JAMIE ARNOLD

Arnold in gancio contro Mike Hall di Milano (foto tratta da www.virtus.it)

 

nato a: Michigan

il: 10/03/1975

altezza: 203

ruolo: ala/centro

numero di maglia: 8

Stagioni alla Virtus: 2008/09

statistiche individuali del sito di Legabasket

VIRTUS, PRESO JAMIE ARNOLD

di Andrea Beltrama - Corriere di Bologna - 13/07/2008

Blitz a sorpresa, Jamie Arnold è della Virtus. Con l'attenzione collettiva calamitata dal tiramolla con Booker (situazione ancora statica per lui), nella notte tra venerdì e sabato Sabatini ha inserito in quintetto l'ala forte titolare grazie a un'offerta annuale a cifre importanti (si parla di quasi 1 milione di dollari). 33 anni, americano con passaporto israeliano, esperto anche ai massimi livelli europei, Arnold ha raggiunto la finale di Eurolega nel 2006 con il Maccabi, mentre l'hanno scorso ha segnato 19 punti di media in Uleb Cup con l'Hapoel Gerusalemme: è un lungo solido e tecnicamente sopraffino, complemento ideale per la verticalità di Sharrod Ford. Continua dunque sui binari giusti il mercato bianconero, con la squadra che a questo punto è quasi completa: mancano solo il quarto lungo (forse Chiacig) e un playmaker.

 

LA PRESENTAZIONE DI JAMIE ARNOLD

di Matteo Salvi - bolognabasket.it - 18/08/2008

 

Il nuovo totem dell’area bianconera, Jamie Arnold, è stato presentato oggi alla stampa e ai tifosi, nell’ambito degli incontri giornalieri con i giocatori Virtus.

Perché hai deciso di venire in Virtus?

Conoscevo il club, sapevo quale è il suo livello abituale, fin da quando sono arrivato in Europa, e so che sono sempre stati competitivi e con un grande pubblico. Per cui, tanta voglia di dare una mano, oltre al fatto che è stato subito chiaro che qui si vuole costruire qualcosa di competitivo. Poi è bello sapere del restyling della nuova arena, perché giocare in quell’ambiente sarà qualcosa di entusiasmante. Sono veramente contento di essere qui, conosco la storia e le ambizioni di questo club e spero di contribuire con il mio massimo per costruire, assieme ai miei compagni, una squadra vincente.

Ti puoi descrivere al pubblico italiano, essendo tu alla prima esperienza qui?

Sono prima di tutto versatile, cerco di giocare in varie posizioni anche all’interno della stessa partita, ma alla squadra, in particolare, do sempre il mio cuore e la mia determinazione, anche perché di talento, in questa Virtus, ce n’è già tanto.

Conosci qualche compagno di squadra?

So che è stata fatta una squadra ambiziosa, con molto lavoro della società, ed è per questo che sono venuto qui. I nomi li conosco, anche se non mi sono ancora allenato con loro (il primo stasera, ndr). Siamo pronti ad impegnarci da subito per riuscire a mettere in piedi la miglior stagione possibile, per questo sono curioso e non vedo l’ora di iniziare a lavorare con i miei futuri compagni.

È stato detto che tu sei uno dei giocatori più esperti, per cui Pasquali da te si aspetta qualcosa in più.

È un ruolo che sono contento di ricoprire, sono abituato a farlo e lo aspetto con impazienza. Non avrò problemi, sono pronto a raccogliere questa sfida e a fare ciò che il coach mi chiederà di fare.

Siena è una dinastia, cosa servirà per batterla?

So quanto vale, però credo che la cosa più importante sia lavorare su noi stessi, cercare gli equilibri di squadra, lavorare duro e crescere giorno per giorno, migliorando e provando ad ottenere il massimo. Rispetteremo Siena e tutte le altre squadre, ma prima di tutto cerchiamo di crescere come gruppo.

Hai già parlato con Pasquali?

Abbiamo parlato varie volte telefonicamente, sia prima che dopo la firma, e da me vuole ciò che ho sempre dato alle altre squadre in cui ho giocato da quando sono in Europa. In questo momento non ho avuto altri colloqui approfonditi, adesso più che altro dovremo iniziare a lavorare in palestra, cercando di ascoltare i suoi consigli e le sue istruzioni.

Hai giocato con Bynum, e conosci Boykins: che differenze hanno?

So bene che tipo di giocatore è Bynum, e un po’ mi è dispiaciuto quando lo abbiamo perso perché so quale sia il suo valore. Boykins non lo conosco personalmente, ma tutti me ne hanno parlato molto bene, e sono entusiasta di poter giocare con lui nella prossima stagione.

Cosa ti aspetti dal campionato italiano?

È uno dei più competitivi in Europa, so che devi dare il massimo ad ogni partita, ma era quello che cercavo. Rispetto il suo livello, e ogni sera sarà dura perché gli avversari daranno sempre il massimo per batterci. Però, come detto, io amo le sfide e non vedo l’ora di giocare duro per provare a vincere ogni partita.

Qualcosa da dire ai fans?

Spero davvero di poter essere competitivo ogni sera, anche se ogni gara sarà dura, ma daremo quanto loro vogliono da noi. Lotteremo, ci alleneremo, perché ho visto che qui ci sono molte aspettative. Può essere una annata speciale, con un programma speciale, e per noi questa è una grande opportunità. Vi aspetto tutti alle partite.

Garri, Jerebko e Smith attorno a Arnold (foto tratta da www.virtus.it)

 

ARNOLD: "POSSO SEGNARE PIU' DI TUTTI MA GIOCHERO' PER LA SQUADRA"

di Stefano Valenti - La Repubblica - 16/11/2009

 

Jami Arnold, come va il suo ginocchio?

Ho ancora dolore, deciderò prima della partita.

Settimana complessa: più per la seconda sconfitta in fila o per il cambio d'allenatore?

Le sconfitte fanno sempre male. In carriera non avevo mai cambiato coach durante la stagione. È arrivata un po' d'aria fresca.

Non crede che il sistema attuale protegga troppo i giocatori e colpisca solo gli allenatori?

Non credo. E poi questa Virtus ha talento, basta trovare il modo d'esprimerlo.

S'aspettava il cambio?

Ero stato felice del nostro inizio. Poi l'atmosfera è cambiata. Ma se vuoi vincere devi superare certi momenti. Ne usciremo più forti.

L'allenatore ha pagato, è un avvertimento alla squadra?

Non c'è bisogno di avvertimenti, non dobbiamo preoccuparci delle decisioni del club, ma solo essere professionali.

Non si trovava a suo agio nel sistema di Pasquali?

Il basket non è mai una questione personale. Segnare fa parte del mio gioco, ma è più importante vincere, lasciando stare le cifre.

Boniciolli com'è?

Spesso l'atmosfera della squadra riflette l'atteggiamento del coach, che può trasmettere serenità o tensione. Lui dà entusiasmo. Ha parlato tanto con noi, per capire quali fossero le frustrazioni. Poi ha iniziato a cambiare qualcosa a livello tattico.

I suoi inizi di partita sono sempre energici. Poi, addio ritmo e iniziativa. Questione fisica?

No. Ho sempre iniziato in quintetto, poi minuti in panchina, a volte senza entrare nel terzo quarto. Trovare il ritmo non è facile. Ma non ho perso energia, o fiducia. E poi tutti possono avere il proprio momento. Keith nel secondo quarto, Sharrod nel terzo, Earl nel finale...

Giovannoni, il suo back-up, segna più di lei.

Non lo sapevo. Felice per Gui: è un ottimo compagno, dà spinta dalla panchina. Per me, parla la carriera. Posso essere il miglior realizzatore della squadra, ma non è il mio obiettivo.

Boykins deve ancora adeguarsi ai basket europeo?

Ogni giorno tutti facciamo passi avanti, lui compreso. Ma qui c'è qualità e talento in 12 giocatori. Occorre pazienza: più ci conosciamo, più saremo competitivi.

La difesa non è male, Pesaro a parte. E il tagliafuori...

Vero. Ma quando chiedi una difesa molto aggressiva sulla palla e sulle linee di passaggio, capita di trovarsi fuori posizione per un rimbalzo. E, nel caso mio, incontriamo avversarie che utilizzano ali forti molto perimetrali. Mi allontanano da canestro, è dura prendere rimbalzi dalla linea da tre.

Ci sono due anime in questa Virtus: americani e resto del mondo?

Non conta da dove vieni, ma dove vuoi arrivare. Siamo una squadra forte e profonda. Servirà tempo perla chimica, ma sarà decisiva.

Cosa chiede da oggi?

In 5 giorni non si fanno miracoli, ma possiamo essere più attenti in difesa e più fluidi in attacco. La strada è giusta, ma non è che un giorno ti alzi e dici: ok, da oggi siamo una squadra vincente. Bisogna esserlo alla fine, non all'inizio.

La mano è buona, promette ai tifosi di darla anche in difesa?

Ehi, vatti a guardare i video... (e ride). Ci lavoro ogni giorno, faccio ciò che serve alla squadra.

Siena e Roma le ha viste?

Due grandi squadre, non m'aspettavo Roma già così forte. Ma i nostri primi rivali siamo noi: dobbiamo superare questo momento e non preoccuparci degli altri.

 

VIRTUS, ARNOLD È RINATO

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport/Stadio - 18/12/2008

 

La Virtus ha trovato una stella: Jamie Arnold nelle ultime due partite ha cominciato a giocare da Jamie Arnold ovvero al livello del giocatore che ha speso 11 anni di carriera in Europa ad altissimo livello, che ha giocato nel Maccabi, che ha uno stipendio da "top-player". I 12 punti e sei rimbalzi di Caserta non sono stati un bottino stratosferico ma essendo maturati in gran parte nell'ultimo periodo quando la partita se ne stava andando, assumono un significato diverso. Ma ad Ostenda, Jamie è stato il migliore in campo. «È un giocatore che ci dà profondità in attacco - dice coach Matteo Boniciolli - non è una vera ala forte non è un vero centro ma può giocare tutti e due i ruoli. Il nostro pacchetto di lunghi è di assoluta affidabilità anche se Chiacig è l'unico centro puro. Sharrod Ford ad esempio a Ostenda ha giocato sempre da ala grande e l'ha fatto bene anche quando il coach avversario Badioli ha provato a tatticizzare la partita opponendogli un giocatore grosso ma di 1,98».
BONICIOLLI - Arnold è un giocatore particolare e forse non proprio adattissimo al sistema di Boniciolli, che ama i giocatori alti in rapporto alla posizione di impiego. Poco più di due metri, e con un gioco prevalentemente interno - non è atletico e quindi da ala può usare il tiro da fuori ma non difendere a sette metri dal canestro o attaccare dal palleggio - Arnold nel basket moderno è un atipico. Boniciolli nelle prime uscite l'ha utilizzato come cambio di Chiacig, quindi da centro tattico. Un ruolo minore, dettato anche da condizioni fisiche imperfette (il ginocchio l'ha bloccato tre volte da quest'estate a oggi), che gli stava stretto. «La differenza è che da qualche tempo si allena con continuità», rileva Boniciolli. E i risultati si vedono. A Ostenda oltre a segnare 22 punti, ha catturato 11 rimbalzi, ha fatto 5/6 ai liberi e messo tre triple, a conferma che il suo raggio di tiro non è ristretto.
TERAMO - Ora il ruolo di Arnold dentro la Virtus potrebbe cambiare. Già domenica, contro Valerio Amoroso, la sua taglia fisica sarà utile. Il teramano è un centro che svaria e tira da tre. Ma non è veloce. Arnold ha la taglia per stargli vicino e limitare le sue scorribande perimetrali. «Comunque la partita di domenica è da considerare una gara di cartello. Teramo è come la mia Avellino di un anno fa. Ogni partita che gioca contro una grande, indipendentemente da storia e tradizione, è uno scontro al vertice. Loro hanno perso due partite in casa con Siena e Milano, una per colpa di tre tiri liberi a tempo scaduto e un'altra per un tap-in sulla sirena di Mike Hall. Avessero quattro punti in più sarebbero davanti a noi e nessuno si sentirebbe offeso. Il playmaker Peppe Poeta ad esempio è uno dei giocatori più interessanti del campionato».
TATTICA - Boniciolli sta già preparando la gara con Teramo. Oltre ad immaginare Arnold sulle tracce di Amoroso, sta ipotizzando l'impiego di Guilherme Giovannoni da ala piccola, il ruolo che aveva all'inizio della sua esperienza italiana, a Treviso. «Nel mio modo di vedere il basket, l'unica ala piccola vera che abbiamo è Federico Lestini, che anche a Ostenda ci ha dato minuti preziosi in momenti delicati. Gui è uno dei pilastri della squadra e se vogliamo acquisire un volto da grande usarlo sul perimetro rappresenta una strada da percorrere. Ad esempio Teramo in quel ruolo ha David Moss, che è 1,98, è tosto e potrebbe metterci in difficoltà».

 

VIRTUS, PROBLEMA ARNOLD

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport/Stadio - 19/01/2009

 

La Virtus ha ufficialmente un problema di identità. La rivoluzione semi-silenziosa di Matteo Boniciolli, ovvero il mutamento genetico della squadra attraverso il cambiamento dei ruoli di tanti singoli, vive una crisi di rigetto, specchiata nei risultati. La Virtus in campionato ha perso quattro delle ultime sei gare e ha una striscia di tre sconfitte consecutive in trasferta. Ma soprattutto nelle due partite più difficili, quella di Siena e l'ultima a Treviso (che in casa ora è 8-0 quindi è di fatto difficile da insidiare), non è esistita, è stata fragile mentalmente, debole sul piano atletico e caratteriale. Ma è importante fare chiarezza subito su alcune valutazioni e con la Coppa Italia che incombe non è possibile rifletterci troppo a lungo.
LANGFORD - è chiaro che oggi la Virtus vive un periodo di involuzione in cui si scontrano la struttura della squadra pensata in estate da un allenatore (Renato Pasquali) e le idee del nuovo coach. Se Boniciolli avesse confezionato il roster dall'inizio oggi la Virtus avrebbe un organico molto diverso. Non è mai stato così evidente come a Treviso. Dei quattro americani, solo Keith Langford è stato brillante e solo Langford è nelle grazie di Boniciolli. Il tecnico intanto è stato convocato dalla Procura Federale per rispondere in merito alla doppia firma sul contratto con Avellino e Virtus. Sharrod Ford, spostato dal ruolo di centro classico della sua esperienza europea a quello di ala forte, emana bagliori di classe e di adattamento (anche a Treviso splendida una sua conclusione attaccando la linea di fondo, da esterno addirittura) ma non ha continuità, probabilmente è ancora un po' confuso, involuto, di sicuro l'adattamento non è stato del tutto assimilato.
ARNOLD - Il problema è Jamie Arnold, troppo piccolo e troppo poco atletico per i gusti di Boniciolli. Fin dal primo momento è parso chiaro che Arnold avrebbe avuto un problema a trovare spazio in una squadra che prevede Chiacig come centro titolare e Ford ala grande. Come cambio, Arnold è sacrificato, ha un salario e una carriera superiori a questo impiego. Ovviamente ha avuto problemi al ginocchio - cronici - e in settimana è stato anche distratto da questioni familiari, come la nascita di Jamie jr. In più non ha partecipato alla trasferta di Samara. Ma a Treviso dov'è stato uno dei meno peggio è rimasto in campo appena 20 minuti. Qual è il ruolo di Arnold in questa squadra? Perché Pasquali lo vedeva come la prima opzione vicino a canestro, per Boniciolli è un elemento di difficile collocazione. Alla fine la rinuncia ad Arnold potrebbe diventare realisticamente l'unica strada percorribile per correggere la squadra e renderla un po' più simile ai gusti di Boniciolli. Contratto difficile da risolvere, contratto oneroso da gestire senza una cessione e sostituto complicato da reperire visto che a quel punto dovrebbe essere per forza di cose un centro da quintetto. Operazione nel complesso difficile ma quali sono le alternative? L'idea potrebbe essere una coppia di lunghi formata da Ford e un simil-Eric Williams, con Chiacig e Giovannoni dalla panchina. Ma per ora Sabatini ha negato di poter tornare sul mercato e anzi martedì ha invitato tutti a casa sua a cena.

 

ADDIO ARNOLD

di Claudio Limardi - Corriere dello Sport/Stadio - 27/01/2009

 

La storia di Jamie Arnold alla Virtus è finita ieri. Il giocatore arrivato in estate dall'Hapoel Gerusalemme, un veterano da 11 stagioni in Europa, non è partito per la trasferta di Istanbul in Eurochallenge contro il Galatasaray. «Non è una questione disciplinare - dice il patron Claudio Sabatini - lamentiamo un rendimento scarso. Tira e non prende il ferro, gli schiacciano in testa e non sta fornendo né un esempio né qualità. Sapevamo che non era un leone in difesa ma ci aspettavamo almeno di vedere l'intensità che hanno Boykins e Righetti, per dire di due che stanno giocando al di sotto delle aspettative ma si battono». Sabatini, mentre la squadra era in volo per la Turchia, ha chiuso le porte ad ogni ripensamento. «Se ci arriveranno segnali particolari li valuteremo ma oggi non credo che possa essere reintegrato. È fuori squadra, a disposizione. Noi andiamo sul mercato per un'altra ala forte. Per accontentare Boniciolli non la prenderemo di 80 chili, ma non cerchiamo un centrone, per essere chiari». Arnold ha avuto problemi fisici fin dall'estate. Ha un ginocchio ballerino e per colpa della sua mancanza di atletismo anche Renato Pasquali era perplesso su di lui. A suo tempo, avrebbe preferito prendere LeRoy Hurd, ora a Pesaro, ma la società aveva optato per un giocatore di alto profilo e Arnold lo era. In campo però il rendimento di Jamie è stato modesto. «Non vorrei spendere il jolly di mercato - dice Sabatini - quindi potremmo aspettare la finestra di mercato di marzo, ma siamo abbastanza forti da poter restare così se non dovessimo trovare un giocatore che ci convinca al di là di ogni dubbio». 34 anni, 2,03 di statura, Arnold in 14 gare giocate aveva 8,1 punti e 4,6 rimbalzi di media.

 

RISOLUZIONE CONSENSUALE DEL CONTRATTO TRA VIRTUS E ARNOLD

da virtus.it - 06/05/2009

 

Virtus Pallacanestro Bologna comunica di aver risolto consensualmente con Jamie Arnold il contratto che legava il giocatore alla Società.