THOMAS BINELLI, “LA MIA ESPERIENZA NCAA E IL RITORNO A CASA”

tratto da bolognabasket.it - 12/04/2020

 

Thomas Noah Binelli, figlio di Gus e in forza a East Michigan (NCAA Division One) è stato sentito da Damiano Montanari per il Corriere dello Sport. Un estratto dell’intervista.

“Appena sono rientrato dagli Stati Uniti mi sono messo in autoisolamento. A Ypsilanti, il paese in cui si trova il College, ci avevano chiuso tutto da un giorno all’altro. Niente allenamento, niente scuola, tutti a casa. Molti sono tornati in famiglia, io sono rimasto da solo per una settimana e mezzo nel mio appartamento prima di decidere di rientrare a Castelmaggiore.
Perchè non sono rimasto là? Ho pensato che se l’epidemia da Coronavirus fosse scoppiata negli Stati Uniti, avrebbe provocato danni maggiori che in Italia e onestamente cominciavo ad avere paura. Nel periodo in cui sono stato da solo mi è sembrato di essere stato catapultato in un film, e siccome per me giocare a basket è importante tanto quanto mangiare, ho costruito un canestro con della carta e dello scotch e l’ho attaccato ad un albero ad un’altezza più o meno regolamentare. Poi mi sono messo a tirare un pallone da pallavolo che avevo in casa. Non riesco a vivere senza la pallacanestro. Con il trascorrere dei giorni ho iniziato ad avvertire la mancanza dei contatti umani. La mia fidanzata Julia, che gioca nella squadra di pallavolo del College, era tornata alle
Hawaii, dalla sua famiglia. Suo padre era molto preoccupato e l’aveva richiamata a casa. Avevo bisogno di parlare con qualcuno per salvaguardare la mia salute mentale. Mi sono attaccato al cellulare, a FaceTime e e a Skype. Ho attraversato momenti di paura e di sconforto, poi mi sono deciso. Con tre voli, facendo scalo a New York e a Roma, sono arrivato a Bologna.
Bilancio? Alla prima giornata di campionato mi sono infortunato rimanendo fuori per dieci partite. Poi piano piano mi sono guadagnato 10-15 minuti a gara. Coach Rob Murphy mi ha dimostrato fiducia. La mia esperienza negli Stati Uniti è stata fin qui sicuramente positiva, non solo per la pallacanestro ma anche per quanto sono cresciuto personalmente nella vita quotidiana. Sono partito dall’Italia che avevo 15 anni e da solo mi sono inserito in un ambiente nuovo, imparando una lingua che non conoscevo. Questo mi ha aiutato ad avere fiducia nel prossimo.
Mio padre? E’ un amicone, il mio Grande Gigante Gentile. E’ sempre stato al mio fianco, aiutandomi in ogni modo. Durante le mie partite non ha mai detto niente, dandomi consigli solo dopo la gara.
Giocare in Virtus? Mi piacerebbe sicuramente. Sono cresciuto nel settore giovanile della Virtus e sono tifoso virtussino”.


 

ADDIO ITALO VEZZALI

di Ezio Liporesi per Virtuspedia - 06/02/2021

 

È scomparso Italo Vezzali, storico tifoso delle V nere, ma sarebbe molto riduttivo ricordarlo così. Da avversario della Virtus scoperchiò una proverbiale storia di date truccate sui documenti in un torneo giovanile, ma dei bianconeri è stato un grande innamorato. Per anni accompagnatore delle giovanili, ma sempre anche al seguito della prima squadra, da vero appassionato. Fu anche uno dei primi ammiratori di Virtuspedia, diventammo amici e nelle nostre chiacchierate veniva sempre fuori qualche aneddoto  nuovo. Suo figlio Nicola giocò nelle giovanili Virtus, anche insieme al figlio di Bob Hill. Era animato da una passione sportiva genuina, lontano dai riflettori, passione pura insita nella sua famiglia: suo cugino Sergio fu giocatore prima delle giovanili, poi dei veterani del Bologna calcio. I più attenti alle vicende della Virtus lo ricorderanno come autore di un articolo su "Il Bianconero" apparso nel 1998, in cui tracciava le differenze tra Virtus e Fortitudo, ma soprattutto era uno di quei personaggi la cui collaborazione, dietro le quinte, è stata fondamentale per la formazione di tanti ragazzi. Ciao Italo.

18/02/1939 - 04/02/2021

 

Italo Vezzali

LA V NERA PIANGE ITALO VEZZALI, STORICO TIFOSO E AMICO DI MESSINA

tratto da Il Resto del Carlino - 05/02/2021

 

Se n’è andato in punta di piedi. Italo Vezzali, che lascia i figli Francesco e Nicola, aveva 81 anni ed era uno storico tifoso Virtus. Come Romano Bertocchi, che fu anche presidente, aveva un legame speciale con tutti i più grandi protagonisti della V nera degli anni Novanta. Su tutti il coach, Ettore Messina, ma anche Roberto Brunamonti, capitano, leader e poi dirigente. In casa come in trasferta, con il sorriso e la sua carica di passione da trasmettere alla squadra su ogni campo. L’ultimo saluto a Italo, lunedì, alle 15, nella chiesa di piazza Bracci, a San Lazzaro.

 

VIRTUS BOLOGNA, L'EREDITÀ DEI CAMPIONI NON PESA

Superbasket - 2011

 

L'eredità dello scudetto under 19 lasciata in dote dai fratelli maggiori classe '91 non è delle più semplici da gestire, ma nonostante il ricambio generazionale la Virtus Bologna, come sempre, si sta confermando ai vertici della categoria. La squadra che nel girone 4 sta rincorrendo le Finali Nazionali è fortemente rinnovata rispetto a quella dello scorso anno con tanti '92 passati allo stato di "senior", ma anche con diversi '93 e '94 molto interessanti. Come già detto Viktor Gaddefors (ala, 201 cm) rappresenta il giocatore più interessante e futuribile del gruppo, per doti tecniche ma anche e soprattutto per doti fisiche; la "mente" della squadra è invece Gabriele Spizzichini (play, 193 cm), che detta tempi ma che è anche in grado di colpire da dietro l'arco grazie ad un ottimo tiro da fuori. Il reparto esterni della Virtus è molto ampio e vede tra le proprie fila anche l'altro svedese Jonathan Person (guardia, 190 cm), oltre che a Riccardo Bottioni (play, 188 cm), realizzatore il primo, giocatore d'ordine il secondo. Nonostante l'annata di gap, Aristide Landi (ala, 203 cm) è il giocatore più pericoloso del front-court felsineo grazie ad una grandissima capacità di fare canestro da lontano, diversi rumors lo darebbero anche come azzurrino nell'europeo '93 in programma quest'estate. Importante nel reparto lunghi anche l'ex fortitudino Nicola Bastone (pivot, 205 cm) che assicura fisicità vicino a canestro. La Virtus è una squadra completa e molto dinamica con la quale è difficile accoppiarsi a livello Under 19. A Cividale del Friuli reciterà un ruolo da protagonista, statene certi.


 

 

VIKTOR GADDEFORS, IL FUTURO DALLA SVEZIA

Superbasket - 2011

 

Il binomio Virtus Bologna-Nord Europa funziona, le V nere infatti, dopo aver messo in rampa di lancio Petteri Koponen, stanno lavorando su un altro prospetto nordico, lo svedese Viktor GADDEFORS (ala, 201 cm), approdato quest'anno nella città felsinea. La Svezia rappresenta in questo momento un grande bacino dal quale attingere, cominciano ad essere tanti i prospetti migrati in tutta Europa, da Gaddefors appunto, al compagno di squadra Person, fino ad arrivare a Magarity, arrivato a Biella in estate, e a Marcus Eriksson già con minuti in ACB a Manresa. Gaddefors fa della fisicità la sua arma migliore, tanto da tenere botta senza tanti problemi fin da quest'estate con la prima squadra di coach Lardo, presenza fissa durante la settimana con già minuti nella massima serie ed un high di 5 punti in 27 minuti sul campo della Mens Sana. Dominante a livello giovanile per taglia fisica (201 cm nello spot di ala piccola); tende a mettersi in proprio attaccando il ferro in continuazione, è proprio la capacità di scegliere "quando" uno degli aspetti che questo giocatore deve migliorare. Devastante a rimbalzo, riesce a conquistare tanti secondi possessi trovando anche punti nell'area dei tre secondi; questa "prepotenza" fisica ha fatto sì che nei due europei giovanili disputati, Gaddefors risultasse uno dei migliori rimbalzisti della propria nazionale. Con il suo innesto la Virtus. Con il suo innesto la Virtus si è regalata un vero gioiello da incastonare in una squadra con già ottime potenzialità e che vorrà recitare un ruolo da protagonista a Cividale del Friuli.