FILIPPO BALDI ROSSI

 

nato a: Vignola (MO)

il: 26/10/1991

altezza: 207

ruolo: ala/centro

numero di maglia: 8

Stagioni alla Virtus: 2008/09 - 2009/10 - 2017/18 - 2018/19 - 2019-20

statistiche individuali del sito di Legabasket

biografia su wikipedia

palmares individuale in Virtus: 1 Champions League

 

 

PROFILO

di Ezio Liporesi per Virtuspedia

 

Nel 2008/09 Baldi Rossi fa parte della formazione under 19 e colleziona anche 8 presenze nel massimo campionato. Nella stagione successiva, campione d'Italia con l'under 19, è presente nella Supercoppa italiana e in 28 gare di campionato, segnando 13 punti, 10 dei quali non omologati perché realizzati a Napoli il 14 febbraio: quella vittoria per 46-117 fu infatti annullata dalla cancellazione della Nuova Amg Sebastiani dal campionato. I soli tre punti che rimangono nelle statistiche della Lega sono quindi quelli messi a segno nella sconfitta di Roma della penultima giornata di quel campionato.

IL RITORNO DI FILIPPO BALDI ROSSI

tratto da www.virtus.it - 30/11/2017

 

Virtus Pallacanestro è lieta di annunciare l’accordo con il giocatore Filippo Baldi Rossi, che tornerà a vestire la canotta bianconera della società che lo ha visto crescere nel settore giovanile tra il 2005 e il 2010. Baldi Rossi, che ha rescisso il contratto con la Dolomiti Energia Trento, difenderà i colori di Virtus Segafredo con un contratto biennale.

“Non è un segreto”, spiega il Gm bianconero Julio Trovato, “che stiamo continuando a monitorare il mercato Usa: tuttavia, nel momento in cui non stavamo trovando un giocatore che rispondesse al 100% alle nostre necessità, si è materializzata la possibilità di chiudere questo importante accordo con Baldi Rossi. Questo ci consente di inserire nel roster della squadra un elemento di grande valore, sviluppando al contempo un progetto caro alla società, che punta sui giocatori italiani. Attualmente siamo primi nella speciale graduatoria delle società che utilizzano i giocatori italiani, ed è una classifica che teniamo monitorata, senza dimenticare che abbiamo ancora la possibilità di mettere sotto contratto un giocatore americano, che a questo punto sarà inserito più avanti”.

“La società”, conclude il Gm bianconero, “sta attraversando un momento di ricostruzione, avviato nel giugno 2016 e partito dal campionato di Serie A2. Le fasi di trasformazione richiedono programmazione e pazienza, e ad oggi crediamo di aver inserito un mattone importante per questa nostra ricostruzione”.

FILIPPO BALDI ROSSI è nato a Vignola il 26 ottobre 1991. Ala-centro di 207 centimetri, ha iniziato la sua crescita nelle giovanili bianconere nel 2005, all’età di quattordici anni. Dal 2008 è approdato alla prima squadra, in Serie A, restandoci fino al 2010, anno in cui ha vinto anche il titolo italiano con l’Under 19, dopo aver conquistato quello dell'Under 17 due anni prima. Si è poi trasferito per due stagioni in prestito al Perugia Basket, e nel 2012 è stato ceduto al PMS Torino, con cui nel 2013 si è laureato campione italiano Dilettanti. L’anno successivo è approdato all’Aquila Basket Trento, con cui ha conquistato nel 2014 la promozione in Serie A. Medaglia d’argento agli Europei Under 20 del 2011. Nel 2017 ha disputato le qualificazioni e le fasi finali dei Campionati Europei con la maglia della Nazionale.

FILIPPO BALDI ROSSI, che ha scelto il numero 8, sarà presentato ai media domani, venerdì 1 dicembre, alle ore 14.15, nella sala stampa Virtus del PalaDozza.

 

ECCO BALDI ROSSI: "UN'EMOZIONE RIPARTIRE DA DOVE SONO CRESCIUTO"

tratto da www.virtus.it - 01/12/2017

 

Cronaca di un ritorno. Se varcare la soglia della palestra Porelli è un’emozione per chiunque faccia di mestiere il giocatore di pallacanestro, figurarsi cosa può voler dire per Filippo Baldi Rossi. Uno che dentro quelle mura è cresciuto, partendo ragazzino e uscendo professionista del basket. Il nuovo (o meglio, ritrovato) numero 8 bianconero racconta emozioni e prime impressioni nel ventre del PalaDozza, a margine del suo secondo allenamento alla corte di Ramagli. E ammette: non è una sensazione qualunque.

Tocca a Julio Trovato, Gm bianconero, spiegare come e perché si è arrivati a puntare su un giocatore che faceva parte del gruppo dei prescelti da Messina all’ultimo Europeo.

“Nel programma di costruzione della squadra, volevamo inserire un giocatore americano nel ruolo di 4. Abbiamo lavorato a varie possibilità, senza però trovare soluzioni valide. Quindi abbiamo anche pensato a soluzioni diverse, valutando giocatori italiani, il che ci avrebbe permesso di mantenerci ai vertici della classifica delle società che li utilizzano. Quando mi è si è presentata la soluzione di Filippo l’ho colta al volo: il valore del giocatore non si discute, e neppure quello della persona. Abbiamo trovato in poco tempo un accordo sia con Trento che con l’agente di Filippo, chiudendo in fretta un’operazione perfetta e lineare. Non mi resta che aggiungere: bentornato, Filippo!”

L’emozione è qualcosa che non vale la pena tenere nascosto. E Filippo non la nasconde. Il passato racconta di un ragazzo arrivato a casa Virtus da Vignola a 14 anni, cresciuto fino a diventare uno dei migliori in Italia.

“Tornare dove ho passato la mia infanzia, dove ho costruito la mia carriera, è stata davvero un’emozione enorme. Ieri mattina ho subito rivisto persone che mi hanno aiutato a crescere fin da ragazzino. Non avevo perso i contatti con Giordano Consolini, con Daniele Cavicchi che per primo mi ha allenato nel settore giovanile e che ora ritrovo nello staff di Ramagli. Ho passato due mesi complicati a Trento, non lo nascondo. Andare in Nazionale è stato importante, mi è servito a rientrare in fretta, ma negli ultimi due mesi ho pagato un po’. Questa nuova avventura mi stimola, perché sono tornato a casa”.

Un’idea del gruppo nel quale entra, Filippo se l’è fatta.

“È una Virtus diversa da quella che avevo lasciato, e anche da quella contro cui ho giocato. Ha molta ambizione, gruppo e staff di alto livello. Conosco Ale Gentile e Aradori, ho avuto Ramagli come allenatore nell’Under 18. Sono fortunato, parto avvantaggiato”.

La chiusura di un cerchio, per Filippo.

“Ho fatto un percorso che mi ha aiutato a crescere, e mi sono tolto molte soddisfazioni. Ho firmato un triennale a Trento, nella passata stagione, ma forse qualcosa si era rotto. Ora sto bene, mi sento un gradino più in alto e sono pronto a dare il mio contributo. Ramagli mi ha chiesto cose che posso dare, cose semplici, Non sono mai stato un accentratore, mi piace far girare la squadra. Credo di poter dare risposte positive alle esigenze del coach”.

Riportare la Virtus ad alta quota: una ricetta?

“A Trento abbiamo ottenuto risultati senza porci obiettivi particolari, e in questo il gruppo dei giocatori italiani è stato l’anima della squadra. In Virtus vedo molte similitudini: gli italiani sono un gruppo compatto, gli americani sono bellissime persone che mi stanno aiutando nell’adattamento. I finali di partita, come quello di Trento? Credo sia una questione di dettagli da sistemare, e possiamo riuscirci. Certo, intorno alla Virtus ci sono aspettative importanti. Sento però che la pressione è positiva, che l’ambiente è sano. Gli obiettivi della squadra sono noti, il mio è quello di tornare ad alti livelli, e di riuscirci qui”.

 

Baldi Rossi subito un infortunio all'esordio nella sua seconda vita bolognese (foto tratta da www.1000cuorirossoblu.it)

BALDI ROSSI: "VENUTO PER RILANCIARMI, MA NON A LIVELLO STATISTICO. E VEDERE CHE LA SQUADRA GIRA MEGLIO È UN OTTIMO RISULTATO"

tratto da bolognabasket.it - 08/02/2018

 

Filippo Baldi Rossi è stato intervistato da Matteo De Luca su baskettiamo.com
Ecco un estratto delle parole dell’ala bianconera.

Sulle sue condizioni fisiche attuali. C’è ancora margine di miglioramento a livello fisico ma il ginocchio sta bene, io sto bene e sto lavorando tanto insieme allo staff Virtus che è estremamente preparato. Ho tanto tempo in settimana per concentrarmi sul pieno recupero: purtroppo dopo questo infortunio non è né semplice né veloce tornare al basket giocato ma ci sto arrivando anche grazie all’ampio minutaggio che la Segafredo mi concede. Sono molto contento dei miei progressi ed in più la squadra sta andando molto bene: il cambio ha decisamente pagato!

Sull’ambiente trovato in bianconero e il rapporto con coach Ramagli. Con i compagni super: con Ale Gentile avevo già fatto due Europei a livello giovanile, Stefano lo conoscevo per averlo affrontato sul campo così come Klaudio. Pietro Aradori ho avuto la possibilità di conoscerlo questa estate agli Europei e devo dire che mi ha dato una grandissima mano ad inserirmi nel gruppo: come ultimo arrivato tra tutti questi “colossi veterani” non era semplice integrarsi. Anche il gruppo di “Americani” è fatto di grandissime persone a livello umano e non è stato complesso unirsi a loro. Sia i veterani della promozione che i nuovi arrivati hanno dato vita ad un grande gruppo molto affiatato; prima di arrivare leggevo sui giornali di uno spogliatoio “complesso” ma posso assicurare che niente è più lontano dalla realtà. Per quanto riguarda coach Ramagli c’è stato un feeling immediato dovuto anche al fatto di aver lavorato insieme ad un Europeo giovanile. Sulla soglia del decidere se venire a Bologna, è bastata una sua semplice telefonata in cui spiegava quello che pensava di me per convincermi all’istante.

Sul giocare spesso da “playmaker occulto” della squadra. Credo di essere stato preso per questo; non sono e non sarò mai un “4 Americano” da 20 punti e 10 rimbalzi a partita, però mi hanno sempre visto come un giocatore che può aumentare la circolazione di palla e siccome ho buone doti di passaggio e di lettura della pallacanestro posso togliere pressione al playmaker. Come anticipato sono venuto qui per rilanciarmi ma non a livello statistico e vedere che la squadra gira meglio (questo me lo hanno fatto notare anche altri), per me è già un ottimo risultato.

Un pensiero sulla partita di Coppa Italia contro Brescia. Innanzitutto credo che i miei compagni dovranno tirarsi via un “sassolino dalla scarpa” per come è arrivata la sconfitta in campionato. Ormai Brescia non è più una sorpresa, ha fatto un girone d’andata realmente strepitoso e si stanno confermando giornata dopo giornata, basti vedere il colpo ad Avellino. Hanno un bel mix di Americani ed Italiani che sta portando risultati ma noi ad oggi pensiamo solo a Sassari; da lunedì ci metteremo in palestra a studiare come fronteggiarli.

Un pregio e un difetto della Virtus attuale. Un difetto… capita che a sprazzi si vada fuori giri sia in attacco che in difesa e quindi si corra il rischio di subire dei break in poche azioni, anche in partite in cui siamo in controllo. Il pregio più grande invece è il gruppo: credo che, a discapito di quello che si diceva dall’esterno ad inizio stagione, l’atmosfera sia di grande collaborazione e sul campo direi che i risultati si siano visti.

 

BALDI ROSSI: "L'ATMOSFERA DEL PALADOZZA È UNICA, DOBBIAMO PORTARE A CASA I PLAYOFF"

tratto da www.bolaroind.it - 12/04/2018

 

Una grande prestazione contro Cantù, che però non è bastata ad evitare la sconfitta ai suoi: Filippo Baldi Rossi è stato intervistato da “Il Resto del Carlino”. Riportiamo di seguito un estratto delle dichiarazioni del lungo bianconero.

Sull’assenza di Gentile: “Abbiamo raggiunto una chimica efficace, con Gentile e Aradori come terminali offensivi. Purtroppo ora ne avremo solo uno, quindi dovremo impostare la gara sulla difesa. Dobbiamo comunque guardare avanti e portare a casa i playoff.”

Sul suo stato di forma: “Sono in crescita, il coach mi ha chiesto una maggiore presenza a rimbalzo e più aggressività sulla palla. Ho trovato una buona rapidità nei piedi, devo portare i lunghi avversari fuori area per lasciare spazio alle penetrazioni.”

Sul calo difensivo della squadra: “Ci tengo a chiarire che non ci siamo seduti dopo la partita di Brescia. Gli avversari non sono tutti uguali, ognuno ha difficoltà diverse. Senza cercare alibi poi, nella settimana di Cantù ci siamo allenati con tre assenze pesanti. Diventa difficile preparare quello che ti serve a livello difensivo.”

Sul ritorno in Virtus: “E’ un onore vestire la maglia bianconera, io ero andato via da Bologna molto presto e avevo lavorato poco con la prima squadra. Il ritorno qua, in un progetto così ambizioso, è per me un motivo di orgoglio. L’atmosfera al PalaDozza è unica, fa capire quanto i nostri tifosi siano legati alla squadra.”

A Torino sarà un ex: “Ho avuto un’esperienza molto positiva, facendo parte della squadra che salì dalla B1 alla Legadue. L’anno dopo ero a Trento ed eliminai proprio Torino nei playoff. Ricordi molto belli, ma ora c’è solo la Virtus.”

 

BALDI ROSSI: "È UN BELLISSIMO GRUPPO. AVREI FIRMATO COL SANGUE PER TORNARE"

tratto da www.virtus.it - 21/09/2018
 

Filippo Baldi Rossi è stato intervista da Luca Muleo su Stadio. Ecco un estratto dell’intervista.

Prestagione importante all’interno di un gruppo di che tipo? “Oltre che a livello tecnico c’è grandissimo affiatamento a livello umano. Prima di essere atleti e giocatori i nuovi arrivati hanno un lato caratteriale importante. È un bellissimo gruppo, c’è chimica, l’esperienza mi dice che nella stagione i momenti difficili ci sono sempre e questa unione può fare la differenza”.
Chi l’ha colpita di più tra i suoi colleghi sotto canestro? “Qvale è un professionista pazzesco. Tutti lo sono ma si vede che lui mentalmente ha qualcosa in più, il suo linguaggio del corpo ci trasmette l’etica del lavoro. Kravic è un super atleta e sa leggere il gioco. Mbaye ha super talento, deve ancora uscire fuori perché i carichi di lavoro sono alti, vedendolo da lunedì a venerdì vi assicuro che ci riuscirà”.
A quasi 28 anni è nella sua fase di maturazione, cosa sta cambiando? “Bisogna essere ancora più solidi. Due infortuni hanno rallentato la mia crescita, fa parte del gioco. Vengo proprio da una chiacchierata con l’allenatore, mi ha chiesto di dare compattezza alla squadra sul piano offensivo, vuole che prenda più tiri. Ma soprattutto a livello difensivo, devo dare una mano importante sia da 4 che da 5”.
Dei giocatori esterni cosa ha notato? “La voglia che hanno di sbattersi. È facile trovare giocatori americani di talento, i nostri hanno agonismo. Hanno una ferocia che sarà carta da giocarsi. Vale per tutti, a partire da Punter. Uno così è obiettivamente da tanto tempo che non lo vedevo in Italia. Sa creare dal palleggio e gli piace costruire con la squadra. Tutti condividono l’idea di gruppo, non guardano al singolo. Penso che quello tra noi confermati e i nuovi acquisti possa essere un bel mix”.
Tredici anni fa entrava in Virtus da ragazzino, ora cosa vede? “È cambiato tanto, a partire dalla società. Mettere i giocatori in condizioni di lavorare bene, come fa la Virtus, con struttre bellissime, per esempio, è una cosa che percepiamo forte. Cosa è rimasto del ragazzino? Via a 18 anni avrei firmato col sangue per tornare. È successo ed essere qui è il mio sogno. Sono di Anzola, ho fatto le giovanili e la V nera me la sento molto addosso. Spero che il lavoro venga fuori e mi consenta di dare un bel contributo in questa stagione molto importante”.

 

BALDI ROSSI: "QUEST'ESTATE HO LAVORATO MOLTO FISICAMENTE. PUNTER? È UN LEADER E CI TRASCINA"

tratto da bolognabasket.it - 12/10/2018

 

Filippo Baldi Rossi, ospite di Black and White su RadioBolognaUno, ha parlato dell’inizio di stagione della Virtus e non solo.

Due partite, due vittorie diverse: “Prendiamo innanzitutto i due punti, siamo all’inizio e ci dobbiamo rodare perché in un mese e mezzo non siamo mai stati tutti. A Trieste in pochi vinceranno e noi ci siamo riusciti nel finale: i primi due quarti sono stati eccezionali e dovevamo gestire meglio il loro rientro, davanti al loro pubblico, nonostante la mancanza di giocatori importanti. Col Neptunas abbiamo sofferto, poi siamo riusciti a dare uno strappo importante, anche grazie alla curva che ci ha sostenuto. Dobbiamo riuscire a non prendere tanti blackout. Finita la pre-season non siamo tutti arrivati allo stesso punto a livello fisico, ovvio avere un po’ di squilibrio”.

Il divario a livello fisico tra Campionato e Coppa? “Il lato fisico in Europa cambia molto: gli arbitri lasciano andare molti contatti, è una cosa che ci ha detto subito anche il coach. Pietro Aradori ieri ha fatto un po’ di fatica essendo la prima partita in Champions League ma se io sono l’avversario e leggo Pietro Aradori gioco molto su di lui creando situazioni apposta è normale che si trovasse in duelli con avversari più grossi di lui. La possibilità di passare in Champions c’è, dobbiamo lavorare sull’approccio di inizio partita ma secondo me ce la possiamo giocare bene”.

Che giocatore è Punter? “Ha messo subito in mostra il suo talento fin dal pre campionato. È un realizzatore non come gli altri, che segnano ma in difesa si riposano. Ha fatto un grandissimo lavoro e la sua voglia di giocare e di essere leader ci trascina. Quando finiamo sessione di pesi, mentre gli altri escono lui è ancora dentro a tirare”.

La scelta di Qvale come capitano? “La scelta tocca alla società e al coach. Io dico che può avere questo ruolo, è uno che ci tiene molto e che mette davanti la squadra a se stesso. Anche in queste due settimane di infortunio ci è stato vicino e veniva sempre agli allenamenti.”

Che persona è coach Sacripanti? “Con lui ho un bel rapporto: ho passato un’estate con lui con la nazionale under 20. Ci siamo ritrovati qui: lui pensa molto alla pallacanestro, è concentrato su quello che c’è da fare. Il suo curriculum parla, è uno dei migliori allenatori che abbiamo in Italia. Se abbiamo fatto 2/2 è anche grazie a lui, va oltre la tecnica e la tattica”.

Le favorite per il campionato? “Milano ha incrementato il roster degli anni scorsi. Venezia ha una nelle squadra e un roster importante. Avellino ha un’ottima squadra, sopratutto con Noris Cole che conosciamo tutto. Dietro ci sono tanti posti liberi, potremmo esserci noi, perché non sognare. Il livello quest’anno si è alzato, oltre le 8 dei playoff ci sono anche tante altre squadre costruite bene".

Il paragone tra Sacripanti e Ramagli? “Io posso parlare bene di Pino ma posso parlare bene anche di Alessandro Ramagli. È un ottima persona a livello umano ma è anche un buon allenatore a livello tecnico. L’anno scorso è stata una stagione difficile per altri motivi, altri allenatori al suo posto non avrebbero potuto fare meglio. È stata una stagione deludente però non ho dubbi, parlerò a vita bene di Ramagli".

A che punto è Filippo Baldi Rossi? “Io sto bene, quest’estate ho lavorato molto a livello fisico e individuale. Due settimane di stop dopo l’ultima gara di Reggio Emilia e poi fino al 10 agosto ho lavorato tanto. Ho preso anche 4 kg in più, infatti ho impiegato 2-3 settimane di preparazione per attivarmi a livello fisico. Mi sento migliorato e questo penso si veda ma innanzitutto lo vedo io. Io nelle giovanili in Virtus non mi aspettavo di arrivare fin qui: penso di aver fatto anche un percorso giusto partendo dalla B1. Per vari motivi sono arrivato qui a quasi 27 anni e adesso me la godo”.

 

 

BALDI ROSSI: ORGOGLIOSO DI RAPPRESENTARE QUESTI COLORI, PER ME SONO CASA

tratto da bolognabasket.it - 14/06/2019
 

Filippo Baldi Rossi ha affidato ai social il suo pensiero dopo il rinnovo del contratto con la Virtus.

Fino a qualche mese fa non se lo sarebbe aspettato nessuno, io meno di tutti…

Dopo un inizio anno difficile per me, sono riuscito invece a riacquistare condizione e tornare in fiducia, e sono felicissimo di dire che la società ha deciso di puntare su di me per altri due anni.

Sono orgoglioso di rappresentare ancora questi colori che per me sono casa, tornare a palazzo sotto la nostra curva, e giocare per la società che mi ha cresciuto e che mi ha dato la possibilità di salire sul tetto d’Europa.

Ringrazio tutta la società, dal primo all’ultimo, e il coach per l’opportunità di proseguire insieme questo ambizioso percorso.

Adesso sotto con il lavoro che l’inizio non è poi così lontano

 

BALDI ROSSI, “STIAMO TUTTI BENE FUORI E DENTRO IL CAMPO, COSA CHE IN PRECEDENZA E’ MANCATA”

tratto da bolognabasket.it - 01/11/2019

 

“Oltre al nostro valore tecnico, dietro alle prestazioni c’è il lato umano. Ognuno di noi ha messo un mattoncino per la Virtus e l’ha condiviso con gli altri. Questo significa che nel rinunciare a qualcosa ha trovato la ricchezza di quello che gli altri hanno messo a disposizione della squadra. Stiamo bene anche fuori dal campo e questo è quello che forse è mancato negli altri anni. La cosa sorprendente è che il nostro leader, Milos Teodosic, partecipa a questa condivisione, nonostante le sue esperienze. Anzi sembra che questo suo mettere al centro lo spogliatoio sia il frutto delle sue esperienze. Lo stesso lo so si può dire di Stefan Markovic che a livello di leadership è al pari di Teodosic. Tutti noi partecipiamo a questa compattezza, che significa anche aiutarsi, ed è questo che ci fa avere qualche punto di vantaggio in più rispetto ai nostri avversari.
Cosa ho spiegato della Virtus ai nuovi? Nulla perché erano molto preparati e lo hanno dimostrato citando Ginobili e Danilovic nelle loro presentazioni. È innegabile che con Teodosic e Markovic la squadra abbia un’anima serba e per loro Sasha sia un grandissimo punto di riferimento e un esempio così come è una figura importantissima per noi virtussini.
Rischi di dispersione giocando in Fiera? No, perché abbiamo fiducia nel nostro pubblico. Sono tre partite di cartello. Con Treviso c’è una rivalità storica, il derby si presenta solo e con Milano ci sono mille motivi per venire a vedere la partita. I tifosi trasferiranno in Fiera il calore che trasmettono al PalaDozza”

TALKING ABOUT... FILIPPO BALDI ROSSI!

tratto da www.virtus.it - 11/12/2019

 

1- Nome, cognome, ruolo e numero di maglia?

1 – Filippo Baldi Rossi, ala, numero di maglia 8.

2- Perché hai scelto questo numero?

2 – Da quando ho iniziato a giocare ho sempre avuto questo numero, ci sono affezionato!

3- Da dove nasce la tua passione per il basket?

3 – La passione per il basket è nata quando i miei genitori mi hanno costretto a trovare uno sport al chiuso. Ho iniziato con il calcio ma ero     sempre ammalato e saltavo troppi giorni di scuola! 

4- Il tuo piatto bolognese preferito?

4 – I Tortellini.

5- Pregi? Difetti?

5 – Pregi: ironico, umile e leale. Difetti: ho poca pazienza.

6- La partita indimenticabile che ricorderai per sempre? E quella da dimenticare?

6- Indimenticabile: gara 5 Playoff Trento-Torino di A2; da dimenticare: stagione 17/18, Reggio – Virtus, ultima partita di regular season, per quella sconfitta non riuscimmo a raggiungere i Playoff.

7- La colonna sonora ideale per darti la carica prima di una partita?

7 – Prima della partite mi piace ascoltare Drake.

8- Il tuo giocatore preferito?

8 – David Andersen.


 

BALDI ROSSI: HO ANCORA LA PELLE D’OCA. IL WEEKEND DI ANVERSA SIGNIFICA MOLTO

tratto da bolognabasket.it - 05/05/2020

 

Un anno dopo la vittoria di Anversa, Filippo Baldi Rossi è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.

Un estratto delle sue parole.

“Non ho grande confidenza con le date, mi dimentico anche i compleanni dei miei. Però da 2-3 giorni tanti amici della curva hanno iniziato a mandare foto o video. Mi è venuta la pelle d’oca, quel weekend significa molto perché vincere con la squadra di cui sei stato prima tifoso e poi giocatore è il sogno di tutti.

Qualche ricordo particolare? “Il tempo passato fuori dal campo. In palestra eravamo delle macchine, tutti sul pezzo e iperconcentrati. Ricordo il legame che si è creato nel momento giusto, tutti volevamo fare bene e abbiamo passato del tempo assieme creando un gruppo che forse era mancato durante l’anno. Lo spirito che ci ha trasmesso Djordjevic in quel weekend ci ha trascinato”.

Ricordi e souvenir? “La retina del canestro sotto la nostra curva, che adesso è con la medaglia nella bacheca a casa dei miei”.
La sera in albergo chiediamo dove poter andare a cena e ci dicono che l’unico posto aperto è un ristorante italiano in centro. Dopo un po’ col passaparola arrivano tanti tifosi e a fine cena ci siamo concessi qualche birretta in più con loro”.

Quest’anno lo scudetto non è stato assegnato. Non entro nel merito, mi rode non aver potuto finire la stagione perché tutti noi ci credevamo. Nei playoff una serie può girare in un minuto, non sarò io a dire che avremmo vinto, però avevamo l’opportunità e finché si è giocato abbiamo dimostrato di essere competitivi”.


 

LA STAGIONE DI FILIPPO BALDI ROSSI

tratto da www.virtus.it - 07/05/2020

 

Coach Djordjevic: “Sono molto contento per il ritorno in Nazionale di Filippo, è stato premiato del lavoro svolto quotidianamente fino ad ora”.

Il 4 febbraio viene diramata la lista dei convocati per le gare di qualificazione agli Europei, tra i 16 compare anche il lungo bianconero, che torna così ad indossare la maglia azzurra dopo un breve periodo di digiuno. Un giusto premio al duro lavoro e agli sforzi compiuti dal giocatore classe ‘91, dopo una prima parte di stagione importante da capitano della Segafredo: “Sì, per adesso giustamente Filippo ha preso questo ruolo" commenta il coach virtussino ad inizio stagione.

Allenamento dopo allenamento Baldi Rossi si ritaglia il suo spazio, gioca e trascina i suoi compagni.

In ottobre, in EuroCup contro Andorra, la Virtus parte con il freno a mano tirato, gli spagnoli prendono subito il largo e dopo pochi minuti il coach bianconero è costretto a spendere il primo time out. Il messaggio arriva forte e chiaro, occorre svegliarsi e alla svelta, questa competizione non regala niente a nessuno. Baldi Rossi sale in cattedra e, grazie ad una prestazione di livello, contribuisce alla vittoria finale. Gioca 16 minuti e si porta in doppia cifra (1/3 da due, 2/4 da tre e 2/2 ai liberi), conquista 5 rimbalzi, recupera un pallone e manda a a canestro i suoi compagni. Una bella partita, che permette alla squadra bolognese di portare a casa la settima vittoria consecutiva, ma guai a montarsi la testa: “E’ una vittoria importante, certo. Ma quello che più conta è proseguire in questo modo il nostro percorso nella competizione. Ci aiuterà ad avere un cammino solido”, commenta il capitano della V Nera a fine gara.

La Virtus continua a volare, macina vittorie e record, Baldi Rossi è ormai un elemento fisso nelle rotazioni di Coach Djordjevic e il suo impiego aumenta di pari passo con l’importanza della posta in palio. Nei mesi più caldi, quelli di dicembre e gennaio, il lungo bianconero regala giocate di assoluta bellezza, si getta nella mischia e affronta ogni avversario senza alcun timore reverenziale.
Alla Segafredo Arena, il 29 dicembre è di scena l’Olimpia Milano di coach Messina. Una partita tosta, fisica, Filippo resiste e non si fa spazzare via dagli attacchi di Rodriguez e Scola, bilancia l’attacco e trova il colpo del KO: è sua la tripla del +15 a 4’ dalla fine. Finta sul campione argentino, arresto, tiro e retina che si gonfia. La panchina lombarda non può far altro che osservare ed accettare l’inevitabile sconfitta.

Poche settimane dopo è il momento di Roma, dove il capitano ottiene la palma del migliore in campo: con precisione chirurgica fa 4/4 da tre e conquista 5 rimbalzi. Contro i turchi del Darussafaka, al PalaDozza, contribuisce in maniera pesante alla conquista dei due punti, vince la gara di nervi lottando in mezzo al campo e conquistando 5 rimbalzi, regala 2 assist e fa 2/3 da due.
Tre giorni dopo, sempre in casa contro Pistoia, Baldi Rossi e Ricci stendono la formazione toscana, il capitano fa registrare il suo season high di punti (14), proseguendo nell’ottimo momento di forma (80% da due, 66,7 da tre).
Risultati del duro lavoro che Coach Djordjevic non vuole interrompere per nessun motivo: “Mi fa piacere che i nostri italiani abbiano prodotto tanto. Non devono smettere di lavorare, devono sempre alzare l’asticella” commenta a fine gara il loro allenatore.

E il giocatore bianconero è riconoscente nei confronti del proprio coach, per il lavoro e per i consigli quotidiani che gli hanno permesso di tornare ad essere determinante: "Non ho assolutamente paura di dire che se sono tornato a fare le mie cose e a farmi trovare pronto è merito suo. Sinceramente non dimenticherò mai la nostra prima chiacchierata. Nei due mesi tra il suo arrivo e la Champions League mi diede ogni settimana un compito su un mio aspetto da migliorare. Quest’anno, poi, il nostro rapporto si è ulteriormente consolidato“.

LBA 19/20: 13,9 minuti, 4,5 punti, 3,2 rimbalzi.

EuroCup 19/20: 14 minuti, 4,9 punti, 3,1 rimbalzi.


 

VIRTUS - BALDI ROSSI, C'È LA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO

tratto da bolognabasket.it - 15/07/2020

 

Filippo Baldi Rossi saluta ufficialmente la Virtus. Ieri l’ex capitano bianconero ha firmato la risoluzione contrattuale del contratto. Come spiega il Corriere di Bologna, si è trattato di un’uscita gratuita, senza buonuscite o accordi economici di alcun tipo.
Baldi Rossi è ora libero di firmare a Reggio Emilia, dove lo attende un contratto biennale. La Virtus – invece – dovrà trovare un nuovo capitano.


 

IL SALUTO DI FILIPPO

di Filippo Baldi Rossi - 16/07/2020
 

Chi mi conosce sa che avrei voluto finire la mia carriera in Virtus, ma purtroppo non è andata così.
Questi colori saranno sempre tatuati nel mio cuore insieme a tutti i compagni di squadra che mi hanno accompagnato in queste 3 stagioni.
In primis un grazie alla società: il Patron Zanetti, Luca Baraldi e Paolo Ronci per avermi riportato a Bologna e avermi reso capitano di questa stagione.
Un grazie infinito a tutti i tifosi, non potete capire cosa abbia significato per me scendere in campo sin dalla prima partita e sentirvi sempre vicini.
Non è scontato avere costantemente l'appoggio dei tifosi anche nei momenti più difficili, e tutti sappiamo che io ne ho passati.
Qui ho realizzato il mio sogno da quando ero bambino di vestirmi con la maglia bianconera sui migliori campi europei.
Questi saranno ricordi indelebili che porterò per sempre con me.
Adesso sarò uno di voi, a tifare i ragazzi in maglia bianconera.
Sempre il vostro "cinno".

COSE CHE... CAPITANO

di Ezio Liporesi - Cronache Bolognesi - 17/07/2020

 

Quella del capitano è diventata ormai una maledizione. Bisogna andare indietro di qualche anno per trovare un giocatore che abbia assunto il ruolo per più di una stagione. Fu Allan Ray e non andò benissimo: infatti, se nel 2014/15 la Virtus raggiunse i playoff, la stagione successiva fu quella della retrocessione e Ray giocò pochissimo, solo sei gare, quindi fu un biennio da capitano un po' particolare. L'anno dopo toccò ad Andrea Michelori che, però, dopo la promozione lasciò il basket giocato. Fu investito della carica Guido Rosselli, che a novembre era, però, già fuori squadra, a dicembre rescisse e andò alla Fortitudo. Alla Virtus arrivò di ritorno Filippo Baldi Rossi, cresciuto nelle giovanili, campione d'Italia under 17, under 19, una vittoria nella final eight under 16, ma di Filippo riparlerò. Prese i galloni Ndoja, ma a fine stagione anche Klaudio lasciò Bologna. Brian Qvale è stato il capitano del 2018/19, ma i problemi fisici gli fecero saltare molte gare e prima del termine della stagione ci fu il passaggio di consegne interno: così ad alzare la coppa della Champions League fu Aradori. Pietro non rientrava però nei piani per la stagione successiva e anche lui prese la strada della Fortitudo. Rosselli e Aradori non sono gli unici capitani delle V nere ad avere cambiato sponda cittadina, lo avevano fatto Lombardi e Bertolotti, ma dopo militanze lunghissime con i bianconeri. Il nuovo capitano non poteva che essere Baldi Rossi, ma ora anche Filippo se ne va, probabile destinazione Reggio Emilia. Prima di Ray, due stagioni da capitano, giocando con continuità, le aveva fatte Petteri Koponen, dal 2010 al 2012, in maniera anche molto degna, risultando in entrambe le stagioni il migliore realizzatore delle V nere. Andando a ritroso troviamo un biennio anche per Fabio Di Bella (2006-08). Molto particolari le due stagioni incomplete da capitano di Rigaudeau: nel dicembre 2001 prende il posto di Abbio, che poi non concluderà neppure la stagione a Bologna, nell'annata successiva le Roi va in Nba e lo rileva Frosini, in un anno solare 2003 che vedrà ben quatto capitani: Barlera e Masieri quelli della stagione dopo il crack, come quattro sono quelli di quell'annata sportiva 2003/04, gli altri due rispondono al nome di Brkic e Niccolai. Per trovare un capitano da più di due stagioni occorre risalire a Gus Binelli, che lasciò le V nere nel 2000, dopo diciotto campionati, di cui quattro da "numero uno". Dopo di lui in vent'anni, quindi solo quattro giocatori hanno fatto due stagioni da capitano e solo due per le intere annate giocando con continuità. Tutti gli altri una sola stagione. Per capire quanto la pallacanestro sia cambiata, basta guardare cosa accadde nei ventotto anni precedenti: a parte Caglieris, che fu capitano per una sola stagione (andando vicinissimo ad alzare la Coppa dei Campioni), tutti gli altri superarono le due stagioni. Serafini lo fu per tre, Bertolotti per cinque, Villalta per otto, Brunamonti per sette e, appunto, Binelli per quattro. Solo sei capitani in ventotto stagioni, poi ventidue capitani in venti annate sportive.

BALDI ROSSI: ONORATO DI AVER FATTO PARTE DELLA VIRTUS

tratto da bolognabasket.it - 23/03/2022

 

In previsione del match tra Virtus e Reggio Emilia, l’ex Filippo Baldi Rossi è stato sentito da Adriano Arati per la Gazzetta di Reggio. Un estratto dell’intervista.

“Ho una grandissima riconoscenza per la Virtus, la società che mi ha lanciato. Ho avuto la fortuna di giocarci nel momento di avvio di un progetto importante, con Teodosic e Djordjevic, sono onorato di aver fatto parte di quel gruppo, andrò là con tanti bei ricordi avendo ben chiaro in testa che devo far vincere Reggio.
I nuovi arrivi? È bello avere dei problemi quando si parla di inserire nella squadra gente come loro. Bologna ha avuto tantissima sfortuna con gli infortuni, aggiunge due combattenti che daranno ferocia e fisicità”.

 

"VIRTUS LA MIA FORTUNA"

"Gioco in A perché sono cresciuto all'Arcoveggio con Consolini"

di Massimo Selleri - Il Resto del Carlino - 08/01/2015

 

Domenica Filippo Baldi Rossi torna all'Unipol Arena. È la prima volta che il giovane centro di scuola virtussina arriva da avversario a Bologna dopo aver vinto due titoli giovanili (under 17 e under 19) con la maglia bianconera. "All'inizio sarà difficile non essere emozionato - racconta il giocatore di 21 anni in forza alla neopromossa Dolomiti Energia Trento, rivelazione del campionato - perché in quel parquet mi sono allenato tante volte con la prima squadra e ci saranno tante persone con cui ho stretto rapporti molto forti durante il periodo del settore giovanile.

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Lei, Claudio Tommasini e Michele Vitali siete tre ragazzi usciti dal vivaio bianconero che, però, per giocare in serie A avete dovuto salutare la Virtus. Come mai.

"Partiamo dal presupposto che per tutti noi è stata una fortuna essere cresciuti all'Arcoveggio. Per quello che è stato il mio percorso è stato altrettanto fondamentale essere allenato da Giordano Consolini. Dopo aver vinto il titolo under 19 ognuno di noi è sceso in B1 per farsi le ossa e lì poi le strade si sono un po' divise.