
STAGIONE 1938/39
Virtus Bologna Sportiva
Serie A: 3a classificata su 9 squadre (12-16)
FORMAZIONE |
Venzo Vannini (cap.) |
Renato Bernardi |
Pier Giovanni Canepele |
Galeazzo Dondi Dall'Orologio |
Gelsomino Girotti |
Giancarlo Marinelli |
Athos Paganelli |
Lino Rossetti |
Verardo Stivani |
Napoleone Valvola |
Riserve: Livio Brisco, Arrigo Gabellini |
Solo amichevoli: Alberto Mariani, Cesare Negroni, Alessandro Sciambra, Ambrogio Bessi (in prestito dalla Ginnastica Triestina), Mario Novelli (in prestito dalla Ginnastica Triestina) Sergio Paganella (in prestito dall'Olimpia Borghetti Milano), Raffaello Zambonelli |
Allenatore: Vittorio Ugolini |
Partite della stagione
Statistiche individuali della stagione
Giovanili
CANEPELE CESTISTA...
tratto da "Il Mito della V Nera" 1871-1971 di A. Baraldi e R. Lemmi Gigli
Importanti affermazioni virtussine su tutti i campi anche nel 1939, alla vigilia ormai della seconda guerra mondiale. I Cestisti impongono la legge della Santa Lucia che diventa tabù per lo stesso Borletti, sconfitto il 15 gennaio in un'entusiasmante partita vinta dalle V nere per 28-16. A questo punto la Virtus appare indiscutibilmente la migliore squadra del campionato. Ma la concorrenza fuori casa è assai forte e alla fine Vannini e compagni devono accontentarsi della terza poltrona alle spalle del Borletti (quarto scudetto consecutivo) e della Ginnastica Triestina già pronta a subentrare ai campioni milanesi.
Nella squadra, sempre diretta da Vittorio Ugolini, da registrare quest'anno il positivo inserimento del campione di tennis Vanni Canepele, proveniente come cestista dalle file del Guf, assieme a bernardi e Gabellini, mentre Camosci militare è andato a rinforzare il Guf Pavia ed il lotto dei rincalzi virtussini - Bersani, Calza, Zambonelli, Negroni, Boari, Biliardi, Belloni - forma la compagine della Gil Bologna fra le migliori a partecipanti al campionato di serie B. In definitiva il quintetto base è sempre Vannini e Dondi difese, Marinelli centro, Paganelli e Girotti ali; poi, oltre a Canepele, ci sono Bernardi, Valvola, Rossetti, Brisco, Stivani e Gabellini.
In febbraio, per Italia-Germania a Roma, anche Vannini e Girotti approdano in Nazionale assieme a Dondi e Paganelli. Quattro giocatori nella squadra azzurra rappresentano la consacrazione della scuola cestistica bolognese. Poi in maggio, agli europei di Kaunas in Lituania (Italia sesta) vanno in tre: Marinelli, Vannini e Girotti. Gli stessi Marinelli e Vannini, unitamente a Dondi, Paganelli e Bernardi in precedenza avevano formato l'ossatura della nazionale universitaria (vincente ai Giochi Mondiali universitari tenutisi a Vienna a fine agosto - ndrc). In giugno appuntamento internazionale a Liegi per il Torneo delle Città. La Virtus B. S., rinforzata dai triestini Bessi e Novelli e dal borlettiano Paganella, la fa da protagonista: prevale sulle rappresentative di Bruxelles (296-23) e Lilla (37-23) ed in finale cede di un solo punto (30-29) alla squadra di Parigi dopo aver rimontato le sei lunghezze di svantaggio del primo tempo. Concludono la stagione le vittoria nella Coppa Montuschi a Faenza (26-24 alla Reyer Venezia) e nel campionato provinciale di 2a Divisione.
Medaglia vinta da Stivani al Torneo dell'Eau a Liegi nel 1939, in cui la Virtus si classificò seconda (foto fornita dal figlio Marco)
MACARONÌ? CI PENSANO GIROTTI E STIVANI
di Ezio Liporesi per Virtuspedia
Un curioso aneddoto è legato al torneo di Liegi del 1939. Durante un incontro, un signore belga (anzi molto poco signore), inveiva contro i giocatori italiani, urlando continuamente "Macaronì". Per un po' i giocatori della Virtus sopportarono, poi la cosa cominciò a diventare fastidiosa e fece innervosire in particolare Gelsomino Girotti. Mino, come lo chiamavano i compagni, si avvicinò a Stivani, entrambi erano cresciuti in Fortitudo prima di passare alla Virtus, e gli disse: "Alla prossima azione, quando saremo all'altezza di quel signore, io ti passerò la palla, ma tu non prenderla". Sul momento Verardo non capì, ma poi la cosa gli risultò chiara. Di lì a poco, Girotti, come preannunciato, effettuò il passaggio, un vero e proprio siluro, Stivani si guardò bene dal raccoglierlo e la pallonessa, i palloni di cuoio in uso allora, colpì esattamente il bersaglio e il maleducato belga cadde a terra quasi svenuto.
Torneo di Liegi 1939
(medaglia fornita da Franco Vannini)