FABRIZIO AMBRASSA

nato a: Savigliano (CN)

il: 15/04/1969

altezza: cm 195

ruolo: guardia

numero di maglia: 11

Stagioni alla Virtus: 2000/01

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

palmares individuale in Virtus: 1 scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Euroleague

 

FABRIZIO AMBRASSA

"Il chi è chi" 96/97, redazione Superbasket

 

Se una guardia-ala ogni tanto non dovesse anche penetrare e (possibilmente) fare anche canestro, Fabrizio Ambrassa sarebbe quel giocatore ideale ...

A parte questo è un elemento completo, con un tiro da fuori che fa male, ragazzo intelligente, persona seria, passatore così così, freddo quando la palla scotta ...

è forte fisicamente ma non esplosivo, ha grande personalità ed è uno che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno ...

KINDER, LE MANI SU AMBRASSA

Fabrizio, 31 anni e 402 partite in serie A

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 27/01/2001

 

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Il rinforzo di mercato sarebbe vicino, molto vicino. E non comporterebbe nemmeno il taglio, in campionato, di Jestratijevic. Il rinforzo bianconero? Parla lo stesso dialetto di Abbio, perché di Tiramolla condivide l'origine cuneese. Fabrizio Ambrassa di Savigliano, 32 anni il prossimo 15 aprile e 402 partite in serie A, è il numero tre che la Virtus avrebbe individuato per rinforzare il pacchetto degli esterni, senza minare gli equilibri di un gruppo che, in attesa di Bonora, ha sfruttato nel migliore dei modi questo periodo. Ambrassa ha stabilito il suo record offensivo in questa stagione con i 35 punti segnati alla Muller. Discreta la sua media punti: 9.3, non altrettanto le percentuali di realizzazione. Ma il feeling del Principe - che ha giocato a Milano, Rimini, Roma e Treviso - si sarebbe via via affievolito con Imola.

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PARLA AMBRASSA: "VORREI IMITARE CRIPPA"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 29/01/2001

 

Ambrassa, ha firmato?
Sì.
Fino a quando?
Fino al termine della stagione. Il mio contratto con Imola - che scadrà nel 2002 - è stato temporaneamente ceduto alla Kinder. Domani pomeriggio sarò in palestra.
Cosa rappresenta per lei la Virtus?
Il meglio di quello che c'è in questo momento. Anzi, il meglio delle ultime stagioni. Ha vinto anche in Eurolega.
Quando si è reso conto di essere bianconero?
È stato tutto molto veloce. C'erano voci sulla mia possibile uscita da Imola, ma nulla di concreto. Poi è arrivata la Virtus.
E lei, da un giorno all'altro, passa dal quattordicesimo posto in campionato alla vetta d'Italia e d'Europa.
Imola è una società che ha una storia recente. Che ha raccolto risultati importanti in pochi anni. è fisiologico attraversare un periodo di transizione. Ma stanno gettando le basi per un futuro... La Virtus è una garanzia.
Lei ha esordito in azzurro...
Con Ettore Messina.
Che impressione le fece?
Ottima. Feci tutte le selezioni ma, alla fine, non fui scelto per gli europei di Barcellona. Ma ci lasciammo benissimo anche perché lui fu sempre sincero con il sottoscritto. E quell'esperienza comunque mi ha arricchito.
Quali bianconeri conosce?
Per frequentazione quotidiana nessuno. Anche se a Treviso ho giocato con Davide Bonora. Con Abbio sono diviso da 20 chilometri di distanza. Veniamo dalla stessa terra.
Il suo soprannome è il Principe. Perché?
Fu per caso. Ero a Roma, dovevo provare dei plantari. C'era un allenamento in programma al mattino, Caja, che era considerato un sergente di ferro, sapeva che dovevo fare quella prova, ma ai suoi allenamenti non bisognava sgarrare sull'orario. I compagni mi videro arrivare in ritardo. E tranquillo. Da lì in poi sono diventato il Principe.
Ci si chiede, nella Città dei Canestri, se ci siano punti di contatto con la stagione 1997/98. Possiamo definirla il nuovo Crippa?
Spero, soprattutto, di essere il Crippa della situazione. Perché Claudio è arrivato qui e se n'è andato, dopo due stagioni, vincendo tutto.
Lei a Bologna per...
Per portare il mio bagaglio di esperienza. E per dare sempre e comunque il 100 per cento in qualsiasi situazione.
Le hanno già dato la maglia?
Per ora no.
Numero preferito?
Ho sempre giocato con l'11. Ma non sarà un problema averne un altro. Sono a disposizione della Kinder.

MESSINA: "AMBRASSA DÀ TIRO E CONTROPIEDE"

"E poi Fabrizio non altererà i nostri equilibri"

di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino - 31/01/2001

 

Fabrizio Ambrassa, l'ultimo arrivato. Ma quale aiuto può dare, l'ex imolese, ad un club che ha inanellato una serie di ventitré successi consecutivi?

"Tiro da fuori - risponde Messina -, qualche contropiede e una buona alternativa nel settore esterni, senza stravolgere i nostri equilibri".

Già, con un extracomunitario in più...

"La scelta non mi è sembrata, anzi non ci è sembrata intelligente. Uno straniero in più avrebbe comportato l'uscita dal quintetto iniziale di Ginobili o Jaric. E un minutaggio più contenuto per Abbio. Credo che Fabrizio, invece, abbia tutte le caratteristiche tecniche e morali per inserirsi in questo gruppo".

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FABRIZIO AMBRASSA

di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 11/02/2022

 

Fabrizio Ambrassa arrivò alla Virtus a fine gennaio 2001, quando aveva 31 anni. Indossò la canotta numero 11, il numero con il quale aveva già giocato oltre 400 partite in serie A e affrontò con la Kinder Coppa Italia, Eurolega e Campionato, vincendole tutte e guadagnandosi un incredibile personale grande slam. Detiene questo personale record insieme a Nikola Jestratijevic, perché molti loro compagni di squadra persero in finale la Supercoppa di quell'inizio stagione quando Fabrizio non era ancora arrivato e Nikola era all'Olimpiade di Sidney. E anche chi non partecipò alla supercoppa perché in Australia, come per esempio Rigaudeau, non può naturalmente vantare un 100% di trofei vinti con le Vu nere. Se per Nikola quei successi furono quasi gli unici titoli vinti in carriera, a parte una Coppa di Jugoslavia nel 1997, Fabrizio aveva vinto tutti quei trofei con Milano, ma quando era ancora molto giovane. Chiude la sua parte di annata bolognese con 59 punti in 31 partite  Il 18 aprile 2001 nella vittoria 101 a 85 a Rimini Fabrizio segna 18 punti, all'ultima giornata a Verona, dove la Kinder vince 87 a 76 ne mette a referto 10. Il suo massimo in Eurolega sono invece gli 8 che rifila all'Estudiantes nel 113 a 70 di gara uno degli ottavi di finale. Insomma la sua mano l'ha data, come Messina si auspicava quando dichiarò quello che avrebbe potuto portare Fabrizio alla causa Kinder: "Tiro da fuori - qualche contropiede e una buona alternativa nel settore esterni, senza stravolgere i nostri equilibri". Ambrassa si augurava con il suo bagaglio di esperienza di emulare il Claudio Crippa del 1998 che aveva aiutato la Virtus a trionfare in Eurolega e campionato. A Fabrizio andò anche meglio, aggiunse anche la Coppa Italia.