canestro ed anche un gioco quasi rotto viene trasformato in 3 punti d’oro, Qvale recupera un pallone Punter inventa una tripla insensata da 8 metri per il -2, completa un 8-0 bianconero che vale il 69-71. Sembra che sia la rimonta buona ma Smith raffredda gli animi con un canestro, e poco dopo ancora Bamforth segna una tripla devastante (69-76 al 36'). L’entrata di Bamforth dopo l’errore di Kravic, poi la scivolata di Taylor e l'appoggio di Cooley, 69-80 con 0-9 di parziale. Kravic prova a fare l’ultimo tentativo di risalita, la persa di Spissu e la tripla di Aradori danno ancora speranze e Sassari ferma le operazioni per parlarci su. Il fallo di Punter su Bamforth, su una tripla quasi allo scadere dei 24" è il sigillo della vittoria sassarese su Bologna. Punter 25 punti, con 6 su 8 da tre, 2 su 4 da due e 3 su 3 ai liberi; poi i 16 di Aradori (8 su 9 ai liberi), i 10 di Kravic (ma meno 18 di plus minus, il peggiore dei suoi in questa voce, mentre il migliore è Qvale con +8, unico positivo); il migliore rimbalzista bolognese è Baldi Rossi con 5; ancora una gara in cui Taylor è stato vittima dei suoi stessi falli, troppo presto arrivato a 4.

Dopo sette vittorie di fila, termina l’imbattibilità di Virtus Segafredo in Champions League. La sconfitta arriva in volata, e di misura (88-85), a Klaipeda. Un nativo del luogo, classe 1982, Tomas Delininkaitis, con 26 punti in 19 minuti di utilizzo, 6 su 8 da tre e 8 su 10 dalla lunetta, è stato il giustiziere delle V nere. C’è Cournooh in quintetto, e tocca a lui aprire le danze, con la prima entrata. La Virtus inizia lasciandosi sfuggire più palloni del solito. Si va punto a punto fino al sesto minuto, quando arriva la grandinata bianconera (Taylor da tre, altrettanti di Punter dalla lunetta, altra tripla di M’Baye) che dà il primo vantaggio importante (9-15), al quale fa argine il “vecchio” Delininkaitis, sempre dalla lunga distanza. Kravic è un uomo-ovunque, mentre dietro M’Baye fa buona guardia e tiene a distanza i lituani (14-21 a meno di un minuto dalla prima sirena e 16-22 al 10'). Kravic inizia la seconda frazione come aveva chiuso la prima (16-24), e ad Aradori manca un niente per allargare la forbice, da tre. Galdikas e Masiulis dimezzano lo svantaggio Neptunas, Kisielius prova a far paura con una tripla e Taylor gli risponde subito con la stessa moneta. L’ala lituana rilancia il Neptunas e poi Grant e Weaver lo rimettono in scia: 31-32 poco prima del quarto d’ora. M’Baye risponde colpo su colpo a Grant, ma è la terza tripla (su tre) di Taylor a rimettere sei lunghezze tra la Segafredo e i padroni di casa (33-39). Qvale trova fluidità, ed è Cappelletti a portare Bologna al vantaggio in doppia cifra (35-45), ma sull’azione successiva difende duro su Delininkaitis, che essendo il tiratore dalla lunetta più preciso del torneo non fa che confermarsi. Con un gioco da tre su fallo di Qvale, Dambrauskas chiude un 6-0 che in 15 secondi riporta Klaipeda a -4 (41-45). Chiude Taylor, secondo bianconero ad andare in doppia cifra, dopo M’Baye, 41-47. M’Baye è acceso, anche dopo l’intervallo. Sono tutti suoi i primi cinque punti bianconeri della terza frazione. Qvale ne fa quattro di fila, e poi l’ennesima tripla di Taylor (e siamo a 4 su 4) per il 47-59. Punter segna i primi punti in azione della serata, poi si riaccende l’idolo di casa, Delininkaitis, che mette sette punti di fila: due triple, e gioco da quattro sulla seconda. E’ grazie a lui che il Neptunas è di nuovo vivo, a 2'30" dalla mezz’ora (56-63). I padroni di casa si avvicinano ancora con Galdikas (58-63), e Taylor sbaglia il primo bolide della serata. Il Neptunas piazza un 11-2, e 8-0 filato, che riapre i giochi: 60-63 a uno e mezzo dall’ultimo break. Williams forza un tiro da distanza siderale e non risponde alla concretezza di Kravic. Alla mezz’ora è ancora + 5 Bologna, 62-67. Il solito Delininkaitis riparte con l’ennesima tripla (4 su 6 fin qui) e Grant suggella la rincorsa dopo un minuto di gioco: 67-67. Ma non è finita. L’idolo locale va a 5 su 7 con un altro razzo, e porta avanti il Neptunas (70-67), non succedeva dal 9-6 del primo quarto. Ci si mette anche Williams, che arpiona un gioco da 4 nel momento delicatissimo di Bologna, e per fortuna non lo completa, 73-67, 26-8 di parziale. Punter dà segnali, Grant li smorza. Ma Bologna è ancora viva, con Taylor che la spinge a –2 (75-73). Delininkaitis fa un errore dalla lunetta, interrompendo una serie di 39 consecutivi realizzati. Ma subito dopo una persa della Virtus riporta il Neptunas a + 6 (81-75), con Olisevicius, gli rispondono M’Baye e Cournooh, che torna a trovare la via del canestro dopo i due punti iniziali. Morale, sono 2'49" di volata finale. Ma c’è sempre Delininkaitis, che mette la sesta tripla e tiene avanti il Neptunas. Punter spinge forte, e costringe Kiselius all’antisportivo. Il giocatore e il suo coach disturbano con le loro proteste Punter in lunetta, ma Bologna rientra proprio con l’uomo del Bronx e con Taylor, sempre ai liberi. A 1'15" dalla fine è ancora parità, 85-85, poi Williams riporta avanti i lituani (87-85). Un malinteso tra Taylor e Qvale provoca una persa che si chiude con una decisione arbitrale complessa, su una rimessa assegnata dopo molti rewind al Neptunas, che a 12 secondi è a +2. Olisevicius fa uno su due, i tre punti di svantaggio prova a colmarli Punter sulla sirena, dopo un tentativo andato storto di Taylor, ma il tiro non entra. Taylor e M'Baye con 20 punti i migliori realizzatori.

In Toscana Pistoia accende subito Kerron Johnson, e poi arma Peak per la prima tripla di giornata, 5-2. Ma Bologna si ritrova avanti con Qvale, autore dei primi sei punti bianconeri e attento su tutti i palloni. Cinque in fila di Aradori portano il primo allungo Segafredo (6-11). Reattiva su ogni pallone, la Virtus va a +6 con Taylor e subito dopo, a meno di tre minuti dal primo stop, Aradori insacca la seconda tripla personale, allungando a 9 lunghezze il vantaggio (7-16). Pistoia sbaglia tanto, Auda la fa ripartire ma immediatamente Pietro spara ancora da tre (9-19). Cournooh guizza, la difesa bianconera è un muro e Punter infila i primi tre punti personali, ma sono pesantissimi perché arrivano sulla prima sirena e valgono una fuga vera: 12-28. La Segafredo non si ferma, e arriva su una tripla di Taylor il +20 (15-35). Fatica ancora Pistoia, nonostante gli sprazzi di Nique Johnson, ma dalla lunetta abbozza una reazione con Krubally e Peak, ritrovandosi a 15 lunghezze (22-37). Peak prova a dare gas con una tripla a cui risponde, stesso pane, M’Baye. Krubally continua a lucrare dalla lunetta, Taylor va a riposare dopo il secondo fallo, ma c’è ancora Aradori a scacciarla: 28-45 a un minuto dalla pausa lunga. Poi tocca a Punter, con un gioco da tre punti, e Aradori in lunetta: 28-50, +22 alla pausa. Al rientro antisportivo fischiato a Kerron Johnson, sfruttato dalla lunetta da Taylor (28-54). La Segafredo ha difesa intensa da Cournooh e buone visioni sotto canestro da Kravic. Un’interpretazione della terna arbitrale non va giù a Sacripanti, che prende un tecnico per proteste, ma la spinta di Pistoia non è potente, e la lunetta basta a Cournooh e Taylor per mantenere le distanze quasi alterate (44-69). Dopo, ci pensa ancora Punter a mettere il coperchio al terzo quarto, questa volta da due. 44-71. Krubally continua a tenere in piedi la Oriora, e di là Punter arricchisce il bottino, 49-76 a 7 minuti dal termine. I toscani producono un 16-0 e, incredibile, intravedono la targa della Segafredo (65-76). E’ M’Baye, provvidenziale, a interrompere la rincorsa dei padroni di casa, rimettendo a due minuti dalla fine la distanza di sicurezza (65-79). Pistoia torna a avvicinarsi ma comunque vince Bologna 71-81. 16 punti di Aradori (tutti nei primi 20'), 15 Punter, 14 Qvale, 10 rimbalzi per Kravic (+18 plus/minus), Da segnalare il 15 su 15 ai liberi.

Il Filou Ostenda ha vinto in fila gli ultimi otto titoli e le ultime sette coppe nazionali. Fieler, ala americana, vivacizza le prime fasi della gara, e i padroni di casa volano a 6-2, poi a 9-5 sulla tripla di Lasisi con M’Baye che argina e Aradori che rimette in scia la Segafredo (9-7). Punter, da tre, dà il primo vantaggio a Bologna (9-10), Lasisi gli risponde sempre da lontano. Mwema lo imita, e Ostenda è di nuovo in fuga (15-10) a due minuti dalla prima sirena. Non è finito, il tiro a segno: tocca a Punter per la seconda volta, gli risponde Lasisi addirittura già a quota tre, e non è finita perché c'è Aradori, che tiene la Virtus a quattro lunghezze (20-16) al 10', mentre dietro la difesa a zona di Sacripanti dà frutti. I primi due liberi della partita per Bologna se li conquista Kravic, sempre al posto giusto al momento giusto. E’ il serbo-canadese, spalleggiato da Baldi Rossi, a riportare sotto la Segafredo (22-19), ma Ostenda risponde con il risveglio di TJ Williams e Djurisic. Oltre tre minuti senza muovere il punteggio per Ostenda, e la Virtus ne approfitta prima col solito Kravic, poi con Taylor che insacca la tripla del -2 (26-24) al quarto d’ora. Cournooh trova i punti del pareggio (26-26), mentre Taylor manca quelli del sorpasso. Dopo lo 0-7 bianconero, arriva però un 6-0 di Ostenda. Ma la Virtus c’è, sospinta da Taylor e M’Baye torna sotto a un minuto dalla pausa lunga (32-31), mentre i primi due punti in entrata di Cappelletti valgono l’ennesima parità (33-33). Fieler firma il 37-35 del 20'. Qvale riporta le V nere due volte in parità, Taylor di nuovo in vantaggio (39-41). Il centro bianconero in tre minuti piazza 9 punti, primo della partita ad andare in doppia cifra. A metà del periodo M’Baye e Qvale tengono avanti Bologna (47-48). Gjergja scuote il Filou, che trova sostanza da Kestelroot e dal solito Djurisic, torna avanti ma non riesce a scappare. Punter lucra dalla lunetta, pur senza troppa precisione (percentuali basse ai liberi, per Bologna), ma è la prima tripla di Cournooh a rimettere tutto in parità (53-53) a 1'10" dalla mezz’ora. Ostenda spreca palloni, Cappelletti mette parecchia pressione alla difesa dei belgi, e inventa per l’allungo di Kravic, ma Tj Williams dalla lunetta raddrizza il punteggio (55-56) al 30'. Punter inizia l’ultima frazione piazzando una tripla da lontanissimo, ma in tre minuti i bianconeri hanno esaurito il bonus. Torna avanti Bologna con la tripla di Aradori (63-64), ma Williams risponde. Mwema infila una tripla (68-64). Risponde ancora Punter (68-67). Schwartz da tre, Djuirsic gli va dietro per il 73-69, ma Bologna è sempre lì, con Punter e Aradori. Qvale mette i liberi del -2 a due minuti, M’Baye mette fuori causa Schwartz che gli stampa addosso il quinto fallo. A un minuto Aradori fallisce la tripla del sorpasso. Ostenda spreca, con Buza. A venti dalla fine, sul 77-76 per i padroni di casa e palla in mano bianconera, Sacripanti disegna la manovra per arrivare all’ultimo tiro: M’Baye perde palla e i belgi ripartono senza subire il fallo che avrebbe dato alla Virtus un'ultima possibilità. Gara persa, la seconda consecutiva in coppa, ma la Segafredo resta in cima alla classifica.

A Brindisi M’Baye vince la palla a due ma i primi attacchi della Segafredo finiscono sul ferro, mentre il primo siluro a bersaglio è opera di Gaffney e Brindisi allunga ancora, prima del canestro di Pietro Aradori, che sblocca il tabellone bianconero. Qvale difende, lotta su tutti i rimbalzi e riesce a trovare un varco in attacco che sfrutta bene (8-4 al 3'). Punter segna una tripla, Banks in campo aperto ne mette due che vengono bissati dalla schiacciata di John Brown. Punter in arresto e tiro ferma il mini-break pugliese. Aradori vede un’autostrada verso il canestro ma il suo layup viene cancellato da Gaffney, Kravic si divora un rigore a porta vuota, con la palla che lo beffa girando sul ferro, l’ennesimo canestro di Banks convince lo staff virtussino a fermare le operazioni (17-9 al 7’). Al rientro le V nere trovano un paio di canestri, difendono a zona per dare difficoltà a Brindisi ma vengono bucati da un canestro e fallo dall’ex Moraschini, e da un’incursione di Rush. Due liberi di Moraschini fan sì che i padroni di casa doppino la Virtus poi una schiacciata di Brown permette di chiudere ai suoi sopra di 16, 29-13. Amath M’Baye, altro ex di giornata, si sblocca e segna due punti, ma è solo il preludio a un gioco da 4 punti di Moraschini che subisce fallo da Cournooh e almeno non converte il libero supplementare, si iscrive al match anche Taylor con un bel cesto su Zanelli. Rush viene sanzionato con un antisportivo per aver fermato Cournooh in contropiede e il 25 in maglia nera ne segna due a gioco fermo e il possesso palla porta ad un bel canestro di Baldi Rossi. La rimonta della Segafredo continua con un’entrata vincente di Cournooh, lanciato da un recupero difensivo di M’Baye che costringe coach Vitucci a parlarci su (32-23 al 13’). I salentini hanno le polveri bagnate rispetto alla prima frazione in cui erano stati quasi perfetti, complice anche la difesa bianconera che stringe sempre di più le maglie (principali artefici gli specialisti Pajola e Cournooh) e Cournooh si invola per un altro canestro appoggiato al vetro. Banks interrompe il parziale, Baldi Rossi e M’Baye con metri di spazio non vanno a segno dall’arco, ma finalmente Kravic in tap-in mette i suoi primi due e riesce a servire con un assist Aradori, che deve solo alzare la mano e realizzare. Pajola commette il suo terzo fallo ma il secondo quarto della Segafredo e di Cournooh è favoloso: tripla a bersaglio del -4, al giro successivo bomba di Aradori e gara completamente riaperta (36-35 al 17'). Dopo il minuto di pausa, Brindisi inserisce di nuovo le marce alte: Adrian Banks mette una tripla, Moraschini si getta sui rotori, recupera un pallone e segna un canestro per la doppia cifra personale, Brown schiaccia indisturbato dopo un cambio difensivo mancato. Il break viene stoppato da 3 punti di M’Baye, Kravic regala due possessi supplementari ai suoi a rimbalzo offensivo e KP si insinua nel pitturato per due punti, proprio sul finire del primo tempo, 43-40. Cournooh al posto di Punter per la ripresa delle ostilità è la scelta di coach Sacripanti. M’Baye manda sul ferro una tripla, Kravic corregge a canestro un errore di Aradori, Taylor mette un gioco da 3 punti per la parità a quota 45. La difesa Virtus vince diverse battaglie e un arresto e tiro di Pietro Aradori firma il sorpasso (47-49) che dura un sospiro: 5-0 personale di Banks e nuovo controsorpasso Happy Casa. Kravic ci mette 4 tocchi prima di riuscire a convertire due punti preziosissimi, ma Brindisi è tutta sulle spalle di Banks, che torna avanti con un margine di sicurezza grazie a Zanelli che manda a schiacciare Brown (56-49 al 25'). Dopo un momento in cui Bologna non trova più fluidità e il canestro, Baldi Rossi segna una bomba essenziale. Gaffney trova una schiacciata fortunosa, le V nere si intestardiscono troppo nel tiro da fuori che non è supportato da percentuali adeguate e Taylor deraglia su Moraschini, sfondando. Chappell affossa Bologna di nuovo a -10, Punter mette punti dalla lunetta, la difesa di Sacripanti soffre le iniziative di Zanelli e Moraschini che lanciano Brown, 68-56 al 30'. Qvale commette fallo a rimbalzo su Brown ma non paga dazio e in attacco si prende due punti con un tap-in. Il capitano ne segna altri due, la Segafredo riesce a non subire punti nelle prime azioni fino alla sospensione di Ricky Moraschini, che oltretutto tiene Punter con buoni risultati (70-60 al 33'). Banks, timbra nuovamente il cartellino, M’Baye replica ma Brown ne mette due, prima di finire al tappeto, dopo una testata violenta ricevuta, involontariamente, da Taylor. Passato lo spavento si torna a giocare: Moraschini mette le ciliegine sulla sua serata, Kravic segna due liberi ma Banks viene lasciato libero di segnare a suo piacimento. Punter ci prova ma i canestri di Rush da 3 e di Chappell a rimbalzo dicono 82-66 al 37'. Punter non ci sta ancora, segna, recupera palloni e la Segafredo arriva al -6 e recupero palla, ma il tiro di Pajola da 3 si infrange sul ferro, così come le ultime speranze Segafredo, finisce 89-81.

La gara di Natale (giocata a Casalecchio) viene vinta dalla Virtus ai danni di una coriacea Reggio Emilia, davanti a un folto pubblico, che nella sera del 25 riempie il palazzo, con 7111 persone. Avvio bruciante della Segafredo: Punter brucia subito la retina della Unipol Arena e prende un rimbalzo difensivo che lancia Cournooh in lunetta, il 25 realizza solo uno dei due tentativi. KC Rivers sblocca i biancorossi con un jumper e la tripla di Allen porta avanti i suoi, ma l’alley hoop di M’Baye pareggia la contesa. Qvale, mostra la sua classe con un movimento su piede perno notevole e canestro dolcissimo, prima di stoppare con veemenza il tentativo della Grissin Bon. Cournooh è un cecchino dall’arco e anche quando sbaglia recupera un rimbalzo che da il via al primo break bianconero sull’asse newyorkese: tripla di Punter e floater di Taylor che costringono Cagnardi al timeout (15-7 al 5'). Reggio getta una palla alle ortiche che Qvale recupera e con un movimento non banale per la sua mole, va in entrata a guadagnare due liberi, entrambi a segno, si susseguono errori di mira che si interrompono solo sulla tripla di Aguilar. Sacripanti inserisce Cappelletti e Baldi Rossi come primi cambi, in una rotazione particolare stante l’assenza di lungo corso di Martin e quella di giornata di Aradori, Qvale va a prendere il primo riposo dopo aver sfondato in attacco, lasciando il posto a Kravic che fa sentire il suo atletismo andando altissimo a rimbalzo. Punter segna dalla linea di fondo ma i reggiani non mollano e restano a contatto. Cappelletti concretizza a meraviglia un contropiede, Baldi Rossi finalmente trova il bersaglio dalla lunga e i due in coppia recuperano un pallone a centrocampo che il play va a schiacciare, per chiudere uno splendido primo parziale. 28-15. Quattro italiani e Kravic per ripartire, Ortner trova un pertugio e ne mette due, De Vico in contropiede fa una giocata eccellente, per far tornare i suoi sotto la doppia cifra di svantaggio. Taylor torna in campo e condivide la regia con Cappelletti e Pajola, ma il parziale di Reggio si allunga con il canestro di Gaspardo e lo staff tecnico Segafredo ferma le ostilità (28-21 al 12'). Bologna non riesce a segnare su azione, ci pensano i liberi di Taylor a muovere il tabellone ma Candi punisce dall’arco. Kravic finalmente segna, con un bel movimento, ed è una piovra a rimbalzo, la Grissin Bon non approfitta delle occasioni ripetute a disposizione e Cournooh alza la mano da 3 ed è solo rete, Gli ospiti trovano punti dalle seconde occasioni ed un’acrobazia di Rivers ricuce decisamente il gap, Cournooh sciupa due occasioni a gioco fermo e Reggio si avvicina ancora grazie alla bomba di Llompart (35-33 al 17'). Taylor e Kravic battono il pressing, ancora Llompart mantiene i suoi a contatto, ma d’improvviso la Virtus accende la scintilla: stoppata di M’Baye ad altezze vertiginose, cambio di campo e schiacciata al volo di Kravic. Lo spagnolo di Reggio Emilia è caldissimo e sigla la tripla del -1, Tony Taylor si inventa un canestro da solo per riallungare, peccato per la palla di Cournooh che si addormenta nell’ultima azione e permette a Candi di lanciare Allen per l’ultimo cesto dei primi 20', 41-40. Non va a punti la Segafredo Bologna nel primo attacco della ripresa e il secondo tentativo non ha risultati migliori, alla terza occasione Punter si prende di forza due liberi, nel mentre gli ospiti muovono il punteggio su una sospensione di Cervi. I padroni di casa incrementano il vantaggio a gioco fermo, 3 liberi di Double T sono il preludio alla zona 2-3 chiamata dallo staff che porta ad un bel recupero di M’Baye. Punter ha le polveri bagnate dalla distanza, Qvale battaglia contro Cervi e sfrutta un bell’assist di Cournooh per appoggiare in corsa (48-43 al 24'). Candi commette un terzo fallo banale ma non paga dazio e finalmente Punter trova una conclusione vincente. Tuffo di Cournooh, che finisce ai piedi del presidente Bucci e del patron Zanetti, sfondamento preso da TT dal ben più massiccio Ortner, continuo tentativo del play con il numero 7 di trovare Kravic sopra il ferro (53-47 al 27'). Aguilar schiaccia, M’Baye replica con mano morbida in allontanamento, Allen trova la tripla, la connessione Taylor-Kravic funziona sempre meglio e arriva l’ennesimo gioco a due vincente, chiuso con la bimane. Le V nere recuperano palla facendo commettere infrazione di 24" ai biancorossi, che faticano anche a fare singoli passaggi per la pressione dei ragazzi di Sacripanti, 57-52 al 30'. Pajola libera una corsia per Kravic, Reggio replica ma lascia varchi enormi e Taylor va a schiacciare indisturbato. Baldi Rossi fallisce una tripla dall’angolo, Pajola sfonda su Ortner, la zona della Segafredo lascia spazi a rimbalzi ma la mira degli uomini di Cagnardi latita, mentre Taylor appoggia al vetro (63-54 al 34'). Rivers passa letteralmente sopra Pajola a cui gli arbitri dicono di rialzarsi, il numero 6 viene vendicato da Kravic ma De Vico realizza dall’arco i punti che tengono a galla la Grissin Bon. Il lungo serbo è attivissimo sotto le plance ma meno preciso del solito ai liberi, ne sbaglia due, Taylor è in serata di grazia, si libera con scaltrezza e segna un jumper, prima di ubriacare Llompart di finte, 67-59. Candi, fischiatissimo per il suo passato in Fortitudo, segna una tripla e riporta i suoi a 5 lunghezze di distanza, non va così bene a Rivers al suo tentativo dall’arco ma si rifà in entrata poco dopo (67-64 al 37’). Kravic si guadagna altri liberi ma non è serata in quel particolare, ennesimo 0 su 2 (1 su 6 totale, ma 13 punti e 6 rimbalzi) che permette a Allen di lanciare una tripla da quasi 8 metri: solo rete e timeout per Sacripanti, pari a quota 67 a meno di due minuti dal termine (0-8 di parziale). Tutto da rifare, torna il quintetto iniziale, Punter sbaglia l’entrata ma Qvale tiene vivo un pallone essenziale e lo stesso numero 0 riesce a segnarne due vitali, Rivers trova il jumper dalla media ma KP brucia la retina da 3 e stavolta Rivers non riesce a rendergli pan per focaccia. Attacco Virtus, che si scrive Kevin Punter: prende palla da solo, isolamento, si alza da 3, palla nel cesto, delirio sugli spalti e +6 che sa tanto di sentenza. Ultimo tentativo disperato degli ospiti, poi i liberi a bersaglio di Taylor. La schiacciata di M’Baye mette solo il punto esclamativo ad una bellissima serata di sport, 81-69 con 12-0 finale e 10 degli ultimi punti Virtus di Punter che chiude a 21. Per Taylor 19 punti, 8 assist e 9 falli subiti, con 32 di valutazione. Sette rimbalzi per Baldi Rossi, due stoppate per M'Baye.

A Trento è una Virtus Segafredo piena di acciacchi: le mancano Martin e Aradori, ma è fuori dai giochi anche Qvale, nemmeno a referto. Trento parte a razzo, 12-0 in tre minuti. E’ Cournooh, con una tripla, a sbloccare Bologna, ma Craft è un pericolo pubblico. La Virtus ha 1 su 9 dal campo a tre quarti della frazione, Marble resta incontenibile, va in doppia cifra in nove minuti, e la Dolomiti vola a +15 (20-5). Segafredo a zona e con il risveglio di Punter si cerca la rincorsa, 20-9 al 10'. Continua a zona Bologna, e i primi razzi danno conto pari (Flaccadori per Trento, il solito Punter per la Segafredo). Ma Trento spinge ancora, e la prima tripla di Forray fa registrare il 29-12. I bolognesi smarriscono palloni oltre misura: 9 a metà del secondo quarto. Poco più in là, Trento tocca il +20 (35-15). La reazione della Virtus parte da una tripla di M’Baye, e prosegue con un’entrata di Taylor e con la tripla di Punter che chiude un parziale di 0-8 (35-23). Gomes e Marble raddrizzano la strada dei padroni di casa, poi Craft fissa il 41-26 di metà gara. Segnali di ripresa arrivano dalla lunga distanza, e dalla precisione di Cournooh (come all’inizio del primo quarto) e Taylor, che riportano la Segafredo a -11 (43-32). Che la Virtus sia sveglia lo dimostra la pronta risposta di Baldi Rossi a Gomes, sempre dagli spazi siderali, e la firma di Cournooh sul -9 (46-37) costringe Buscaglia al timeout. Sacripanti schiera la zona, Punter fa partire il bolide del -6 (46-40). Marble fa respirare Trento, ma Kevin mette la quarta tripla su sei tentativi e porta la Virtus a 4 lunghezze (48-44). Punter è libero per la tripla del -1, ma fallisce. Trento va avanti dalla lunetta con Hogue, che pure sbaglia tanto. Ancora Punter, letale, per il 50-46 a due minuti dalla mezzora. E’ M’Baye, con un libero su due, a dare il -3, e i pasticci della difesa di casa danno a Kravic la possibilità (sprecata in lunetta) di avvicinarsi ulteriormente, 52-49 al 30'. Anche Trento a zona, ma al primo colpo da tre, un Punter infuocato porta Bologna in parità sul 52-52. La Virtus, si lascia infilare con un parziale di 8-0 che la ricaccia indietro. C’è M’Baye, però: un tiro vellutato, un gioco da tre e il quarto fallo imposto a Craft. Poi Amath, dopo un rimbalzo, sul 60-56, mette nelle mani di Punter il pallone del potenziale -1, mancato. Ancora M'Baye inchioda il pallone nelle mani di Hogue. Arriva ancora Punter da tre (60-59), che chiude un altro 0-7 Segafredo. 63-59 Trento, poi ecco Taylor, per una nuova parità a 2’45” dalla fine (63-63), e di nuovo la difesa accanita di Cournooh che mette Bologna nelle condizioni di cercare il vantaggio. Craft fa ancora danni, nonostante i quattro falli sulle spalle. Punter ci prova da tre, M’Baye si batte come un leone. Ma a 1'01" dalla fine, l’occasione del sorpasso sfuma. Craft sale in cattedra, fa le cose giuste per tenere avanti la Dolomiti. Forray va in lunetta per i punti della sicurezza, finisce 71-65 con un parziale finale di 8-2. Punter 24 punti, 2 su 2 da due, 6 su 13 da 3 e 2 su 3 in lunetta; per M'Baye 11 rimbalzi.

Contro Brescia, di nuovo a Casalecchio nel giorno dell'epifania, con il rientro di Aradori e Martin l'Mvp è Taylor (22 punti, 4 su 9 da due, 3 su 3 da tre, 5 su 5 ai liberi e 8 assist), uscito alla distanza dopo i primi 20' anonimi. Ottimi Kravic e Qvale anche e soprattutto dal punto di vista offensivo, e fondamentale il contributo di M’Baye sui 28 metri. Sacripanti schiera il quintetto titolare, con il rientro di Aradori, il primo canestro lo sigla Cunningham in entrata, mentre la Segafredo non centra il bersaglio in diverse occasioni. Il primo centro del 2019 lo firma il capitano Qvale, è però la difesa di squadra della Virtus a dare l'impronta, costringendo Brescia a brutti tiri e palle perse a ripetizione, permettendo un mini-allungo con i punti di M’Baye e Taylor (8-2 al 4'). Qvale commette il secondo fallo e lascia il posto a Kravic, Cunningham sblocca i suoi dalla lunetta prima che torni a suonare la carica anche Aradori: la sua tripla e le sue iniziative danno fastidio agli ospiti, che chiamano minuto sulla schiacciata di Kravic. Torna dopo 2 mesi anche Martin che al primo giro difensivo costringe all’errore il fischiatissimo David Moss, Aradori ne mette altri 2 mentre la Leonessa si aggrappa a Cunningham, autore di tutti i punti dei suoi (15-8 al 7’). Il semigancio di Mika è il preludio a due giocate notevoli: assist no look di Aradori per Kravic e stoppata di M’Baye. M’Baye trova un canestro con l’aggiuntivo, prima di lasciare il posto a Baldi Rossi, purtroppo i 3 punti vengono vanificati da Sacchetti che ripaga i padroni con la stessa moneta. Cournooh si inventa un canestro rovesciato, Mika schiaccia, ultima azione di Brescia del parziale che Pajola chiude con due liberi preziosi, 24-16. Palla persa di Taylor al rientro dalla prima pausa e stoppata subita da Cournooh, entrambe le azioni portano a due bersagli per gli uomini di Diana e lo staff della Segafredo corre subito ai ripari dopo appena un minuto. La zona della Germani viene battuta grazie ad una bella incursione di Cournooh rettificata a canestro da Kravic, Cunningham arriva in doppia cifra personale poco prima della tripla dall’angolo di Baldi Rossi a filo dei 24". Laquintana segna due punti e provoca Taylor che ci casca, con una spinta che gli costa il fallo in attacco e il successivo canestro di Zerini, coach Sacripanti corregge la regia inserendo Cappelletti al posto del numero 7 (29-26 al 13'). Kravic trova un potenziale gioco da tre punti, anche se il libero non va neanche vicino al bersaglio, Sacchetti segna su alley-hoop e recupera il pallone che Cunningham trasforma in contropiede con anche il fallo. Tap-in vincente di Kravic su errore di Aradori, Punter commette fallo in attacco. Cappelletti diventa l’attore protagonista: fa e disfà, quasi perde palla in palleggio a centro area, ma poi si inventa un canestro complicato, non può nulla però contro Moss e non trova il fondo della retina sui tentacoli protesi di Mika, prima di tornare in panca (35-32 al 17'). Qvale appena rientrato si guadagna due liberi contro il più piccolo Moss ma purtroppo le percentuali ai liberi sono deficitarie. Abass sigla i suoi primi due di giornata in contropiede, Qvale sblocca i suoi dopo un momento difficile ed è la ritrovata energia che porta Martin a dare la scintilla ai bianconeri. Pajola getta ai banner luminosi un pallone banale ma il suo tuffo insieme a quello di Martin riportano la palla alla Segafredo; gioco da 3 punti del capitano, che controlla una palla insidiosa in corsa e appoggia al vetro. M’Baye recupera con un bello sforzo un altro rimbalzo da libero sbagliato. l’ultimo assalto viene concluso con la tripla liberatoria di Punter, i suoi primi punti, 42-34. Beverly ed Hamilton, a zero nel primo tempo, infilano due canestri per iniziare la ripresa e gli ospiti si riavvicinano, la Virtus stenta nei primi attacchi ed è M’Baye a muovere il tabellone con un libero. Laquintanta mette a segno una bomba senza ritmo, così come è senza ritmo Punter in attacco, viene fischiato anche un fallo antisportivo a M’Baye che porta Brescia di nuovo pari, dopo oltre 20', a quota 43. Qvale corregge un brutto tiro di Taylor per il nuovo vantaggio Segafredo che dura un attimo, Hamilton la impatta nuovamente, ma il capitano di fronte a fratello e famiglia arriva in doppia cifra personale, peccato l’errore difensivo che gli costa il terzo su Beverly (47-48 al 23') e la successiva persa in attacco. Gli ospiti trovano spazi che sfruttano a dovere, una sospensione di Punter riavvicina Bologna. Kravic con una stoppata da il là alla tripla di Taylor per il nuovo vantaggio V nere. Anche Aradori, lasciato solo in angolo, non fallisce la tripla, il compagno di nazionale Abass prova a far stare i suoi a contatto prendendosi tutte le conclusioni e realizzando dalla lunetta con precisione, ma i ragazzi di Sacripanti restano avanti anche grazie al primo bersaglio di Martin (59-58 al 27'). La Segafredo concede qualche chanche di troppo agli avversari ma la difesa regge. Kravic in semigancio e M’Baye in giro-e-tiro regalano il +5, costringendo Diana a chiamare la sospensione a meno di 1’ dal termine. Timeout che ha effetti taumaturgici: Mika si insinua sotto le braccia di Kravic per metterne due, Moss strappa palla a M’Baye e l’ultimo tentativo, di Laquintana è vincente: tabellata che porta 3 punti in carniere a Brescia e ultimi 10' che partono dalla perfetta parità, 63-63. Tripla di Cournooh sul ferro e fallo di Martin che implica due liberi a Mika, di cui il finlandese ne mette a bersaglio solo uno, ci pensa Taylor a mettere le cose a posto con una tripla di grande personalità e un’altra (presa giocando da solo in 1-vs-1) su cui si guadagna 3 liberi, tutti a bersaglio. La difesa Segafredo torna a mordere e questo crea fiducia anche in attacco con il gioco a due Taylor-Kravic, Brescia segna a seguito di un’azione avventurosa e torna a farsi notare anche Cunningham (71-68 al 33'). Mika cancella il tentativo di Taylor, che finisce nelle mani di M’Baye che brucia la retina, il 24 non lascia e raddoppia, altro siluro che fa saltare dalla sedia anche l’Ad Dalla Salda, poi è il play con un’entrata vincente ad ampliare ulteriormente il gap fino al +9. Al rientro dal timeout ancora canestro di Taylor per il +11, la difesa (Sacripanti prova con successo anche la zona) regge ancora Kravic nel mezzo è un incubo per i bresciani, ci prova ancora Sacchetti a tenere in vita i suoi (83-74 al 38'). Martin commette il quinto fallo e termina la sua partita, i liberi di Taylor sanciscono la vittoria. L’ultimo minuto serve solo a fissare il punteggio, 88-80. Per M'Baye 14 punti e 9 rimbalzi in 35', in doppia cifra anche i due pivot, Kravic 14 e Qvale 10, 5 rimbalzi di Martin in 18' e tutti gli 11 giocatori scesi in campo hanno messo punti a referto.

In coppa contro Lubiana, fanalino di coda del girone, quintetto titolare con Qvale, M’Baye, Aradori, Taylor e Punter; è proprio il numero 0 a segnare il primo canestro per la Segafredo Bologna, con una tripla solo rete, ma l’avvio è complicato in difesa per i bianconeri: nelle prime tre azioni ogni attacco degli sloveni termina con un canestro in avvicinamento o entrata. Lapornik lucra 3 liberi di cui ne manda due a bersaglio, la Virtus ha le polveri bagnate al tiro e segna solo dalla lunetta, con una precisione non eccessiva. Begic prende di forza un canestro e fallo su Qvale, che si fa perdonare recuperando una palla che era già di colore nero-verde, peccato che il tentativo successivo si fermi sul ferro. Punter trova una stoppata scenografica ma la mira resta completamente scentrata visto che le Vu Nere non segnano neanche in avvicinamento tirando a pochi centimetri dal ferro, gli arbitri permettono un gioco fisico in cui gli ospiti sguazzano e Lubiana allunga decisa (5-16 al 5'). Entrano Martin e Kravic ma la musica non cambia, altro cesto dei neroverdi mentre continuano gli attacchi senza nulla di fatto fino all’appoggio al vetro di del centro serbo che interrompe il parziale del fanalino di coda del girone. Baldi Rossi riduce il gap con 4 punti consecutivi, manca due bombe con metri di spazio e Span torna a mettere punti per i suoi, l’ultimo assalto finisce con una persa e un regalo di due liberi a Simonovic, Filippo Baldi Rossi ci mette una piccola pezza col canestro allo scadere che significa un -10, 13-23. Kravic si inventa un canestro in semigancio ma l’Olimpia Lubiana sfrutta tutti i varchi. Martin di forza si prende una linea di fondo vincente, Baldi Rossi in allontanamento brucia la retina ma la difesa concede punti a quasi ogni attacco ed anche Pajola non riesce a contenere Span, che realizza con discreta facilità. Cournooh appena entrato finalmente trova il fondo della rete da 3 dopo 9 errori di squadra di fila, all’ennesima tripla subita Sacripanti allarga le braccia sconfortato (22-36 al 14'). Serve una scossa e arriva immediata: Punter sfrutta un bel blocco di Taylor per involarsi al ferro, lo staff tecnico chiama il pressing a tutto campo e Martin recupera un pallone importante, che Taylor converte in due punti con una lacrima. Altro recupero difensivo di Martin che in contropiede lancia Punter: si muove solo la retina da 3, break di 7-0 che dimezza il gap e costringe gli sloveni al minuto di sospensione. Martin ne mette altri due con una sospensione morbida, Sacripanti difende sulla linea laterale come un ossesso e lo sfondamento preso da Punter convince lo staff dell’Olimpia a chiamare un altro timeout a distanza ravvicinatissima. Pausa che non porta benefici agli ospiti: Cournooh imbuca una tripla d’angolo (12-0 di parziale) e ora il canestro stregato è quello bianconero, Punter e Martin tirano per il sorpasso senza successo, Kravic stoppa Begic col fallo e si dispera ma il bosniaco con un passato Virtus segna solo un libero (34-37 al 17’). Dopo un paio di giri a vuoto per i bianconeri e un canestro facile per Lubiana, torna a macinare punti la Segafredo: si iscrive a referto anche Pietro Aradori con una tripla, ma poco dopo si divora il canestro del pari e Begic punisce ancora prima del riposo lungo, 37-41. Sacripanti cambia il quintetto: dentro Martin e Kravic per Aradori e Qvale e subito i due recuperano un pallone di pura energia, Taylor non finalizza mandando sul ferro la conclusione e Begic raccoglie punti da rimbalzo offensivo. Kravic ne segna due da vicino, Taylor segna una tripla al termine di un’azione prolungata e finalmente M’Baye si sblocca, completando la rimonta (43-43 al 23' dopo un 6-0). Si scaldano gli animi per le fischiate arbitrali, un passi non sanzionato a Lubiana, un fallo non rilevato in difesa e un antisportivo a Kravic: l’Olimpia ne approfitta e allunga di 5 punti prima del lay-up di Martin. Dopo una lotta furiosa a rimbalzo, dove le V nere ne escono indenni, Taylor assiste Kravic che deposita al ferro, purtroppo il play commette un fallo morbido su Simonovic che segna ed è sfortunato sul suo tentativo successivo, che balla sul ferro ed esce, pur guadagnando un giro in lunetta. La Segafredo difende forte, con M’Baye e Kravic alti e i piccoli a rimbalzo sotto, Lazic e Kravic si scambiano favori, con il numero 11 unico appiglio offensivo, ma la difesa bianconera continua a fare acqua e subire canestri. La Virtus però rimane a contatto e finalmente mette la freccia del sorpasso, sull’ennesimo tap-in di Kravic, autore di un quarto sensazionale, che difende anche con ogni energia (55-54 al 27'). Taylor realizza un paio di canestri acrobatici Kravic va a riposare con 58" da giocare e subito Lubiana ne mette 2 dentro l'area. Qvale serve un bel pallone schiacciato a Cournooh che deposita a canestro, il 25 tira troppo presto nell’ultima offensiva e permette di orchestrare l’ultima azione ai neroverdi che segnano con Tratnik sul suono della sirena, 61-63. Avvio di ultimo parziale scoppiettante: primo canestro di Lubiana, risposta di Amath M'Baye sulla linea di fondo a fil di 24", tripla di Span e replica con la stessa moneta del lungo col 24 sulla schiena. Taylor segna un solo libero ma gli sloveni sono caldissimi e crivellano la retina dall’arco, non è da meno Pietro Aradori che ne segna 3 per non far scappare Lubiana (70-71 al 33'). Redic capitalizza su un errore di Pajola ma spedisce Aradori in lunetta, che non fallisce i due tentativi a gioco fermo. Una dormita generale su rimessa permette a Sanon di segnare un canestro, ma sale in cattedra il numero 21 bianconero: tripla ed entrata vincente in un amen che vogliono dire parità e +2, convincendo Nikitovic al timeout. La Virtus rientra col quintetto senza centri di ruolo e la prima difesa è buona, chiusa con una stoppata di Taylor, ma in avanti sia Baldi Rossi che M'Baye falliscano due rigori, ancora nessun punto di Lubiana in attacco e tripla di Baldi Rossi (80-75 al 36'). Kravic appena rientrato stoppa Lapornik e M'Baye segna con una facile schiacciata, 82-75 con 10-0 di parziale. Begic sfrutta il mis-match contro Martin per fermare l’emorragia prima e va poi a rimbalzo forte, schiacciando a due mani, costringendo lo staff bolognese a stoppare subito il gioco. Al rientro i ragazzi in bianconero trovano la zona ad aspettarli e non trovano la via del canestro, M’Baye rischia il tecnico per una reazione ad un fischio e viene graziato da Simonovic che spreca un’occasione d’oro, con la palla che gira sul ferro ed esce. Tripla di Aradori e nuovo +6 a un giro di lancette dal termine, Begic non molla ancora la presa sulla partita, Taylor segna un jumper a fil di sirena dei 24” che necessita del replay: canestro non buono e fiammella di speranza ancora viva per Lubiana. Pessima difesa in uscita di timeout, Span tira libero da 3 ma sbaglia completamente da solo, la Virtus non riesce a tenere il rimbalzo e Lapornik punisce da quasi 8 metri, per l’85-84 a 11" dal termine. Fallo su Taylor che sbaglia male il primo e centra perfettamente il secondo, M’Baye scippa la palla agli avversari sull’ultimo assalto, Aradori sigilla i 2 punti con un libero dalla lunetta e Sacripanti tira un sospiro di sollievo, 87-84: pericolo scampato e striscia negativa interrotta, seppur con fatica. Migliore realizzatore Aradori, 17 punti di cui 14 nell'ultimo quarto (4 su 4 dal campo negli ultimi 10', fin lì 3 punti con 1 su 7), per lui anche 5 assist. Plus minus di 14 per Martin. Per Kravic 14 punti, con 7 su 8 e 9 rimbalzi, 24 di valutazione. Kravic è stato il protagonista dell’aggancio ed autore di un terzo quarto stellare, la vittoria l’hanno firmata anche Baldi Rossi, Cournooh e Aradori; M'Baye ha messo il suo zampino nelle giocate finali decisive e il resto della truppa ha dato una mano preziosa, specialmente Martin in difesa.

La Final Eight di Coppa Italia è una certezza ancora prima di giocare a Varese: le sconfitte casalinghe della Dolomiti Trentino e dell’Alma Trieste la catapultano tra le otto che affronteranno il viaggio a Firenze (Bologna, ottava affronterà la prima, Milano). Ma la truppa di Pino Sacripanti (che festeggia la sua vittoria numero 347 in Serie A, e il giorno in cui eguaglia i successi di Ettore Messina lo coglie proprio sulla panchina della Virtus), se lo guadagna tutto sul campo, questo traguardo. Tifosi bolognesi non ammessi per volere della Prefettura locale. C'è Yanick Moreira, angolano di scuola texana, nuovo arrivo in casa Virtus. La Segafredo ha una partenza imperiosa, e con la sorpresa di un Moreira già in quintetto. Tre minuti per impostare la prima fuga: 6-13 costruita da Punter (5) e M’Baye (8), con un 5 su 5 dal campo e tre triple che ispirano ottimismo. Si piazza a zona Bologna, e affonda anche con Taylor, restando quasi infallibile al tiro. A metà frazione è +10 (8-18), e in campo c’è solo Bologna. E’ Scrubb a scuotere Varese, firmando da solo un 5-0, ed è Moore più avanti ad entrare in partita con un bolide che riporta vicino l’OpenjobMetis (18-23). La Virtus ha un M’Baye in più: in otto minuti ha prodotto già 15 punti. Coi liberi di Kravic, infallibile, la Segafredo torna a +9 al 10' (20-29). E Varese che subisce 29 punti in dieci minuti è già di per sé una notizia. Si riparte con la tripla di Cournooh, 22-34. E’ Archie a tirare il carro per i padroni di casa, ma sulle spalle ha già tre falli che pesano parecchio. Pian piano l’OpenjobMetis prova a riavvicinarsi, e al quarto d’ora è a sei lunghezze (28-34). Riecco Taylor, con una tripla pesantissima che riaggiusta la fuga (28-39) e costringe Caja alla pausa di riflessione. Ma Bologna non si ferma, e Martin firma il 28-41. Poi tocca a Moreira infilare i primi due punti della sua avventura bianconera, prima che Caja si faccia fischiare un tecnico che non costa troppo a Varese. Secondo quarto che si chiude 33-45. Ad accendere i fuochi del terzo quarto sono Salumu per Varese e Moreira per Bologna. Scrubb e Archie si animano, Taylor segna l’ennesima tripla. I bolidi di Tambone e Natali cambiano l’inerzia, quello di Avramovic a tre minuti dalla mezz’ora riapre completamente la gara: è un 10-0 che vale il 51-52. E’ ancora Tambone, con un coast to coast che chiama il fallo per il tiro aggiuntivo, a firmare il primo pareggio di Varese sul 54-54. Ed è di Avramovic il canestro del primo sorpasso, 56-54. Nel momento più delicato ecco le triple di Martin e Baldi Rossi, che alla mezz’ora riportano avanti Bologna: 56-60. La Segafredo riparte e con le triple di Taylor e Cournooh chiude un parziale di 2-14 dal vantaggio OpenjobMetis, riportandosi a +10 (58-68). Archie segna e difende, Scrubb ruba un pallone a Taylor, e Varese torna in scia (65-68). È ancora Martin a ricacciare indietro Varese. A cinque e mezzo dalla fine, Cournooh, cade male sulla caviglia destra e chiude anzitempo la sua gara, uscendo dal campo aiutato dai compagni. Taylor gestisce, Martin dipinge piccoli capolavori e la Virtus si ritrova a +8 (69-77 a due e mezzo dalla fine). E’ sempre KM a mandare in doppia cifra Moreira, che chiude un gioco da tre punti e dà il + 9 un minuto dopo (71-80). Il finale serve a mostrare un Moreira già inserito (13 punti alla fine per lui) e a fissare il 79-86 (nessuno ne aveva segnati finora tanti ai varesini), su un campo dove prima era riuscita a passare soltanto Avellino. 21 punti di Taylor (con 3 rimbalzi e 6 assist per 27 di valutazione), 15 di M'baye tutti nel primo quarto, 14 di Martin, con le triple quando Varese è andata a +2 nel terzo quarto ed è tornata a meno 3 nell'ultimo quarto, 13 per il debuttante Moreira, 3 su 3 in lunetta, 5 su 6 dal campo e 6 rimbalzi, con 17 di valutazione, dopo un allenamento e mezzo con i nuovi compagni. Per le V nere 17 su 18 ai liberi e 11 su 17 da tre (1 su 3 Punter, 2 su 3 M'Baye e Martin, 3 su 4 Taylor, 1 su 1 Baldi Rossi, 2 su 2 Cournooh, 0 su 1 Aradori).

In Germania vince la Virtus Segafredo, e raggiunge un altro traguardo. A Bayreuth la Segafredo parte con Punter e M'Baye, proprio come tre giorni fa contro Varese, e in un amen si trova in vantaggio 4-8. I padroni di casa agguantano la Vu nera dopo quattro minuti, con Brooks, ex Napoli e Derthona. Bologna si mette a zona, Seiferth è il più sveglio a capirla e a cercare di aggirarla. Punter resta vivacissimo, Martin inventa i quattro punti filati (due dalla lunetta) che portano Bologna a +6 (10-16) a tre minuti dalla prima sirena. Poi entra Moreira: rimbalzo in attacco e gioco da tre punti, non completato. Cappelletti, senza timori a tenere distanti i tedeschi. Moreira, con un antisportivo regala due punti dalla lunetta a Mika, per il 18-22. Baldi Rossi, imbeccato da Cappelletti, segna la tripla: perfetta, ma fuori tempo massimo di un niente, 18-22 al 10'. Ecco Punter. Due triple nel primo minuto della seconda frazione fanno scappare la Virtus (20-28), e poi è Cappelletti a firmare il +10 (20-30) dopo due minuti e mezzo. La risposta è di Thomas, ma Baldi Rossi la spegne con una tripla (22-33). Lotta Filippo, fa scintille Martin, e sono loro a tenere la distanza a metà frazione (26-37). Kravic e prima Baldi Rossi fanno buona guardia a rimbalzo, poi Sacripanti si concede la coppia Kravic-Qvale in campo assieme, e proprio il capitano mette il semigancio del 26-39. I primi cinque punti di Taylor allungano la fuga bianconera (30-44), e Qvale mette il +16 (30-46). Il play bianconero è salito in cattedra, ma i tedeschi rispondono con le triple di Brooks e Horvath, 36-48 al 20'. La Virtus Segafredo rientra con Taylor caldo, e Moreira dà manforte al suo play per il +16 (39-55). Punter va a prendersi un fallo che vale tre liberi, concretizzati, 41-60. I tedeschi rispondono con un 5-0, Qvale continua il suo percorso netto (8 punti con 4 su 4) e mantiene il +16 al minuto 24 (46-62). Seiferth e Stockton, lucrando sul limite di falli raggiunto da Bologna, non sbagliano dalla lunetta e fanno rientrare Bayreuth (52-62), ma Cappelletti e M’Baye fanno società, comprendendosi al volo, e tengono le distanze. Il francese sale in cattedra nel momento di massima spinta del Medi. Arrivano due volte a -9 i tedeschi, e sul limite della mezz’ora con Mika addirittura a -7 (62-69, parziale casalingo di 21-9). Aradori mette i primi punti della sua serata, Pajola gli va dietro dalla lunetta, ma i tedeschi continuano la rimonta, trovando anche tiri impossibili come la tripla con cui Hrovath firma il -6 (67-73). Un Taylor ispiratissimo costringe Korner all’ennesimo timeout, riportando Bologna a +9 (71-80) a cinque minuti dal termine. Martin va a rubare palla a Stockton, poi va in contropiede a ricevere il confetto speciale di Taylor, per il 71-82, quando mancano quattro giri di lancette alla fine. Punter perde palla e va a rimediare con una tripla, ma Brooks mette il quarto bolide personale della serata: 76-85 a 2'30" dallo stop. I liberi di Martin tengono Bologna a +11 (76-87), poi Kelvin resiste a un raddoppio e Punter firma l’ennesima tripla, quella del 78-90, con ottanta secondi da giocare. Mika e Thomas spingono ancora, il Bayreuth si riporta a sette lunghezze (83-90), ma Baldi Rossi stampa la tripla del risultato finale, 83-93, con 22 punti di Punter (5 su 9 da tre e 5 rimbalzi), 17 di Taylor con 6 assist, 15 di M'Baye in 18'. Qualificazione matematica ai playoff.

Una Segafredo bella ed efficace trova una vittoria di grande valore contro l’Alma Trieste. Peric apre le danze con un canestro nel pitturato, Taylor gli risponde con una tripla, M'Baye sbaglia due triple dall’angolo, Moreira all’esordio al PalaDozza prende subito rimbalzi, segna un bel canestro in semigancio e sbaglia una schiacciata con la palla che gli scivola dalle mani e battaglia con Peric. Sanders riporta i suoi avanti, Moreira è anche sfortunato con il ferro che gli sputa il tiro, ma il numero 2 al giro successivo va a bersaglio (7-9 al 5'). Mosley converte in 2 punti un rimbalzo offensivo, la Virtus ha delle pessime percentuali ma si sblocca dalla lunetta con i liberi di M'Baye. Un fallo di Punter regala l’aggiuntivo a Sanders, che non approfitta del regalo. Sacripanti corre ai ripari: dentro Martin e Kravic, il centro si connette immediatamente a Cappelletti per un alley-hoop , l’americano impatta la contesa a quota 13 a gioco fermo e costringe all’infrazione di campo i biancorossi, grazie al suo marchio di fabbrica, la difesa. Ed è solo il preambolo: al rientro dopo il timeout di Dalmasson, Martin si prende una corsia centrale e schiaccia, la sua sola presenza fa perdere palla a Fernandez. Il parziale finisce con l’ennesima persa dell’Alma Trieste forzata dai bianconeri e il canestro di Kravic, dopo il grande sforzo di Cappelletti a rimbalzo offensivo, 17-13. Sacripanti riparte col quintetto che ha dato il break e viene ripagato da Cappelletti che ne mette altri due, poi inserisce Aradori e Baldi Rossi per la prima volta, subito battuto dalla sagacia di Peric. Si iscrive al match Dragic, ma Martin si prende un altro canestro, anche se Cavaliero lo beffa prendendo uno sfondamento, Mosley schiaccia ad altezze siderali. La Segafredo Bologna recupera un pallone dietro l’altro con Pajola e Baldi Rossi, Aradori guadagna due liberi che converte (23-19 al 14'). Martin stoppa Peric, Knox ne mette 4 di fila. Aradori segna un jumper, ma Peric si carica i compagni sulle spalle e costringe lo staff delle V nere a chiamare minuto. Punter, riesce finalmente a sbloccare il suo tabellino con un layup acrobatico contrastato da Peric, Kravic sciupa due liberi ma la difesa è tenace, con Pajola che stoppa, recupera da rimessa al volo ma anche lui butta alle ortiche due giri dalla lunetta. Il giovane virtussino si guadagna un’altra coppia di liberi e questa volta ne mette uno, ma fa molto altro: rimbalzo difensivo e assist per il liberissimo Punter, che dall’arco punisce. Mosley ne segna altri 2, anche Kravic scrive due e il primo tempo termina con il piccolo diverbio tra Cavaliero e Punter, con lo stesso play degli ospiti che serve Mosley che schiaccia fuori tempo massimo, 35-27. La ripartenza è scoppiettante: Mosley riparte da dove si era fermato, ma M'Baye si rifà subito con una danza nel verniciato, Trieste trova le maglie bianconere più larghe e ne approfitta ma anche la mano di Punter si è calibrata e la retina è l’unica cosa che si muove, oltre al tabellone Virtus. Il numero 0 ne mette altri due, il duo newyorkese comanda le operazioni, ma Wright tiene a contatto i suoi. Punter subisce un fallo terminale sotto le plance, gli arbitri non fischiano ma Moreira lo vendica con successo. Taylor prova una schiacciata epica ma viene fermato da Mosley, dopo qualche azione a vuoto da entrambe le parti, M’Baye racimola due liberi preziosi (45-34 al 25'). Cavaliero e Knox confezionano un canestro, Moreira fa spellare le mani per un rimbalzo che diventa una schiacciata e per il suo recupero difensivo che M'Baye tramuta in un gioco da 3 punti, costringendo Dalmasson a fermare tutto. Cavaliero ferma l’emorragia con una bomba, Punter ogni volta che alza la mano sono punti: due siluri consecutivi firmano il 56-37 al 27'. Fernandez ci prova, ma Punter non è fermabile: tripla dall’angolo e +18. M'Baye in giro e tiro porta le V nere al +20, un fallo evitabile di Cappelletti omaggia Fernandez di tre opportunità in lunetta ma Punter non ha finito: altra tripla, 19 personali nel quarto e 65-45. Taylor serve Kravic che si porta a casa il ferro, Baldi Rossi mette il suo tassello, scippando Da Ros e involandosi in contropiede a schiacciare, 69-47. Strautins non punisce a gioco fermo, Cavaliero fa scendere i suoi sotto i 20 punti di margine, cosa che a Sacripanti non va e per questo ferma le operazioni (70-52 al 34'). Il pressing chiesto da Dalmasson non porta frutti: gioco da 3 punti di Tony Taylor. Rientrano Moreira e Punter, ma è di Baldi Rossi la tripla che spegne sul nascere ogni sogno di rimonta a poco più di 4'. Strautins dall’angolo sigla il -12 ma il tocco morbido di Moreira mette le cose in chiaro, Trieste scende anche sotto la doppia cifra di disavanzo. Taylor esce per falli dopo una mischia con Cittadini, fallo sistematico dei biancorossi, la mette in ghiaccio Punter coi liberi e l’ultimo rimbalzo offensivo, con canestro della staffa, è di Martin: giusto che i due mattatori di serata prendano il proscenio finale. Finisce 82-74 con 23 di Punter (5 su 8 da tre), doppia doppia per Kravic e Moreira (rispettivamente 12 e 10 e 10 e 12), 11 punti per M'Baye, ma tutti i 10 scesi in campo (Berti e Venturoli non entrati) hanno segnato punti. Sono 6 gli assist di Taylor, +22 di plus minus per M'Baye.

In Champions le V nere ospitano il Besiktas. Qvale entra nello starting five, assieme a Punter, Taylor, Aradori e M’Baye che attacca subito il mismatch siglando i primi punti del match, il capitano col 41 va a rimbalzo e concretizza la seconda chance a disposizione, ma anche il Besiktas parte bene trascinato da Rich; la Segafredo ribatte colpo su colpo grazie ai canestri di Punter e M'Baye, ma la tripla di Pressey torna a rilanciare il Besiktas (8-11 al 4'). Qvale è presente a rimbalzo e ne mette in carniere altri 2, m Rich punisce senza pietà ad ogni occasione. Un rimbalzo perso male da Aradori viene tramutato in 2 punti da Veyseloglu, la tripla di Benzing convince lo staff tecnico bianconero al timeout sul -8. La difesa dà subito i suoi frutti: violazione dei 24" causata dalle mani rapide di Qvale e Martin, Qvale sbaglia una schiacciata (forse un fallo subito non fischiato) ma poco dopo raccoglie ancora un rimbalzo e appoggia al vetro. La mano di Benzing è caldissima e crivella per due volte consecutive dall’arco per il 12-24 al 7', Martin raccoglie dalla spazzatura un canestro nel traffico prima e va di jumper mancino dalla linea di fondo dopo, oltre a due liberi a bersaglio per un 6-0 di parziale tutto suo. Rich segna due liberi, va in doppia cifra personale, prima di accomodarsi in panchina. Moreira si guadagna a rimbalzo la chance di due punti facili a gioco fermo ma manca le due occasioni dalla lunetta pochi secondi prima della prima pausa, lasciando la Virtus a -8 dai turchi, 18-26. Si riprende con l’alto basso di Baldi Rossi per Moreira ma il lungo angolano viene beffato dal ferro, Gibson brucia la retina dalla media e gli ospiti tornano avanti in doppia cifra. Taylor stoppa Gibson da dietro mangiandosi il pallone, Moreira e Punter sono velenosi e spengono la luce agli avversari ma il tabellone non si schioda da quota 18. È Tony Taylor a rimbalzo sbloccare Bologna, Pajola soffre il pressing avversario in regia e la Virtus non trova spazi nella zona (20-33 al 15'). Non entra neanche il tiro da fuori ai bianconeri di casa e gli ospiti dilagano, Cantekin trova una schiacciata, costringendo le V nere ad un altro timeout (20-38 a 17'). Qvale dà un minimo di sollievo alla siccità offensiva bolognese ma Pressey colpisce dalla lunga e a rimbalzo d’attacco, portando i suoi oltre i 20 punti. Pajola e Aradori hanno le polveri bagnate e vanno a rifiatare, Punter perd palla, ma la Virtus prova a reagire: recupero difensivo e affondata di Martin, però Gibson punisce una difesa non attenta e l’ultimo attacco dei bianconeri si infrange sul ferro e contro gli arbitri che non sanzionano un fallo parso evidente su Taylor. Un quarto da 6 punti totali, 24-46. Taylor trova un canestro Buva sbaglia un rigore a porta vuota ma Veyseloglu lo vendica in contropiede. Martin serve prima Qvale che usa il piede perno con efficacia per metterne due e poi si prende una linea di fondo con schiacciata. Il numero di 1 della Segafredo Bologna svetta anche a rimbalzo, finalmente anche Punter trova un canestro fuori equilibrio. Il quintetto Pajola-Martin-Qvale-Punter-Taylor è in missione difensiva e lo fa con successo, in attacco le mani addosso dei turchi vengono punite più spesso, un tuffo di Taylor lancia i compagni e Qvale mantiene l’equilibrio per un gioco da 3 punti che fa tornare la Segafredo nel match (35-48 al 24'). Altri due liberi Martin, i turchi trovano un libero nella bolgia del PalaDozza, canestro di Taylor che regala il -10 (39-49, parziale di 13-1). Pajola difende alla morte e quando resta su un blocco viene graziato dall’errore di Gibson, Buva segna da sotto forse commettendo passi, ma il numero 7 in step-back brucia la retina ancora. Gibson trova un canestro da 3 in controtempo che gela gli animi, fa il suo esordio in partita anche Kravic, che entra assieme ad Aradori, M’Baye e Cappelletti. M'Baye segna due liberi, dopo un paio di errori da sotto dei compagni ad un centimetro dal ferro, Buva punisce da ancora e lamentandosi di un fallo subito riesce a prendersi anche un tecnico, che Aradori converte nel suo primo punto di gara (44-56 al 28'). M'Baye fallisce la tripla, dall’altra parte la Virtus regala due possessi ai turchi e Rich scrive 4 punti consecutivi anche se chiude il parziale con un errore sulla sirena, 44-60. Aradori si lascia scappare Gibson che ne mette altri 2, Martin manda sul ferro due tiri ma la Segafredo non paga dazio, Cantekin vola sui rotori di fondo campo e M'Baye prova a tenere a galla i suoi, centrando una delle rare triple di giornata, Martin prende un tecnico (47-62 al 33). Dopo altri due minuti di giri a vuoto, dopo un altro cesto degli ospiti, è Punter a prendere il sopravvento: tripla a bersaglio (la prima della Virtus dopo 18 errori, poi sarà 5 su 8 per un 5 su 26) e fallo subito su scarico di Pajola per 6 punti che alimentano la fiammella di speranza. Pressing a tutto campo chiamato da Sacripanti, la difesa lavora bene ma il rimbalzo sfugge e permette a Buva di andare in lunetta. M’Baye (11 punti) in sospensione dalla linea di fondo riporta i suoi a -10, Qvale stoppa Benzing e lancia Tony Taylor che va a segno in entrata, timeout Besiktas (57-65 al 36'). Qvale stoppa Rich e Punter in contropiede e segna appoggiando al vetro, Pressey segna un jumper da centro area e serve un assist splendido a Buva che deve solo imbucarla. Pull-up jumper di Punter, ennesima stoppata di Qvale su Rich e bomba ancora del numero 0 che scrivono sul tabellone -5. Martin (12 punti) viene sanzionato del quinto fallo su Rich e si dispera andandosi a sedere, il leader del Besiktas è freddissimo e segna i due liberi. La tripla dela disperazione di Punter va a infrangersi sul ferro, la Segafredo ci prova fino all’ultimo, con il recupero di Pajola che è il viatico al siluro di Taylor che ad un giro di lancetta porta Bologna sul 67-71. Pressey va a spasso per il parquet per 20" poi sparacchia una tripla sul ferro e Buva commette fallo su M'Baye, Taylor (16 punti) ne mette un’altra da quasi 8 metri. Qvale (13 punti) oscura la visuale a Rich, che sbaglia, l’ultima azione è per le V nere, che non hanno timeout ma attaccano anche bene, trovano Punter (17 punti) libero da 3 ma il newyorkese esita, perde il ritmo e tira corto allo scadere, 70-71. A parte il punto di Aradori, in 5 hanno segnato 69 dei 70 punti.

A Milano i padroni di casa partono con James, Della Valle, Micov e Brooks e Omic, Bologna risponde guidata da Taylor, con Punter, Aradori, M’Baye e Moreira. Si va punto a punto per sei minuti, con le fiammate di James puntualmente compensate da Taylor, fino ai cinque punti filati di Micov che danno il primo allungo a Milano (13-8). Kravic non sfrutta un assist cucitogli addosso da Taylor, e di là James azzecca la seconda tripla per il 16-10 dell'Olimpia. Entra Fontecchio, ex bimbo prodigio bianconero, ma di lì a poco spende un antisportivo che fa riavvicinare Bologna dalla lunetta, con Punter. James dopo nemmeno otto minuti è già in doppia cifra (18-12). Fontecchio dà il massimo vantaggio a Milano (20-12), ma la Segafredo è viva e alla prima pausa si va sul 22-16. Da qui in avanti, James è fuori causa per un infortunio al gomito. Una rubata di Pajola porta in lunetta Aradori, uno su due seguito dall’entrata di Kravic che riporta sotto Bologna, 22-19. L'Olimpia riparte con Jerrells e con la tripla di Fontecchio. Jerrells è carico, accende anche Burns (29-20). Pajola fa un altro scippo e lancia Martin a schiacciare, Pianigiani rimedia un tecnico che non fa male, perché dalla lunetta Aradori non va. Jerrells dà una nuova spinta a Milano (33-22) al quarto d’ora. Arriva il terzo fallo di Punter, seguito dall’antisportivo di Baldi Rossi, e dalla lunetta Bertans porta via Milano. Il lettone mette anche la tripla della fuga, 41-24 a 3'45" dalla pausa lunga. Il risveglio di Punter non basta, si accende Fontecchio con cinque punti filati e la tripla che mantiene Milano a distanza (48-31). Taylor mette un libero su due prima della sirena, 48-32. La terza frazione inizia con il quarto fallo di Punter, che non danneggia sul momento perché dalla lunetta Bertans fa due volte cilecca, ma non è una buona notizia. Bologna con Moreira e Taylor chiude un parziale di 0-6 e si riporta a -10 (48-38). E’ il momento di Yanick Moreira, che in tre minuti e mezzo piazza otto punti finalizzando ogni azione bianconera, e riaprendo i giochi sul 52-44. Milano si sveglia, infila un 5-0 che la riporta a tredici lunghezze (57-44) con Della Valle e Micov. Taylor riporta sotto i bolognesi guidando un altro parziale, ma Micov è un pericolo. A tre dalla mezz’ora è 61-51; Kravic riporta sotto i suoi con sei punti filati, Micov si carica del quarto fallo e Milano sente il fiato sul collo: 61-57. Brooks e Jerrells riportano alla mezz’ora il vantaggio a nove lunghezze, 67-58. Aradori trova il canestro anche da lontano e ne mette cinque in fila che tengono Bologna in corsa. Jerrells raddrizza e Milano a sette dalla fine si ritrova ancora a +11 (74-63). Aradori continua a colpire, stavolta dalla lunetta, e Fontecchio risponde in modo analogo. A quattro e mezzo dallo stop Milano guida 80-70. Brooks spinge di nuovo sull’acceleratore, Kuzminskas mette i liberi della sicurezza, e l’Olimpia scivola via. I liberi di Della Valle e la tripla di Jerrells allargano il solco, 94-75. Migliore realizzatore dei bianconeri Taylor con 18 punti, segue Kravic con 13.

Penultima del girone di Coppa a Strasburgo. Subito i padroni di casa piazzano un 5-0, prima della sospensione vincente di Punter. Moreira perde la lotta a rimbalzo difensivo e concede due liberi, che vengono sfruttati a metà da Fall (222 cm). Taylor ne mette due in arresto e tiro e Punter brucia la retina da 3 per il pareggio (8-8 al 5'). Moreira stoppa Fall al ferro due volte consecutive e sul contropiede Taylor permette una facile schiacciata a Martin, che al giro successivo però non può nulla contro Collins. Le V nere recuperano palloni e non ne perdono mai, Taylor trova una tripla e serve Moreira. Eddie sfrutta l’ingenuità di M'Baye, che commette fallo e permette all’americano di fare un gioco da 4 punti, riportando i suoi avanti, Qvale appoggia al vetro il nuovo controsorpasso. Aradori a manda tutti al primo riposo pari a quota 22 con una tripla. Punter trova un gioco da 4 punti e Pajola, con il suo layup vincente che regala il +6 a Bologna, costringe Collet al timeout. La difesa regge e i padroni di casa non trovano la via del canestro per oltre due minuti, in attacco viene cercato Aradori e Baldi Rossi mostra una gran presenza ma Punter a muovere il tabellone della Virtus. Aradori viene premiato dal ferro con un tiro morbido, Pajola non concretizza una splendida occasione coi piedi per terra da 3 e Strasburgo resta a contatto (32-34 al 15'). Un alto-basso da manuale permette a Moreira un semigancio vincente, Collins replica subito, e dopo un errore al tiro di Aradori e una palla quasi recuperata da Punter, Green trova in qualche modo Eddie che trova un’altra fiondata da 3, costringendo Sacripanti al timeout. Moreira commette un secondo fallo ingenuo, ma la Segafredo non paga dazio, lo stesso lungo corregge in tap-in per il nuovo vantaggio esterno, Fall mette la freccia del contro-sorpasso con un appoggio al vetro. Collins riesce ad eludere Martin, il numero 1 si prende la sua vendetta, Moreira firma il nuovo sorpasso, che Kravic rafforza dalla lunetta. Eddie finalmente fallisce dall’arco ma la Sig controlla i tabelloni e riesce a lucrare due liberi con Lang nell’ultima azione del primo tempo, la Virtus non riesce a replicare con Aradori e mantiene un punto di vantaggio alla pausa lunga, 43-44. Strasburgo prova nuovamente ad allungare ed è solo Punter, tra le V nere, a trovare la retina nei primi due minuti; Moreira trova punti preziosi a gioco fermo. Sempre Punter e Moreira stringono le maglie difensive e recuperano l’ennesimo pallone, il lungo angolano mette anche un jumper dai 6 metri che significa nuovo sorpasso. Strasburgo ripassa al comando con il senegalese Fall, Aradori supera Collins, prima di un altro canestro di Fall (53-52 al 25'). Eddie tira ma va lungo, Kravic stoppa Collins ma la palla gli resta in mano e l’americano deposita a canestro. Baldi Rossi prima, usando benissimo il corpo sotto il canestro trova due punti, Aradori poi, con una tripla impatta a quota 57. Lang trova un canestro fortunoso, ma Aradori va di step-back, peccato che Green usi la stessa arma su Kravic, con gli stessi risultati e Lang riesca a infilarla allo scadere, su un lapsus difensivo del 21, per il 64-59. Una gran difesa degli uomini di casa costringe Aradori ad un tiraccio che scheggia il ferro, la Segafredo non difende da meno e Baldi Rossi stoppa Collins in recupero, ma Green poco dopo trova l’assist per Traorè e Sacripanti ferma le operazioni. E’ ancora Traorè dopo il timeout a siglare il 68-59, con parziale di 9-0. I francesi arrivano al +10 sulla tripla di Nzeulie, M'Baye manda a bersaglio la tripla ma ancor Nzeulie crivella la retina (74-64 al 35'). Aradori ci prova con un canestro e un fallo subito, anche M'Baye sembra essersi destato. Fall prende il suo diciassettesimo rimbalzo sull’errore di Punter, e il quinto fallo di Taylor che dopo un avvio ottimo si è perso, spegne molte speranze. Strasburgo perde palloni tenendo in vita la Virtus, Aradori ringrazia piazzando una tripla vitale (superando quota 20 personale), Collins trova un canestro di esperienza e l’ala nativa di Brescia si vede sputare beffardamente la tripla dell’ulteriore avvicinamento. Collins dalla lunetta ne segna due, Punter ne mette due di talento puro e M'Baye corregge un errore di Martin che aveva recuperato un’altra sfera per il -4 e Collet vuole parlare ai suoi a meno di un giro di lancette dal termine. Green prova un alley-hoop che va male per Fall, pressato da una gran difesa di Punter che poi trova anche un canestro veloce per il -2, ma Collins è freddissimo e imbuca. Dopo la sospensione chiesta da Sacripanti, Moreira serve KP0 che in 3” mette 3 punti che alimentano la fiamma della speranza, M'Baye manda in lunetta Eddie che non si fa fregare dalla tensione e fa 2 su 2. L’ultimo tentativo è allo scadere di M'Baye che prova a girarsi ma viene stoppato dall’arco da Collins, il cronometro viene riportato a 3 decimi di secondo dagli arbitri ma l’ultimo tentativo del lunghissimo Moreira da 3, su rimessa di Punter (perché non il contrario?) va corto, 83-80. Clamoroso il dato delle palle perse, 17 per i vincitori, solo 2 per Bologna. Punter 22 e Aradori 21 i migliori realizzatori.

Riparte la corsa in campionato della Segafredo contro Avellino. La Segafredo Bologna parte con lo starting five ormai consueto di campionato, con Taylor, Punter, Aradori, M’Baye e Moreira, che come al solito viene cercato con continuità all’inizio e risponde con i primi due canestri bianconeri. Avellino passa a condurre con i tiri di Sykes e Filloy. Taylor riequilibra il match con un gioco da tre punti, ma Filloy è dominante. M’Bayen nel bene e nel male: segna la tripla del sorpasso, concede un gioco da 4 punti a Caleb Green e prova a rimediare con un canestro e fallo, poi non convertito (14-15 al 5'). Aradori mette la sospensione dalla linea di fondo, Sykes replica con 3, il 21 bianconero si guadagna tre giri in lunetta, ma infila solo l’ultimo tentativo, si rifà al giro successivo con la tripla per il nuovo vantaggio interno. Pajola rende la vita più difficile a Filloy, il jumper di Taylor convince lo staff biancoverde al minuto di sospensione. Subito frutti per la Sidigas: Young realizza in semigancio, Sykes trova la tripla vincente e ancora Young schiaccia per il sorpasso dei campani. M’Baye mette nuovamente la freccia, con un siluro dall’arco, Aradori continua ad attaccare il ferro e non essere preciso dalla lunetta. Il primo quarto finisce con la stoppata di Ndiaye su Pajola e il gioco da 3 punti di Sykes a fil di sirena, 27-28. Kravic commette fallo su Ndiaye che imbuca entrambi i tentativi, arriva sul 27-30 ma all’improvviso si rivolta la gara. Punter trova la prima corsia libera verso il ferro e la sfrutta a dovere, poi serve il serbo volante al volo e Kravic schiaccia. Il numero 0 ben servito da Taylor, segna uno step-back da 3 con parabola altissima che costringe Avellino a fermare il gioco (34-30 al 13’). Sacripanti chiama il pressing a tutto campo per dar fastidio agli ospiti, che hanno Filloy e Sykes a sedere. Martin fa un recupero, poi la tripla a bersaglio, un altro recupero che porta al tap-in vincente di Kravic. Tripla dall’angolo di Baldi Rossi, Martin prende un rimbalzo e poi conclude un contropiede ben servito da Taylor, siglando un parziale di 19-0, 46-30. Filloy torna a muovere lo score di Avellino a gioco fermo, la zona dei biancoverdi ferma un paio di attacchi bolognesi, a Sykes viene negato un canestro buono per l’intervento di Aradori e Kravic si inventa un appoggio rovesciato da guardia (48-35 al 17’). Per un paio di minuti le squadre mandano sul ferro ogni tipo di tiro, è Taylor a far ripartire le Vu Nere con una tripla, Filloy produce un gioco da 3 punti. Kravic ribadisce nel cesto un errore di Taylor, Pajola è una tigre in difesa e chiude il primo tempo con alcune giocate pregevoli, 53-38. Sacripanti ripropone gli stessi 5 iniziali, M’Baye manda lungo il primo tiro ma Punter recupera e lancia il compagno di reparto in contropiede, che guadagna due liberi. Filloy si inventa un assist a Young quando aveva praticamente perso palla e gli viene regalato un canestro (un bianconero tocca la retina), Sykes si incunea sotto le braccia dei difensori ma M'Baye centra la tripla che tiene distanza Avellino. Green lancia un air-ball ma Punter va cortissimo sull’assalto che ne segue e commette il terzo fallo cercando di contenere Sykes. Gli arbitri fischiano un fallo non visto dai più ai danni di Filloy che riporta i suoi a -11, Aradori rimette le cose a posto (59-46 al 24’). Young spinge a rimbalzo e vede vanificata la sua schiacciata, M'Baye solo rete da tre, la Sidigas prova a reggere l’urto con i rimbalzi offensivi ma il 24 bianconero mette un altra tripla e prende fallo da Green sulla difesa successiva. Pajola viene stoppato e Sykes punisce immediatamente con 5 di fila per il ventello personale. fendente di Aradori in faccia a Ndiaye. Taylor lavora bene in difesa e in regia ed ancora Aradori colpisce, 70-56. Martin arpiona un rimbalzo e nell' attacco della Segafredo tutti toccano la palla, Kravic viene fermato fallosamente e concretizza i due giri in lunetta. Taylor si butta dentro e segna il +18, prima che Sykes trovi il bersaglio dall’angolo. Kravic si libera di Ndiaye e segna, il lungo avellinese blocca in movimento Pajola. Taylor prende sfondamento da Sykes che va a sedersi, 76-59 al 33'). Le due triple di Pajola fanno esplodere il PalaDozza Gli ultimi 5' sono un lungo allenamento, finisce 88-66. Chiavi della gara la precisione da 3 dei bianconeri (5 su 6 di Amath M’Baye, 19 punti, massimo stagionale), il controllo del ritmo e dei rimbalzi e la difesa a tratti asfissiante (seconda e quarta frazione 10 punti subiti). In doppia cifra anche Aradori (15), Taylor (13 e 8 dei 22 assist bianconeri) e Kravic (12, con 10 rimbalzi due recuperi e 1 assist). Record stagionale per la Virtus in rimbalzi (44) e valutazione (111).

Nell’ultima giornata della FIBA Champions League la Virtus affronta la formazione greca del Promitheas Patrasso, con in palio il primo posto nel girone eliminatorio. Palla a 2 all’insolito orario delle 18:30, scelta voluta dalla FIBA per garantire la contemporaneità di tutti gli incontri di giornata. In avvio Coach Sacripanti sceglie Taylor, Punter, Aradori, M’Baye e il Capitano Brian Qvale, opposti a Lypovyy, Tsairelis, Katsivelis, Ellis e Mantzoukas. Avvio favorevole ai greci, bravi a sfruttare i tagli di Katsivelis, ma Aradori risponde con un libero e un jumper. La brutta notizia sono i 2 falli di Taylor dopo soli 2'53", con Pajola subito in campo, chiamato a ripetersi, dopo l’ottima prestazione contro Avellino. La Virtus reagisce con un semigancio di M'Baye, una tripla di Punter e un canestro di Pajola, per il 12-8 dopo 4' che costringe Giatras al timeout. La difesa bianconera allungata a tutto campo crea qualche problema in fase di impostazione ai greci, mentre in attacco giganteggia Qvale con 6 punti consecutivi, per il 18-12 a 4'10". Anche Pajola commette il secondo fallo, ma i greci segnano solo un libero e sul capovolgimento di fronte M'Baye mette la tripla, 21-13 Virtus. Tsairelis in entrata fa 21-15, Pajola in percussione si guadagna due liberi, segnandone uno. Arriva la tripla di Meier, seguita dal canestro di Parks, 22-20, ma M'Baye dall’angolo corona un'ottima circolazione di palla con la tripla del 25-20. poi la tripla di tabellone di Gkikas a 3” dalla fine del quarto: 25-23 al 10'. In avvio di secondo quarto Meier impatta a quota 25, ma ancora M’Baye colpisce da oltre l’arco, seguito da un canestro in avvicinamento di Parks, 28-27 Virtus a 8'21". Entra in campo anche Cappelletti, subito bravo in difesa, con Aradori a finalizzare in entrata, 30-27. Parks si procura e realizza due liberi. Moreira in post basso riapre per Cappelletti che realizza la tripla del 33-29, ma Meier dimezza subito lo svantaggio per i propri colori. Poi Martin con un’entrata delle sue, 35-31 a 6'. Un gioco da 3 punti di Katsivelis fissa il punteggio sul 35-34, Aradori dalla media segna il 37-34, ma la tripla di Gkikas rimette tutto in parità, costringendo Sacripanti a chiedere il minuto di sospensione a 4'16". Ottima uscita dal timeout per la Virtus, con Moreira a convertire un gioco da 3 punti, 40-37. Katsivelis segna in virata, 40-39, Cappelletti dalla media realizza il 42-39, ma Parks schiaccia il 42-41. Ancora Cappelletti, molto aggressivo, attacca il ferro e si procura due tiri liberi, segnandone uno, 43-41. Parks batte Moreira, 43 pari, ma il lungo virtussino lo ripaga con la stessa moneta, segnando il 45-43 su rimbalzo offensivo. Ancora Moreira con il furto di palla e l’apertura per Punter, che segna da 3 punti subendo fallo, un gioco da 4 punti che vale il 49-43 a 1'30". Altra ottima difesa Virtus e Qvale finalizza in gancio, 51-43. Katsivelis dall’angolo segna la tripla del 51-46. Cappelletti attacca ancora con intensità e serve Qvale, che subisce fallo e in lunetta converte un libero, 52-46 al 20'. Si inizia con un’altra tripla di M'Baye, 55-46, ma Tsairelis in avvicinamento segna il 55-48. M'Baye si procura due tiri liberi, entrambi segnati e 57-48 Virtus. Taylor ruba palla e segna in entrata il canestro del 59-48, sul ribaltamento di fronte grande difesa di Punter e lo stesso Taylor segna la tripla del 62-48, con Giatras a rifugiarsi immediatamente nel timeout, 7'52" al termine del terzo quarto. Moreira si procura due tiri liberi, segnandone uno, 63-48, con parziale di 11-2. Tsairelis segna in entrata il 63-50, , seguito da un tap in di Parks, 63-52, infine un canestro ancora di Tsairelis in transizione, 63-54, 0-6 di parziale. Taylor in entrata riporta in doppia cifra di vantaggio la Virtus, 65-54 po' di confusione da ambo le parti, Parks segna dal gomito della lunetta il jumper del 65-56 a 4'30". Moreira un fallo sul tiro e realizza entrambi i liberi, 67-56 Virtus. Realizza Sandramanis, 67-58, errore Virtus, canestro di Tsairelis, il vantaggio virtussino si assottiglia a 7 punti sul 67-60 e Sacripanti chiama timeout a 2'24". Parks vince due importanti duelli individuali contro Moreira e in semigancio sinistro appoggia il 67-62, parziale di 4-14. Grande azione difensiva di Punter che stoppa, Pajola spinge e serve Aradori libero per la tripla a bersaglio, 70-62. La Virtus recupera palla e ancora Aradori segna, 72-62 a 43" e timeout per per i greci. Altro recupero di Pajola che subisce fallo e segna un tiro libero, 73-62. Katsivelis si procura due tiri liberi, sbagliandoli però entrambi. Ultima azione Virtus senza esito, a 2" dalla fine gli arbitri fischiano un fallo antisportivo ad Aradori sul terzo tempo da 7 metri di Saloustros, che segna due dei 3 liberi. La rimessa dei greci non ha esito e si va all’ultimo mini riposo sul punteggio di 73-64. Tripla di Gkikas, 73-67, Qvale segna il canestro del 75-67 e subisce. Un fallo tecnico alla panchina costa ai greci un libero segnato da Aradori, poi Qvale finalizza il gioco da 3 punti, 77-67. Katsivelis segna due liberi, 77-69. Qvale realizza ancora, ma Gkikas da 3 punti riduce lo svantaggio a 7 punti, 79-72. Anche Saloustros segna da 3 punti, timeout Bologna sul 79-75 Virtus a 5'55". La tripla di Martin viene sputata dal ferro, Baldi Rossi stoppa e Martin subisce un fallo antisportivo. Dalla lunetta segna solo il primo, 80-75, poi la tripla di Taylor non coglie il bersaglio. Ultimi 4', altra ottima difesa della Virtus, con Baldi Rossi fondamentale. Taylor con una finta di corpo manda a vuoto il difensore e schiaccia. Aradori si procura un fallo con i greci in bonus, ma dei due liberi ne segna uno, 83-75 a 2'50". Taylor e Martin tengono l’1 contro 1 e Patrasso commette infrazione di 24". Baldi Rossi non va a bersaglio e Mantzoukas da 3 punti tiene vivo Patrasso, 83-78. Ultimo minuto, Taylor subisce fallo e dalla lunetta fa 1 xu 2, 84-78. Hall da 3 dimezza lo svantaggio, 84-81, Martin sfonda a 37" e gli ospiti hanno in mano la palla del pareggio. La tripla di Gkikas è sputata dal ferro, Aradori subisce fallo e va in lunetta a 22", ma fa 0 su 2, incredibile! Timeout per Giatras, la Virtus è in bonus e mancano 17" alla fine, ma non fa fallo e a 8" dalla fine viene punita dalla tripla di Meier, 84 pari. Timeout immediato per disegnare l’ultimo attacco. Martin effettua la rimessa, Moreira non riesce a consegnare palla a Taylor e prende un tiro fuori equilibrio che non va, overtime. Torna in campo Punter dopo molti minuti a sedere, la Virtus ha in campo lo starting five. Cominciano male i 5' supplementari, infrazione di 3", M’Baye però recupera palla, Punter inventa canestro, 86-84. Hall serve un assist a Meier, 86 pari. Aradori segna in sospensione, la Virtus difende bene, ma l’apertura è disastrosa, un assist per Meier che imbuca la tripla, 88-89. Moreira in gancio riporta avanti la Virtus, 90-89, Tsairelis commette fallo di sfondamento su M’Baye e Moreira si procura subito due tiri liberi. Il pivot angolano segna una doppietta pesante, 92-89 Virtus a 90" dalla fine. Errore da 3 punti di Gkikas, altro fallo subito da Moreira, il quinto di Meier, a 1'07". Il primo libero esce, il secondo pure, M’Baye recupera il rimbalzo, ma viene stoppato. Il giocatore in maglia 24 però si vendica con gli interessi, volando in cielo a stoppare Geromichalos, poi Taylor subisce fallo a 47". Il play bianconero segna entrambi i liberi, 94-89, ancora Geromichalos sbaglia e M’Baye recupera il rimbalzo, subendo fallo. 2/2 ai liberi, 96-89 Virtus a 37". Altro errore di Patrasso e M'Baye schiaccia, suggellando la vittoria Virtus e il primo posto nel girone. Il canestro di Mantzoukas vale solo per le statistiche, finisce 98-91 e i bianconeri chiudono primi il girone con 10 vittorie e 4 sconfitte (tutte con scarto tra 1 e 3 punti) e negli ottavi di finale affronteranno una squadra quarta classificata. Migliore realizzatore M'Baye con 20 punti, 2 su 4 da due, 4 su 9 da tre e 4 su 4 ai liberi con anche 10 rimbalzi, poi Aradori e Qvale a 16 (in 16' con anche 6 rimbalzi), Taylor e Moreira 12.

A Cremona la Vanoli parte 11-4, bolide di Diener. Moreira sbaglia un rigore, Aldridge punisce ancora da tre, per il +8 (14-6), ma Punter rende moneta. Sacripanti mette addosso a Diener la foga di Pajola, e con Punter preciso la Virtus si rifà sotto (15-11). Bologna si fa aggressiva in difesa e Aradori segna la tripla del 15-14. Il razzo di Stojanovic entra e ridà alla Vanoli un margine per arrivare alla prima boa avanti: 22-18. Sono Punter e Kravic a pareggiare subito (22-22), Stojanovic che prova a far scappare i suoi, M'Baye piazza la tripla che tiene in scia Bologna. Sono di Stojanovic primi sei punti del secondo quarto per i padroni di casa (30-25), quando Sacripanti chiama i suoi a riflettere. Ed è sempre il belgradese a riportare Cremona a +8 (36-28). Sono i punti di Moreira a mantenere in corsa la Virtus. Rientra Cournooh, ma i falli gli abbreviano la permanenza in campo, mentre Crawford e Mathiang portano Cremona al largo (42-32); Cappelletti porta freschezza e Moreira si batte come un leone, ma Cremona chiude i primi venti minuti a quota 46, contro 38. Un minuto per riavvicinarsi, con M’Baye e Moreira (46-42), ma la Vanoli trova sostanza da Saunders e torna a +10 (52-42) sull’affondo di Crawford. Aldridge mette la sua seconda tripla, che vale il +11 a metà frazione (55-44), ma di là Aradori e Taylor non mollano, e costruiscono un parziale di 0-7 (55-51). Ruzzier colpisce da tre per il 60-51, e Bologna ha ancora un Moreira versione gladiatore ad arginare. Punter si accende e ne mette cinque in fila, 60-58. E dopo un libero su due di Ricci, ha anche l’occasione di impattare negli scampoli di quarto, ma il ferro dice no, 61-58 al 30'. Un parziale di 4-0 Cremona, ma la Segafredo tiene il passo con Punter, mentre a Kravic viene annullato un libero segnato per violazione di campo. E’ ancora Aldridge, quello che piazza le triple fondamentali, a rimandare avanti Cremona (70-60). Ruzzier mette il bolide che a 3'45" dalla fine mantiene il +10 (73-63). Sacripanti chiama timeout. Il divario si allarga e si fa persino eccessivo, 87-70.

 

FINAL EIGHT DI COPPA ITALIA

In Coppa Italia a Firenze, La Segafredo sovverte il pronostico e con una prestazione di grandissima autorità e ferocia batte una Milano irriconoscibile per lunghi tratti, ma pur sempre avversaria di altissimo livello. È stata una gara ai limiti della perfezione per gli uomini di Coach Sacripanti che ha allenato benissimo e sfruttato a suo favore i mis-match (subito Cournooh in quintetto con 3 piccoli, i lunghi che hanno vinto il duello con i pari ruolo milanesi). Meravigliosi tutti, da standing ovation le prove individuali di M’Baye, col dolce sapore della vendetta gustata fredda, e di Taylor in regia, in cui ha annichilito il tanto celebrato James. Nota di merito per Aradori, solidissimo, e per un Moreira perno del pitturato, ma bravissimi tutti indistintamente, dal primo all’ultimo. Coach Sacripanti sceglie un quintetto All-Black, con David Cournooh a sorpresa in ala, è proprio il 25 a siglare il primo canestro del match, purtroppo Kevin Punter commette due falli in un amen. Milano attacca l’area e sorpassa i bianconeri, mentre la Segafredo ha la mira storta e soffre la difesa fisica dei lombardi, 9-0 di parziale negativo e il timeout è d’obbligo. La pausa fa bene ai bolognesi: contro-parziale di 0-6 e gara di nuovo in equilibrio, è Micov a rompere il digiuno dei suoi segnando un canestro complesso in faccia a Martin prima e guadagnando liberi di pura esperienza, che manda sul ferro, prima del bell’appoggio di Moreira (11-10 al 6'). Mike James si iscrive al match ma non è da meno Moreira con una splendida sospensione da centro area, Micov fallisce altri due tiri a gioco fermo, la Virtus è imprecisa dalla lunga mentre l’Armani Exchange trova il canestro con Nunnally, Qvale appoggia al vetro, Brooks gli rende la stessa moneta andandogli via in palleggio, Aradori si beve Fontecchio e griffa la prima tripla di giornata per le Vu Nere proprio sul finire di quarto, 22-17. La Segafredo Bologna rientra alla grande: M’Baye cancella Burns e Taylor si butta dentro trovando il paniere, la difesa chiude con efficacia il pitturato e Aradori avvicina ancora i suoi dalla lunetta. L’aggressività delle V Nere è feroce, Qvale disturba Jerrels che sbaglia e M’Baye trova un gioco da 3 punti in rovesciata che riporta i bianconeri avanti e convince Pianigiani a fermare l’emorragia. Capitan Qvale regge alla grande dietro (anche se viene penalizzato dai falli) e la fiducia è massima in tutti: Aradori manda a bersaglio un siluro da 3, Kuzminskas riduce in tap-in (26-29 al 15’). Rientra Punter e si prende un arresto e tiro vincente, ma l’Armani con le triple di Kuzminskas e Nunnally ritrova la testa della partita. Dopo il minuto di pausa Punter ne infila altri due alla sua maniera, Moreira prende un fallo e il libero a bersaglio impatta la contesa a quota 36, prima di stoppare Omic e infilare un altro splendido canestro in sospensione dal pick and roll con Taylor. Nell’ultimo giro di lancetta, due iniziative pigre di James portano a nulla, mentre il primo tempo si chiude con la bomba di Cournooh che regala di nuovo il +5 ai suoi, 36-41. Al rientro Bologna, supportata dai 1000 fan sugli spalti, continua a giocare bene: Cournooh dalla lunetta e la tripla di Taylor fanno volare la Segafredo fino al +8, mentre Milano si aggrappa unicamente al talento di Nunnally. Moreira manda sul ferro due liberi preziosi e appena James gioca ragionato crea buone cose, ma la difesa dei campioni d’Italia lascia varchi enormi che M'Baye (in cerca di vendetta sulla sua ex squadra) e i piccoli emiliani sfruttano a dovere (45-53 al 25'). Brooks fallisce una tripla e Taylor, giocando una partita super, attacca la sua nemesi James in step-back e griffa il primo vantaggio in doppia cifra della serata. Micov segna e tiene a galla i suoi, Burns lo aiuta, prima dell’highlight di giornata: Taylor sbaglia una tripla dall’angolo che M’Baye prende al volo con una mano e schiaccia nel canestro meneghino facendo saltare tutti sulla sedia. M'Baye è on fire, brucia la retina da 3 e Qvale dalla lunetta scrive il +11 prima che Kuzminskas segni allo scadere del terzo parziale il canestro della speranza per i suoi, 54-63. James continua nella sua pessima prestazione, Taylor entusiasma volando fuori dal campo per recuperare un pallone che pochi secondi dopo Aradori tramuterà in un centro perfetto dall’arco. È sempre il 21 a fare onde, finta e controfinta mandano la difesa milanese in tilt. Il numero 7 in canotta nera tira dalla lunga e la parabola viene spinta dagli dei del basket, poco dopo il gioco da 3 punti è un capolavoro (61-74 al 35'). M'Baye cancella il tentativo di schiacciata di James, Milano insiste e prova a rientrare: il -6 con 5 punti consecutivi di Micov convince Sacripanti a chiedere minuto. La Segafredo però è glaciale: M’Baye ne mette altri due, Moreira converte un gioco da 3 punti da rimbalzo offensivo per il nuovo +11. 5 punti in un battito d’ali di James, Nunnally recupera anche un pallone ma lo perde banalmente poco dopo, Taylor riesce a guadagnare due liberi d’oro. L’ultimo minuto permette ai campioni d’Italia di cullare gli ultimi sogni di rimonta ma il tap-in al volo di Kelvin Martin sancisce di fatto il passaggio in semifinale della Virtus. La frenesia degli ultimi secondi e i canestri di James folli non mettono mai in discussione la vittoria bianconera, anche se le ultime palle perse fanno tremare e per fortuna che Brooks realizza il tiro del pareggio ampiamente a sirena scaduta, dopo che, sull'86-78 firmato da Aradori in lunetta, in 4 secondi Milano aveva messo due triple. Dopo una lunga attesa con gli arbitri a riguardare l'azione, si può fare finalmente festa, 86-84. Taylor 23 punti, con 5 du 8 da due, 3 su 7 da tre e 4 su 5 ai liberi, Aradori 15 punti con 3 su 5 da tre, Moreira 14 punti e 10 rimbalzi, M'Baye 14 punti, 5 su 7 da due, 1 su 2 da tre e 1 su 1 ai liberi con anche 6 rimbalzi, e Cournooh 9 punti i migliori, Virtus che ha tirato con il 54,5% da due e il 44,4% da tre.

In semifinale c'è da affrontare Cremona, incontrata sei giorni prima in campionato. La Segafredo va in campo con lo stesso quintetto di giovedì sera: Taylor, Punter, Cournooh, M'Baye e Moreira. Cremona spinge con Diener ma Bologna ha un M'Baye ispirato e Cournooh risponde col tiro pesante. Anche Aldridge si iscrive alla fiera della tripla, e dopo poco più di quattro minuti, con i graffi di Crawford e Saunders, Cremona ha sfoderato il primo allungo (17-9), Sacripanti chiama i suoi a raccolta. Bologna torna in scia. Kravic confeziona il pari (18-18), poi addirittura il sorpasso a 1'30" dalla prima sirena. Storie di lunghi: è Mathiang a farla uscire dall’angolo, costringendo il pariruolo serbo-canadese al primo fallo. Vanoli alla pausa con la testa avanti, 21-20. Martin costringe Ruzzier all’antisportivo, ma è Aradori a scavare il solco, con otto punti e due triple pesanti (23-29); Aradori firma anche il 28-33 ed è Diener a tener in piedi Cremona. Craword segna i punti che riportano sotto e poi davanti i lombardi: 36-33. I primi due punti di Punter valgono il pari (38-38). Iniziative di Mathiang edennesimo bolide di Diener, poi ancora Mathiang per il (50-40). Triple di Ruzzier e due volte Diener (già a 6 su 7 dalla distanza) e il solco si allarga (59-43, parziale 21-5). Martin mette una briciola sulla sirena, con un libero, 59-44. La Segafredo lucra qualcosa dalla lunetta (60-48). In cinque minuti Cremona produce cinque punti. Alla spinta di Aradori si contrappone Diener, che firma il ventello personale sul 66-50. Antisportivo di Crawford su Aradori, Pietro dalla lunetta riporta Bologna a dieci lunghezze; segna Taylor, poi il play bianconero strappa un pallone a Ruzzier e va in lunetta ad accorciare ancora, 66-60. Saunders realizza un gioco da tre punti, ma Aradori mette due liberi e Taylor libera Punter per la prima tripla personale (69-65). Arriva un bolide di Ricci, risponde il solito Aradori. Un altro gioco da tre punti di Saunders fissa il 75-68 del 30'. La prima tripla è di Aldridge, e riporta la Vanoli a +10 (78-68). Il terzo fallo di Aradori è antisportivo, punti dalla lunetta per Ruzzier. Cremona scappa con le triple di Ricci e Crawford, 90-75 a cinque giri di lancette dalla fine, non muta il divario due minuti dopo (92-77). Punter e Taylor piazzano due tripl, ancora Kevin da sotto (92-85). Martin mette due liberi (93-87, parziale di 1-8), ma Bologna non riesce a fare di più e la gara termina 102-91. Aradori 26 punti (10 dei primi 13 del secondo quarto Virtus, il momento migliore dei bolognesi), 4 su 6 da due, 4 su 7 da tre e 6 su 6 in lunetta, il migliore. Da quando c'è la Final Eight è la prima volta che la Virtus esce in semifinale, aveva perso nei quarti o era arrivata in finale.

 

CAMPIONATO E CHAMPIONS LEAGUE

Sosta per le gare delle nazionali, con l'Italia, capitanata da Aradori, che si qualifica dopo 13 anni per i mondiali. La Virtus, priva dello stesso Pietro e di M'Baye, appena rientrati dalle rispettive nazionali, affronta in amichevole l'Andrea Costa Imola e la batte 93-72, con 18 punti di Punter, 13 di Kravic e 11 di Qvale, ma tutti gli 11 bianconeri segnano punti a referto. Contro Venezia, l'ultimo arrivato in casa Virtus, Mario Chalmers, due volte campione Nba a fianco di star come LeBron James e Dwyane Wade era seduto dietro la panchina bianconera ed è già parte del gruppo. Aradori, da oggi capitano per decisione della società, festeggia il nuovo ruolo con una tripla, il suo secondo tentativo finisce corto ma ci pensa M'Baye a riportare avanti la Segafredo dopo che Watt aveva realizzato in avvicinamento. Punter fa partire tre dei suoi tentativi dalla lunga che si infrangono sul ferro, non così per Haynes che la imbuca dall’arco, Aradori segna due canestri in faccia a Bramos: prima un fade-away jumper e poi una tripla (10-7 al 5'). Moreira capitalizza un rimbalzo offensivo, tripla di Martin dopo un bel giro di palla (17-12 al 7') e timeout per De Raffaele. Aradori arriva in doppia cifra, un recupero di Martin porta a un alley-oop di Kravic, servito da un ispirato Taylor. Infrazione commessa da Venezia per la difesa asfissiante dei bolognesi, 22-16 al 10'. A Martin non riesce una schiacciata (e si ferisce anche alla mano nel tentativo), parte il contropiede veneto finalizzato con una tripla da De Nicolao. Pajola serve un assist che Cournooh appoggia al tabellone, si scaviglia leggermente ma resta sul parquet ed al giro successivo attacca Bramos in palleggio guadagnandosi due liberi. Il giovane numero 6 recupera un altro pallone che Kravic converte in 2 punti. Tonut segna un canestro ma prende anche un tecnico per proteste. Punter trova i primi due punti in entrata ma Washington lo ripaga con la stessa moneta (29-27 al 16'). Taylor segna in arresto e tiro. Moreira segna due punti a gioco fermo per il fallo dell'ex Mazzola. Ennesimo recupero difensivo buttandosi sul parquet. Due triple di Punter, che poi segna anche due liberi, 41-27. Venezia lima qualcosa e al 20' il punteggio è 41-30. Stoppata di M'Baye su Bramos che fa alzare dalla sedia anche Chalmers, Moreira prende tecnico e viene catechizzato da Chalmers, Punter corregge l’errore di Aradori, il neo-capitano si rifà poco dopo con un appoggio al vetro e la Segafredo accelera con il gioco da 3 punti di M'Baye (50-37 al 24’). Venezia piazza un parziale di 0-7 (50-44). Aradori riporta la luce con una  tripla dall’angolo a fil di sirena dei 24" e un fallo in attacco subito per blocco irregolare di Vidmar. I lagunari a -6 con un layup di De Nicolao, questa volta a fermare il break è Kravic, che si fa valere da sotto e soprattutto a rimbalzo, conquistando due giri in lunetta che tramuta in punti (59-49 al 28'). Vidmar trova due punti a gioco fermo, De Nicolao si lascia cadere facilmente e pesca il terzo di Aradori, ma la Segafredo non paga dazio e Taylor realizza un altro jumper. Washington si fa male alla spalla cadendo ma resta in campo, KP0 aumenta il suo bottino dalla linea della carità e il quarto finisce 63-54. Dopo due minuti di errori conclusione vincente di Washington. Martin commette il quarto fallo e le sue triple vengono sputate dal ferro e Watt accorcia di un’altra lunghezza, dalla lunetta, per l’ennesimo -6. Moreira lascia partire un mattone che non prende neanche il ferro ma Stone non punisce, finalmente Taylor mette due liberi (65-57 al 34'). Watt non si accorge dello scadere dei 24" e fa perdere palla ai suoi, M'Baye segna un canestro in svitamento, 67-57. Haynes, migliore dei suoi, segna ancora, ma un altro recupero dei bianconeri si conclude con un gioco da 3 punti di David Cournooh, 70-59. Haynes e Watt fanno 2 su 2 in lunetta, mentre tra i loro passaggi in lunetta, ha due liberi M'Baye che li spreca, Watt segna anche da sotto (70-65 al 36'). Haynes arpiona un rimbalzo e serve De Nicolao che segna da 3 (70-68). Moreira trova un canestro vitale ma non riesce a fermare Watt che lo imita poco dopo, Aradori prende il tabellone dall’angolo, Haynes sbaglia dall’arco, così come Punter, Taylor commette fallo su Tonut che è freddissimo e impatta a quota 72. De Nicolao esce dalla gara commettendo fallo su Moreira nella lotta a rimbalzo, il numero 2 in bianconero centra solo il secondo tentativo per il +1 Bologna, dall’altro lato Bramos infila la tripla del sorpasso veneto. Ancora Moreira finisce in lunetta a 16" dal termine e ancora una volta sbaglia, questa volta entrambi i tentativi e anche il tiro che si era guadagnato da rimbalzo offensivo, Venezia consuma tempo fino al fallo di Punter su Watt, che non fallisce i personali e sigilla di fatto la vittoria col +4, inutile la tripla di Aradori allo scadere, 76-77. Non bastano i 16 punti di Punter, i 18 di Aradori, gli 11 punti e 5 assist di Taylor, i 13 rimbalzi di Moreira (sanguinoso quel 3 su 7 ai liberi).

Si va a Le Mans. La Segafredo scende in campo con il quintetto più rodato: Taylor, Punter, Aradori, M’Baye, Moreira. Di là, i francesi mettono subito in quintetto Kendrick Ray, “fratello d’arte” di Allan, che a Bologna ha lasciato ricordi agrodolci. Bologna mette la freccia con le triple di Taylor e M’Baye (6-9), Le Mans risponde con Bigote e Ray, M'Baye ne mette un’altra per la parità (12-12). Il momento di Mario Chalmers arriva a 3’18” dalla prima sirena, e anche gli arbitri si fermano per dare il benvenuto alla stella Nba nel basket d’Europa. Ray risponde ancora da tre, ma ecco Chalmers che sale in cattedra, con un’entrata fulminea (più fallo guadagnato, non realizzato) e un assist per la terza tripla di M'Baye (19-22). Bologna avanti alla prima sirena: 21-24. I primi sei punti bianconeri del secondo quarto sono di Kravic, 27-30. Martin, Bigote da tre, Baldi Rossi, poi Taylor firma il 30-36. Due volte Punter ha la palla del +8, ma i francesi, con Ray e due volte Bigote impattano (36-36). Chalmers dalla lunetta e Aradori tengono avanti Bologna (38-40) al 20'. Parte bene la Segafredo, Taylor e Punter lanciano una nuova fuga (38-44). Sei punti personali di Tony sui primi otto di Bologna per il +8 (40-48), confermato dopo un pick&roll a tre con Moreira e Martin, concluso da quest'ultimo (42-50). Rientra Chalmers, e fa ammattire Ray con un grande recupero. Ma c’è Bigote per l'inseguimento francese, segna 8 punti e l'aggancio lo opera Ray da tre, 53-53. Bologna ritrova ossigeno dalla lunetta con Aradori e (a metà) con M'Baye. Kravic segna un canestro e un libero su due e Bologna guida al 30', 55-59. Chalmers apre l'ultimo periodo dalla lunetta per il 55-61, ma Le Mans trova 4 punti da Clark (59-61) e manca di un soffio la tripla del sorpasso. Aradori inventa un canestro con aggiuntivo. Subito dopo, il capitano si prende un antisportivo. Ray lucra dalla lunetta, il Le Mans si riaccosta e a 4'19" dalla fine Ray infila la tripla del sorpasso (66-64). Bologna torna avanti con un gioco da 3 punti di M'Baye, Taylor regala un pallone delizioso a Moreira, Punter trova un due più uno ispirato da Taylor, così Bologna a meno di due minuti è a +4 (68-72). Tripla Bigote, tre di Ray dalla lunetta e Le Mans avanti (74-72) sull’ultimo timeout Virtus, a 22 secondi. Punter fallisce da tre, Moreira corregge a rimbalzo. Le Mans si gioca l’ultima chance, ma Ray spara sul ferro. Il primo round finisce in perfetta parità, 74-74. per Chalmers 7 punti, 3 rimbalzi, 3 assist. Migliori realizzatori Taylor e M'Baye 13 punti.

La scomparsa di Alberto Bucci a neanche 24 ore dalla palla a due a Desio contro Cantù ha riempito di tristezza tutto il mondo dello sport e soprattutto quello virtussino. Dopo il minuto di silenzio, coach Sacripanti, regolarmente al suo posto di comando dopo la ridda di voci della settimana su una sua possibile sostituzione, schiera il quintetto classico, con Aradori capitano, Punter, Taylor, Moreira e M'Baye. Con la canotta nera listata a lutto per l’incolmbabile perdita del Presidente Bucci, Punter dalla lunetta impatta il primo canestro di Gaines, M'Baye tenta dall’arco due volte: dopo un errore da libero trova la via del canestro per il primo vantaggio Segafredo. Aradori in arresto e tiro tiene avanti gli emiliani, ma Jefferson e LaTorre riportano avanti i padroni di casa (10-9 al 4'). Moreira commette due falli precoci, entra Kravic che concede a Jefferson un gioco da 3 punti, partito in palleggio da metà campo, poi Taylor impatta. Jefferson trova un canestro fortunato, Aradori e Blakes si scambiano panieri e le V nere scendono fino a -4: Punter trova solo punti a gioco fermo e Martin al primo pallone toccato lo tramuta in oro, due punti e nuovo pareggio a quota 18. Aradori sigla un parziale di 0-4, interrotto solo quasi allo scadere dagli uomini di Brienza, 20-22. Sbraccia Aradori e viene sanzionato con un fallo offensivo, Stone da sotto trova un pertugio e riequilibra il match, Blakes dalla lunetta riporta avanti i biancoblu. Kravic si iscrive a referto attaccando in 1vs1 Jefferson, Pajola recupera un pallone ma non trova la tripla. Punter trova un canestro col fallo di Carr, il terzo, ma l’americano di casa resta in campo e si vendica poco dopo. Pajola recupera un altro pallone a metà campo che Cournooh tramuta in 3 dall’angolo, Davis ne mette due, Punter da centro area brucia la retina (29-32 al 14'). Carr rischia di commettere il quarto personale ma segna appoggiando al vetro, KP0 viene sanzionato di un fallo offensivo e al giro successivo, complice una disattenzione collettiva, riceve un altro fallo e un tecnico per proteste, così la Segafredo torna sotto. Kravic firma la nuova parità a quota 34, poi recupera in difesa e segna in semigancio in faccia a Jefferson. Gaines sigla il nuovo pareggio, poi punti a cronometro fermo per Martin. Lo stesso numero 1 bianconero costringe Jefferson a guadagnarsi i punti dalla lunetta e non schiacciando, segna Aradori ma Blakes è una lama nel burro difensivo bolognese e c’è ancora parità. Aradori è preciso dalla lunetta ma serve un pallone orribile a Kravic che il lungo non può controllare, Jefferson domina nel pitturato e il punteggio dei primi venti minuti è in perfetta parità, 42-42. Cournooh al posto di Punter, unica modifica dello starting five, pessimo inizio dei bianconeri, specialmente di M'Baye, con un canestro regalato a Davis, una persa per infrazioni di passi e una tripla ancora dell’americano di casa. Moreira trova il primo sussulto sprintando verso canestro in contropiede e subendo anche il fallo di LaTorre, ma non converte il tiro libero. Segna ancora Jefferson (49-44 al 23'). Taylor, con un libero, e Moreira fermano il break, poi gioco da 3 punti di Gaines. M'Baye segna da tre, Jefferson segna nuovamente, ma Amath si ripete da lontano (54-53 al 26'). Kravic prende il fallo di Jefferson e segna un libero, poi sono due canestri di Punter a tenere a galla Bologna, 60-58. Jefferson ne mette altri due in palleggio arresto e tiro, Gaines segna due canestri e Blakes firma il +8 casalingo. Punter mette un cerotto gioco fermo, Kravic stoppa l’ultima incursione dei brianzoli ed è -6 prima dell’ultimo intervallo lungo, 68-62. Inizio scoppiettante da ambo le parti: Martin tripla immediata, ma Cantù arriva con troppa facilità al ferro, risponde Taylor. Carr la mette dall’arco, effetti annullati dal gioco da 3 punti di Punter. Martin ferma il tentativo di schiacciata di Davis, commettendo il quarto fallo, l’americano fa 0 su 2 dalla lunetta ma Bologna concede due rimbalzi offensivi e i padroni di casa segnano con Stone, che poi si ripete da 3, timeout Sacripanti (78-70 al 32'). Kravic raddoppiato perde palla e Blakes la infila dall’angolo, 81-70. Tre triple di Punter tengono viva la Virtus, 83-79. Dopo il timeout Jefferson perde palla e Punter ne mette altri due da centro area, 83-81, Blakes prende la rivincita con gli interessi da 3, KP sale sopra quota 30 dalla lunetta, 86-83. Due liberi di Jefferson e un canestro di Punter 88-85, poi Punter ancora da 8 metri pareggia dopo lungo tempo (88-88 al 37' e gli ultimi 21 punti bolognesi del quarto periodo sono di Kevin). Cantù torna avanti di 5. Taylor e Kravic in schiacciata accorciano, 93-92 la Virtus difende bene ed ha la chance di sorpassare al fotofinish. Punter tiene la palla troppo non creando nulla e M'Baye non riesce a tirare, ma salva il possesso con solo 6 decimi per tirare a 10" dalla sirena. Timeout per chiamare lo schema che fallisce miseramente, persa di Taylor, timeout Cantù, quinto fallo di Punter Gaines in lunetta è implacabile, il tempo è nemico delle V nere che vengono mandate appositamente in lunetta, Aradori li segna entrambi a poco meno di 5" dal termine, 95-94. Fallo istantaneo, 1-2 ai liberi da Gaines, l’ave maria di M'Baye è corto e la vittoria va ai lombardi, 96-94. Non bastano i 36 punti di Punter, 7 su 10 da due, 4 su 6 da tre, 9 su 10 ai liberi.

Salta la panchina di Sacripanti e c'è l’esordio di coach Djordjevic nella sera del saluto e del ricordo di Alberto Bucci, quando bisogna affrontare Le Mans. Djordjevic sceglie di tenere in abiti civili Moreira (Qvale nel roster) e nel quintetto iniziale schiera il connazionale Kravic, con Taylor, Punter, Aradori e M'Baye. Dopo il minuto di silenzio la curva resta silente per i primi due minuti in memoria di Alberto Bucci ("La tua assenza un rumore assordante… il nostro silenzio un dolore devastante" recita lo striscione in cima al PalaDozza), in cui la Segafredo spinge subito sull’acceleratore e raggiunge il +6. Le Mans prova la rimonta (8-6 al 5'). La Virtus ha una fiammata: Punter appoggia al vetro, Aradori si costruisce e finisce un tiro da solo, ed è ancora Punter in contropiede a costringere i francesi al primo timeout. L’uscita dalla sospensione è ancora meglio: primo canestro di Chalmers al PalaDozza, schiacciata di Martin, palla recuperata in difesa, che genera un gioco a due tra Chalmers e Qvale che il lungo finisce schiacciando. L’assist di Punter a Martin vale il 22-8 al 8' che Bigote riduce leggermente in entrata sulla linea di fondo. Prima dello scadere Chalmers mette una tripla che entra dopo essersi arrampicata sul vetro, che vuol dire +15 e il 25-10 del 10'. Un giro di palla che vede coinvolti tutti e 5 i ragazzi in campo viene concluso con un lay-up vincente da Baldi Rossi, Chalmers perde due palloni e la panchina bianconera chiama subito minuto. Qvale rientra con un tampone nel naso, Baldi Rossi fallisce di poco due triple ben costruite, ma la difesa regge. M'Baye segna il suo primo cesto dalla linea di fondo. Cornelie segna in entrata ma gli risponde KP0 con una tripla (37-23 al 17’). Baldi Rossi trova due punti, Taylor perfeziona un gioco a 2 con Kravic e Bartecheky ferma il gioco. Aradori chiude il primo tempo con un contropiede vincente e una persa, 43-25 al 20'. Dei primi 8 punti bolognesi del terzo periodo 6 sono di Kravic. Le Mans segna il primo canestro dopo 4' minuti dalla ripresa delle ostilità. Chalmers regala un highlight da NBA servendo una gemma a Kravic, poi va a guadagnarsi e realizzare due liberi, pur soffrendo in difesa (55-31 al 26’). Baldi Rossi trova 3 punti al termine di un ottimo scarico, la tripla di Martin regala +30 (63-33, poi si chiude il periodo 63-35). Baldi Rossi va in doppia cifra personale con un’altra tripla solo rete (e dedica alla famiglia del Presidente Bucci presente in parterre) e un lay-up rovesciato. Punter segna dall’arco e chiede scusa per un anticipo difensivo finito male che regala un canestro ai francesi, poi Martin schiaccia (73-44 al 34'). Esordisce anche Pajola con un gioco da 3 punti, finisce 83-58.

Per l’esordio in campionato con le V nere, coach Djordjevic apporta le sue modifiche tattiche: lascia a sedere Qvale e rinvia l’esordio di Chalmers, sceglie Moreira, Baldi Rossi, Martin, Taylor e Punter. Dopo il primo libero di Torino (unico vantaggio locale) la Segafredo Bologna ha una fiammata che la porta al comando, tiro complicato di Martin, recupero difensivo e tripla di Punter a rimorchio, 1-5. Moreira sbaglia due liberi, il bomber con lo 0 sulla maglia mette altri punti a gioco fermo e l’angolano si esibisce in un recupero e schiacciata comoda che costringe Galbiati al timeout (3-11 al 3'). Moreira colpisce ai reni i padroni di casa (3-13 con 6 punti di Yanick, i suoi soli della gara, ma avrà anche 10 rimbalzi). Taylor si iscrive al match, Kravic si lancia in un coast-to-coast sensazionale, e i due protagonisti completano un alley-oop (7-22 al 8’). Aradori non riesce ad entrare in ritmo partita, l’amico Poeta gli fa commettere un secondo fallo precoce e il 21 torna a sedersi. David Cournooh trova una tripla a fil di sirena, Martin sfrutta il blocco di Kravic per un bel jumper e le V nere arrivano a triplicare i piemontesi, prima che i liberi di Poeta fissino il punteggio dei primi 10', 11-27. M’Baye imbuca la tripla al termine di un’azione complicata regalando alla Segafredo Bologna il primo vantaggio di 20 punti Martin con un bel finger-roll aumenta ancora il divario, 11-33. Moore con una tripla, McAdoo con una schiacciata, di nuovo Moore da tre ed è 8-0 di parziale (19-33). Punter prende un rimbalzo lungo che innesca il contropiede finito da Martin, Jaiteh sigla il -12. McAdoo commette il terzo fallo su M'Baye che segna solo un libero su due, Dejan Kravic sbaglia un rigore e l’ex Wilson riporta i suoi a -10, prima del canestro che fa sbloccare Aradori in entrata, 26-38, al 20'. Punter è a bordo campo, nell’intervallo ha avuto un calo di zuccheri e sotto l’attento controllo del dottor Amato si riprende poco a poco: niente di grave, ma la sua partita termina qui. Djordjevic mischia le carte, schierando Aradori, M’Baye, Martin, Taylor e Moreira. Il primo minuto finisce a reti inviolate, ci pensa Martin a schiacciare a due mani su rimbalzo d'attacco. Cotton sblocca i suoi, M'Baye spreca due occasioni a gioco fermo prima che lo stesso americano della Fiat vada a schiacciare indisturbato. M'Baye e Moreira sciupano diverse occasioni a pochi centimetri dal ferro la tripla di Moore riapre la gara (35-40 al 24'). Persa di Taylor ma non segna più nessuno fino al canestro di Kravic, Hobson e Jaiteh confezionano un alley-oop, il play col 7 prende la squadra sulle spalle, trovando un gioco da 3, una tripla e due liberi (solo uno a bersaglio), riportando i suoi colori sopra di 10, 39-49. Tripla di Pajola e sospensione per i locali (39-52 al 27'). Pajola si scontra con Martin e deve andare in panchina per la botta in faccia presa, Aradori serve col calibro Kravic, 43-54. Al 30' punteggio di 45-54, con gli ultimi 8 punti piemontesi tutti da tiro libero. Aradori segna i primi due del quarto, trovando anche due triple consecutive che rimettono in pieno controllo della gara la Segafredo, 0-8 di parziale tutto del capitano e 45-62, mentre Torino spara sul ferro per i primi 3'. Sblocca i locali McAdoo, Martin e M'Baye ristabiliscono le distanze (47-66 al 34'). Il capitano è implacabile, firma un ultimo quarto regale e pilota i suoi alla vittoria. Gli ultimi minuti servono solo per fissare il punteggio finale, 64-80. Dopo i 58 punti subiti in coppa i 64 in campionato, i due minori punteggi al passivo della stagione. Top scorer Aradori con 17 punti, poi Taylor 16, con anche 5 rimbalzi e 5 assist, 21 di valutazione.

Coach Djordjevic per la prima casalinga in campionato, avversario Pesaro, sceglie un quintetto classico (Taylor-Punter-Aradori-M'Baye-Moreira) decide di lasciare fuori Qvale per scelta tecnica e Martin per un risentimento muscolare. La Segafredo ha una partenza con diverse palle perse che i marchigiani convertono (3-7), l’unico a mettere punti è Taylor, sul 5-7 sono tutti suoi, Moreira sbaglia una facile opportunità prima di sbloccare il tabellino con un paio di appoggi al vetro che significano la parità, Punter recupera un pallone e si invola a depositare un lay-up che convince Boniciolli a chiedere minuto. A 3' dalla fine viene chiamato Chalmers, per il suo esordio nella competizione italiana. M'Baye serve un assist a Kravic, Baldi Rossi dalla lunetta e la bomba di Aradori danno il primo reale allungo. Cournooh amplia il divario ancora a gioco fermo, prima che McCree faccia terminare il black-out per i suoi, poi Chalmers si incunea a fil di sirena tra le braccia avversarie, per appoggiare il suo primo canestro italiano, 22-14. Kravic ha la meglio in post basso su Ancellotti, 24-14, Chalmers brucia la retina dalla lunga (ma pestava la linea, quindi vale 2, 26-15) e subisce anche un fallo in attacco. Kravic mette due liberi e finalizza l'alley-oop servito da Taylor. Taylor segna restando immacolato dal campo, Aradori in post basso segna doppiando gli avversari (36-18 al 14'). Punter commette il terzo fallo ed esce dopo essersi scambiato opinioni con Djordjevic, che allena e insegna ad ogni possesso e che ricorre ad un time-out dopo un rimbalzo perso che costa due punti, per catechizzare i suoi ragazzi. Anche M'Baye ne mette 2 da vicino, cosicchè tutti gli uomini scesi sul parquet hanno punti a referto. Chalmers sorprende per la sua intensità difensiva, ma alcune perse di troppo convincono lo staff tecnico delle Vu Nere a parlarci su nuovamente (38-26 al 17'). Vu nere al +14, 40-26 con Moreira che segna recuperando una stoppata subita da Aradori. Pesaro sfrutta le seconde occasioni con un paio di triple per proseguire la rimonta, che raggiunge il -7, 41-34. Taylor per la schiacciata di Kravic, Lyons segna da 8 metri (43-37, parziale di 7-19), non gli è da meno Aradori, che rimette le cose a posto col canestro sulla sirena di fine primo tempo, 45-37. Nel primo minuto di gioco, dopo l'intervallo, il punteggio resta inchiodato, ci pensa M'Baye con la tripla a dare la scossa, Aradori lo imita, dopo un canestro ospite senza difesa. McCree ne mette due dopo una stoppata di M'Baye, Amath ne infila altri 3 (54-41 al 24'). Aradori, piedi per terra centra il bersaglio dall’arco, 57-41. Chalmers subisce un altro sfondamento e serve un diamante a Kravic che il serbo però schiaccia sul ferro. Il pivot delle Vu Nere si rifà al giro successivo, dalla rimessa, sempre l’asse Chalmers-Kravic confeziona un canestro particolare, con la palla che entra anche se il centro bianconero era stato di fatto stoppato, Blackmon imbuca un paio di siluri, 59-47, poi si arriva al 30' con 1 su 2 in lunetta di Chalmers prima e Moreira poi, 61-47. Cournooh recupera un pallone piantandosi di fronte a Blackmon e facendolo sfondare, poi finalizza un back-door con Baldi Rossi. Moreira firma il 65-50, McCree segna gli ultimi 8 punti dei suoi e costringe Djordjevic a fermare le operazioni (65-55 al 33'). La VL scende nuovamente sotto la doppia cifra di margine con il libero di Mockevicius, ma Punter si alza e mette a segno un gioco da 3 punti. Pesaro non cede, due canestri in fila scrivono 68-60, ma Aradori risponde in isolamento (70-60 al 36'). Lyons segna un gran canestro ma si fa fischiare un tecnico per esultanza sotto gli ultras bianconeri: quinto personale, liberi e palla bianconera, mentre nella curva ospite scoppia qualche tafferuglio con le forze dell’ordine. Aradori segna tre liberi su 4, 73-62. Mockevicius e McCree tengono in vita i marchigiani col nuovo -7 a 2 minuti. Taylor segna solo un libero su due, Artis butta via un possesso e Boniciolli si fa fischiare un altro tecnico (ma Aradori non capitalizza), Punter di forza si butta dentro e la parabola è vincente, 76-66, poi finisce 78-70. Aradori 19 punti, 3 su 8 da due, 3 su 3 da tre e 4 su 7 ai liberi, 5 rimbalzi, 3 assist.

Il Palais Maurice Thorez è una bomboniera. Tremila posti in tutto, sempre sold out. Qui è maturata la favola del Nanterre 92, affidato a Pascal Donnadieu dal padre Jean, presidente del club. Coach da 32 anni, e non solo perché figlio del “titolare”, ma per meriti sportivi: negli ultimi anni, in questo sobborgo parigino sono arrivati un titolo di campione di Francia, due Coppe nazionali, un Eurochallenge e una Fiba Europe Cup. Il Palais Maurice Thorez, dedicato a una figura storica del partito comunista francese, per coincidenza proprio come il PalaDozza a Bologna, è il posto in cui la Virtus Segafredo cerca di riallacciarsi alla sua storia. Virtus, con il quintetto classico con Taylor, Punter, Aradori, M’Baye e Kravic, subito 0-4 con M'Baye e Aradori. Ma il Nanterre raddrizza in fretta, e addirittura piazza un 12-1 chiuso dalle triple di Senglin e Konatè, con Djordjevic costretto al timeout, 12-5. Djordjevic gioca la carta Chalmers, che entra col passo giusto e ispira la rimonta bianconera, mettendo tra area piccola e lunetta sette punti filati. Il due su due di Qvale rimette Bologna in scia (15-14) a due minuti dalla sirena. La fiammata dell’asso Nba ridà sicurezza ai bianconeri,. Ancora Chalmers regala l’ultima chicca del quarto, con un assist da manuale per Qvale, e si riparte da 20-18. Il sorpasso lo firma Baldi Rossi dalla distanza, ma poco dopo Chalmers, spende il secondo fallo personale della serata. Risponde Pallson, sempre da tre. La Virtus trova un altro missile da Punter e i punti della nuova parità da Taylor al quarto d’ora (28-28). Torna avanti Bologna con Aradori, ma Taylor è costretto ai box per un contatto che gli procura una botta al viso. Punter segna da 3 (33-35), poi da 2 (35-37), ma Chalmers spende su Juskevicius il terzo fallo. Il lituano non sbaglia i suoi tre colpi dalla lunetta, ma nell'ultima azione ancora Punter (suoi gli ultimi 7 punti felsinei) trova il coast to coast: 40-39. C’è Taylor di nuovo in campo, al rientro. E si vede: canestro e assist per M'Baye. Bologna vede le prime ottime cose di M'Baye, fin qui un poco etereo, ma Senglin, tiene avanti i francesci, 62-59 al 30'. Moreira pareggia a 62, ma Invernizzi trova la seconda tripla di serata (65-62), e subito dopo Chalmers, si fa beccare dagli arbitri con un tecnico che lo costringe, a quota quattro, a prendere la via della panchina. Gamble dalla lunetta lancia il Nanterre (67-62), che non si ferma (73-64). Djordjevic si gioca gli ultimi cinque minuti con quattro piccoli in campo, Aradori in “quattro” e Baldi Rossi falso lungo sotto canestro. Chalmers chiude la sua gara a 3'33" dalla fine, con il quinto fallo. Il Nanterre, arriva a +11 (82-71). Le spallate di M'Baye riportano Bologna a – 7 (82-75). Chiude un libero di Gamble, 83-75.

In Sardegna nei primi 4 minuti Sassari ne ha messi solo 4, ma Bologna è a 2 con l’unico centro di Punter. Djordjevic fa staffetta Moreira-Kravic per contenere il pericolo Cooley, ma l’altro problema è Thomas, che mette il suo zampino negli extrapossessi dei padroni di casa, da cui scaturiscono 8 dei loro 10 punti iniziali. Entra Chalmers, e il primo atto è un antisportivo ingenuo su Pierre, ma immediatamente dopo una genialata che manda a punti Kravic. Entrano solo i canestri da vicino, né Sassari (0 su 5) né Bologna (0 su 3) fanno centro da tre, e la truppa del Poz tiene la testa avanti (12-10 dopo sette minuti, ancora 16-14 un minuto e mezzo dopo). Pozzecco protesta per un fallo a suo vedere lucrato da Chalmers, in difesa su Spissu. Ma è proprio l’ex bianconero a centrare la prima tripla della serata, dando rimo allungo del Banco (21-16 al 10'). Taylor, con un canestro, e Punter, con un canestro e due liberi, riportano sotto la Segafredo e confezionano il primo sorpasso (21-22). Polonara rompe il digiuno sardo, con 5 punti segnati in un niente, con tripla finale che convince Djordjevic a fermare il gioco. Al rientro, Punter mette la prima tripla bianconera. A quattro dalla fine il talento del Bronx ne mette un’altra. Si riaccende Cooley nel finale, con cinque punti filati (38-38 al 20'). Anche McGee trova i primi punti con una tripla, poi va a procurarsi i falli di Taylor e di Chalmers. Quando va a chiudere per il +5 (45-40), Djordjevic chiama ancora a raccolta i suoi. Ancora una volta, è Punter, a riportare sotto Bologna con due canestri (45-44), e a costringere al quarto fallo McGee. Sassari allunga ancora (51-46), ma poco dopo ha anche Spissu con quattro falli. Ci pensa un altro ex, Stefano Gentile, a infilare il bolide che a tre minuti dalla mezz’ora ripropone il +5 sassarese (54-49). La forbice si allarga con l’ennesima tripla di Polonara e i liberi di Pierre, che portano la Dinamo sul +7 (59-52). Punter va in lunetta e non sbaglia il tre su tre, rispondono Cooley e Smith con un libero su due (64-57 al 30'). Polonara e Spissu infilano le triple dell’allungo che porta Sassari sul 70-57. Risponde Chalmers da tre, servito da Aradori, poi Kravic e ancora Chalmers con 3 liberi (74-65). A tre minuti e mezzo dalla fine la Dinamo è ancora a +12 (80-68) e Thomas ci aggiunge la tripla del + 15 (83-68), finisce 90-72. Da salvare Punter, 23 punti, 5 su 7 da due, 2 su 5 da tre e 7 su 7 ai liberi, ma anche lui sparito nell'ultimo quarto.

Nel ritorno contro il Nanterre Djordjevic sceglie di tenere a sedere Moreira per il rientrante Martin, in quintetto Punter, Taylor, Kravic, Cournooh e M'Baye, il primo attacco non va a buon fine, lascia 3 decimi di secondo per la rimessa, ma la Segafredo concretizza, con un appoggio di Cournooh. Kravic segna il 4-0, Nanterre fatica a trovare varchi e l’unico canestro da 3 gli viene annullato per fallo in attacco, ci pensa Pallson dopo quasi 3 a realizzare i primi punti ospiti con un gioco da tre punti. Punter segna da centro area. M'Baye infila la prima bomba dall’angolo, Taylor commette il secondo fallo troppo presto ed è costretto a sedersi, Treadwell sfrutta un rimbalzo offensivo (9-5 al 5'). Gli arbitri non fischiano un’infrazione di passi enorme a Nanterre, ma Chalmers subisce uno sfondamento, che non porta a buoni frutti per la persa successiva e la tripla di Juskevicius. M'Bayè schiaccia, 11-8. Invernizzi firma il pareggio a quota 11 e convince lo staff bianconero a chiamare minuto. La Segafredo riparte con Qvale che attacca, rischia di perdere una palla che poi recupera dopo l’errore al tiro di Martin e chiude schiacciando, poi ne mette altri due ben servito da Chalmers; Martin subisce un fallo in attacco e Punter sulla sirena mette il 17-12. Nanterre comincia il parziale con un cesto in area, gli risponde un siluro che brucia la retina di Punter, un altro esce di poco e timeout ospite. Baldi Rossi appena entrato ha spazio e punisce dall’arco, 23-14, per la prima volta Virtus sopra nel doppio confronto. Kravic appoggia al vetro (25-14 al 13') e nuovo minuto chiesto dai parigini. Le V nere sono un fiume in piena: Punter serve Martin per un backdoor e Kravic con un alley-oop per il +15. Una tripla di Pallson tiene in linea di galleggiamento i francesi, poi Punter gli tocca una mano mentre lo stesso islandese si alza nuovamente dall’arco e sono 3 liberi a bersaglio, un altro recupero lancia in contropiede Nanterre per un break di 8-0 che annulla il buon lavoro fatto (29-22 al 16'). La Virtus interrompe il parziale negativo con un semigancio di Kravic, Palsson appoggia al vetro, ma Aradori si sblocca e così fa anche Chalmers (35-24). Il capitano delle V nere trova una tripla in transizione, imitato dall’angolo da Chalmers (41-28, con gli ultimi 10 equamente distribuiti tra Pietro e Mario). Palsson segna solo un libero su due prima della fine del primo tempo, che si chiude con un tiro da metà campo di Chalmers che esce per colpa di un rimpallo beffardo, 41-29. Partono gli stessi 5 dello starting five e si iscrive a referto anche Taylor, (unico di quelli scesi in campo ancora a 0 a tabellino con Cappelletti), con tre canestri per il +18 e timeout francese. Punter arpiona un passaggio lento e di fatto lancia M'Baye che segna da sotto in controtempo, 49-29, poi si guadagna due liberi per il 51-32 al 24'. Kravic segna il 53-35, poi un parziale di 0-6 costringe la panchina bianconera al timeout (53-41 al 27'). Baldi Rossi si guadagna due liberi che converte a metà, 100% per Kravic all’azione successiva, 56-41. Fallo in attacco subito da Chalmers e Taylor insacca dalla linea di fondo per il nuovo +15. I biancoverdi segnano un libero e al 30' è 58-44. L’ultimo periodo comincia con un tuffo di Chalmers che recupera un pallone, M'Baye mantiene il +14, poi, servito da Cournooh che aveva appena catturato un rimbalzo segna subendo anche il fallo (63-48 al 32'). Juskevicius segna 3 liberi, Taylor recupera un pallone gettandosi nella folla, per la regola del possesso alternato la palla rimane bianconera. Senglin segna il 63-53; M'Baye, su palla rubata, e Cournooh, su assist di Chalmers, volano in contropiede a schiacciare (67-53 al 36'). Senglin segna da tre e M'Baye fa due su due in lunetta. Qvale segna un tap-in vincente (71-56), ma non gli viene fischiato un fallo enorme all’azione successivo. Treadwell va in lunetta a 77" dalla fine sul 71-56 e sbaglia entrambi i tentativi e, dopo l'errore di Punter da 3, trova un canestro e fallo (libero non realizzato), 71-58. Kravic stoppa i tentativi disperati di assalto finale di Nanterre, a 34" dalla fine è 71-58, a Juskevicius la tripla balla sul ferro e Chalmers infila i liberi della staffa e della Final Four, 73-58, con migliori realizzatori M'Baye, 16 punti, e Kravic 12.

Contro Pistoia Djordjevic sorprende e sperimenta: Cappelletti nello starting five (problemi gastrointestinali per Taylor in settimana, come pure per il coach e per Qvale, fermo ai box, mentre l'altro escluso è Martin per un risentimento muscolare), assieme a Cournooh, Punter, M'Baye e Kravic, il lungo serbo si libera con troppo vigore sotto canestro e il primo attacco è un fallo offensivo, il francese colpisce Krubally e il primo colpo lo scocca Pistoia dalla lunetta., Cappelletti segna il primo punto bolognese con un libero. Segna Punter ma gli uomini di Moretti allungano (3-11) e timeout Bologna. Segna Aradori, ma i toscani scappano, 5-18. Taylor trova solo un punto a cronometro fermo e Cournooh pesca uno sfondamento prezioso che è il preludio per il tiro vincente in allontanamento di Baldi Rossi, 8-18. La Virtus arriva in doppia cifra con la tripla di Aradori, ma risponde, sempre da 3, Mitchell sulla sirena, 11-22 al 10'. Kravic prende fallo da Crosariol e segna un solo libero ma toglie un canestro già fatto al lungo ex. La situazione peggiora, complice anche un tecnico al capitano (12-27 al 13'). Canestro di Kravic e timeout immediato di Moretti. Krubally amplia il margine, Chalmers infila un libero, continuando nelle pessime percentuali di squadra, ma recupera un pallone che Cournooh capitalizza da 3, l’americano di Pistoia risponde, anch'egli da lontano, segna Kravic e ancora Krubally replica (20-35). Segnano Auda e, Kravic, Chalmers si incunea sotto le lunghissime leve di Crosariol per due in rovesciata e M'Baye trova finalmente una tripla, 27-38. La OriOra trova un canestro fortunato, ma Chalmers infila la tripla dall’angolo poi guadagna un fallo, un libero a segno, e poco dopo lancio tutto campo per Kravic che fa un altro giro in lunetta, (33-40, 6-0 di parziale). I toscani segnano 5 punti che vanificano il tentativo di rimonta, 33-45 al 20'. Aradori ha subito un appoggio al vetro vincente, gli risponde con gli interessi Patrick Auda con 4 punti. Mitchell fa 1 su 3 ai liberi, frutto anche di untecnico, poi Aradori ne mette altri due. Una buona circolazione di palla porta Dejan Kravic a firmare un gioco da 3 punti (40-50 al 24'). Mario rientra in gara e subito recupera un pallone e va in lunetta facendo 4-4, tra le due occasioni Baldi Rossi realizza a rimbalzo d'attacco e così la Virtus si avvicina, 46-55; Chalmers si lamenta del metro arbitrale quando gli viene fischiato il quarto personale, prima di sedersi in panca. Pistoia torna a +13, poi Aradori e Baldi Rossi ricuciono, 50-59. Il finale di quarto vede anche la schiacciata sbagliata da Taylor, 50-61 al 30'. Auda commette il quarto fallo e viene sostituito, mentre Aradori non tradisce dalla lunetta. La Virtus recupera palla e gli arbitri non fischiano un chiaro antisportivo, che fortunatamente M'Baye tramuta in 3 punti, 55-63. Le V nere restano a -8, grazie ai liberi, 1 su 2 di Kravic e 2 su 2 di Taylor ma gli ospiti allungano (58-69 al 33'). Chalmers segna altri due liberi ma OriOra vola via (60-74) e finisce 67-78. Chalmers, Aradori e Kravic con 13 punti i tre migliori realizzatori. Moreira, Punter, Taylor, Chalmers e Martin beccati a ballare in discoteca a Milano subito dopo la gara ed è subito polemica, con tanto di comunicato della società a richiamare i giocatori a una condotta più consona.

Ancora in casa contro Brindisi e la scelta dello staff Segafredo è di lasciare a sedere Punter e Moreira, lo starting five vede Taylor, Martin, Aradori, Kravic e M'Baye, il francese è il primo ad aprire le marcature in entrata. Happy Casa replica con 4 punti di Brown. Taylor impatta la gara e un recupero difensivo lancia Martin per la facile schiacciata, 6-4. Chappell in contropiede e l’ex Moraschini conun gioco da 3 punti riporta avanti i pugliesi, 6-9, ma M’Baye ne sigla altri due (8-9 al 5'). Qvale e Chalmers subentrano assieme e il play si prende il centro area e due punti in appoggio rovesciato, poco dopo la difesa Virtus dimentica Moraschini, che segna dall’arco, 10-12. Qvale lotta nel pitturato e converte un paio di rimbalzi offensivi, poi sfrutta un assist di Chalmers e con 6 punti filati tiene a galla Bologna 16-17. Baldi Rossi recupera palla e infila il tiro in sospensione a fil di sirena, 18-17 dopo 10’. Chappell centra il bersaglio da 3, ma viene imitato da Baldi Rossi, prima tripla di giornata a segno per le Vu Nere. Dopo molti errori da entrambe le parti, segna Brown e convince Djordjevic a parlarci su (21-22 al 14'). Aradori con un’entrata spezza il digiuno bianconero, Brown è una sentenza e Qvale, appena entrato per Kravic, si guadagna due liberi, converte solo il secondo ma impatta a quota 24. Vitucci chiama un timeout, al rientro Chappell strappa un rimbalzo offensivo che trasforma in un gioco da 3 punti, gli risponde Chalmers con due punti a gioco fermo. Un canestro di Brindisi convince a chiamare un nuovo timeout a Djordjevic, il tavolo non lo vede, Bologna perde l’ennesimo pallone che Brown schiaccia violentemente, facendo stizzire il serbo, 26-31. Martin schiaccia, ma Moraschini segna un’altra tripla. Due liberi di Gaffney e un canestro di Chappell firmano il 28-38 prima che Qvale fermi il parziale negativo, 30-38 al 20'. Chalmers e Qvale nel quintetto che inizia la ripresa, persa di Taylor banale ma la Segafredo trova la tripla di M’Baye al termine di un contropiede secondario. Moraschini si inventa un canestro difficilissimo. Un’altra tripla di M'Baye riporta le V nere a -4 e un’azione in vantaggio numerico non viene concretizzata; Brown è una piovra e fa male a rimbalzo, ma Taylor e due liberi di Kravic, fallo subito dopo l'assist di Amath, riportano sotto Bologna (40-42 al 24'). Taylor si immola in un recupero che conclude Martin, lancio per Kravic e schiacciata del pareggio. Dopo il timeout di Vitucci la gara si fa vibrante: Chappell tira fuori dalle secche i suoi con un siluro frontale dall’arco, Martin va vicino ad un gioco da 3 punti ma viene beffato dal ferro e si deve accontentare di un solo libero a bersaglio, Brown va ancora altissimo in sospensione per due punti, Chalmers rischia di perdere palla ma in qualche modo trova Kravic per la schiacciata, Banks sblocca il suo tabellino con due liberi (45-49 al 26'). Il campione Nba in maglia 15 bianconera segna altri due liberi, gli arbitri puniscono due volte Cappelletti in maniera fiscale e il play risponde: canestro in entrata, 49-51. Brindisi firma uno 0-5, anche perché Chalmers manda sul ferro due liberi. Cournooh schiaccia e al 30' il punteggio è 51-56. Chalmers fa ancora 0 su 2 dalla lunetta, un’altra tripla di Chappell costringe lo staff tecnico bianconero al minuto di sospensione. La precisione ai liberi è uno dei nei della serata, Martin 1 su 2, per fortuna Rush fa ancora peggio di lui. Il canestro con fallo subito da Martin vale il 54-59, ma ancora una volta il punto supplementare non arriva, arriva invece un altro canestro di Brown. Aradori trova un bel canestro giocando sul perno, ma gli effetti vengono annullati da un canestro di Chappell, da un gioco da 3 punti (quinto fallo di Martin) e un cesto su rimbalzo offensivo di Brown (56-68). Djordjevic prova la mossa con quattro piccolissimi in campo assieme a M'Baye, quasi per assurdo Taylor segna un gioco da 3 punti da rimbalzo offensivo, 59-68. Chappell e Rush portano a +13 i biancoblu a due minuti dal termine, 59-72. Finisce 61-77.

A Reggio Emilia Djordjevic parte con Taylor, Punter, Martin, M'Baye e Moreira, e stavolta il turnover tiene in tuta Chalmers e Qvale. Si parte sparando da lontano, lo fa M'Baye subito e Reggio risponde con Johnson-Odom e Aguilar, ma si va punto a punto, con Moreira che si fa trovare puntuale. Insiste Bologna, e prende un minimo margine trovando concretezza anche da Kravic (ben servito da Taylor) e M'Baye. La Virtus (12-17) ha più volte l’occasione di scappare, in un caso, con un’entrata che costa ad Aradori il secondo fallo, mettendolo momentaneamente fuori partita. Sono i primi punti di Taylor a dare il +7 a Bologna (12-19), a 1'15" dalla prima sirena, ma sull’ultima occasione persa dalla Segafredo arriva la tripla di Mussini che tiene in scia Reggio: 15-19, al 10'. Si riprende come era terminato il primo quarto. Con una tripla di Reggio, quella di Richard, che riapre di fatto la gara (18-19). La Segafredo colpisce da tre con Taylor e Punter, segna con Baldi Rossi (timeout Pillastrini), con Moreira e ancora Punter, un 2-12 per il 20-31. Punter ribadisce il +11 poi Bologna trova tre canestri con Aradori a fermare ogni reazione reggiana (25-39). Punter realizza un gioco da tre punti e un canestro da due, per il 27-44, parziale di 9-25, Aradori fa due volte 1 su 2 in lunetta, 29-46, dopo aver toccato il +18 sul 27-45, poi i locali accorciano, 32-46 al 20'. Parte Martin dalla lunetta, poi segna anche M'Baye, 36-50 ma la Grissin Bon trova un parziale di 14-0 per il pareggio. Due liberi di Taylor, poi la tripla di Dixon riporta avanti la Grissin Bon dopo l'8-7, 53-52, parziale di 26-7. Punter fa 2 liberi, ma ancora Dixon riporta avanti i suoi, 2 liberi anche per il capitano e, stavolta, Dixon mette la tripla, 58-56. Aradori, Baldi Rossi da 3, un libero su due del capitano, ancora Filippo però da due e Kravic in schiacciata confezionano uno 0-12 per il 58-68, limato da un libero di Cervi, 59-68 al 30'. Baldi Rossi apre le danze nell’ultimo quarto, Aradori va da tre e aggiunge un’entrata su invito di Taylor (59-75, parziale di 1-19). Un tecnico fischiato a Kravic, ma la Virtus segna con Cournooh, poi un altro siluro di Baldi Rossi firma il 61-80, parziale di 3-24 dal 58 a 56. Ormai la gara è decisa anche se i locali recuperano qualcosa, finisce 81-89. Il PalaBigi, dannato per la Virtus da più di dieci anni, è sbancato. Aradori, 23 punti, 7 rimbalzi, 2 assist e 24 di valutazione.

Anticipo a Brescia della 29esima giornata per l'impegno in coppa che avrà la Virtus ad Anversa. I locali partono subito a zona. La Segafredo pare sorpresa, tira da lontano ma non trova il canestro, mentre di là i locali fanno 16-0. I primi punti di Bologna, tripla di Baldi Rossi, arrivano quasi a metà del parziale. E Filippo mette anche momentaneamente fuori gara Hamilton, costringendolo al secondo fallo, Bologna respira, Martin ne fa cinque in fila in mezzo minuto (tripla e poi rubata a Vitali e contropiede), Taylor aggiunge il suo bolide da tre e stavolta il parziale (0-11) è della Virtus (16-11). Vitali continua coi suoi lampi, Zerini li raccoglie a metà ma basta per riportare Brescia a +8 sulla prima sirena (23-15). Punter non centrato di mira (0 su 5 da tre, fin qui) e anche le percentuali da due sono basse per la Segafredo. Brescia allunga con Abass (26-15), ci pensano Moreira con due canestri da sotto e Martin con un contropiede a firmare uno 0-6. ma stavolta Punter risponde, ed è 26-21. La Germani riparte, e lo fa ancora con Hamilton, altre due triple (e siamo a 6 su 9 da tre e 19 punti in sedici minuti) per il 37-24. Due antisportivi di fila fischiati contro Bologna (Kravic, poi Baldi Rossi), offrono a Brescia l’occasione per tornare avanti di 15 (39-24). Resta questo il divario all’intervallo (42-27), dopo che ha toccato il +16 sul 42-26. A metà gara, 20 punti di Hamilton (con 6 su 10 da tre) e 10 assist di Luca Vitali. La Segafredo trova un canestro di Moreira. Martin spara la tripla che scava le certezze di Brescia, che in quattro minuti e mezzo segna soltanto due punti e subisce un parziale di 0-13. Significa che la partita della Virtus è raddrizzata: da 44-29 a 44-42. Martin mette i punti del pareggio, Moreira in contropiede addirittura quelli del primo sorpasso: 44-46, e parziale di  0-17. Pajola, con una tripla fondamentale scrive 46-51. Il talento di Ancona fornisce un assist a Moreira per il massimo vantaggio, +7 (46-53), e se Abass trova la tripla, Punter lo ricaccia indietro con la stessa moneta. Baldi Rossi mette il +9 sulla sirena, e alla mezz’ora parziale da incubo per la Germani, un devastante 7-31, per il 49-58. Moreira infila i punti del 49-60. Poi gli dà il cambio Kravic, 5 punti con gioco da tre punti e canestro. Il +14 è il massimo vantaggio (51-65, con parziale di 9-38). Ancora +14 sul 53-67. Laquintana riporta Brescia a -5 (66-71), dopo due errori in lunetta di Taylor (68-71). Laquintana insiste e porta Brescia al nuovo sorpasso, 72-71, parziale 19-4. Taylor rimette la freccia, ma sbaglia l’aggiuntivo, Abass risponde senza timori: 74-73. Kevin Punter, 3 su 18 fino a questo punto, infila il canestro che potrebbe diventare il più prezioso della serata. Ma il destino mette la Virtus di fronte al suo passato: è Luca Vitali, prodotto della “cantera” bianconera ad infilare sulla sirena una tripla di tabellone che fissa il 77-75.

Contro Trento Djordjevic ribadisce le sue scelte lasciando fuori roster Chalmers e Qvale, manda in quintetto il black power che però inizia anche questa volta la gara a rilento: tripla di Gomes, canestro di Pascolo, libero di Hogue e ancora Pascolo per lo 0-8 di parziale iniziale a favore di Trento. Moreira sblocca il punteggio per i suoi con una entrata morbida. Gomes e Moreira si scambiano canestri sotto le plance, il lungo angolano è l’unico che riesce a trovare la via del canestro e serve anche un bell’assist per la schiacciata di Martin, però i trentini dominano a rimbalzo e stanno avanti (6-12 al 6'). Ci pensa Taylor (in maschera per un colpo al naso subito in allenamento) a metter punti a referto a gioco fermo. Il match ha un’esplosione improvvisa: Craft, per 7' silente, infila il suo primo canestro e così fa anche Punter, segnano anche Mezzanotte e Baldi Rossi che mette la tripla contro gli ex-compagni. Hogue ne mette 3 per mantenere la Dolomiti in controllo, Kravic si mette le veste da play ma Flaccadori gli rovina il coast-to-coast sul più bello e il serbo fallisce anche un rigore nel pitturato prima che il quarto termini sul 13-19. Bologna ricomincia ancora con Baldi Rossi a colpire dall’arco per riportare la Segafredo Bologna a -3, Pajola e le sue mani veloci recuperano un pallone, che portano a due liberi di Cournooh a bersaglio. Marble brucia la retina da 7 metri, ma è l’unico lampo di Trento nei primi minuti del secondo parziale, una schiacciata di Kravic e un libero di Aradori ne annullano gli effetti. Pascolo segna un jumper alla sua maniera, totalmente scoordinato, ma non può nulla contro il gioco di piedi e l’appoggio al vetro di Kravic. Ogni volta che la Virtus si avvicina Trento colpisce, prima con Forray, ma Capitan Aradori ha voglia di farsi perdonare la prova di Brescia e riporta ancora una volta sotto i suoi, poi con Craft e questa volta lo staff tecnico chiama un minuto per parlarci su (25-28 al 15’). Pietro Aradori trova un fallo su un tiro da 3 e questa volta li mette a segno tutti, per il tanto agognato pareggio, le V nere recuperano anche palla dopo una clamorosa infrazione di passi non sanzionata dagli arbitri a Trento ma gettano alle ortiche il possesso successivo, ancora passi di Gomes e altra palla sprecata dalla Segafredo. La terza persa in fila bianconera porta in dote anche il terzo fallo di Tony Taylor. Dopo oltre 3’ minuti di completo ciapanò M'Baye trova un fallo sotto le plance e il sorpasso finalmente avviene. Nuova parità sempre grazie a dei tiri liberi, e così si viaggia fino allo scadere, con Kravic che lotta come un leone e Pajola che infila il long-2, ultimo canestro, che manda le squadre al riposo lungo, 34-34. Pajola in quintetto si prende il centro del palcoscenico: lancia la prima tripla senza fortuna ma la sua difesa su Craft è la chiave per recuperare palla e lanciare Punter in contropiede, che concretizza due liberi dopo aver subito il fallo, ed è suo l’assist per l’alley-oop di M'Baye. Craft si incunea tra i lunghi e realizza un bel canestro, un canestro dopo il fallo subito non viene dato buono a M'Baye per la rabbia sua e di coach Djordjevic, ma la Virtus è calda: canestro, fallo subito ed allungo Virtus. Trento ha un blackout offensivo e la Segafredo ne approfitta, tap-in di Kravic che fa imbufalire Coach Buscaglia (43-36 al 24'). I suoi ragazzi escono con piglio diverso: Craft toglie il coperchio dal ferro emiliano, ingenuità di Kravic che regala due liberi a Flaccadori, l’entrata di Martin è solo un intermezzo nel mini-break che il play di Trento estende. Kravic segna a gioco fermo, due liberi che lo portano in doppia cifra personale prima di lasciare il posto a Moreira, Mezzanotte si fa applaudire per uno splendido canestro in isolamento, lo stesso fa l’angolano in svitamento. Moreira si divora un’occasione ghiotta e Craft si inventa una conclusione vincente complicatissima in entrata, Martin è preciso dalla linea e Bologna mantiene il comando delle operazioni (51-46 al 27'). Un bel contropiede bianconero abortisce ma sugli sviluppi dell’azione M’Baye subisce fallo e Martin ha un piccolo problema alla coscia che lo costringe ad uscire (rientrerà però nel finale). Kravic fa del suo meglio da sotto, il movimento in svitamento è vincente, Baldi Rossi in layup rovesciato, poi in sospensione dall’angolo a fil di sirena firma con 4 punti il 59-47. Flaccadori si prende due punti in percussione, prima, e dalla lunetta non riesce a muovere il tabellone (0 su 2) su stesso movimento fermato da Cournooh, poco dopo, ma toglie due punti d’oro ad Aradori con uno splendido tap-out. Taylor trova un varco, lasciando un ampio margine di sicurezza (63-51 al 34’). Kravic va ancora a bersaglio e Gomes sbaglia un’altra schiacciata, il lungo serbo corregge ancora dolcemente nella retina un errore di un compagno prima di andarsi a sedere. Una bella azione corale porta Baldi Rossi ad un altro cesto in layup, la Dolomiti è squadra indomita e prova a rialzarsi con quattro punti di fila. Flaccadori ancora non vuol cedere e segna il -10 a 2' dal termine. Le speranze ospiti crollano sul tecnico che Hogue prende per proteste, gli ultimi attacchi servono solo a fissare il punteggio, 74-69. 26 su 28 ai liberi e i lunghi migliori realizzatori: Kravic 16, Baldi Rossi 14, M'Baye 9 e Moreira 8. Vinta anche la sfida ai rimbalzi. I dieci bianconeri scesi in campo tutti a bersaglio (Berti e Cappelletti non entrati).

 

FINAL FOUR CHAMPIONS LEAGUE

Si vola ad Anversa per la final four. Per la semifinale con il Bamberg il quintetto iniziale scelto da Djordjevic è Taylor, Punter, Martin, M'Baye e Moreira, Perego ribatte con Zisis, Rice, Olinde Alexander, Heckmann. Il primo possesso è per Bologna ma Punter in entrata va sul primo ferro, Moreira commette il primo fallo su Alexander, il lungo di Bamberg cancella il tentativo di Martin poco dopo. Punter segna i primi punti delle Final Four dalla media, Zisis gli risponde con la stessa moneta. Tripla vincente di Taylor ma Moreira soffre Alexander, commette il secondo fallo e il 22 dei tedeschi piazza una schiacciata imperiosa. Martin trova punti dalla lunetta ed è l’artefice del contropiede che regala una bomba in transizione a Punter, Brose risponde (10-7 al 4’). M'Baye trova un punto a gioco fermo e Kravic allunga il gap con un altro punticino. Rice sblocca i suoi e ricuce immediatamente, prende un fallo dal neo-entrato Chalmers, a cui involontariamente colpisce un occhio con una manata. Bell’iniziativa di Kravic, replicata da una zingarata di KP0. 5 punti di vantaggio per la Segafredo, M'Baye recupera un pallone, il tap-in del lungo serbo convince Bamberg a chiamare minuto: Kravic segna in semigancio con fallo subito poi toglie anche un canestro del Bamberg dal ferro, chiude Baldi Rossi dalla lunetta con un altro punticino prezioso, 22-11. La difesa della Segafredo Bologna continua a dominare, Cournooh in transizione si butta dentro, trovando un punto a gioco fermo. Kravic stoppa B. Taylor in maniera regolare ma gli arbitri gli regalano 2 punti, Djordjevic ferma le operazioni per un timeout. Hickman trova un canestro senza far girare palla, la Virtus fa centro con Baldi Rossi, prima, poi con il primo canestro di Aradori (27-15 al 14'). Punter si mangia un canestro facile in entrata, sull’ulteriore ferro preso dai tedeschi Taylor lancia Aradori con un passaggio tutto campo per il lay-up in solitaria. Rientra Moreira, la Segafredo sbaglia due conclusioni da sotto e viene punita un paio di bei canestri da 3 di Rice, unica luce del Brose. Punter segna in sospensione dai 5 metri, gli arbitri fischiano un fallo antisportivo ad Aradori che ferma l’ex compagno a Siena Zisis, che permette a Bamberg di rifarsi sotto. Recupero di M'Baye che segna due punti in contropiede, ma Heckmann muove il suo tabellino e convince lo staff bianconero a chiamare timeout (33-25 al 17'). Chalmers illumina: un no-look a Moreira che capitalizza, e un pallone quasi perso, recuperato, nascosto agli avversari dietro la schiena, che riappare nel canestro (con fallo di Zisis). Un’entrata del campione Nba genera il rimbalzo offensivo che Baldi Rossi deposita nella retina, Punter trova un tiro marcato da quasi 8 metri e tripla solo rete. Gioco da 3 punti di Rubit nell’ultimo assalto che fissa il gap del primo tempo, 42-28. Djordjevic ripropone lo stesso starting five, M'Baye comincia con un siluro dall’arco, terzo fallo di Zisis. Moreira schiaccia un pallone nel canestro una frazione di secondo oltre il ventiquattresimo e gli viene annullato, al giro successivo Punter brucia la retina da 8 metri per il +20. Anche Rice non trova la via del canestro con facilità, lo fa con un’acrobazia in contropiede e un fischio generoso della terna arbitrale, per tornare a metter punti a referto per i tedeschi; ci riprova poco dopo ma questa volta trova l’opposizione di Martin che vola altissimo a stopparlo, Taylor pressa ma viene sanzionato dagli arbitri e cede il posto a Chalmers (48-30 al 25'). Aradori non trova il fondo della retina in svitamento e da vicino, il Bamberg sfrutta il bonus in cui i bianconeri sono già entrati per un mini-parziale che Chalmers chiude: entrata di prepotenza, in tuffo segna e subisce anche il fallo. Giro di palla splendido, con timing e spaziature perfette, chiuso da Aradori che costringe i tedeschi al timeout (53-33 al 27'). La reazione dei teutonici, strigliati da Perego, c’è: grande lotta a rimbalzo e canestro nel pitturato, difesa molto più solida con recupero a rimbalzo e tripla in transizione di Rice in un minuto; Djordjevic ci vuole parlare subito su. Rice sbaglia una tripla con spazio, l’ultima azione bianconera si schianta sul tabellone, 53-39. Si ricomincia ma non si segna mai: Rice si butta dentro ma va corto, Punter forza dall’angolo e il risultato è identico, Moreira toglie un canestro quasi fatto ad Heckmann e Chalmers trova un fallo su un notevole sforzo di recuperare un pallone in tuffo fuori dal campo. Ci pensa Punter: su una rimessa con 2" da giocare, M'Baye gli serve la palla, lui si alza da 8 metri e buca la retina. Taylor ne mette altri due dalla linea dei tiri liberi e Moreira in tap-in su errore di Punter sigla il +21. Punter trova il contatto e il canestro vincente (63-39). Gli ultimi minuti sono di amministrazione pura, negli ultimi 4' la Virtus non segna più ma l’attacco dei tedeschi è sterile e si scontra contro il muro bolognese. L’arresto e tiro di M’Baye è l’ultimo mattone, 67-50: è finale.

In finale contro Tenerife Djordjevic ripropone lo stesso quintetto della semifinale, Taylor, Punter, Martin, M'Baye e Moreira, contrapposti ai 5 di Coach Vidorreta, che schiera San Miguel, Staiger, Brussino, Iverson e Abromaitis. Davanti a Zanetti, presente alla finale, Moreira vince la palla a due ma commette infrazione e la prima palla è dei gialloneri, ma Martin recupera dalla rimessa e si invola a schiacciare, per un avvio eccellente. Staiger manda il primo tiro sul ferro, non così M'Baye che in svitamento trova la retina con una parabola altissima, la Segafredo comincia forte anche in difesa e Tenerife viene annichilita, complice anche la tripla da 8 metri di Punter. Il tabellone degli spagnoli si muove su tiro libero, doppietta di Abromaitis, si muove più velocemente quello di Bologna: altra freccia a segno di Punter che non sfiora neanche il ferro da lontanissimo. Punter vuol diventare il primo a vincere la Champions League due volte e crivella la retina, la Virtus va sul 13-2 al 4'. Martin stoppa Iverson ma l’americano degli isolani è più rapido di Moreira e realizza; le percentuali dei bianconeri sono altissime, è immarcabile M'Baye con un altro canestro dalla linea di fondo e i gialloneri chiamano un timeout. È ancora Iverson a metter punti da sotto per i suoi, lo imita Beiran in semigancio, anche la difesa della Iberostar stringe un giro di vite e la Segafredo ha il primo momento di vera difficoltà. Djordjevic inserisce Aradori e Chalmers con 200 secondi da giocare, Pietro si lascia scippare un rimbalzo ma recupera con mani veloci su Gillet. Entra anche Kravic, Taylor recupera un rimbalzo nella folla su errore di Chalmers e serve M'Baye, che spara dall’arco e colpisce, replica poco dopo: layup sbagliato dal campione Nba, tocco di Taylor che in qualche modo serve il 24 che schiaccia (20-8). Aradori conclude corto, Cournooh prende un rimbalzo notevole, Baldi Rossi commette fallo in attacco, Chalmers serve una palla delle sue a Kravic che subisce fallo, va in lunetta ma purtroppo li manca entrambi. La Virtus non è ancora in bonus, Cournooh blocca l’avanzata di Tenerife lasciando solo 5" per l’ultimo attacco agli spagnoli, che però sparacchiano e non arrivano in doppia cifra al termine dei primi 10', 20-8. Niang mette nel cesto bianconero un canestro, da rimbalzo offensivo su errore di Brussino, il primo attacco della Segafredo non è un granchè e Cournooh deraglia sulla linea di fondo, prima, e si salva poco dopo gettando la palla su un avversario. Questo recupero fa sì che Chalmers possa incunearsi nel pitturato e servire Kravic trovando un pertugio che vede solo lui, con schiacciata del pivot serbo. La Virtus concede qualche rimbalzo di troppo ma Tenerife è freddissima (0 su 10 da 3). Chalmers spreca un pallone e Baldi Rossi fa un fallo su San Miguel, mandandolo in lunetta. Timeout dello staff tecnico bianconero, che porta buoni frutti: Chalmers si fa beffe di San Miguel e Iverson, segna, l’americano di Vidorreta commette anche un fallo in attacco, preludio per il canestro di Taylor che fa tutto da solo (26-12 al 14’). Rientrano gli americani del quintetto, Martin e Taylor salvano un rimbalzo decisivo, M'Baye ne infila un’altra e Taylor prende uno sfondamento, poi segna avvicinandosi al ferro, Martin subisce un fallo in attacco che permette alla Virtus di allungare ancora grazie al libero a segno di M'Baye (32-14 al 16'). Iverson è l’unico dei suoi a metter punti, ma la Iberostar viaggia ad un punto al minuto di media, Punter non fallisce l’appuntamento anche dalla lunetta, mettendone due. Brussino mette 2 liberi su 3, Chalmers perde un pallone che fa infuriare Djordjevic e i tiratori spagnoli trovano punti a gioco fermo. M'Baye sbaglia in entrata ma la Segafredo arpiona un rimbalzo importante e KP0 è infallibile dalla linea del tiro libero. La tripla solo rete di Gillet rianima i suoi, la Virtus soffre, Chalmers rischia di perdere palla ma Moreira la salva e lo staff tecnico bianconero ci vuole parlare su. Moreira e M'Baye fanno il vuoto nel pitturato e sono essenziali per le seconde chanches, il francese va in lunetta e aumenta il suo bottino di 1 e mandando il secondo libero sul ferro, Martin ruba anche l’ultimo pallone e il punteggio al 20' è 38-24. Taylor serve Punter da oltre l’arco che colpisce ancora allo scadere dei 24" e subisce anche il fallo per un gioco da 4 punti, palla recuperata in difesa ma il bomber con il numero 0 sulla schiena per una volta sbaglia e Iverson realizza un gioco da 3 punti Punter è caldissimo e la quinta tripla (su 5) dell’attaccante dal Bronx arriva dall’angolo, arriva anche il contropiede fulmineo lanciato da Taylor e chiuso da Moreira con la schiacciata (47-29 al 24'). 6-0 di parziale spagnolo in un amen. Moreira si guadagna due giri in lunetta e scrive sul suo tabellino 1 punto, gioco da 4 punti con tripla di White, 48-39, parziale di 1-10. A Chalmers viene concesso di andare in lunetta e il 15 bianconero fa 2 su 2, primo canestro del capitano, poi KP0 a gioco fermo ne segna altri 2, (54-39 al 26’, parziale 6-0). Staiger segna da tre, Kravic difende forte e costringe Niang ai passi. Cournooh tiene la palla troppo ferma e non è fortunato nella sua entrata mancina, Djordjevic non è soddisfatto di Chalmers e non manca nel farglielo sapere mentre rientra a sedersi, Tenerife torna a -10 dalla lunetta. Bassas non trova il bersaglio in entrata, le Vu Nere mandano Kravic a segnare due punti dalla lunetta. Taylor colpisce il ferro dall’arco, il capitano si butta dentro ma è Baldi Rossi a segnare in tap-in fissando il punteggio sul 58-44, lo stesso della vittoria di Eurolega contro l’Aek Atene di 21 anni fa e della fine terzo quarto contro Nanterre il 3 aprile. Il primo attacco delle squadre fallisce per entrambe, Aradori commette infrazioni di passi, Abromaitis segna da 3. Aradori trova il corridoio per segnarne 2, Bassas brucia la retina da 3, 60-50 e Djordjevic si arrabbia, ma TT si immola in difesa e guadagna uno sfondamento. Il play fa e disfà in un attimo: sbracciata da rimessa e quarto fallo, Brussino è freddissimo, gli arbitri fischiano fallo anche a Punter che portava palla e la tensione sale alle stelle. Aradori lascia un rimbalzo che la Virtus rischia di regalare agli avversari, ci pensa Chalmers: appoggio al vetro vincente e palla ancora bianconera per un fallo lontano dalla palla (62-50 al 34'). Abromaitis sbaglia una tripla centrale e Rio si prende d’autorità un rimbalzo, la partita di Brussino finisce col suo quinto fallo. Chalmers sbaglia entrambi i liberi ma il rimbalzo è della Segafredo, che non concretizza, ma l’ex Miami Heat recupera palla con uno dei suoi sforzi difensivi. Coach Vidorreta abbassa il quintetto in una mossa disperata per recuperare i 10 punti che gli mancano a 5 giri di lancetta, M'Baye sbaglia un tiro da 3 e l’Iberostar segna un canestro incredibile, con la palla quasi persa, recuperata in salto a metà campo e chiusa al volo da Abromaitis. Timeout immediato del coach serbo. Gli spagnoli delle Canarie pressano a tutto campo ma non possono nulla contro l’appoggio al vetro in corsa a sinistra di Aradori (64-54 al 36') che brucia sul primo passo Bassas. Martin contesta la tripla di Gillet che non può segnare con la mano in faccia, Amath M’Baye non trova la conclusione e Aradori blocca San Miguel in entrata: il suo fallo non viene sanzionato con un antisportivo dopo un consulto video, qualche storia tesa alla ripresa tra Beiran e Taylor, fallo tecnico a entrambi ed il numero 7 non può far altro che andarsi a sedere, avendo raggiunto il limite dei falli. San Miguel sbaglia il secondo libero ma recupera il rimbalzo e il salto di M'Baye su Abromaitis concede al lituano altri due liberi per il -7 a 3' dal termine. Punter forza un arresto e tiro senza costruzione di gioco, ma Moreira subisce fallo da San Miguel in attacco. Tecnico fischiato allo stesso San Miguel (quinto fallo) e libero a bersaglio di Aradori (65-57 al 38'). Chalmers sbaglia la tripla dall’angolo e M'Baye non riesce a correggere nel canestro, Beiran è fortunato a trovarsi la palla in mano su un mattone di un compagno e segna il -6, le Vu Nere non costruiscono nulla ma il talento di Chalmers è infinito, ha segnato canestri che sono nella storia e qui ne mette un altro: entrata mancina, arresto, giro e tiro, solo rete e centro, 67-59. Ultimo timeout di Vidorreta a 73 secondi, Gillet sbaglia da 3, Punter a rimbalzo va forte, subisce fallo e va in lunetta. Il bomber è glaciale nel siglare il nuovo +10, Bassas sbaglia ancora da 3 ma Aradori commette fallo in attacco. M'Baye segna superando il pressing, Punter recupera palla e si invola a canestro, sigillando la gara (73-61), il torneo da MVP, e portando in bacheca una coppa europea che la Virtus torna ad alzare dopo 10 anni. Punter 26 punti, 5 su 5 da tre, 9 su 9 ai liberi (1 su 5 da due), 7 rimbalzi, 29 di valutazione. M'Baye 16 punti, 4 su 8 da due, 2 su 3 da tre e 2 su 4 in lunetta, poi 9 punti di Aradori e 8 di Chalmers. Due gare vinte senza mai andare in svantaggio.

 

CAMPIONATO

La Virtus Segafredo Bologna chiude la stagione in bellezza, con un ultimo successo di fronte ai propri fan, venuti a celebrare la coppa vinta ad Anversa. Per le V nere è stata una bella festa, nel ricordo di Alberto Bucci, in una partita dominata da sotto, sia come percentuali di tiro che a rimbalzo. Il prepartita contro Varese è stato ricco di celebrazioni per un trofeo conquistato quando non era previsto, Capitan Aradori ha avuto l’onore di uscire per ultimo dagli spogliatoi a braccia alzate e coppa al cielo. Ultima di campionato, con i playoff ormai sfumati, ma c'è da festeggiare il successo europeo. Avramovic si inventa il primo canestro in entrata, la Segafredo ha le mani fredde da fuori. È di Moreira il primo cesto bianconero; ci pensano M'Baye, con una schiacciata, e Taylor da sotto canestro (6-7 al 5'). Aradori prende il posto di Martin, vittima di un piccolo problema ad una mano, e subito mette a segna una tripla che risponde a quella di Moore, Qvale alla prima palla toccata segna due punti su grande assist di Pietro, che significano primo vantaggio per le V nere. Scrubb si insinua nella difesa bolognese ma sono ancora i due capitani che si son divisi la fascia quest’anno a premere sull’acceleratore: Brian prima e Pietro poi convincono Caja a chiamare minuto (15-12). Avramovic impatta la contesa con un canestro sempre ad alto tasso di difficoltà, la Virtus perde un paio di palloni di troppo e la OJM mette di nuovo il muso avanti fino al canestro di Baldi Rossi, imbeccato da Pajola. Un altro canestro di Avramovic permette ai biancorossi di condurre al 10', 17-19. Un canestro con un piede sulla linea da 3 punti di Aradori apre le danze, un canestro di Moreira permette alla Segafredo di sorpassare nuovamente i varesini, dura pochissimo perché Avramovic colpisce dalla lunga. Il canestro di Salumu viene annullato per infrazioni di passi, il pressing della OJM viene ben gestito dalle Vu Nere, che trovano anche il siluro con M'Baye. Moreira accumula bottino in attacco appoggiando al vetro e trova gloria anche in difesa, stoppando Ferrero e recuperando palla, l’angolano recupera anche un rimbalzo offensivo su errore di Punter, prima del timeout bianconero (27-24 al 15'). Taylor segna (con aggiuntivo a bersaglio) nel cuore dell’area, la difesa che ne segue costringe Varese ad un tiraccio. Cain riesce a trovare un pertugio e schiaccia, lo staff bianconero ferma le operazioni (34-31 al 17'). Punter si sblocca con una tripla solo rete, Salumu lo ripaga con la stessa moneta, Taylor ne mette due in entrata (39-34), Avramovic segna un solo libero, Aradori due (41-35). M'Baye con 4 punti permette alla squadra di casa di andare alla pausa sul 45-37. Taylor manda sul ferro il primo tentativo della ripresa, ma centra la tripla dall’angolo, dopo che la Segafredo Bologna aveva preso un parziale di 0-5 firmato Archie e Avramovic. Salumu colpisce dall’arco, Cain stoppa Martin e Avramovic con tre liberi dalla lunetta completa la rimonta, 48-48, pariale di 3-11. Martin fa ripartire la Virtus con una tripla dall’angolo e un libero su due, a seguito di una bella iniziativa personale (52-48 al 23'). Altro gioco da 3 punti di Taylor, 55-48 e parziale di 7-0. Alla bomba di Salumu risponde quella di Punter, però il belga però insiste e ne piazza altri due, 58-53. Cournooh dalla lunetta aggiunge un punticino, Taylor ne segna altri 2 in percussione costringendo Caja al timeout (61-53 al 27’). Pajola è sfortunato e vede il ferro rigettare una tripla già dentro il ferro, Avramovic segna da tre ma gli risponde David Cournooh, 63-56. Avramovic deposita a canestro, siglando il suo punto numero 28, Pajola si prende la rivincita rispetto al tiro uscito poco prima: tripla a bersaglio, poi stoppata di Moreira. Scrubb prende un tecnico che il capitano di casa converte. Qvale si fa largo nel verniciato e porta a casa due tentativi in lunetta, purtroppo falliti entrambi, mentre Cain fa 1 su 2, 67-59 al 30'. L’avvio dell’ultima frazione è piena di errori da ambo le parti, l’unico paniere è di Qvale che segna e subisce il fallo dopo aver recuperato un’azione di Pajola, 3 punti per il 70-59. L'unico punto esterno nei primi 3' del quarto arriva dal solito Avramovic dalla lunetta. Qvale (capace anche di buttarsi sul parquet) è il finalizzatore unico delle V nere svetta a rimbalzo d'attacco e ne segna altri 2, 72-60. Archie salta per contestare un tiro a centro area ad Aradori e lo colpisce con violenza alla testa: il capitano si fa male cadendo rovinosamente, sanguina dalla testa e dopo qualche minuto a terra si alza per andarsi a medicare negli spogliatoi: antisportivo e tecnico all’americano di Varese, quinto fallo. M'Baye sbaglia il libero del tecnico, mentre Martin (subentrato ad Aradori), segna i due liberi in luogo di Pietro (74-60 ). Varese sa che i risultati dagli altri campi non sono positivi e la tripla di M'Baye sancisce l'esclusione di Varese dai playoff, 77-62. I lombardi tornano a meno 10, ma Amath mette un'altra tripla, 80-67, Moreira realizza due liberi e l'ultimo canestro stagionale della Virtus è una schiacciata di Taylor, finisce 84-72, con 17 punti di Taylor e 15 di M'Baye. Può partire l’ultima festa, giro di campo e i saluti: primi 4 posti in Coppa Italia, trionfo in Champions League e 11° posto in campionato.

 

Foto di gruppo al raduno (foto tratta da www.virtus.it)

VIRTUS, UN DOSSIER PER I  NUOVI ARRIVATI

tratto da bolognabasket.it - 03/09/018

 

“La Virtus siamo noi”, ovvero un vademecum per i nuovi arrivati. Pensata e scritta dal DS Marco Martelli, con il beneplacito di Alessandro Dalla Salda e di coach Pino Sacripanti, a tutti i nuovi acquisti di casa Virtus è stata consegnata una “guida” che – andando oltre un regolamento interno standard – spiega che cos’è e cosa è stata la Virtus. Luca Sancini su Repubblica spiega che questo dossier di 40 pagine si apre con le famose parole dell’Avvocato Porelli “Il nostro è un club legato alla terra, alla gente, alle tradizioni. Abbiamo le maglie bianconere, la Vu sul petto e la gente si identifica in questa squadra. Per questo c’è una passione che è superiore a quella che c’è da altre parti. Siamo un club diverso da altri in quanto ci sono dei principi, dei canoni e degli schemi che alla Virtus devono essere rispettati. Poi la storia del club, con i grandi campioni che hanno giocato qui, da Ginobili a Richardson, le maglie ritirate (Brunamonti, Danilovic e Villalta), la storia della città, e poi indicazioni più pratiche come le norme comportamentali e l’organigramma della Virtus tutta, da Massimo Zanetti e Alberto Bucci in giù. Tutto per facilitare l’ambientamento dei nuovi giocatori, e per far loro capire dove sono arrivati.

VIRTUS - FORTITUDO 81-60, IL DERBY SORRIDE ALLE V NERE

tratto da www.ilrestodelcarlino.it - 15/09/2018

 

“Non esistono derby amichevoli”, svetta in cima a curva Calori, il settore bianconero. A queste latitudini mai verità fu più vera, perché massima serie o serie cadetta non fa alcuna differenza. Da qualunque prospettiva la si guardi, derby è e derby sempre sarà. Anche se la ricompensa non è un tricolore, a Basket City la fierezza ha lo stesso valore di uno scudetto e così la sesta edizione del Memorial Gigi & Paola Porelli ha stipato le gradinate del ‘Madison’ per lo scrimmage tra le antagoniste di Bologna, con la Virtus che fa sua la sfida 81-60.
Passerella di autorità e vecchie glorie per l’ennesimo capitolo della saga bolognese, come Stefano Pillastrini, che le galassie le ha esplorate entrambe. “È una bella occasione per vedere due belle squadre -spiega il tecnico ferrarese, ex head coach di Treviso- e ovviamente l’occasione di tornare a Bologna a salutare qualche amico. Anche se ho allenato la Virtus sono nato in Fortitudo, quindi non parteggio per nessuno. Il derby dà grande motivazione a tutti i giocatori, che si preparano al meglio alla prossima stagione. Io spero di vedere nuovamente questa sfida nella massima serie”. 
A ricordare l’avvocato ed ex presidente bianconero Gianluigi Porelli arrivano le parole di Alberto Bucci. “Parliamo di un personaggio che ha dato una svolta al basket -dice il numero uno della Vu nera- e che era 10 anni avanti a tutti. Ci credeva ed era legato come pochi alla Virtus. E in questa giornata di festa è un dispiacere non vedere la Fossa dei Leoni, perché se i derby diventano una lotta non c’è più divertimento. Non c’è in palio nulla e sarebbe stato bello che fosse la festa di Bologna”. 
A questo proposito spicca infatti l’assenza della Fossa (che nei giorni scorsi ha pubblicamente comunicato le ragioni della sua rinuncia), il cui settore di via Nannetti è stato parzialmente riempito dagli Unici (circa 500 il numero totale dei tifosi nello spicchio biancoblù: 4913 il computo totale del PalaDozza). 

È la stracittadina degli ex Virtus Guido Rosselli e Kenny Hasbrouck, oggi sulla sponda fortitudina e subito in campo insieme a Fantinelli, Mancinelli e Leunen: per la Virtus lo starting five è composto da M’Baye, Qvale, Punter, Taylor e Martin. L’inizio è una giostra di errori al tiro e palle perse da ambo le parti, prima che Mancinelli apra le danze e che Rosselli e Fantinelli in alley-oop rispondano a Punter (2-6). Due liberi di Qvale e i 5 punti filati di Taylor portano avanti la Vu nera per la prima volta, che col semigancio di Punter danno una prima spallata alla Effe e costringono Martino al time-out (11-6). Ma la sinfonia non cambia e Taylor suona l’assolo che apre la forbice sul 16-6, accorciato dai tiri liberi di Rosselli e Venuto (16-9). Di Punter la firma sulla sirena del 19-9 col quale ha termine la prima frazione. 

2+1 di Rosselli e la Effe riduce il divario a inizio secondo quarto, ma la replica di Baldi Rossi, bene in post basso contro Leunen e Mancinelli, riporta in quota la formazione di Sacripanti: Qvale appoggia al vetro e la Virtus vola a +13 (25-12). Martino prova a smorzare l’entusiasmo col time-out e ridà spazio a Fantinelli: Rosselli sblocca i biancoblù, ma il gancio di Qvale, la tripla di Taylor e il 4-0 di Martin solcano risolutivamente il gap, corretto dal 4-0 di Kravic (38-16). È un break che ha il sapore del knockout tecnico e la Virtus va a riposo sul +24 (42-18). 

A celebrare l'inizio della ripresa ci pensa il botta e risposta fra Hasbrouck e Punter, che portano il punteggio sul 46-25: 2+1 di Qvale, bomba di Punter ed Effe doppiata 52-25. Martino ordina allora la zona per provare a tenere la Virtus lontana dall’area pitturata, ma la sostanza non cambia: Taylor ha il passo più veloce di Fantinelli e una mano micidiale e la Vu nera resta in quota (61-34). Hasbrouck prende fiducia dalla lunga e segna la quarta tripla della frazione, che col layup di Fantinelli diventa il -22 (61-39): la terza palla persa consecutiva bianconera obbliga Sacripanti al time-out. Hasbrouck è irrefrenabile e riaccende la Fortitudo (61-41), prima del 5-0 firmato Baldi Rossi-Cappelletti che chiude la penultima frazione 66-41. 

Da qui in poi la Virtus amministra senza affanno e castra ogni tentativo di parziale avversario: d’altro canto erano questi i valori che ci si aspettava di vedere in una sfida fra due avversarie che navigano a una categoria di distanza. Finisce 81-60, con la Virtus che spadroneggia e onora meglio che poteva il ricordo della famiglia Porelli. 

Virtus trionfatrice al Torneo di Jesolo (foto tratta da www.virtus.it)

TUTTO BENE SE FINISCE BENE

di Walter Fuochi - fuochi.blogautore.repubblica.it - 09/10/2018

 

Sinistramente simile alla partita d’esordio di un anno fa, che la Virtus prima dominò e poi scialò a Trento, soverchiata fisicamente in un finale da incubi, questa di Trieste ha avuto anzitutto un esito diverso, procurando la vittoria. Non è poco, o è quanto deve bastare per rallegrarsene, in casa bianconera, anche ripensando che molto si potesse, o si dovesse, fare meglio. Squadre nuove non si formano in un amen, e semmai era stato di sorprendente qualità ed efficacia un primo tempo di esecuzioni facili, quasi irridenti, dopo rapidi giri di palla. Nella ripresa, calata la mira, il peccato mortale è stato quello di attingere poco bottino dentro l’area: il che, nella saldatura con una difesa della zona rossa a sua volta molto friabile, ha bocciato un reparto lunghi senz’altro meno produttivo del previsto. Anzi, perfino intimidito dagli assalti della mezza Trieste che, con orgoglio, ma anche con lucida padronanza tattica, ha alzato le mani solo all’ultimo secondo. Qvale ha mostrato tutti i suoi giorni di sosta forzata, Kravic non ha imposto né stazza né tecnica, qualcosa ha rimediato Baldi Rossi, qualcosa ancora, ma dovrà essere di più, nelle piastrelle calde, Martin. Buon per la Virtus, l’hanno vinta i tiratori.

E dunque tocca ora lasciare anche l’indomani impresso dell’immagine più vivida della notte, e cioè la prestazione strepitosa di Punter, 29 punti in 22 minuti (pure pochi, certo), con 9 centri su 9 spari, da andarsi a sfogliare il libro dei record, e l’ultimo gol partita che rimarrà stampato in qualche memoria. Raccontano che andasse poi chiedendo, ieri notte, l’uomo che non ha sbagliato un colpo, dove mai potesse andare oggi a provare qualche tiro, tanto per tener oliata la carabina. Prime punte non si nasce, o lo fanno pochissimi. Più spesso lo si diventa, regolandosi con il mestiere a questo modo, incartando la serata perfetta e sapendo che domani, un altro giorno, imporrà nuove sfide e nuovi ostacoli. Un domani che sarà, per la Virtus, il ritorno in coppa, al PalaDozza, contro i lituani di Klaipeda. Fatto coi due punti caldi di Trieste nelle tasche aiuterà ad averci dentro meno ansie.

 

K. Martin, M'Baye, Qvale, Baldi Rossi, M. Berti, Kravic

Cournooh, Aradori, Punter, Taylor, Cappelletti, Payola

(foto tratta da www.virtus.it)

 

TAYLOR GUIDA LA PRESA DI AVELLINO

96-90 con un esaltante ultimo quarto (30 punti segnati), Segafredo incontenibile

di Walter Fuochi - bologna.repubblica.it - 21/10/2018

 

Una Virtus da non credere, quando ormai c’è più poco da sperare in un suo successo, ribalta il mondo. I pronostici e Avellino, anzitutto: sbancata con un 96-90 di grana purissima. L’ultimo quarto bianconero è da urlo. 30 punti segnati, inventando di tutto, al traino del magnifico Taylor, che sfida il mondo e lo butta giù. Triple, entrate, assist, da un -7 che pare tombale, in superiorità fisica irpina, senza Qvale a fare diga in area, la squadra lo segue e rovescia la partita, conquistando due punti puliti, nitidi.

E non c’è solo un attacco da 96 punti, ma anche una difesa che, nella stretta finale, tiene Avellino a quasi 5 eterni minuti senza gol in azione: da 85-81 a 88-92, quando entra un tap quasi involontario di Nichols per l’ultimo brivido: -2 a 22”. La Virtus non trema di nuovo: fa partita coi liberi e strappa due punti di platino. Taylor (8/17 più 5 assist) è l’uomo della ribellione, Punter (8/16) il solito braccio armato, Martin la dinamo che procura sempre energia (6/8 più 11 rimbalzi). Gli altri corredano, dal bel M’Baye iniziale, all’Aradori che s’accende e si spegne (4/11), soprattutto a Kravic (6/8), che nel finale riceve e imbuca e, dietro, inibisce.
 

Cronaca. Per tutto il primo tempo la Virtus tiene il naso avanti. Non è poco, in una partita di grandi attacchi: quello di Avellino lo era notoriamente, quello della Virtus s’adegua al meglio. Toccati anche i 7 punti di vantaggio, la Segafredo ne conserva due al thè, quando i suoi esterni hanno tirato meglio e la zona dell’intero secondo quarto sfidato i trepuntisti irpini non ispiratissimi (3/13 al 20’). Qualche differenza l’ha fatta Costello in area: Qvale, il collega pivot, è rimasto a casa, e si sente. Per il resto, alla micidale transizione di Cole e alle folate di Caleb Green, la Vu oppone un bel M’Baye e un Punter che va a cercare punti ovunque. Ne ha 12 al tè, nel 19/36 globale. Di là, 13 Costello e 10 Cole.

Ripresa. Anche Kravic pare fuori uso, da pivot ci prova Baldi Rossi. C’è subito Punter, per un nuovo +5, ma non dura. Sale Filloy, punti e assist, senza gioco interno la Virtus sbanda, appena cala la mira dei piccoli. Avellino vola in campo aperto: anche Costello, per il sorpasso. 56-53. La Sidigas stampa un letale 11-0 prima che il ritrovato Kravic suturi, sul 61-53. Con Martin la Vu ha cuore e muscoli per risalire: 65-63. E 70-66 al pitstop.

Ultimo giro. La Vu s’aggrappa alle tende, ha un -4 a 7’ con una tabellata di Taylor e un -3 con un suo assist per la schiacciata di Kravic. Avellino lucra tesori sul bonus. Taylor dilaga, di là Cole gli risponde. E’ un duello loro, esclusivo, due pistoleri all’ok Corral. Kravic pareggia a 85, Taylor sorpassa in entrata. +2 a 3’45”, poi Punter. +4, e +6, con un 10-0, a 1’50”. La Virtus fa pure muri impensabili in difesa, la Sidigas non segna più. Con 3 liberi Avellino a -3 a 45”. Con uno Kravic a +4, poi un tap in di Nichols. -2. Ma Avellino finisce lì. Coi liberi, la Vu incarta e porta a casa.

SISTEMA VIRTUS

di Walter Fuochi - fuochi.blogautore.repubblica.it - 12/11/2018

 

Visti cinque minuti iniziali di sballottamento impietoso (17 punti subìti, proiezione sull’incasso finale 136), non si riusciva a immaginare come la Virtus potesse rientrare in quella partita scomoda, depredata senza pietà dai talenti di Cantù. Eppure l’ha fatto, perfino con tempi più stretti del previsto, perchè questo hanno tante squadre del nostro povero campionato similportoricano: solisti egregi che paiono pronti a spaccare tutto, ma poi rendono con gli interessi, recitando in ignobili difese, quanto hanno procurato in attacco.

Se la Virtus ha qualcosa in più di quelle casuali compagnie di ventura, doveva dircelo (anche) la partita di ieri, dopo puntate vissute tra buona e cattiva sorte. E allora ecco la risposta: un’idea collettiva, una forza distesa su tutto l’organico è emersa. Quell’energia diffusa e condivisa ha fatto sì che, in un giorno nero delle prime punte (Punter mai pervenuto, Taylor a babbo moribondo), ci siano state sufficienti risorse altrove per consentire al gruppo di rifarsi.

Sacripanti l’ha vinta con la panchina, levandone gli uomini che già nel secondo quarto avevano ribaltato tutto (quella panchina che Pashutin invece non ha). E se l’è ripresa incurante di sconvolgere gerarchie che solo fuori da uno spogliatoio si ritengono immutabili, fidandosi dei ragazzi, come Pajola stopper sull’infiammabile Mitchell, dando palle su palle a Kravic, per smascherare l’indolenza mercenaria di Jefferson, ritrovando l’Aradori che con pazienza e volontà s’è ripreso il suo ruolo forte, superando ore di scarsa forma fisica che l’avevano penalizzato e facendo rilucere ieri qualità e mestiere.

Forse non sarà Cantù una rivale per i primi otto posti, ma era una di quelle squadre forti della loro illeggibilità che una domenica sì e una no la Virtus incrocerà in questo torneo. Averla domata con tenacia e ardore gioverà pure alle prossime.

 

M'BAYE: MI PIACE STOPPARE, SONO FELICE DI AVER CONDIVISO IL MOMENTO CON IL PUBBLICO

tratto da bolognabasket.it - 16/11/2018

 

La gran stoppata di Amath M’Baye a Youssoupha Fall è stata una delle giocate più belle della partita di mercoledì, tra l’altro in un momento decisivo per la partita. Il commento dell’ala francese al Corriere di Bologna: Mi piace stoppare, e sono stato contento di condividere questo momento con il nostro splendido pubblico.

 

 

LA VIRTUS RISORGE A PISTOIA

Facile successo bianconero, perfino con rilassatezze finali. Da +27 a +10, per un 81-71 senza mai un rischio. Qvale e Aradori i migliori

di Walter Fuochi - bologna.repubblica.it - 16/12/2018


Spezzando la serie di tre sconfitte di fila che avevano generato una minicrisi e vortici di pensieri e parole francamente eccessivi, la Virtus s'è rifatta sbancando Pistoia, contro una squadra di cilindrata inferiore, ma prendendosi il merito di mettere subito in chiaro le differenze, con un primo tempo di grande sostanza, sia difensiva che offensiva. Chiusa avanti di 22 quella frazione, non potevano più esserci rischi, contro la debole truppa dell'ex Ramagli, e pazienza se ci sono state sventatezze, anche non edificanti, come quelle che, negli 8' finali, hanno condotto i toscani da -27 a -10, sfruttando un ultimo quarto bianconero da 10 punti, con 5'15" di digiuno, da parte di una Segafredo ormai sazia e sicura del colpo messo a segno. Nulla di cui tremare, solo una macchia sul bel dipinto fin lì confezionato.

Aradori e Qvale sono stati i migliori, proprio nel primo tempo del decollo: il pivot ha segnato i 6 punti dell'abbrivio iniziale, l'azzurro 11 in 8', issando la squadra a un confortevole +10 poi destinato a ingrassarsi. Tracciato il solco dai più pronti (7/11 il pivot alla fine, 5/11 l'azzurro, con 4 triple), agli altri è bastato mettersi a ruota, anche accendendosi a sprazzi: Punter e Cournooh i più presenti, Baldi Rossi e Taylor quelli meno.
 

La cronaca dà conto dell'unico vantaggio interno sul 5-2, cui Qvale, molto cercato da compagni che se lo tengono caro, replica coi 6 punti iniziali dei suoi. E' soprattutto la difesa a incidere in questo tratto d'avvio, finchè l'accensione di Aradori determina il primo allungo, che la tripla di Punter alla sirena del 10' già corona di un +16. Pistoia sbaglia anche le schiacciate, non prende ritmo e nel secondo quarto, infilato un 12-4, lo rovina con un 1-11 che la manda al tè sul 28-50.

La ripresa è un lungo garbage time, che la Virtus dilata a piacere, fino al +27 del 32'. Qui, sul 76-49, la Vu si sente in diritto di smettere di giocare. Non è bello beccarsi un 16-0 in faccia che costringe Sacripanti a qualche urlaccio, ma non è neppure rischioso. Quella slavina è interrotta da una tripla di M'Baye (+14 a 2'), tanto per stare sereni, e se anche i 10 punti segnati nel quarto sono una miseria il colpo è già stato fatto, e i due punti dagli zaini non li sfila più nessuno.

Virtus - Besiktas: le V nere rientrano da meno 22 a meno 1 e Punter ha in mano il pallone per vincere, ma il ferro decreta incompiuta la rimonta

(foto fornita da Nicola Bonazzi)

GRANDE VIRTUS LA PRIMA DI SASHA

Djordjevic sveglia la Segafredo: aggressività, energia e corsa. Le Mans travolto 81-58, nei quarti il Nanterre. Emozionante ricordo di Bucci. In parterre anche Mihajlovic
tratto da corrieredibologna.corriere.it - 13/03/2019

 

Buonissima la prima: il debutto virtussino di Sale Djordjevic – sotto gli occhi dell’amico Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna Calcio – è un vero e proprio monologo bianconero e battendo Le Mans 81-58 la Segafredo si qualifica per i quarti di finale di Champions League dove affronterà i francesi del Nanterre che a sorpresa hanno eliminato il Besiktas (si giocherà il 26/27 marzo e il 2/3 aprile, andata in Francia e ritorno a Bologna). La scossa è arrivata e con lei anche una Virtus differente in questa prima uscita in salsa serba: più difesa, più contropiede ma soprattutto la voglia di passarsi maggiormente il pallone e la ricerca continua del compagno di squadra.

 

Buonissima la prima: il debutto virtussino di Sale Djordjevic – sotto gli occhi dell’amico Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna Calcio – è un vero e proprio monologo bianconero e battendo Le Mans 81-58 la Segafredo si qualifica per i quarti di finale di Champions League dove affronterà i francesi del Nanterre che a sorpresa hanno eliminato il Besiktas (si giocherà il 26/27 marzo e il 2/3 aprile, andata in Francia e ritorno a Bologna). La scossa è arrivata e con lei anche una Virtus differente in questa prima uscita in salsa serba: più difesa, più contropiede ma soprattutto la voglia di passarsi maggiormente il pallone e la ricerca continua del compagno di squadra.

Al PalaDozza non si può non cominciare dall’omaggio ad Alberto Bucci: in parterre ci sono i fiori per il presidente bianconero appena scomparso e la famiglia, commossa dalle testimonianze d’affetto mentre il nuovo tabellone mostra la sua foto. Un minuto di silenzio assoluto, mentre la curva srotola una gigantografia di Bucci e il messaggio «E’ stato un onore. Ciao presidente», a cui segue un altro periodo di silenzio spiegato così dal tifo virtussino: “La tua assenza un silenzio assordante, il nostro silenzio un rumore devastante”. Sul campo la squadra – con Kravic in quintetto e Qvale nei dodici al posto di Moreira - parte bene (6-0) e quando anche il PalaDozza comincia a cantare vola via progressivamente: dall’8-6 si arriva fino al 22-8 Segafredo con Punter a spingere in contropiede, Martin a mettere atletismo sui due lati del campo e Chalmers che subentra dalla panchina divertendo il pubblico e pescando anche la fortunosa tripla che vale il +15 a fine primo quarto.

 

La palla durante gli attacchi Virtus circola molto bene – e molto più del solito - mentre Le Mans non sembra in partita: ci provano Bigote, mattatore all’andata, e Yeguete con qualche giocata di puro atletismo ma la Segafredo resta in controllo, alza il ritmo appena può e all’intervallo lungo il gap è di 18 punti, 43-25. Semmai ci fossero stati dubbi sulla qualificazione dopo il pareggio dell’andata la Segafredo li toglie in avvio di terzo quarto con un 8-0 firmato quasi esclusivamente dal serbo Kravic, che appoggia nel cesto francese anche un assist di Chalmers che fa spellare le mani al PalaDozza. Per la nuova Virtus di Djordjevic diventa quasi un rodaggio ufficiale, anche perché a fine quarto si tocca il +30 con l’attacco di Le Mans inchiodato dalla difesa Virtus e anche da diversi errori dei francesi: dopo il 63-35 di fine terzo quarto la Segafredo fa accademia, costantemente alla ricerca dell’extra-pass come dimostrano i 25 assist finali. Il punteggio è acquisito, Djordjevic ruota tutti e parla con tutti, per spiegare cosa vuole usando l’ultima frazione come un allenamento visto il poco tempo a disposizione, provando anche cose nuove (tre piccoli più Martin da quattro, poi Baldi Rossi testato da cinque nel finale): il modo migliore di iniziare la sua nuova avventura.

 

Virtus seconda versione

Fedrigo, Bjedov, Kravic, Chalmers, M'Baye, Baldi Rossi, Qvale, Moreira, Djordjevic

Cournooh, Cappelletti, Punter, Aradori, Pajola, Taylor

LA VIRTUS BATTE NANTERRE E VA ALLA FINAL FOUR

Obiettivo centrato in Champions League, con una grande difesa (73-58) e un finale decisivo di M'Baye. Finali ai primi di maggio, in sede da designare (forse anche Bologna)

di Luca Sancini - bolognarepunnlivica.it - 03/04/2019

 

Più 15 come trampolino per vincerla, aveva detto Djordjevic alla vigilia. E +15 è stato pure alla fine, 6 punti in più di quanto bastava per ribaltare il -8 dell'andata e per far tornare la Vu nera alle finali di una coppa europea. Dolce è la Champions e non va dimenticato, nell'ora del trionfo, il bel girone d'andata con Sacripanti. Ma questa vittoria è figlia pure dell'intensità che Dj ha saputo far ritrovare in tre giorni ai  tremebondi di Sassari. Arrivare primi sulla palla conta, e lasciati a 58 i francesi la Vu ha trovato il bomber di serata in M'Baye con 16 punti, 6/10 e una decisiva densità nel quarto finale, quando non segnava più nessuno. Concreto anche Kravic (5/5 e 4 rimbalzi), è mancato Punter (3/13), ma la Vu ha trovato nelle palle rubate, nei contropiedi e nelle transizioni nate in difesa i punti per la rimonta. Taylor, con 6 punti a fila in avvio di ripresa, a ispirare il break decisivo, è andato a sprazzi. Monumentale Martin in difesa, così come Cournooh, entrambi spediti sul play avversario, e un bravo a Cappelletti, in regia nel primo allungo. Nanterre esce a testa alta dalla doppia sfida, ma l'ha tradita ancora una volta la mira, che era la specialità del menù.

La cronaca. C'è il patron Massimo Zanetti e c'è Martin guarito dall'infortunio, va in tribuna Moreira e Djordjevic mette Kravic come lungo titolare. La Vu va veloce e con una bomba di M'baye fa il 9-3, ma Taylor è già a due falli. Juskevicius ricuce, ma di là Qvale innescato da Chalmers fa 4 punti d'oro. La Segafredo morde dietro, Nanterre si schiera sul perimetro, ma i suoi cannoni fanno cilecca. Ultima azione del quarto con 10” rimasti, Dj mette Punter che lo ripaga: 17-12 al primo pitstop. Punter, poi Baldi Rossi, le due bombe danno il primo +9, ma la novità è che al volante c'è Cappelletti: la Vu in attacco ha bisogno di una regolata. La mossa paga e Kravic schiaccia il +15, che per il Sasha della vigilia è il segnale che si può fare. Palsson reagisce, cerca punti e morale. Chalmers fa un paio di magate, bomba dall'angolo compresa, e la Vu all'intervallo lungo è 41-29. PalaDozza in fiamme, si può fare.
 

Alla ripresa torna Taylor e si fa notare: 6 punti filati al ferro per una Vu che sale a +20. Poi però fatica a trovare le trame, Dj rimette Chalmers, ma è Nanterre a risalire fino a -12. La Vu abbassa i giri, cerca di non far infiammare il match. Palsson è imprendibile, Senglin sigla il 63-53, cioè un solo possesso di distanza sul computo globale, ma la Vu scappa in contropiede e schiaccia con M'baye e Cournooh. Senglin ancora, ma a 2' Qvale in tap in fa il 71-56. E' il +15 che apre le porte della Final four. La curva ricorda Alberto Bucci, Zanetti abbraccia tutti. "Abbiamo battuto una grande squadra, peccato che a Bologna non abbiamo l'impianto per ospitare le Final Four". Si proverà a chiederla lo stesso, contro Anversa, Tenerife e Bamberg, le altre qualificate, dal 3 al 5 maggio. Il sogno continua.

 

 

 

Trionfo Virtus in Champions League

CHAMPIONS LEAGUE: TRIONFA LA VIRTUS BOLOGNA, TENERIFE KO IN FINALE

Ad Anversa la Virtus piega gli spagnoli 73-61 comandando dall'inizio alla fina. Punter mvp

di Walter Fuochi - www.repubblica.it

 

La Virtus Bologna torna sul tetto d'Europa, prima nella Champions League della Fiba. Batte senza ombre di dubbio la sfidante Tenerife (73-61), tenuta sotto, di brutto, 40' su 40': dal 7-0 iniziale, mai con uno scarto inferiore, se si eccettua un -6 a 1'37" dalla fine che Chalmers ha spento con un canestro di magia. La liberazione, prima della festa.E' il quinto successo europeo, che vale un premio di un milione di euro. Per il basket italiano la seconda coppa in una settimana dopo il successo di Sassari in Fiba Europe Cup-

Dieci anni dopo la conquista dell'Eurochallenge, la Virtus si ripete, coronando una stagione di luci ed ombre con la conquista più fulgida. Ad Anversa non ha solo vinto, ha dominato. Punter (mvp della Final Four) il migliore, anche oggi, 26 punti e 6/10 al tiro con 5 triple senza errori, più 9/9 liberi, il primo a muoversi, oltrettutto, coi tre siluri che nei primi minuti hanno aperto la strada. Dietro lui M'Baye, altrettanto straripante nel primo tempo (6/11). Poi un Chalmers puntuale e puntuto, nell'ora più importante dell'anno (3/8), soprattutto quando Taylor ha pagato i soliti problemi di falli. Infine, Aradori, partito piano e arrivato forte (4/8), salvifico nel finale, coi gol della resistenza, quando l'attacco non cantava più e Tenerife risaliva. Ma è stata di nuovo la difesa è imprimere un marchio di fuoco sulla conquista, e dunque a portare la firma di Djordjevic in primissimo piano. Malissimo l'attacco iberico, sempre spinto al limitare del tempo utile da un bunker attentissimo. Dopodiché , il 5/37 da tre, spesso da liberi, dice tutto: non era serata, per Tenerife, non lo è mai stata.

Cinque neri in bianco, cinque bianchi in nero: si parte con quintetti più unici che rari, a vedersi. E si comincia pure con una Virtus da lacrime di gioia, per 5': ruba e schiaccia nei primi tre secondi Martin, la difesa ritarda tutti i giochi nemici, l'attacco non sbaglia un colpo (15-4, 6/8 Virtus, 1/9 Tenerife). Impazza Punter con tre triple immediate, lo rileva M'Baye e al 10' è 20-8. Chalmers ispira poi il secondo quintetto, con Tenerife che non l'infila proprio mai e ammucchia perse e falli in attacco, il sintomo che nessuno è dove il piano di Vidorreta, vice di Scariolo in nazionale, vorrebbe farlo essere. Torna Taylor e accelera pure lui, fino al +18 (34-16 al 17'), quando l'Iberostar, al quindicesimo sparo, trova la prima tripla (Gillet, 19'). +14 al tè, 13 di Punter e 14 di M'Baye, a volerle trovare un paio di difetti la Vu concede caccia grossa a rimbalzo offensivo (ma se stai sui tiratori succede): 15 francesi, però ripagati dai 10, pure offensivi, di Moreira e soci. Poi i liberi: 7/12.

Ripresa. Un gioco da 4 punti di Punter non potrebbe aprirla meglio, la sua replica immediata (5/5 da tre) vale di nuovo un +18 al 24' (47-29). La Virtus incespica qui in un nuovo difettuccio: concede troppi aggiuntivi (pure su una tripla): 48-39. Torna però a scappare coi liberi da bonus e il primo gol di Aradori: 6-0, 54-39. E +14 all'ultimo pitstop, 20 pari la frazione.

Ultimo giro. Due triple iberiche per il -10 e quarto fallo di Taylor per ricevere una rimessa. La Virtus perde ritmo in attacco, la salva un cesto di Chalmers, ma non segna più. Ma lo fa poco anche Tenerife. +8 a 4' dall'ultima sirena. Aradori c'è, in questo finale: +10. A -3'11", su una minirissa in campo, Taylor prende tecnico: è il suo quinto e Tenerife va a -7 (64-57). Tecnico pure di là e Aradori fa +8. Il gol -partita è di Chalmers: +8 a 1'13". Bologna fa festa.

 

Virtus ricevuta a Palazzo D'Accursio per celebrare il successo in Champions League (foto tratta da www.virtus.it)